"Oggi questi fascisti ci vogliono umiliare"

[Breizh]

mandocazzo vai, pancrà? E daje.

[Frusta]

Ok, rispondo a Frusta...

Karmilla (stavolta in versione Gasco) come al solito usa equilibrio e buonsenso, e siccome ha ragione quando intende dire che gli esempi servono per semplificare il discorso e non per complicarlo, invece di dire genericamente sinistra diciamo PD&.C intendendo per C i partiti che si autodefiniscono di sinistra che stanno al governo, ed invece di dire laziali diciamo lavoratori (era il partito del lavoratori, no?) ed il senso del discorso di Dissent lo intendiamo così: "Siccome PD&C stanno a guinzaglio della finanza e sostengono un Banchiere Presidente del Consiglio, come può senza che nella sua testa si crei un cortocircuito che metà basterebbe, un lavoratore che si è visto da quel partito spennato di ogni diritto riconoscersi in quell' area?

Poi, siccome non sono l'avvocato di Dissent ma semplicemente tentavo di dire la mia sul suo pensiero, per me la cosa finisce qui.

La presidente di LazioWiki...

Occazzo, come darti torto? Barbara è l' essere più innocente ed adorabile di questo mondo, bisogna essere peggio delle bestie solo per pensare di aggredirla.
Ma un conto è definire fascisti a dei criminali vigliacchi emuli dei manganellatori del ventennio, un altro è usare questo termine in maniera strumentale per tacitare chi ha idee diverse o, peggio, usarlo come pretesto per un'aggressione.
Tu sai negli anni 70 in quali uffici del Serafico aveva la sede la multinazionale dove lavoravo, e sai pure che senza giacca, cravatta e capelli corti li dentro manco ce potevi mette piede.
Sai pure la fatica che ci voleva combinare lo striminzito monte ore che avevo a disposizione per frequentare l' università col tempo che ci voleva per farlo.
Ebbene non è che mi potevo cambiare e mettermi la divisa da imbecille (clark, eskimo e la testata dell' Unità o di Lotta continua che spuntava dalla tolfa) né tantomeno farmi crescere la barba e i capelli nei venti muniti di metropolitana che separavano l' Eur da Termini per passare sotto la statua della Minerva indenne e inosservato.
Bene, ero "fascista" solo perché non vestivo la divisa da ordinanza.
"posso essere ancora un po’ incazzato pe’ sto fatto?" (cit.)
Insomma io il termine fascista lo sento usato a cazzodicane per almeno il 99% delle volte.
Pure qui, mò nn me va di scoprire i vecchi altarini di questo forum, ma qualche anno fa i grillini erano tutti fascisti, e Di Battista (che sarà pure un coglione ma non ha mai aggredito nessuno) veniva chiamato Di Fascista. O no?

[Panzabianca]

...ero "fascista" solo perché non vestivo la divisa da ordinanza.
"posso essere ancora un po’ incazzato pe’ sto fatto?" (cit.)

senza contà che co ste cazzo de CLarks oggi n'artro po' me rompevo er femore sui sampietrini... E fateje na para che sia adatta pure ai giorni de pioggia lnmdlmjmrtccvstr!!!

mandocazzo vai, pancrà? E daje.

[Arch]

A panza, so' chiamate le scarpe der deserto. Ner deserto nun piove

[Panzabianca]

A panza, so' chiamate le scarpe der deserto. Ner deserto nun piove

lo so, ma er deserto è lontano e sti inglesi le vendono ormai da decenni pure quà. 
Io me ricordo della nevicata dell'85 perchè co ste scarpe feci un volo epocale...

(ma me piaciono)

[Arch]

Io quella der '56

[Panzabianca]

Allora tocca esse pronti paa prossima, possibilmente senza scarpe slick

[franz_kappa]

daje pancra', sii serio, twitter è una fogna allucinante

Cos'è twitter? 

[Jim Bowie]

Mettiamola così’…Le speculazioni sono brutte cose.

Tutto il resto è noia, battiamo la Juve e famoli rosica’ sti romanisti de merda, perché sinistra e destra nun c’entra ‘n cazzò.
 Pancra’ caso mai TikTok.


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[chemist]

A panza, so' chiamate le scarpe der deserto. Ner deserto nun piove

E pensare che negli anni '80 se le mettevano i "tozzi" 

[Gasco luis veron]

E pensare che negli anni '80 se le mettevano i "tozzi" 

Ahhhh....ahhhhhh...."I Tozzi": che mi hai ricordato.

[Er Matador]

Scusa giamma, ma quando ci incazziamo per come i giornalisti trattano la Lazio ci riferiamo a tutti i media. Repubblica, ad esempio. è  una testata che si distingue sempre come nemica della Lazio e non le risparmiamo critiche e insulti. Ma chi dà a questa stampa nemica il pretesto per attaccarci se non il comportamento degli ultras fascisti?

DI Repubblica, il Messaggero, i nostri comunicatori, Gazzetta, Corriere, evidenziamo da sempre la malafede nei confronti della Nostra. Per quelli come Dissent invece lo sguardo è rivolto da una parte sola. E per quanto quelli come Serra, Gramellini, Vauro, Zucconi, ci abbiano danneggiato per superficialità o convenienza, non può esserci discussione sul fatto che mille volte superiore è il danno causato dalle mani a paletta di Chinaglia, Di Canio, Zarate, Radu, di quel cojone di Bernabè, dalla merda che per decenni è comparsa e si è sentita in curva.

È coi fascisti che dovete prendervela, prima che con chiunque altro.

Sbagliate entrambi nel definire i rapporti causa-effetto.
L'origine della questione è la volontà dall'esterno di attaccare la Lazio.
Meglio ancora: una vera e propria strategia di containment nei nostri confronti, per non togliere spazio a un'altra realtà abusivamente inserita nell'Urbe, attraverso una pressione continua.
I curvaroli forniscono un pretesto per attaccarci con la narrazione, calunniosa, generalizzante e razzista, del laziale fascista?
Se sparissero domattina, lorsignori troverebbero semplicemente un altro pretesto e un altro finto argomento.
Con questo non sto difendendo gli ultrà, e men che meno per ragioni politiche.
Sanno di danneggiare la Lazio eppure perseverano, dimostrando come la Lazio non sia la loro priorità: tanto basta, al netto di valutazioni ideologiche, per squalificarli in via definitiva.
Ciò non toglie che nel meccanismo di cui sopra il loro ruolo sia del tutto accessorio.
Altrimenti si rischia di far passare per una questione interna al mondo Lazio quello che è un attacco dall'esterno al mondo Lazio.
Soluzioni? Chi ci aggredisce in modo vile e gratuito lo fa perché sa di non rischiare niente.
Bisogna fare in modo che rischi qualcosa, che abbia paura: allora questo esercito di vigliacchetti e quaquaraquà si dissolverà come merda al sole.

P.S. ThomasDoll, non entro nel merito delle tue decisioni e, naturalmente, spero di rileggerti quanto prima.
Però permettimi una cosa: "se al compleanno di Luigino c'è quello brutto e cattivo non vengo neanch'io, caccapupù" è il ragionamento di un bambino di tre anni.
Stai facendo un torto alla tua intelligenza.

[Panzabianca]

Er Matador, non lo so,  qualcosa non mi quadra, devo dire, anche su ciò che definisci "accessorio".

Senza quell'accessorio la Lazio sarebbe "solo" la Lazio, ma la Lazio di tutti.

E non se ne esce.

Infine, quando dici che chi offende la nostra Lazio dovrebbe percepire la gravità di ciò che dice, avere paura e rischiare qualcosa, cosa suggerisci?

No, perché a me sono apparse la faccia dell'avv Gentile o quella di chi non conosco ma che scrive i verbosi inconcludenti comunicati della società.

E non ho avuto buone sensazioni.

[Orazio Scala]

L'origine della questione è la volontà dall'esterno di attaccare la Lazio.
Meglio ancora: una vera e propria strategia di containment nei nostri confronti, per non togliere spazio a un'altra realtà abusivamente inserita nell'Urbe, attraverso una pressione continua.

Vero.

Ma l'aggressione viene da un'armata trasversale sul piano politico, culturale, sociale, perfino religioso: armata che ha uno e un solo comune denominatore, quelli di riconoscersi nel feticcio asroma. Poi è chiaro che ognuno si senta particolarmente in dovere di scagliarcisi contro per un qualche elemento cui è sensibile nel suo specifico: l'ondata di sdegno causata dagli ignobili adesivi con volto di Anne Frank  è stata dovuta principalmente alla reazione rabbiosa di un noto direttore di TG di fede laziale, che però non ricordo di aver mai sentito stigmatizzare la curva "fascista" in altre occasioni.

L'antifascismo è una questione troppo seria, per trattarla a margine di esternazioni da stadio: l'effetto - voluto - è proprio quello di una banalizzazione alla Dissent. L'antifascismo dovrebbe far parte della cultura profonda di ciascuno. Quello che succede negli stadi riguarda il Ministero degli Interni, nulla più.

[Frusta]

Mah, sono secoli che sento lo stesso discorso ma sembra proprio che non se ne voglia uscire.
L' antifascismo è una cosa seria, anzi era una cosa serissima durante il fascismo, (diciamo nel periodo a cui si riferiva Churchill quando diceva gli antifascisti del 2 settembre del 1945 erano fascisti nel 31 ottobre), poi è diventato un'altra cosa: fascista non è più chi si dichiara tale ma chi decido io che lo sia.
E siccome ammazzare (in qualsiasi modo, non solo fisicamente) un fascista non è reato, ammazzo (o bullizzo, o isolo, o ridicolizzo) chi decido io.
Personalmente di fascisti dichiarati in questo forum ne conosco un paio (e nessuno dei due è Dissent) e mi sembrano le persone più innocue ed equilibrate di questo mondo; diciamo invece che di "antifascisti" prepotenti, prevaricatori, tacitatori ed insofferenti a qualsiasi pensiero che non collimi col loro ce n'è più di qualcuno.
E di questo fascismo degli antifascisti come lo chiamava Pasolini mi sarei abbondantemente rotto il cazzo, pure perché ho la sensazione che la maggior parte degli antifascisti di oggi (non lo dico io ma me lo me lo dice il loro comportamento) durante il ventennio avrebbero cantato faccetta nera con la mano a paletta.
Mentre io magari, e di questo ne sono certo, sarei stato sdraiato su un tavolaccio a contare le ragnatele in qualche stanzetta della colonia di Ventotene.

[Orazio Scala]

Mah, sono secoli che sento lo stesso discorso ma sembra proprio che non se ne voglia uscire.
L' antifascismo è una cosa seria, anzi era una cosa serissima durante il fascismo, (diciamo nel periodo a cui si riferiva Churchill quando diceva gli antifascisti del 2 settembre del 1945 erano fascisti nel 31 ottobre), poi è diventato un'altra cosa: fascista non è più chi si dichiara tale ma chi decido io che lo sia.
E siccome ammazzare (in qualsiasi modo, non solo fisicamente) un fascista non è reato, ammazzo (o bullizzo, o isolo, o ridicolizzo) chi decido io.
Personalmente di fascisti dichiarati in questo forum ne conosco un paio (e nessuno dei due è Dissent) e mi sembrano le persone più innocue ed equilibrate di questo mondo; diciamo invece che di "antifascisti" prepotenti, prevaricatori, tacitatori ed insofferenti a qualsiasi pensiero che non collimi col loro ce n'è più di qualcuno.
E di questo fascismo degli antifascisti come lo chiamava Pasolini mi sarei abbondantemente rotto il cazzo, pure perché ho la sensazione che la maggior parte degli antifascisti di oggi (non lo dico io ma me lo me lo dice il loro comportamento) durante il ventennio avrebbero cantato faccetta nera con la mano a paletta.
Mentre io magari, e di questo ne sono certo, sarei stato sdraiato su un tavolaccio a contare le ragnatele in qualche stanzetta della colonia di Ventotene.

Sì, ma la discussione sui massimi sistemi mi piacerebbe scaturisse dalla volontà e capacità di parlarne, dei massimi sistemi, non partendo dallo striscione fatto esporre da un fallito forzanuovista che poi ha tentato di riciclarsi nel PD e dai pensierini di terza elementare di Gramellini.

Il dibbattito a margine è una legittimazione per entrambi: e noi dovremmo partire dal rifiuto di entrambi.

[rione 13]

Di Chinaglia, del quale si può dire tutto e il contrario, da eroe a traditore della patria, non si ricordano però esternazioni o mani a paletta.
Caro gli costò un fugace apprezzamento dell'eloquio di Almirante ma oltre ciò il nulla.
Peraltro ribadì in più occasioni il rammarico per essersi trovato affibbiate "idee politiche che non condivido assolutamente...non ho niente a che vedere con i fascisti e la penso in modo del tutto diverso...sono contro la violenza, specie se a danno della gente che lavora"
Peraltro chi avvicinò Giorgione nel tentativo di arruolarlo a destra fece la fine di Valcareggi.
Tornando a presunti gestacci solo la malafede di Carotenuto può aver fatto interpretare il fermo immagine di quel Lazio Torino come un saluto romano, se a quello ci si riferisce, accomunando Chinaglia a Di Canio (lui sì).

Frutta prima o poi le angherie che hai subito in gioventù le supererai, dovresti esorcizzare in qualche modo, bruciare delle clark in pubblica piazza, appendere un eschimo al muro e riempirlo di botte o infilzare di spilli un pupazzetto di Pifano.
E' passato tanto tempo, vai avanti.

[disabitato]

Se io autore cinematografico facessi proferire, in un film, a Martin Luther King parole di apprezzamento per l'operato del baffetto, cosa succederebbe?

Sarebbe derubricato a libertà d'espressione? Arte? Creatività?

[Fabio70rm]

E' risaputo, come in tanti dicono, che gli "ultras" (che per me per via dei tanti comportamenti al limite del legale sarebbero da  eliminare da ogni contesto civile e non solo dallo stadio) che sono presenti alle partite della Lazio dichiarano esplicitamente di essere fascisti: lo dimostra le nefandezze che storicamente da decenni fanno: striscioni infami, svastiche, celtiche, bu razzisti, cori terribili (compreso il fetido "aaamerdastronzostronzo" riservato ai portieri avversari, il massimo della sportività, non c'è che dire!), figurine, pupazzi impiccati e tutto il campionario vario.

La parte sana della tifoseria e ancor più la Società spesso è stata rea di non essersi dissociata fermamente e pubblicamente da questi figuri in tempi antichi, di conseguenza l'etichetta ce l'hanno appiccicata quasi tutti e sarà dura levarsela.

Penso che su questi due assunti possiamo, tristemente, essere d'accordo tutti.

Sul discorso della politicizzazione del tifo penso sia un altro concetto fuori luogo: io allo stadio vado a tifare una squadra di calcio, e del mio vicino non dovrebbe interessare nè credo religioso, nè ideologie politiche, nè etnia nè fedina penale (oddio quella magari si per evitare di rischiare di subire reati), ma solo se tifa la mia stessa squadra o no.

Quindi il Laziale, come ogni altro tifoso di altre squadre, può e deve essere come gli pare: islamico, bantu, vietcong, positivista, di religione shinto, amerindio....è comunque un mio fratello di tifo e come tale lo considero.

Il personale chiaramente lo considero finita la partita e usciti dallo stadio e da quel contesto, o così dovrei fare in un contesto normale.

Purtroppo la vita non è un contesto normale, e ci sta che allo stadio vengano commessi purtroppo crimini e che nella vita normale si mischi politica, religione e fede calcistica in un purè mal confezionato e irricevibile.

Ma in questo dovremmo essere superiori: nel condannare FERMAMENTE i crimini allo stadio, CHIUNQUE LI COMPIA, senza guardare se è della mia etnia/fede religiosa/credo politico etc., e disprezzare fermamente ed etichettare come cialtrone CHIUNQUE mischi ed esponga il purè di mescolanza qualunquista che dice che se sei "tifoso della squadrax automaticamente sei di fede politica y ergo sei una merda".

Questa e solo questa è la strada da intraprendere secondo me per uscire da questo pantano di guano dove ci si è ficcati (o si è stati ficcati, è uguale) durante questi decenni senza reagire.

Quindi, i tuoi tifosi (?) o una parte di essi commettono reati allo stadio? Tu società OGNI VOLTA devi dissociartene e fare denunce, anche contro ignoti, e non andare a rincorrere con mazzi di fiori comunità di vario tipo bensì protestando sonoramente e fermamente verso il Ministero degli Interni che non sorveglia e persegue adeguatamente questi figuri.

I media, gli "opinionisti" (ringraziassero che la Salerno-Reggio Calabria sembra finita, sennò fosse per me li manderei in massa lì), capi più o meno autorevoli e referenziali di comunità religiose/etniche etc. ci accusano di essere criminali/razzisti/fascisti sulla base degli episodi avvenuti allo stadio? Ribattere fermamente e pubblicamente che gli autori di quei gesti non sono nostri tifosi, portando come esempio le denunce fatte ripetutamente. E ribaltare il concetto, accusandoli a loro volta di generalizzazione e discriminazione ogni volta che, come per l'episodio di Amazon, ma ce ne sono cento altri simili, si associa il concetto di tifoso Laziale a quello di razzista/criminale/fascista.

Allora, con il passare del tempo, pian piano, lo stereotipo perderà il suo fascino.

Ma bisogna essere rigorosi.

Niente più "pax ultras", nessun compromesso con i criminali, qualsiasi essi siano!!

[fish_mark]

Se io autore cinematografico facessi proferire, in un film, a Martin Luther King parole di apprezzamento per l'operato del baffetto, cosa succederebbe?

Sarebbe derubricato a libertà d'espressione? Arte? Creatività?

Perchè no? In "Bastardi senza gloria" ci si inventa un riuscito attentato a Adolf Hitler, che pure ne subì diversi i vita. Tarantino di c'era una volta a Hollywood riscrive la storia dell'omicidio di Sharon Tate.
Sempre andando a memoria, ricordo uno sceneggiato sul sequestro Soffiantini in cui nel finale compare il vero Soffiantini che alla domanda "sono loro i tuoi sequestratori" risponde "no". Eh, sì, perché l'avvocato degli imputati pretese dalla produzione che rispondesse proprio così, visto che i suoi assistiti stavano aspettando la sentenza della Cassazione, che sarebbe arrivata successivamente alla trasmissione della serie (e, peraltro, fu di condanna).

A nessuno di noi può andare giù questo imprpobabile Maradona antifascista della serie Amazon, perché inventato totalmente, ma ancor più totalmente gratuito, ma se vogliamo essere rigorosi, nel mondo dell'arte uno sceneggiatore deve essere totalmente libero di scrivere quello che vuole.
Totalmente.
Almeno secondo Pasolini (e ancor più modestamente secondo me).