Io a Guido gli vendevo le riviste sotto la nord, ricordo che poi Guido ti faceva passare ai cancelli anche senza biglietto (Comunque io ero abbonato) lo facevo per divertimento.
Il giorno prima del tragico derby di Vincenzo, andammo un gruppetto di ragazzetti a rubare gli estintori degli autobus alla stazione termini, nel tardo pomeriggio si confenzionó, nella sede del FDG di colle oppio, il famoso striscione: ROCCA BAVOSO I MORTI NON RESUSCITANO.
Ero pischello e allo stadio andavo con mio padre, poi a partire dai 13 anni cominciai ad andare solo in curva, visto che mio padre si spostó in tribuna. In trasferta si andava con il Villa Adriana che partiva dalla stazione tiburtina alle 5 di mattina
La mia prima trasferta fu proprio il primo anno di B, un Avellino-Lazio che partimmo da Ostiense con Guido e Claudio Pillarella. Dall' 81 al 89 ho forgiato la mia Lazialità a base de Tavole-Chiodi e Spinozzi...
Piu avanti arrivarono, a base di schiaffi, gli IRR e da li cominciai ad andare in treno, a volte vedevo Paolo Di Canio, immagino che veniva se non era convocato. Mi resi subito conto della pericolosità di certe persone e quindi io sempre ero a parte, però le cariche e le manganellate per i casini loro le prendevo uguale
Ricordo a Bergamo; i bergamaschi dissero che i Laziali erano conigli e che non sarebbero andati in trasferta, il sabato sera si partì tutti in treno quasi 1500 persone. Arrivammo a Bergamo verso le 11 da Milano e furono subito scontri...me stavo a caca sotto
dopo alcune cariche la polizia decise di aprirci la curva e di metterci dentro lo stadio per controllarci meglio.
Un ragazzo attraversò il campo di gioco e rubò uno striscione degli ultras atalantini, mentre correva verso di noi, con le guardie alle costole, riuscì a lanciarci lo striscione in curva mentre veniva trascinato e malmenato sul campo dai cellerini...scoppiò il finimondo in curva nostra, quarcuno ebbe la brillante idea di rompere i lavandini dei cessi e tirarli direttamente dalla curva verso gli spettatori atalantini che si apprestavano ad entrare in curva...a costo de ammazza' quarcuno...
entrarono na cifra de cellerini e cominciarono a bastonarci a tutti...ricordo che ero coperto con il mio Ellesse e sentire manganellate dappertutto
A Bologna uguale, a Taranto fui con la famiglia intera approfittando il giuramento di mio cugino, fummo assaliti la domenica mattina da un gruppo di ultras del Taranto...tutti: Padre, sorelle, zii e cugine, perchè avevamo le targe con il nome della città...cciloro...pur sul giornale uscimmo...
A Cesena sassaiola all'uscita dello stadio, io in macchina con la mia famiglia e ci spaccarono i vetri...
A Barletta ce tiravano i vasi dalle finestre... A Catanzaro 2 volte, l'anno che ci salvammo dalla C vincendo 2-3 e l'anno dopo al gol di Monelli che uscimmo a mezzanotte...a Lecce...a San Benedetto...a Terni ad Ascoli...Campobasso, Bari...
Che tempi, che Lazio, quanto amore...
...e quante botte...