Mannaggia a sto caspita di crisi.
Da quando c’è, io, no, dico io, famosa per le mie mani bucate, mi sto facendo prendere da manie di risparmio tanto ossessive quanto, nello specifico, stupide.
Solo che non essendo mai stata capace, non avendo i relativi parametri, finirò per esserne sopraffatta, soprattutto fisicamente.
L’ultima: ieri mattina ispeziono il frigo e scopro con un po’ di angustia che ho ben due mattoncini di lievito di birra che scadono il 18, ieri per l’appunto. Guardo meglio: ci sono anche due culetti di mortadellina e di galbanino sopravvissuti all’aperitivo per la serata di finale di coppa del mondo con gli amici cari, nonché un residuo di provolone dolce ed uno di quello piccante, anch'essi residuo di un tentativo di replicare una torta rustica suggeritami da mia nipote.
Mi dico: “
beh, nziamai che si butti sta roba. Almeno uno di sti mattoncini salviamolo.” (valore complessivo, tra mattoncino ed il resto, un euro scarso, ma forse manco).
E così esco, ed intanto che cammino, e passo pure al bancomat, cerco di elaborarmi svariate ricette in testa, un pastrocchio manco a dirlo.
La farina, no, quella non la compro: da quando ho preso gusto ad impastare ed ho pure una spianatoia nuova di zecca (regalo della mia amichetta Federica) a casa ne ho quantitativi da stare assolutamente tutti sereni sotto quel punto di vista. Perfino gli animalini che potrebbero aggredirla nella dispensa.
E così compro: un cacciatorino, pancetta, uova, caciottina, latte (lo compro tutti i fine settimana, io non lo posso bere, ma metti che mi viene in mente di fare una cosa per cui serve il latte? In genere, poi, la domenica sera lo passo paro paro a casa del mio vicino che è pure mio nipote Francesco. Anzi, è prima mio nipote e pure mio vicino.). Ovviamente ricompro pure i mattoncini di lievito, scadenza 27 luglio. Così tra una settimana, già ve lo dico, sto da capo a dodici. Circa 16 euro.
Ah, passo anche alle bancarelle del mercato per vedere se trovo un “coppapasta” tondo da 12 cm, che da tempo continuo a chiedermi come sono sopravvissuta fino ad oggi senza averlo; un po’ come il pennello per spennellare il rosso d’uovo sulle torte rustiche, anni ed anni a farlo col cucchiaino, me tapina, però quando poi l’ho trovato, wow! Mi si è aperto un mondo nuovo! Un nuovo modo di spennellare soprattutto.
Il coppapasta tondo da 12 cm. non c’è, c’è solo quadrato, però mica me lo posso far sfuggire. Vorrà dire che calzoncelli e ravioletti verranno triangolari o quadrati e non a mezzaluna. 5 euro.
E così nel tardo pomeriggio impasto, tagliuzzo, sbatto uova, ecc. e faccio dei simil calzoncelli, una quindicina, direi ottimi, che distribuisco anche a taluni condomini amici, lasciandone per me qualcuno.
Col caldo di ieri pomeriggio accendere il forno non era una cosa da farsi, ma friggere sarebbe stato addirittura peggio; oltretutto la fattura de La Linda o La Fulgida per far riavere alla cucina un aspetto decoroso mi avrebbe sderenato.
Solo che c’è stato un problema in sede di impastamento: m’è scappata la mano con l’acqua tiepida per sciogliere il lievito, troppa, e così ho dovuto aggiungere altra farina, altro olio ecc..
Insomma m’è avanzata un fottio di pasta. Ieri sera l’ho “pellicolata” e stamattina l’ho ritirata fuori confidando in un suo ri-lievitare.
Un pochetto ci ha provato, porella.
E così… ari affetto, ari tagliuzzo, mortadella, pancetta, residui di provolone, mozzarella, salamino.
Stendo l’impasto, lo smatterello a dovere, ma mi pare poco propenso: comunque lo farcisco, ne faccio un rotolo che acciambello, e schiaffo nella apposita teglia da ciambellone, aspettando che ricominci a ri-lievitare.
Altro che poco propenso, mi sa che è sfinito se non scoglionato.
Lui.
Figuriamoci io.
Che mo’ dovrò pure riaccendere il forno in un pomeriggio in cui l’unico modo per sopravvivere sarebbe stare a mollo in una piscina.
E, ammesso che venga bene o quantomeno commestibile, se dovessi consumarlo da sola sta specie di ciambellone farcito ci metterei una settimana. O, meglio, tra un par di giorni finirebbe nella spazzatura.
Però, vuoi mettere? Ho salvato un mattoncino di lievito, un culetto di mortadellina, un culetto di galbanino ecc…
Sto cazzo di crisi mi porterà allo sfinimento.
Mi sa.