Ed. Romana della Gazzetta dello sport
Oggi la sfida all’Amburgo. Il club mai retrocesso in Zweite Liga In Germania solo i tifosi dell’Amburgo possono vantarsi di aver disputato esclusivamente il massimo campionato nazionale. Ma non è questo l’unico motivo di vanto: il club, fondato il 29 settembre del 1887, è il più antico in Germania. Proprio per sottolineare la doppia longevità la mascotte dell’Amburgo è un dinosauro (chiamato Hermann in onore dello storico fisioterapista Hermann Rieger) venuto alla luce il 24 agosto 2003 saltando fuori da un gigantesco uovo prima di una partita col Bayern. Ma la storia dell’Amburgo l’hanno fatta anche i risultati. Sei campionati, una Coppa delle Coppe e una Coppa Campioni (vinta nel 1983 contro la Juve), oltre che diverse coppe nazionali.
Presente
Nell’ultima stagione l’Amburgo si è salvato dalla retrocessione solo agli spareggi: colpa del depauperamento tecnico che dopo la doppia semifinale di Europa League (ci arrivò nel 2009 e nel 2010) è stato rapidissimo. Guidato da Mirko Slomka, il club ha beneficiato del prestito di 17 milioni da parte del suo tifoso Klaus Michael Kühne per acquistare Valon Behrami e Nicolai Müller (che varranno presentati nell’amichevole di oggi contro la Lazio) e provare a rilanciarsi. Le stelle del club sono l’ex Real Madrid Rafael van der Vaart e Pierre Michel Lasogga, giovane attaccante autore di 13 gol nell’ultima Bundesliga che oggi sarà assente per infortunio ma che si farà trovare pronto per l’ennesimo campionato che l’Amburgo affronterà con l’orgoglio di poter dire: «Non abbiamo mai disputato la Zweite Liga».
EL. Bergonzini
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