Inganno
Una notte nel Caribe
Chiudete gli occhi e immaginate. Per chi non avrà mai modo di farlo, come diceva Franz Di Cioccio "qui per sognare mi tocca dormire" o almeno abboccare le palpebre, dico io.
Cuba, tardo pomeriggio; un imprecisato luogo. Una favolosa Ford thunderbird del '60 ancor rossa fiammante sferraglia sulla strada. Passa e perde una borchia guadando ad alta velocità un'enorme pozzanghera. Incurante poi lorda d'acqua scura i bambinetti seminudi che giocano divertiti vicino alla fontana.
E il tramonto ormai inonda di sé gli indimenticabili colori pastello del giorno. Le lampare del porto ed una musica che monta da lontano. Mi avvicino. "Por si acaso no regreso” di Celia Cruz, in italiano: "Casomai non dovessi tornare". Forse il pensiero che balena, guizza, resta in chi, certo da ospite, una volta nella vita fortunato si ritrovi a passare da qui.
È strano. Immagino che da queste parti il brano possa conoscere più di una interpretazione. Però non mi distraggo e seguo felpato una ragazza dal culo inebriante. Nella fenomenologia delle chiappe il culo alla cubana è certamente l'espressione più alta. Ed io proselito mi accodo.
Sinceramente non so se il mio punto di arrivo sia lei o la Cueva del Jabali, locale underground.
Mah. La casualità dei sogni ricorda quella del fungo.
Nelle tasche mi ritrovo dozzine di penne. Ah già, mi hanno detto che qui ce n'è un gran bisogno e che, volendo, si possono usare quasi come fossero una moneta. Bè, forse è una banalissima cazzata, forse no. Chissà di quante penne avrà bisogno questa ragazza.
Vorrei ballare con lei una milonga, solo una milonga. Si, certo, è un ballo argentino o giù di lì, ma cos'è poi la milonga se non un inganno? Già, proprio come quello del sogno.
Però irrompe la vicina che a mezzanotte inoltrata decide di conversare beatamente al telefono con una tonalità così simile a quella di una lavandaia. A dispetto dei suoi 40 anni e passa lei fa discorsi della minchia, direi adolescenziali, del tipo: "
lui mi ha detto... è carino, non vuole uscire con me, ... e l'altra chi è? ...”
Eeeeeee...
“
È MEZZANOTTE!! SI PUÒ SAPERE PER QUALE CAZZO DI MOTIVO NON ABBASSI LA VOCE, DIO BARRACUDAAAA??? Stavo sognando…”
Mi ha svegliato, ho reagito usando un mood comprensibile ai più.
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Ahhhh la ristabilita quiete. Qualche minuto e finalmente torna il silenzio. Anzi, pure l'intero stabile sembra essersi risolto ad un più raccolto contegno. Ora si sente solo il cane che latra il suo lamento notturno. Un giorno dovrò capire da dove.
Mi rimetto a letto e cerco di chiudere occhio. Ritorno sereno. Bene, dove eravamo rimasti? Porc... e chi se lo ricorda...? Vaffanculo a sta vicina tardona e a tutto er pianerottolo! Non c’è sensibilità.
E’ che me lo sentivo, lei, la ragazza callipigia, avrebbe ballato con me. Che poi, ero venuto a suonare, ero venuto ad amare, e di nascosto a danzare.
Vabbè, già che ci sono vado pure a pisciare, ma con un Berimbao nella testa, nel buio, sincopato, senza di lei …pijàndeculo!
A presto.
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