www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
Il
medico della Nazionale italiana ha OVVIAMENTE scagionato
Immobile, perché OVVIAMENTE, in Italia, c'era bisogno che il
miglior attaccante italiano subisse pure questa cosa. Cosa? Ma certo, vi rendo edotti nel caso di residenza sulla Luna o mancata frequentazione dei bassifondi di Twitter e dei social.
La Lazio manda Immobile in Nazionale, come è giusto che sia, nonostante non sia al meglio. Addirittura non doveva partire nemmeno per la trasferta in Francia, invece va e segna. Gioca anche l'ultima, segna di nuovo. Lo sottolineo, perché in tanti se lo scordano spesso. Immobile è infortunato, deve tornare a Roma. P
oi ovviamente comincia la bufera, come sempre quando si tratta nell'ordine di Immobile, e di Lazio. Con le accuse: va via, ma in realtà sta bene. Va via, solo perché vuole giocare contro la Juve (poi andrà via pure
Chiellini, ma niente, nessuno a pigolare).
LE ACCUSE AD IMMOBILE - Ovviamente sono sempre i soliti rimestatori nel torbido, specialmente con la Juventus in rapido avvicinamento post-sosta, a vomitare le loro sentenze.
Dall'alto delle loro lauree in medicina, dopo aver ovviamente parlato per ore col medico della Nazionale, dopo aver visto gli esami e tutto, hanno beatamente sentenziato che Immobile beh, sta tornando dalla Nazionale e non gioca con l'Italia NON perché infortunato, ma per prepararsi al meglio al big match contro la Vecchia Signora.
LE SCUSE QUELLE MAI - Proprio loro, che dovrebbero essere i primi a temere i complotti, il dire e non dire, le maldicenze, dopo una storia recente che le ha alimentate e le alimenta, proprio loro partono all'attacco, una lunga cavalcata di un'orda selvaggia di tweet, di post, di infamie gratuite.
Immobile, in conferenza stampa, aveva sottolineato come dei suoi gol, dei suoi record, a nessuno in ambito nazionale importava, anzi. Veniva sempre trattato come l'ultimo imbecille. Anche stavolta, anzi peggio: in ballo c'era tutta la sua onorabilità, i suoi principi, i suoi valori, le sue idee, la sua voglia di giocare a calcio.
Non vi ricorda niente? Ma come, Cairo che quasi gli salta addosso perché si è impegnato troppo contro un Torino malmesso e quasi in B, oppure tutto quell'incredibile
caos tamponi. Anche in quel caso, avete sentito di qualche minimo accenno di condanna ufficiale nei confronti di Immobile? Eppure tutti a dargli del positivo, dell'untore, e via discorrendo. Le accuse e il fango arrivano sempre,
le scuse mai e poi mai. L'ATTESA - E mentre ci consumiamo nell'attesa di ricevere scuse da persone che invece non si scuseranno mai, perché facendolo ci darebbero dimostrazione di capacità di raziocinio, di giudizio, o quantomeno
di non far parte di una claque organizzata, manco prezzolata - che già sarebbe qualcosa - ma cagnolini fedeli di un padrone che non paga, di cui si aspettano solo
carezzine occasionali, biglietti, o anche solo uno sguardo benevolo, mentre noi aspettiamo Ciro Immobile continua a scrivere pagine di leggenda. Lo fa nonostante tutto, nonostante non piaccia a tutti, anzi forse in forza di quello.
Continuate così, facciamoci del male, continuiamo a picconare il meglio che abbiamo. Tanto nel peggio oramai ci sguazziamo tutti i giorni. I vostri insulti ad Immobile vi hanno solo qualificato ancora un po', per chi non avesse capito.