www.gazzetta.itdi Maurizio Nicita
I due allenatori di Napoli e Lazio hanno tanti punti in comune: dal percorso simile al bel gioco fino agli uomini di cui si circondano. E ora si sfidano al Maradona, dove lo "juventino" sarà fischiato...Così diversi da somigliarsi parecchio. La sfida fra Luciano Spalletti e Maurizio Sarri in Napoli-Lazio è appassionante sotto il profilo tecnico-tattico ma anche umanamente. Due tecnici coetanei, entrambi classe 1959, partiti dalla loro amata Toscana ma con percorsi completamente diversi che si sono intersecati a Empoli e a Napoli. Una stima reciproca che li ha portati nel tempo a condividere uomini importanti per il lavoro di staff.
Prendete Giovanni Martusciello, cresciuto come collaboratore a Empoli di Sarri, poi non ha seguito Maurizio a Napoli e per due anni ha lavorato all’Inter con Spalletti, prima di riunirsi a Sarri alla Juve e ora alla Lazio. Oppure prendete Francesco Calzona e Francesco Sinatti, rispettivamente secondo e preparatore atletico del Napoli di Sarri, tornati in azzurro ora nello staff di Spalletti. Incroci che dimostrano come - al di là dei diversi sviluppi di gioco - i fondamentali e la metodologia di lavoro di questi grandi allenatori sia simile e dunque diventa anche sinergico scambiarsi uomini con la stessa cultura del lavoro.
Precedenti in equilibrio --- I due saranno al sesto scontro diretto: Spalletti ha vinto due volte con la Roma contro il Napoli di Sarri, che ha poi vinto una gara all’Olimpico contro i giallorossi guidati da Luciano. Le ultime due sfide sono finite 0-0 fra il Napoli di Sarri e l’Inter di Spalletti. A dimostrazione di un equilibrio di gioco che contraddistingue questi amanti dell’estetica calcistica.
Diversi stati d’animo --- E se Spalletti in questo momento è più concentrato sul ridare compattezza al proprio gruppo, dopo due sconfitte inattese, Sarri non si nasconde: “Tornare a Napoli per me non può essere una partita come le altre”. Già perché nel ‘15-‘18, e stavolta la guerra non c’entra, a Napoli si creò qualcosa di irripetibile fra squadra-allenatore-piazza. Che poi domenica al Maradona Sarri sarà fischiato perché i tifosi non gli perdoneranno mai il “tradimento” Juve, è altra cosa. Ma la magia del calcio di Sarri è stata qualcosa di unico e lo stesso Maurizio ha detto che quel modello non è più replicabile.
Spalletti però ha capito che quell’alchimia è la scintilla giusta per Napoli e da quando è arrivato sta cercando di riavvicinare i tifosi entusiasmandoli al bel gioco. Domenica, anche per la commemorazione di Maradona, lo stadio si riempirà. E se il Napoli di Spalletti batterà la Lazio di Sarri per i tifosi sarà una grande soddisfazione. Di quelle impagabili, perché se capitasse sarà ottenuta attraverso il gioco e lo spettacolo.
L'amico Corsi --- Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, ha valorizzato nel suo club entrambi gli allenatori, cui è legato da sentimenti di amicizia: “Se so qualcosa di calcio, è stato grazie al confronto quotidiano con loro. All’ottimo rapporto che si è creato nel tempo. So che lavorano con una competenza eccezionale e che non snatureranno mai il loro modo di fare calcio”. (leggi qui l’intervista completa). Comunque destinati ad alimentare passioni, che poi è il bello del calcio.