Per chi è interessato al gioco dei biancocelesti

[LongJohn]

Se la strategia agonistica contro il Milan non poteva che proiettare un’amara iconografia, quella di un perentorio schiaffo alle ambizioni di classifica, la partita di ieri conferma, a chi ne è convinto, che giocare valorizzando le risorse più preziose giacenti nelle miniere biancocelesti, non soltanto acuisce la pericolosità da inferire agli avversari ma spiana pragmaticamente la strada verso i tre punti, target per il quale un equipe tecnicamente valido nei reparti deve spesso e volentieri cercare di prodigarsi.     
Se affrontare in casa i rossoneri, visibilmente claudicanti in questo inizio di stagione, con una retroguardia “tendenzialmente” alta senza prevederne sin dall’inizio foci naturali nonché sintomatiche (quindi insieme: certi giocatori e relativo schieramento) dalla metà campo circa in avanti – la ripetizione di queste righe trae spunto dal rammarico, non ancora tumulato, per tre punti mancati (non proibitivi) ma soprattutto mai realmente procacciati per oltre ¾ di gara –  è soltanto un sistema alternativo, in tal caso anche masochistico, per arginare e arginarsi allo stesso tempo, l’organizzazione attivata contro i clivensi può segnare invece il primo e ammirabile break point della tabella di marcia laziale. La cumulativa e strutturale ossatura garantita per la trasferta veneta, ma soprattutto l’incidentale e vincente rotazione di provvidenziali pedine nello scacchiere (l’affidamento direttivo ai piedi sapienti e agl’afflati geometrici di Matuzalem, dispensando Ledesma dall’incarico. La riesumazione di Zarate, dopo quasi tre gare patite nel purgatorio della panchina), fa intuire sin dai primi chiarori lo screenplay e il leit motiv del match, scandito dall’esibizione di perle assolute nell’area avversaria. Anche se la squadra di Pioli sembra essere più un giocattolo da trasferta, al fine del colpo corsaro biancoazzurro risulta di contributo non marginale anche quello fornito dalla sempre più collaudata coppia difensiva Biava-A. Dias: neutralizzare in toto attaccanti notoriamente velenosi come Moscardelli e Pellissier non è mai uno scherzo da poco, anche se la cooperazione dei nostri due corazzieri è stata talmente sincretica da farlo sembrare tale. Della stessa caratura la protezione garantita da Brocchi e in parte da Matuzalem. Risultato: nessuna insidia per Muslera in novanta minuti di gioco.
I troppi aculei eretti nell’ultimo spicchio di Chevo-Lazio possono dare adito ad ennesime divergenze d’opinione (come la precoce sostituzione del migliore in campo e la costruzione di un bunker in assenza di esplosioni nucleari nell’aria), ma quel che conta è solo il profitto messo in banca: questa volta punti incamerati anche mettendo in gioco una complessiva e brillante autorevolezza.
Dinnanzi agli occhi, biancocelesti o sportivi che siano, la nostra miglior prova stagionale, non scevra di novità tecniche e di maggiore convinzione in se stessi. Prosit Lazio
 


 
       
 
                                                     

[jegue98]

Long... io stavo aspettando i voti... che fine hanno fatto? 

[LongJohn]

Carissimo Jegue sei sempre il simpatico aquilotto che ho conosciuto in quel bar metaforico di alcuni post fa.

Essendo a letto con l'influenza da quasi una settimana, mi sto alzando un pò controvoglia, ma oggi sto finalmente meglio, e tra poco la pubblicherò in "diario di bordo", oltre che postarla anche qui.

Tu cmq ricorda che mi devi ancora elargire qualche lezione di portoghese, amico mio     .   



 

[jegue98]

Carissimo Jegue sei sempre il simpatico aquilotto che ho conosciuto in quel bar metaforico di alcuni post fa.

Essendo a letto con l'influenza da quasi una settimana, mi sto alzando un pò controvoglia, ma oggi sto finalmente meglio, e tra poco la pubblicherò in "diario di bordo", oltre che postarla anche qui.

Tu cmq ricorda che mi devi ancora elargire qualche lezione di portoghese, amico mio     .   

Promesso, se avró un pochino piú di tempo, assieme a zioBob (si é proposto anche lui se non ricordo male) ti elargiremo qualche lezione di portoghese dal vivo! Sempre che ti faccia piacere... intanto peró pensa a stare ancora meglio e non preoccuparti per le mie futili richieste! Abraço! 

[LongJohn]

Votazioni di Chievo-Lazio, stadio Bentegodi di Verona, 26 settembre 2010.
5° giornata di serie A, stagione 2010/11.


Titolari

Muslera: Si è potuto riposare – n.g.

Liechtsteiner: Partita da suscitare invidia a colleghi appartenenti a top club della Premier League. Atleta di stile anglosassone, anche un tiro nel secondo tempo che ribadisce la sua variabile pericolosità nel lanciarsi in avanti.
Voto: 7-

Biava: Perfetto in marcatura, sia di piede che di testa; ormai un veterano di Serie A.
Voto: 7

A.Dias: Sontuoso dominante, tende anche a sganciarsi, come ovviamente è nelle sue corde. Sempre terribile negli inserimenti su calcio piazzato.
Voto: 7+

Radu: Dopo l’assenza di Pato si ritrova avvantaggiato anche da quella (lungodegente e di bassissima qualità) di Luciano, comunque l’ala destra titolare del Chiedo degli ultimi anni. Nessun problema quindi ieri, ma che almeno con il ritorno di Garrido ritorni nel suo ruolo naturale.
Voto: 6

Brocchi: Abbonato a vita allo stoicismo. Garantisce sempre fraterna protezione al reparto difensivo. Voto: 6.5

Matuzalem: 26/9/2010, Verona, la sedia del regista è tornata ad ospitare le natiche di un regista, serio candidato da Orso d’oro di Berlino. Tipologia di volante tendenzialmente basso che, oltre a smistare mirabilmente il pallone, sa garantire anche buona copertura.
Voto: 7+

Mauri: Col Milan ha corso ma non si era potuto esaltare come in precedenza. Ieri meritava 7 anche solo per i due lanci al bacio per Zarate, uno dei quali ha lasciato il segno a casa Montecchi & Capuleti.
Voto: 7

Hernanes: Che dire, alterna giocate da Hernanes, semplice cognizione per chi lo conosce da anni, a qualche pausa. Sempre quantomai a sua agio quando ritorna a prendersi il pallone nel cerchio di mezzo. Fallisce un’occasione d’oro ma il voto è oltre la sufficienza.
Voto: 6+

Floccari: Che razza di giocatore, che diavolo di attaccante. Ballerino dagli istinti sudamericani, ieri e col Milan (ma in modo diverso) anche parecchio retroattivo. Per la prima volta in una pagella uso la prima persona singolare: lo credo il più forte centravanti italiano in circolazione. Della vecchia serie: “Se non è stato e continua a non essere titolare indiscusso in Nazionale, chi se ne frega”.
Voto: 7+

Zarate: Figliol prodigo. Il suo goal è alla Baggio. La sua partita esaltante. Una convinzione personale: si mangia il goal nel primo tempo solo perché sensibile ancora al palo colpito poco prima su un exploit mancino da artista infinito (tra l'altro il legno viene impattato grazie ad un riflesso di Sorrentino). E la conferma è che proprio dopo l’errore va a sfogarsi con il palo di alcuni minuti prima. Altrimenti non avrebbe fallito nemmeno quell’occasione (clamorosa). Conferma i segnali inequivocabili di Genova e dei dieci minuti col Milan, nel modo migliore e in tutte le salse. Un otto sporco!     
Voto: 8-



Dalla panchina


Ledesma: entra in gara. E con l’esclusiva paternità della focosa azione per Hernanes che si inserisce da dietro, sembrerebbe confermare la verità che a volte l’identità reale di un giocatore va soppesata al di là delle parvenze e degli impieghi obbligati (anche quando lunghi una carriera). Ipotesi comunque certamente ancora da verificare nel suo caso e in cerca di nuove attendibilità. Il suo primo voto positivo di stagione quindi.
Voto: 6


M.Bresciano e Stendardo non giudicabili.                 

     

[LongJohn]

Votazioni riferite a Lazio-Brescia, stadio Olimpico di Roma, 3 ottobre 2010.
6° giornata di Serie A, stagione 2010/11.



Titolari


Muslera - Performance ineccepibile. Regolare, oggi, in uscita: subisce un’inutile carica da parte di Bega e Caracciolo nel primo tempo, dopo aver agguantato la sfera con abilità. Nella ripresa compie la prodezza da copertina su Eder, che salva la Lazio da un pareggio: un intervento determinante che vale un punto in più in pagella.
Voto: 7+

Liechtsteiner - Tra i migliori. In fase difensiva colleziona diagonali su diagonali di spessore paradigmatico. In avanti è sempre lucido nel fraseggiare con centrocampisti e attaccanti: fino al punto che, in pieno secondo tempo, penetra in area avversaria come una lama, prontissimo a cercare il tap in di Floccari, ma il suo passaggio radente viene invece chiuso in angolo per un soffio. Abbina quantità e qualità.
Voto: 7+

Biava - Un pò per la maturità dei 33 anni, un pò per il giovamento ricavato dalla presenza di un leader della caratura di A. Dias, questo marcatore rappresenta fin qui un ulteriore contributo di qualità all’equipaggiamento biancoceleste, rispetto a quello delle ultime stagioni. Annulla Caracciolo e chiunque transita dalle sue parti.
Voto: 7+

A.Dias - Comanda con rara disinvoltura la pattuglia difensiva. Tende a salire in più di una circostanza. Essere superato una volta da Eder in 90 minuti, tra l’altro quando la squadra è costretta ormai a lasciare sempre più l’iniziativa all’avversario, non intacca il tenore della sua prestazione.     
Voto: 7

Radu - Spinge quasi niente come di consuetudine. Controlla bene gli avversari che passano dalle sue parti, anche se i pochissimi pericoli per la Lazio vengono proprio da lì. Ha il merito di indurre Diamanti al fallo che lascia il Brescia in inferiorità numerica per il quarto d’ora finale.
Voto: 6+

Brocchi - La roccia. Rugbista di fisico e di spirito + calciatore per piedi (con gli anni sempre più intelligenti) ed esperienza. Quindi almeno due atleti in uno. Una sua lodevole conclusione da fuori impegna Sereni nella prima frazione.
Voto: 6.5

Ledesma - Sbaglia purtroppo circa 9 passaggi su 10. Ci mette ardore e sudore, ma soprattutto in casa servono prestazioni di altra natura. Valido nel tamponare Diamanti (comunque in giornata nerissima).
Voto: 5

Mauri - Forse detiene il miglior rendimento di serie A durante questo primo mese di campionato. Inevitabilmente convocato in Nazionale. Perfetta realizzazione ad incrociare, movimento ed esecuzione in porta. Se nel primo tempo fa fatica, nel secondo torna ad essere l’elemento più brioso della squadra sia attraverso il mantenimento del pallone sia con i suoi tentativi di inserimento. Nel finale guadagna falli importanti. 
Voto: 6.5         

Hernanes - Una sola cosa ma la più importante messa in atto dalla squadra in novanta minuti di gioco: la maestosa costruzione del goal da tre punti, una frustata carismatica e improvvisa all’avarizia dell’incontro. Creazione che parte da un appoggio di Radu, quasi all’altezza di centrocampo, per i piedi del Profeta (in quell’istante quindi con 5 compagni davanti alla linea del pallone). Nonostante la sua partita di patimenti, la sostituzione sancisce ad ogni modo una diminuzione del possesso palla ed annulla completamente la ricerca di una manovra offensiva.
Sufficienza inevitabile ma conseguita grazie alla memorabile “azione del match”. 
Voto: 6

Floccari - Mobilità continua. Nel primo tempo crea un’occasione d’oro dove la sfortuna (Bega che da per terra ostruisce la botta sicura del calabrese) gli impedisce il vantaggio. Nei momenti di sofferenza così come nelle ultime battute prima di essere sostituito, regge la palla come pochi. Fuori tempo in un paio di colpi di testa indirizzati verso la porta.
Voto: 6

Zarate - Primi 45 minuti che, tra penuria d'attacco e aridità generale, lo vedono decisamente meno in ombra di altri. Costringe al miracolo Sereni su punizione. Alla ripresa, invece di accrescere la sua prestazione fin lì sufficiente, regredisce verso l'anonimato. 
Voto: 5.5





Dalla panchina


M. Bresciano - Regge palla di personalità ed esperienza. Cultore del pressing a tutto campo. Dà una sostanziosa mano affinché la gara vada in porto. Voto: 6+

Rocchi - Sempre in fuorigioco e approssimativo. Voto: 5

Foggia non giudicabile                                 
 


 

[LongJohn]

Votazioni riferite a Bari-Lazio, stadio S. Nicola di Bari, 17 ottobre 2010.
7° giornata di serie A, stagione 2010/2011.


Titolari

Muslera: non sempre esprime sicurezza, ma è bravo soprattutto nella capacità di chiudere lo specchio a Castillo in un’occasione pericolosa del secondo tempo sul 2-0. n.g

Liechtsteiner: Difende discretamente, anche se qualche volta Ghezzal riesce a saltarlo. Da un suo eccellente cross rimpallato dalla gamba allungata di un difensore barese, nasce l’azione del raddoppio laziale. A parte tale spunto non può spingere quasi mai.
Voto: 6+

Biava: Uno scudo decisivo.
Voto: 7

A.Dias: Sempre di grande spessore nonostante qualche imprecisione, sfiora il goal con un colpo di testa durante un primo tempo avaro di occasioni.
Voto: 7 
 
Radu: Oggi, difensivamente, senza difetti. Forse un contributo a tal risultato anche l’assenza di Alvarez. Rivas viene annullato completamente dal rumeno. In avanti nonostante l’impegno e le iniziative non riesce a creare azioni particolarmente rilevanti.
Voto: 6.5

Brocchi: Maratoneta e aiuto inestimabile per tutti, soprattutto per la difesa.
Voto: 6+

Ledesma: Gran carattere, marchio di fabbrica patagonica. Sbaglia dei passaggi importanti anche oggi, però è ulteriore cemento davanti alla nostra retroguardia.
Voto: 6

Zarate: Sacrificio tecnico e comportamentale. Nelle rare occasioni in cui si appalesa in avanti è sempre lucido. Nel primo tempo entra in area avversaria dopo un’iniziativa personale ma non trova la giusta assistenza da parte di Floccari. Nel secondo sfiora il goal personale.
Voto: 6.5

Hernanes: Quasi la fotocopia della partita contro il Brescia, soffre ma risolve, questa sera da grande rapinatore d’area. Le vie del Profeta sono infinite, ma certe ancora meglio di altre.
Voto: 6+

Mauri: Gli riesce qualsiasi cosa, in qualsiasi zona del campo.
Voto: 7.5

Floccari: Deviazione che sul goal, anche qualora fosse fortunosa, denota estrema intelligenza e movimento da centravanti purissimo. Uno spettacolo, domatore sopraffino dei palloni alti, da foca intellettuale.
Voto: 7.5




Dalla panchina: senza voto   

[jegue98]

...e olè! :-)


Hernanes sembra che faccia un pò fatica, d'altronde con questa dovrebbe essere la cinquantunesima partita di fila.... e nonostante questo riesce ad essere sempre decisivo. Incredibile!

[jumpingjackflash]

...e olè! :-)


Hernanes sembra che faccia un pò fatica, d'altronde con questa dovrebbe essere la cinquantunesima partita di fila.... e nonostante questo riesce ad essere sempre decisivo. Incredibile!

come prende palla ha 4 avversari intorno, gli allenatori avversari hanno per lui cure particolari. Ne giova però Mauri

[LongJohn]

Votazioni riferite esclusivamente a Lazio-Cagliari, Stadio Olimpico di Roma, 24 ottobre 2010.
8° giornata di serie A, stagione 2010/2011.



Titolari

Muslera - La sua gara è pulita come un lenzuolo appena ritirato dal bucato. Reattivo e utile alla causa.
Voto: 6.5

Liechtsteiner – Rapporto armonico tra qualità e quantità. Un signor terzino. I suoi cross sono sempre ben calibrati e in fase difensiva si dimostra ancora una volta prezioso sia con la sua speciale tenacia sia con il ricorso alla diagonale che, nella peggiore delle ipotesi, sortisce l’effetto di complicare la vita agli attaccanti del Cagliari, tallonati dal segugio svizzero. Sbaglia quasi mai.
 Voto: 7

Biava – Praticamente sui consueti standard di stagione.
Voto: 7 

A. Dias – Nel primo tempo vive anche di qualche passo instabile ma è vezzo tipico della superiorità di certi grandi giocatori. In generale il menù elargito dalla cucina del paulista è sempre ricco di sapori prelibati e di sane proteine. Cose buone dal mondo (verdeoro).
Voto: 6.5

Radu - La macchia con la quale rischia di imbrattare l’abito della domenica laziale rinnova anche la preoccupazione per il suo impiego da terzino: oltre ad amputare a priori di valida spinta la fascia sinistra, può anche accumulare sul piano fisico e psicologico una carica di frustrazione tale da culminare in iniziative scellerate come l’assist per la rete sarda. Ad ogni modo sa riemergere con un certo profitto nella mezz’ora finale.
Voto: 5.5

Brocchi - Placca con maestria, tallona senza pausa, riceve l’acqua e la porta ai commensali, passa il nastro isolante davanti alla difesa, si proietta ben oltre le soglie dell’operatività antropomorfica. 
Voto: 7.5

Ledesma – Il bottino delle imprecisioni è oggi meno pingue, sebbene i suoi passaggi tendano inevitabilmente a viaggiare all’indietro piuttosto che in avanti. Ma la sua combattività lascia il segno. Giunge alle battute finali a dir poco spossato.
Voto: 6.5

Mauri – Lo slogan individuato per la partita di Bari (vedi pagella precedente) si esalta in modo ancor più altisonante. Dimentica soltanto di vincere la forza di gravità: tra un po’ lo vedremo anche fluttuare lungo la traiettoria del campo come fanno gli astronauti sulla Luna.     
Voto: 7.5

Hernanes – La bola predicata dal Profeta sta faticando ad esprimersi secondo continuità. Nonostante tale status non trascurabile, il numero 8 è sempre presente nelle pagine cruciali del match: punizione che schiude il punteggio e zampino (che sfiora soltanto il pallone) come contributo alla realizzazione del raddoppio. Altro pezzo di enorme spessore l’azione personale con la quale sfiora una rete che sarebbe stata sensazionale. In breve, altra partita in chiaroscuro: la reale motivazione non convince appartenere soltanto ad un logorio fisico bensì, in parte maggiormente consistente, ad un esordio in un altro campionato con compiti differenti da quelli risolti da puro Magister di gioco, nel corso della sua carriera vincente. Fattore che chiaramente non lo agevola ma che allo stesso tempo non può certo cancellare le sue facoltà universali.   
Voto: 6 
 
Floccari – Il pallone è il suo migliore amico. Il pallone è dir poco felice di ricevere le passionali carezze calabresi di un ragazzo che sta solo consacrando quanto già dimostrato sul piano tecnico sin dagli esordi di Messina.
Voto: 7.5

Zarate – Primo tempo brioso e ad ampio respiro quando l’argentino è libero di muoversi a suo piacimento. Nella ripresa arriva sempre stanchissimo sotto porta e cala vistosamente. Appena sufficiente.
Voto: 6-
 


Dalla panchina

Matuzalem – La speranza di veder depositati i tre punti in cassaforte non può che rianimarsi all’ingresso del metronomo brasiliano. Contribuisce in modo decisivo ad aumentare il possesso palla e rilancia con precisione.
Voto: 6+

Rocchi – Al di là degli episodi moviolistici, è sempre titubante anche quando dispone di praterie. In certi scampoli di gara sarebbe necessario entrare pronti ad infliggere colpi spietati agli avversari. 
Di positivo solo un passaggio retrospettivo per Floccari che viene poi respinto dalle gambe dei difensori cagliaritani.
Voto: 5

Stendardo – Ingresso senza sbavature – n.g.

 

[jegue98]

...ecco le pagelle del buon LongJohn finalmente!
Muito obrigado meu amigo virtual! 


Una domandina, anzi due: secondo te Hernanes incomincia a soffrire un pò la stanchezza o è solamente una questione tecnico-tattica?
Perchè Reja lo ha sostituito?
Grazie in anticipo!

[LongJohn]

...ecco le pagelle del buon LongJohn finalmente!
Muito obrigado meu amigo virtual! 


Una domandina, anzi due: secondo te Hernanes incomincia a soffrire un pò la stanchezza o è solamente una questione tecnico-tattica?
Perchè Reja lo ha sostituito?
Grazie in anticipo!

Amicone dai gusti sudamericani,

sul primo quesito: come spiegato in pagella, sono convinto che ad influire sul rendimento altalenante di Hernanes sia maggiormente il suo esordio in un campionato europeo sotto le spoglie di un ruolo estraneo alle sue preferenze di gioco.
Come tu ben sai, perché so che hai potuto respirare a pieni polmoni il Brasile e il campionato brasiliano, tale disagio tecnico può coabitare anche con un logorio fisico dovuto al fitto carnet d’oltreoceano (dal quale proviene O’ Profeta) organizzato secondo uno specialissimo meccanismo per via di motivi eterogenei: climatici, territoriali e storici. 
Ma gli effetti di tale ipotetica zavorra dovrebbero manifestarsi (anche se non è certo assiomatico) verso dicembre addirittura con entità più pesante. Inoltre è vero che è un po’ che non si ferma ma è pur vero che in questo momento non si sarebbe fermato neppure in Brasile, proprio perché il Brasileirao si conclude più avanti. In Brasile si gioca quasi ininterrottamente (per Hernanes: Paulista da gennaio ad aprile, Brasileirao da maggio ai primi di agosto e in più la Libertadores fino alle semifinali) ma i ritmi sono molto più tecnici ed agonisticamente molto meno dispendiosi rispetto al calcio del vecchio continente. 
Senza contare che rispetto ad altri stranieri esordienti il nostro beniamino non ha disputato (scandalosamente per il calcio ma fortunatamente per noi laziali) i campionati del Mondo. In questo lasso di tempo di circa un mese e mezzo, corrispondente appunto a quello dei Mondiali, tutte le competizioni sudamericane erano sospese e dunque il Profeta ha potuto riposare.
Dovrebbero poi intervenire congiuntamente almeno altre due risorse, a disposizione di Hernanes, per combattere la fatica: la sua personalità fuori dal comune e il suo vivo entusiasmo. E difatti in parte così è stato, riuscendo per esempio ad inserirsi perfettamente nell’ambiente ed a cavarsela sempre con spiccata dignità sul campo.
In ultima istanza il modo di percepire la fatica è un fattore altamente soggettivo: mi viene in mente una ricca pluralità di esempi calcistici (sempre dal Sudamerica) contraddistinti da esiti e comportamenti differenti. Così come è del tutto personale il tipo di reazione ai problemi psico-ambientali, teoricamente onnipresenti al momento di qualsiasi nuovo trasferimento.   
Insomma personalmente sono convinto pesi di più l’aspetto tecnico/tattico a spiegare l’attuale intermittenza dell’asso brasiliano. "Finora", nel suo caso, propendo davvero per escludere ripercussioni da stress eccessivo.   
Forse anche da volante/regista avrebbe potuto avere qualche pecca di rendimento per cumulative ragioni fisiologiche, ma secondo me di minor consistenza ed in proporzione sarebbero passate quasi inosservate. L’affermazione che i grandi giocatori sappiano fare diverse cose (a parte che è un sofisma e non è sempre “esattamente” così) sul versante Hernanes si sposa coi fatti, non a caso se la sta cavando finora come molti non avrebbero mai saputo fare. Ma questa stessa affermazione non esclude anzi è in piena simbiosi con il seguente concetto: Con gli indumenti più intimi ci si sente sempre più comodi.           
Infine sul motivo della sua sostituzione (peraltro non la prima) la risposta anche qui potrebbe essere la stessa: viene sostituito poiché schierato in maniera molto offensiva e quindi quando l’allenatore vuole ricorrere in corsa a soluzioni più coperte Hernanes sarà, sempre secondo il mister, il soggetto più esposto a tale misura; a meno che non abbia espresso nei minuti precedenti prestazioni di maggiore continuità (come per esempio contro il Milan). Invece ecco la mia convinzione: nonostante non giochi nel suo ruolo principale, possono essere sempre molto discutibili le sue “precoci” sostituzioni.   
Va ribadito che proprio in virtù della universalità e della personalità che lo identificano, il suo apporto alla squadra è stato comunque di profonda importanza: in presenza di un giocatore così speciale, il rendimento degli altri può crescere anche sotto gli influssi di una spinta emulativa. Indipendentemente da come viene impiegato e dalle sue relative sofferenze tattiche.   


Ciao caro Jegue, ti saluto a ritmo di samba biancoceleste               

[jegue98]

Leggo solo ora caro LongJohn.
Ti ringrazio tanto per la risposta e sono d'accordo con te. Il tuo ragionamento "quadra".
Avevo immaginato una sua ipotetica stanchezza fisica, ma sono stato smentito anche da Dija, che ha avuto il piacere di conoscerlo e a cui ha dedicato il suo ultimo goal in campionato! (Lo hai visto?)
In ogni modo vorrei approfittare per dirti che ammiro tantissimo il tuo modo di scrivere. Profondo conoscitore di calcio (almeno questa è la mia sensazione), linguaggio ricco di espressioni e parole in italiano perfetto e sempre chiaro. Sei sempre disponibile e gentile.
Raramente mi trovo in disaccordo con te nelle pregiate pagelle che settimanalmente pubblichi qui sul forum.
Di nuovo grazie!


 



P.S. Sono curioso di sapere di cosa ti occupi anche se qualche idea ce l'avrei! 

[jegue98]

E proprio per confermare ciò che ho scritto su di te poc'anzi, riguardo alla tua profonda conoscenza di calcio:




tratta dal Corriere dello Sport
 
Cinquantadue partite ufficiali dall'inizio del 2010, il ritorno nel nuovo Brasile di Menezes,il primato con la Lazio, l'impatto con il calcio italiano e la richista di Reja di cambiare ruolo. Hernanes il trasformista, l'infaticabile. Era il playmaker del San Paolo, al Morumbi l'hanno visto crescere come "volante". Qui è diventato un trequartista, gioca a ridosso delle punte, si muove tra le linee con licenza di attaccare la porta. Le sue dichiarazioni, rilasciate lunedì, sono rimbalzate dal Brasile attraverso il portale lancet.com. Parole importanti, testimoniano l'umiltà e la voglia di mettersi a disposizione del fuoriclasse di Recife. Doti non comuni, perchè solo così si diventa un leader, passando attraverso il riconoscimento silenzioso dello spogliatoio.

S'è parlato a lungo, tra fine agosto e inizio settembre del ruolo di Hernanes. Reja, come ha sempre spiegato, lo considera un playmaker offensivo, un trequartista. Inserimento in area di rigore, tiro e ultimo passaggio le qualità da sfruttare e che gli consentono di interpretare il ruolo. Per giocare in posizione più arretrata secondo il tecnico friulano, dovrebbe possedere più resistenza e maggiore fase difensiva. Ecco perchè, nelle ultime quattro partite, è stato sostituito durante il secondo tempo: "Non lo tolgo per il gusto di toglierlo o per farlo riposare, ma soltanto perchè a giocare in questo modo ci possono essere difficoltà tattiche durante la partita e magari bisogna riequilibrare la squadra. Poi l'ho sempre tolto quando eravamo in vataggio, non il contrario". ha spiegato Reja prima della sfida contro il Portogruaro.
La trasformazione in seconda punta sta riuscendo. Ed ora Hernanes confessa di aver dovuto superare qualche diffidenza personale: "Ho avuto paura.Temevo il cambiamento, pensavo mi bloccasse. All'inizio non avevo voglia di cambiare la mia posizione. Poi ho pensato che non mi sarebbe dispiaciuto giocare più avanzato. Ho superato le difficoltà e i miei dubbi. Ora la paura è scomparsa, mi trovo a mio agio nel ruolo". Non era proprio sconosciuta la fase offensiva, gli era già capitato in passato: "La prima volta che ho giocato in carriera più avanzato è stato nel 2006, quando sono stato ceduto in prestito dal San Paolo al Santo Andrè e fatto otto partite come seconda punta. E' stato strano".

Ora è convinto che Reja e il calcio italiano lo stiano completando. "Oggi so marcare, costruire gioco ed attaccare. Quello che mancava era giocare di più sulle fasce e ora faccio anche quello. Mi manca di migliorare un pochino nel colpo di testa per essere più completo". Un perfezionista. E sente di non aver ancora dato il meglio alla Lazio. "Si erano create molte aspettative quando sono arrivato, anche per quanto ero costato. Ho capito il trucco, so amministrare e gestire la pressione. E penso di avere ancora molto da dimostrare". Fosse rimasto in Brasile la sua stagione si sarebbe conclusa il 5 dicembre. Con la Lazio dovrà sudare e faticare fino a maggio. Tutti lo attendono al confronto con Javier Pastore, l'asso argentino del Palermo. El Flaco ed il Profeta, colazione con classe, domenica al Barbera. Chi è il più bello del campionato?




E quindi di nuovo:




   ma anche 

[robylele]

Un applauso a Long John e tanti auguri a Dija!

Domanda per LJ: come vedi un turno di riposo ad Hernanes in quel di Cesena?

[LongJohn]

Per Jegue -

Grazie davvero per il generoso apprezzamento e per la tua preziosa simpatia 

A proposito, avevo letto l'intervista che hai postato, più avanti ne farò qui un piccolo commento, perchè offre certi spunti.

Abraço!




A Robylele: Cesena è lontana, avremo modo di riparlarne.   

[LongJohn]

Votazioni riferite a Palermo-Lazio, stadio Barbera di Palermo, 31 ottobre 2010.
9º giornata di serie A, stagione 2010/2011.


Titolari


Muslera – Da ringraziare a voce alta. La serie di parate sul forcing finale dei siciliani è di altissimo coefficiente di difficoltà acrobatica. Il vero punto debole di questo portiere conferma essere più che altro di tipo mentale. A livello fisico e di riflessi (ma quelli profondamente innati, animali, cioè quelli che scattano di fronte agli impulsi improvvisi dell’ambiente; a differenza di quelli condizionati, sempre legati in qualche modo all’esperienza) è davvero ben equipaggiato e sarebbe in grado di reggere il confronto con colleghi di caratura superiore, se non fosse appunto per consistenti limiti di concentrazione che lo rendono per ora incompleto. Ma a parte quelle che sono le sue potenziali vulnerabilità, i cui segni sono percepibili in un paio di momenti nel primo tempo, i tre punti di oggi gli appartengono solennemente. Ancora grazie ragazzo. 
Voto: 8.5

Liechtsteiner - Non ha un avversario fisso. A volte si imbatte in Ilicic, altre si deve incrociare con Balzaretti. Alle prese spesso con questi due, lo svizzero non sfodera quest’oggi un rendimento impeccabile in fase difensiva. Anzi è piuttosto fiacco in tackle e in affanno nel pressing. Inoltre in avanti non ripete le squillanti note con le quali di solito condisce le sue gare. Comunque la sua presenza si fa sentire almeno sul piano comportamentale.
Voto: 6-

Biava - La sua peggior gara della stagione proprio a Palermo, dove ha trascorso diverse stagioni. Il motivo quindi potrebbe essere stato meramente psicologico. Oltre agli errori (tra cui quello davvero molto grave in apertura) che battezzano il suo match ed all’espulsione per somma di cartellini che ne decreta l’epilogo in campo (e l’assenza nel derby), il numero 20 sembra infatti diffusamente poco concentrato. Durante la parte centrale del match lascia comunque un contributo di utilità non irrisoria: parziale compensazione con la quale finisce poco sotto la sufficienza.
Voto: 6-   

A. Dias – E’ un Dias e grazie a Dio gioca nella Lazio.
Voto: 9

Radu – Si immola su una ribattuta di Pastore. A livello difensivo è senza macchia, peccato non spinga mai bene, ma non sarebbe Radu. Nel derby andrebbe riportato nel ruolo in cui è grande e cogliere l’occasione per inserire Garrido.
Voto: 6.5

Brocchi - Non si ferma nemmeno al pit stop.
Voto: 7+

Ledesma: Tanta, tanta quantità. Recupera dei palloni quasi impossibili. Oggi aggiunge l’assist su punizione con la quale A. Dias può lasciare a bocca aperta tutti quanti. Leader caratteriale.
Voto: 6.5

Zarate: Trascorre il primo quarto di match nel ruolo di ala molto arretrata. Nonostante ciò se la cava sempre molto bene palla al piede. Dopo venti minuti passa dall’altra parte e diviene scomodo cliente per Cassani e Munoz a turno. Nella ripresa perde qualche pallone che poteva essere decisivo, ma alcune giocate fanno piacere perché dimostrano che sta in carburazione.
Voto: 6+


Hernanes: Il profeta coltiva la prossima.
Voto: 5.5

Mauri: Intensa sudorazione. Dopo venti minuti si sposta a destra, posizione a lui estranea, dove prosegue in generosità e raddoppia la fatica. Tali motivi incidono anche quando non sfrutta a dovere il pallone del possibile K.O. in area palermitana.
Voto: 6

Floccari: Ipnotizza sempre la sfera e ne mantiene il possesso in qualsiasi circostanza, anche sdraiato per terra. Nel finale è encomiabile un suo intervento difensivo.
Voto: 7+   



Dalla panchina:

A. Gonzalez – Entra durante gli incandescenti minuti finali e lo fa con piglio navigato.
Voto: 6+

Stendardo – Pochi minuti anche per lui, ma si sintonizza alla perfezione.
Voto: 6+

[ammiraglio]

caro long john, ti trovo sempre molto tirato nei voti con ledesma.
è una delle chiavi della tenuta della difesa.

[LongJohn]

Ciao Ammiraglio,

accetto di buon grado il tuo appunto e ti rispondo al volo.
I voti di chiunque chiaramente non sono mai scientifici. Come ho sempre postato sul forum io sono un estimatore speciale della combattività di Ledesma a cui sono legato parecchio.
Ma l'argentino oltre a rivestire un ruolo di ulteriore protezione davanti alla difesa è anche responsabile di una funzione che dovrebbe essere prioritaria, quella di dirigere e costruire. E sbaglia sempre palloni di grande importanza. In avanti oggi ne ha giocati in modo brillante solo un paio nella ripresa. Non stiamo parlando di Brocchi o di Gattuso. Se Ledesma avesse avuto solo quel compito il discorso sarebbe stato chiaramente differente.
Nonostante la fisicità diversa tra i due, a livello di impostazione il discorso di Ledesma è un pò quello di Felipe Melo. E' stato un grave errore per Juventus prima e Brasile poi affidargli compiti registici. Ora che la Juve si giova di un vero interprete come Aquilani, le prestazioni di F. Melo sono migliorate perchè inidirizzate verso altri orizzonti, gli unici che lo caratterizzano.     
Quando si prova a focalizzare un voto è sempre giusto tener conto di tutti i fattori.
Diciamo che oggi per Ledesma c 'è un 7.5 da una parte e un 5.5 dall'altra. Il resto è ordinaria questione di aspetti estemporanei.     
Mi sembra invece di aver attribuito sempre voti adatti alle partite di Ledesma; rispetto le tue vedute ma in questo caso non le posso condividere  

Molto più giusto per me dare quest'oggi estrema importanza su tutti a A. Dias, abbiamo vinto grazie alla sua prodezza, e Muslera la cui portentosa difesa del risultato mi ha addirittura commosso.       


           

[borges]

grande disamina......
specialemente su Biava...
anche Reja ha sottolineato come l'emotività possa aver giocato un ruolo decisivo nella prestazione del centrale... che come ricordavi nella fase centrale della partita aveva ben impressionato (una sua chiusura in particolare sul nostro centro destra era stata decisiva).
Concordo su Ledesma..la gestione di alcuni palloni è da schiaffi.... al 47° sventaglia una punizione da destra a sinistra che ce sarebbe da menaje.. perchè con un giro palla dietro la partita finiva....

Così così hernanes che comunque piazza una accelerata in faccia a nocerino che dovrebbe chiarire a tutti di che pasta è fatto....