Gazzetta dello sport ed. Romana
Djordjevic-Klose d’assalto. Lazio con il jolly in attacco Djordjevic e Klose non sgomitano tra loro. Non ci sarà nessun duello per accaparrarsi il posto al centro dell’attacco. Una sana concorrenza per il ruolo di centravanti nella Lazio. Regolata da principi ben chiari nel rapporto tra i due attaccanti. Perché da un lato c’è Miro Klose, 36 anni, fresco campione del mondo con la Germania e bomber dei record ai Mondiali (16 reti in 4 edizioni), ma dall’altra parte è arrivato Filip Djordjevic, 27 anni da compiere il 27 settembre, goleador del Nantes, scelto dalla Lazio sin da gennaio. Tra loro sarà come una staffetta nel segno del tempo. «Può prendere il mio posto» ha assicurato giovedì Klose, che un attimo dopo ha aggiunto: «O possiamo giocare insieme, vediamo come decide il mister». Proprio queste ultime parole possono aprire il dibattito sull’ipotesi di convivenza tra i due centravanti nel modulo di Pioli, che prevede un 4-3-3 con un tridente «vero» in avanti. Una settimana fa Bruno Giordano, bomber doc nella storia biancoceleste, alla domanda sulla possibilità di far coesistere i due nel 4-3-3, ha risposto senza dubbi: «Per me sono entrambi centrali. Le loro caratteristiche sono quelle. Non credo che uno dei due possa andare sull’esterno con quel modulo. Sì, Klose può agire più avanti o più indietro di un altro attaccante ma solo se si gioca con due punte».
Precedenti
La lunga e articolata carriera di Klose illustra varie tappe nel suo percorso tattico. Il 4-3-3 lo ha vissuto sin dai tempi dell’esordio all’Homburg, nella stagione 1998-99. Al Kaiserslautern nel campionato successivo, ha disputato due gare. In una, curiosamente, ha avuto come compagno di tridente Tare, l’attuale d.s. della Lazio. In seguito, nello stesso club tedesco, avrà modo di fare coppia in avanti con Djorkaeff. Stesso discorso in Nazionale, al fianco di Jancker. Cosi come al Werder Brema (il brasiliano Diego alle spalle) e al Mondiale 2006, in coppia con Podolski. Che è diventato suo compagno d’attacco anche nel Bayern, dove c’era pure Gomez nel ritrovato tridente offensivo. A Monaco Klose ha avuto come partner in prima linea anche Toni in un 4-2-4 che prevedeva Ribery e Schweinsteiger sulle fasce. Al Mondiale del 2010, la Germania aveva con Klose, Muller e Podoski nel 4-3-3 che è poi l’assetto conservato fino al recente trionfo in Brasile. Alla Lazio, nella prima stagione, 2011-12, Klose fa coppia con Cissé nel 4-4-2 e poi con Rocchi, ma gioca anche da unica punta. Con Petkovic, Klose è il solo terminale offensivo mentre con Reja ha ritrovato il 4-3-3.
Esigenze
C’è di tutto, quindi, nelle esperienze tattiche del bomber di Opole ma è chiaro che il suo impiego nella Lazio di Pioli va visto nelle caratteristiche richieste dal tecnico all’assetto offensivo. Allo stesso modo per Djordjevic, abituato a muoversi da riferimento centrale della prima linea. Il 4-3-3 di Pioli richiede agli esterni movimenti che scattano dal centrocampo per svilupparsi in profondità. Un lavoro decisamente da esterni più che da centravanti. Così la coesistenza di Djordjevic e Klose sembra prospettarsi in situazioni da vero assalto offensivo, in fasi particolari, più che nel contesto tattico sinora sperimentato con Pioli.
N. Bernard./E. Berg.