Autore Topic: Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck  (Letto 6369 volte)

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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #40 : Lunedì 9 Febbraio 2015, 08:35:01 »
La statistica dell’Istituto per la salute pubblica in Kosovo dimostra che il numero delle persone che si sono ammalate di cancro nel 2014 è aumentato quasi del 50%, scrive il quotidiano Koha Ditore di Pristina. Nel 2013 in Kosovo 1.483 persone si sono ammalate di cancro, mentre soltanto nella prima metà dell’anno 2014 sono stati registrati 1.170 nuovi casi. Queste cifre sono state presentate dal coordinatore della lotta al cancro in Kosovo Elvis Ahmeti, in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della lotta al cancro. Molti esperti in medicina sostengono che l’aumento del numero dei malati sia legato alle conseguenze dei bombardamenti della NATO nel 1999.

http://voiceofserbia.org/it/content/numero-di-ammalati-di-cancro-kosovo-%C3%A8-aumentato-del-50
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #41 : Martedì 10 Febbraio 2015, 09:27:23 »
Serbia e Ungheria sono alle prese con la peggiore ondata degli ultimi anni di migranti albanesi dal Kosovo che cercano di attraversare illegalmente la frontiera in pochi giorni ne sono stati fermati 2.300. Ogni giorno, centinaia di persone provenienti dal Kosovo raggiungono in autobus Subotica, città della Vojvodina ai confini con l'Ungheria,e poi cercano di coprire con ogni mezzo i dieci chilometri che li separano dal limite dell'Unione europea, cercando di passare a piedi.

Negli ultimi quattro mesi, il numero di persone provenienti dal Kosovo e intercettate dalla polizia nel tentativo illegale di attraversare in confine con l'Ungheria si è gonfiato di 20 volte, soltanto sabato scorso la polizia ungherese ha intercettato 1.022 immigrati che avevano illegalmente attraversato il confine serbo-ungherese, e la maggior parte di essi - 991 - erano albanesi del Kosovo. Il giorno prima Un giorno prima la polizia magiara aveva fermato ancora più persone, esattamente 1.269 .

Nel frattempo, anche la polizia di frontiera serba ha il suo daffare anche se il numero dei migranti intercettati è inferiore: venerdì scorso è stato riferito che 290 persone, per lo più albanesi del Kosovo, sono state intercettate nel corso dei due giorni precedenti. La maggior parte di esse sono state multate e quindi rilasciate, mentre una parte è stata solo ammonita seguendo una procedura speciale.

http://italintermedia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=79861&typeb=0&Fermate-i-kosovari
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #42 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 18:35:59 »
Venti poliziotti tedeschi con veicoli dotati di telecamere termiche arriveranno giovedì in Serbia al confine con l'Ungheria, e nello stesso tempo altri poliziotti austriaci saranno impiegati presso il confine con la Macedonia, anch'esso sotto forte pressione da parte di immigrati clandestini kosovari. Questo massiccio intervento europeo mostra quanto si sta fatto acuto il problema dell'emigrazione clandestina dal Kosovo, e nello stesso tempo come l'Unione abbia deciso di cambiare strategia: fino a qualche mese fa minacciava di impedire la libera circolazione a tutti i Balcani, adesso si sceglie la via degli interventi mirati.

Il direttore della poliziaMilorad Veljovic ha annunciato ieri l'inrervento dopo una visita valichi di frontiera di Kelebija eHorgos compiuta assieme all' omologo ungherese ,Lazlo Papp, il capo della polizia di frontiera . Solo mercoledì altre nove confine illegalmente ed in pochi giorni i tentativi di passaggio frustrati sono stati oltre 4mila. In genere i kosovari passano il valico con le loro carte d'identità e poi cercano di spostarsi illegalmente in altri Paesi dell'Unione. Veljovic ha detto che lui e Papp hanno concluso che il fenomeno della improvviso e massiccio abbandono del Kosovo - che non è stato ancora chiaramente compreso - non riguarda solo Serbia e Ungheria ma tutta l' Unione europea:i bambini rappresentano il 40% del totale dei migranti e mentre in passato gli immigrati clandestini erano per lo più poveri, recentemente si è verificato un aumento del numero di persone di classe media.

Papp ripete che la questione richiede una reazione a livello internazionale e intanto offre ai poliziotti serbi di spostarsi nei posti di confine ungheresi nei quali telecamere termiche per vedere come funzionano e quanto possono aiutarli ad agire . In effetti però nei movimenti dei kosovari c'è qualcosa che ancora non è stato compreso: per esempio,in Macedonia si è scoperto che da qualche mese gli albanesi del Kosovo stanno acquistando massicciamente immobili nel Paese ,principalmente a Tetovo, Gostivar e Skopje.
Quasi l'80 per cento di appartamenti di nuova costruzione a Tetovo e Gostivar vengono acquistati da kosovari anche se i loro prezzi sono alti e secondo i media nazionali il problema con i kosovari cominci a farsi serio dal momento che migliaia di cittadini delusi stanno lasciando il Kosovo.
Anche se ufficialmente Pristina ha avviare negoziati per l'abolizione del regime dei visti,per i kosovari la barriera di Schengen è ancora lontana, per questo molti cittadini cercano la salvezza procurandosi passaporti serbi con cui possono viaggiare liberamente nell'Unione europea.Bianco Beccaj, un analista politico di Pristina afferma dietro questa fuga di massa non vi è altro motivo se non la crisi finanziaria : "La gente è delusa e quindi fugge, quando un uomo ha problemi finanziari non guarda se il passaporto di cui ha bisogno per andarsene è serbo, macedone o russo". La UE ha già lanciato l' "allarme rosso"per l' ondata di richiedenti asilo dal Kosovo e chiede alle autorità di Pristina di bloccare i suoi cittadini attraverso una campagna che spieghi come sia quasi impossibile ottenere asilo in un Paese dell'Unione.
Anche il ministro degli Esteri serbo, Ivica Dacic è preoccupato per il fenomeno: "I dati che abbiamo sono allarmanti, perché secondo i rapporti che giungono da Pristina tra le 60mila e le 100mila persone hanno lasciato il Kosovo negli ultimi sei mesi ", dice. "Come parte del dialogo tra Belgrado e Pristina a Bruxelles c'è il tema della libertà di movimento, però è ovvio che adesso di fa un cattivo uso di quella libertà - aggiunge - la Serbia, secondo l'accordo, ha l'obbligo di lasciar transitare i cittadini del Kosovo, anche se i loro documenti non sono considerati validi perché non riconosce il Kosovo come Stato indipendente. Ma né Serbia né Ungheria possono indovinare quali Paesi sono gli obiettivi della migrazione,e dunque la UE dovrebbe seriamente per affrontare questo problema".
http://italintermedia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=79976&typeb=0&Arrivano-i-tedeschi
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #43 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 09:28:11 »
Via dall ' indipendenza
Nel settimo anniversario della dichiarazione di indipendenza, il Kosovo sta vivendo la sfida più grande della sua breve storia, ovvero l'esodo di massa della popolazione, e tutti i media di Pristina commentano che questo è un indicatore essenziale che mostra il fallimento delle istituzioni.

A giudizio dei suoi stessi organi d'informazione, il Kosovo, non è ancora riuscito a far funzionare tre pilastri fondamentali di qualsiasi Stato, ovvero il Parlamento, il governo e la magistratura. E gli analisti politici dicono che i fallimenti nel funzionamento dei tre pilastri deriva dalla mancanza di strategie di sviluppo e da un processo irregolare di privatizzazioni delle proprietà pubbliche e sociali. Tutto questo ha creato povertà, disoccupazione ed un forte aumento della criminalità organizzata. In altre parole, in sette anni di autoproclamata statualità il Kosovo ha registrato scarsi progressi e molti fallimenti.

L' analista Behlul Beqaj ricorda cheil Kosovo aveva costruito equasi subito una pubblica amministrazione locale e centrale e quindi più o meno aveva tutti i requisiti di legge per l'inizio del normale funzionamento dello Stato. Ma poi hanno cominciato a prodursi i guasti."Purtroppo tutti i problemi stanno nell'attuazione pratica delle norme e nelle carenze funzionali, perché il Parlamento non è riuscito ad eleggere correttamente i deputati, così come è mancato un controllo dell'attuazione delle leggi ". Il quotidiano "Zeri" riferisce che nel settimo anniversario della sua indipendenza il Kosovo si scopre in una profonda crisi economica con una povertà estrema, elevata disoccupazione, criminalità e la corruzione ai massimi livelli: il settimo compleanno del Kosovo è "doloroso", perché deve assistere ad un triste esodo di massa .

Negli ultimi sette anni della sua indipendenza, la regione non è mai stata così "malata" in termini sociali ed economici. Gli ultimi sette anni sono stati difficili e impegnativi in molte aree, ma soprattutto l'ultimo è stato un anno perso in tutti settori. Fino ad oggi la statualità di Pristina è stata riconosciuta da 106 Paesi, ma intanto il progetto sta fallendo e la responsabilità di tutto questo ricade su capi delle istituzioni e dei partiti politic.

Il giorno prima della celebrazione in città ci sono meno bandiere, mentre il governo di Pristina mostra un umore cupo, sottolinea "Zeri".Le stime degli esperti mostrano che l' intera l'economia è in declino, il prodotto internolordo nel 2008 era al 7,2 per cento, mentre nel 2014 si è fermato al tre. Ibrahim Rexhepi, il maggior giornalista economico di Pristina, dice che tutti gli indicatori sono scesi: "L'attuale livello di crescita non è sufficiente a risolvere i gravi problemi economici e sociali che continuano ad accumularsi. Il mantenimento di un livello positivo di crescita è influenzato principalmente dal settore pubblico, che è stato il primo caratterizzata da un gran numero di investimenti esteri, che in seguito però hanno cominciato a diminuire".

Tuttavia, la struttura degli investimenti non era solida perché non garantiva sviluppo a lungo termine, principalmente per l'enfasi posta sullenfrastrutture stradali mentre venivano dimenticati gli altri settori importanti che influenzano la qualità della vita e di lavoro, come l'istruzione, la sanità, l'agricoltura. Secondo le parole di Rexhepi il livello di disoccupazione, anche se ufficialmente al 31 per cento, l in realtà è molto più alto, secondo gli ultimi dati è al 44,8 per cento, il calo è stato visto solo dai dati uffiiciali a causa di cambiamenti nella metodologia di calcolo.
http://italintermedia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=80098&typeb=0&Via-dall-'-indipendenza
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #44 : Sabato 21 Febbraio 2015, 18:47:07 »
La consorte del Presidente della Serbia Tomislav Nikolic Dragica ha ricevuto nel Palazzo del Presidente dello Stato a Belgrado Milica Djordjevic, l’unica ragazza serba che vive a Prizren, nel Kosovo meridionale.
Nella Grande sala del Centro culturale per ragazzi stasera sarà presentato il film documentario di lungo metraggio “Milica” dello sceneggiatore e regista Dragan Elcic, il quale parla del destino di questa ragazza serba.
Prima della guerra e i bombardamenti della NATO nel 1999 a Prizren vivevano circa 10.000 serbi. Oggi a Prizren vive una ventina di serbi.
Nei disordini e le violenze della popolazione albanese nel marzo del 2004 sono state distrutte e date alle fiamme le chiese e le case dei serbi che vivevano a Prizren.

http://voiceofserbia.org/it/content/consorte-del-presidente-della-serbia-ha-ricevuto-l%E2%80%99unica-ragazza-serbo-che-vive-prizren
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #45 : Giovedì 19 Marzo 2015, 13:39:20 »
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borgorosso

Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #46 : Giovedì 19 Marzo 2015, 17:21:02 »
sono contento di vedere che qualcun altro pensa che il kosovo sia serbia e che questa indipendenza porterà solo guai all'europa

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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #47 : Martedì 24 Marzo 2015, 09:52:00 »


Pubblicato in Serbia il libro di un noto aquilotto
 ;)
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #48 : Mercoledì 25 Marzo 2015, 09:55:44 »
Ieri ricorreva il 16° anniversario dell'inizio dei bombardamenti della NATO sulla Yugoslavia.



Conseguenze dei bombardamenti della NATO
1500 - 2000 morti
79 vittime bambini
Sparati 50.000 proiettili
58.574 missioni aerei NATO
Sganciate 25.000 tonnellate di esplosivo
Distrutti 60 ponti
Distrutte 300 fabbriche
Danneggiate 190 scuole e 20 ospedali
280.000 serbi e non albanesi espulsi dal Kosovo
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« Risposta #49 : Mercoledì 25 Marzo 2015, 10:17:45 »
L’aggressione della NATO contro la Federazione jugoslava è iniziata il 24 marzo del 1999 ed è durarta fino al 19 giugno
Durante i 78 giorni dei bombardamenti sono state uccise 2.500 persone e sono state ferite 12.500, includendo 2.700 bambini. Secondo alcune stime i danni materiali hanno superato 100 miliardi di dollari.
Per la prima volta nella storia moderna la decisione sull’aggressione è stata presa senza consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
 La Serbia è stata attaccata con il pretesto di aver causato il fallimento delle trattative sullo status della sua regione meridoonale Kosovo che sono state condotte a Rambouillet e a Parigi.
Nei bombardamenti della NATO sono stati distrutti e danneggiati 25.000 edifici, 470 chilometri di strade, 595 chilometri di vie ferroviarie, 14 aeroporti, 40 ospedali, 18 asili nido, 69 scuole, 176 monumenti culturali e 44 ponti. Nel corso dell’aggressione sono stati effettuati 2.300 attacchi aerei, nei quali 1.150 velivoli hanno lanciato 420.000 proiettili e 22.000 tonnellate di esplosivo.
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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #50 : Giovedì 26 Marzo 2015, 15:39:36 »
un "topic ad inviti" ?? Avevo fatto un commento che non vedo più  ::)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

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Re:Kosovo: task force Ue,prove crimini guerra di ex vertici Uck
« Risposta #51 : Giovedì 9 Aprile 2015, 10:56:43 »
Il primo ministro albanese ha detto che l’Albania e il Kosovo “sarebbero uniti in modo classico” nel caso in cui l’Unione europea non aprisse la strada per l’adesione kosovara. Il primo ministro  Vucic  ha comunicato che il Kosovo e l’Albania non saranno uniti mai. L’Unione europea ha valutato tali provocazioni inaccettabili.

Nell’intervista per la televisione Klan Kosova di Pristina, Edi Rama ha detto che per l’unificazione del Kosovo e l’Albania ci sono due possibilità e che tutto dipende dall’Ue. La prima possibilità è l’adesione all’Ue. Però, se l’Ue continuasse a chiudere la porta all’integrazione del Kosovo, “i due paesi sarebbero costretti ad unirsi in via classica”, ha detto il primo ministro albanese.

Hashim Tachi ha aggiunto che le parole di Rama non rappresentano una minaccia all’Unione europea, ma che si tratta della realtà che si potrebbe realizzare come il risultato dell’isolamento del Kosovo da parte dell’Ue.

Rama ha detto che è vergogna il fatto che l’Ue non abbia ancora terminato il processo della liberizzazione dei visti per i cittadini di Kosovo.

“Chiedo gentilmente ai leader albanesi a smettere di creare instabilità nella ragione”, ha comunicato Vucic.”Abbiamo sempre cercato di trovare il miglior modo per dialogare con Tirana, ma ora hanno esagerato con tali dichiarazioni”, ha detto Vucic nel Parlamento della Repubblica di Serbia.

Il direttore dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija, Marko Djuric ritiene che le dichiarazioni del primo ministro albanese, Edi Rama rappresentino un’attacco alla pace, minaccia alla stabilità regionale, nonchè un invito pericoloso a cambiare i confini nei Balcani.

Inoltre, Djuric ha detto che la Serbia non consentirà mai l’unificazione dell’Albania con il Kosovo.

L’Unione europea ha reagito alle dichiarazioni del primo ministro albanese, dicendo che si tratta di provocazioni inaccettabili visto che ciascun paese dei Balcani occidentali ha un suo proprio percorso verso l’integrazione europea, il che sottintende la cooperazione regionale e buoni rapporti tra i paesi vicini. Questo viene confermato dalla portavoce Maja Kocijancic, per conto dei Commissari europei, Federica Mogherini e Johannes Hahn
http://serbianmonitor.com/politica/16602/polemica-tra-il-primo-ministro-albanese-e-primo-ministro-serbo/#.VSY-V7l01xg

Questo Rama è, nella migliore delle ipotesi, una macchietta in un ruolo spropositato per le sue capacità.
Prima le dichiarazioni non proprio diplomatiche durante la visita a Belgrado, poi il famoso vessillo della grande Albania esibito sul suo palazzo, adesso questa neanche troppo velata minaccia a cambiare i confini.
Il tutto in una zona dove, da sempre, la via dalle parole ai fatti è brevissima.
si spera che chi di dovere lo riporti alla ragione,
ammesso ne abbia.

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