Autore Topic: Nibali  (Letto 4070 volte)

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Giglic

Nibali
« : Lunedì 14 Luglio 2014, 19:34:34 »
Oggi ha stracciato tutti. Con il ritiro di Contador, diventa seriamente candidato ad essere l'erede di Pantani. Vincenzo da Messina, ti prego, non deluderci.

Offline Aquila Maremmana

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R: Re:Nibali
« Risposta #1 : Lunedì 14 Luglio 2014, 19:50:06 »
Oggi ha stracciato tutti. Con il ritiro di Contador, diventa seriamente candidato ad essere l'erede di Pantani. Vincenzo da Messina, ti prego, non deluderci.
Per lavoro ho frequentato l'ambiente del ciclismo per 15 anni, e.... non ci credo che sia tutta "farina" del suo sacco...
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline AlenBoksic

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Re:Nibali
« Risposta #2 : Lunedì 14 Luglio 2014, 21:09:17 »
Il Tour oggi, a meno di eventuali nuove sorprese sempre possibili ma assai poco probabili, è finito e l'ha vinto Nibali, causa ritiro degli altri due contendenti.
Peccato per lui, perchè avrà una vittoria "smezzata" e peccato pe noi perchè ci siamo persi una corsa potenzialmente esplosiva
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ThomasDoll

Re:Nibali
« Risposta #3 : Sabato 19 Luglio 2014, 01:58:42 »
Il giovanotto entusiasma ed è un bel personaggio. Se fa una passerella in giallo ce la prendiamo come risarcimento per le sveje rimediate in passato. Quanto a pesare la genuinità delle sue qualità, il discorso è insidioso. Il ciclismo è sempre fortemente a rischio, d'altra parte noi fatichiamo a pensare a Pantani, per esempio, per quello che realmente era: un campione, a conti fatti, senza valore, per dirla con Sandro Donati. Come Armstrong e tanti, troppi altri. Ci ha emozionato talmente tanto, il Pirata, che non riusciamo a raccontarcelo come un dopato. Quindi viva Nibali, se vogliamo seguire il ciclismo sospendendo il giudizio. Altrimenti, secondo me, meglio non curarsene minimamente..

Giglic

Re:Nibali
« Risposta #4 : Sabato 19 Luglio 2014, 07:30:19 »
Continuo a pensare che il ciclismo sia molto più pulito oggi di 50 anni fa. E lo è proprio perché i controlli sono tali che ne beccano tanti (come del resto in atletica). Gli stessi controlli, nel tennis o in altri sport, darebbero risultati comici.
Pantani è e rimane il pirata. Non riusciamo a raccontarcelo come un dopato perché è risultato positivo ad UN parametro (l'ematocrito) UNA volta. E da li è cominciata, avventurosa come le sue gare, la sua tragica discesa verso gli inferi. E' un romanzo ed una leggenda, Pantani, non (solo) un ciclista. E solo il ciclismo può creare quelle figure li. Mercks risultò positivo al giro d'Italia del 1969, e nessuno si sogna di chiamarlo dopato o di sminuire i suoi successi.
Bravo Vincenzino, dunque, che - non ancora al livello di Pantani, ma solo per mancanza di avversari - sta dominando (facendo svolazzare giornali ed incazzare francesi) il tour.

Offline AlenBoksic

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Re:Nibali
« Risposta #5 : Sabato 19 Luglio 2014, 11:14:04 »
 Gli stessi controlli, nel tennis o in altri sport, darebbero risultati comici..

Nel tennis qualche dopato via via lo pescano,
nel calcio son ancora qui che l'aspetto.
Pantani risultò positivo ad un controllo in un'epoca in cui l'ematocrito era fissato - artificiosamente - a 50%, soglia che veniva calcolata facendo la media tra 3 successive centrifughe qui il sangie veniva sottoposto. Quel Giro venne vinto da Savoldelli che quel giorno totalizzò un bel 49,9%.
Per la cronaca nel Tour vinto da Pantani andarono a casa un centinaio di corridori.
E qui si potrebbe aprire il discorso su una certa elasticità che il Tour mostra verso i propri vincitori. da Delgado ad Armostrong passando per Pantani.
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Nibali
« Risposta #6 : Sabato 19 Luglio 2014, 11:41:24 »
il libro di Donati disegna scenari ben peggiori, ma non è necessario leggerlo, meglio mantenere un altro ricordo

Offline aaronwinter

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Re:Nibali
« Risposta #7 : Sabato 19 Luglio 2014, 13:26:46 »
Daje Vincenzo.
Oggi di nuovo le Alpi.

(e comunque, la cosa incredibile del ciclismo è quella dimensione di "rito collettivo" celebrato sulle strade. Solo con quello sport, una cosa che mi è sempre mancata nello sci di fondo e non parliamo del nuoto, mentre parzialmente lo trovavo quando correvo maratone ed ultramaratone. Ma non con quei numeri, se non a New York, che peraltro non ho mai corso...)
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Offline benvolio

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Re:Nibali
« Risposta #8 : Sabato 19 Luglio 2014, 15:41:53 »
Un discorso adeguatamente contestualizzato su Nibali porta a parlare di un corridore alla soglia dei trent’anni che ha mostrato nella sua carriera una progressione sempre più orientata ai moderni criteri di selezione degli obiettivi dopo essere partito come un regolarista eccellente e un attaccante nato.
Parliamo di un atleta che negli ultimi tre anni vanta sei podi nei tre giri più importanti, con due vittorie e due secondi posti, e che ha affinato sempre di più la capacità di scegliere il traguardo ambito imparando a controllare un’indole battagliera (ricordo fughe a lunga gittata al Lombardia o alla Liegi, ma anche tappe vinte da lontano al Giro).
In realtà la sua grande forza è la regolarità e sinché ha trovato specialisti con più punte di rendimento e squadre più organizzate ha dovuto rassegnarsi a buoni, buonissimi piazzamenti, ma poche vittorie.
A ben vedere, poi, le sue vittorie sono costruite su abilità strategiche e capacità di improvvisazione.
In questo Tour ne ha fatto sfoggio nella sua prima vittoria di tappa e nella tappa sul pavè; in queste due gare ha attaccato anche contro la logica creando uno spariglio delle forze in campo e, nel ciclismo, quando si scombinano i piani non è sempre facile riportarli in quadra (le cadute di Froome e Contador sono episodiche, forse, ma testimoniano anche di una convulsione e di un’ansia che erano subentrate nei due favoriti).
Ovviamente l’alea doping  incombe pure su Nibali, anche se i distacchi che infligge agli avversari non sono contati a minuti come per Armstrong e lo stesso Froome; c’è superiorità, è vero, ma non assoluta supremazia.  E poi il Tour non è ancora finito, ovviamente. Ma Nibali merita tutta la considerazione possibile.
Più in generale, il rapporto fra doping e ciclismo, se ne è già parlato, è storico e ciò che lo ha reso insopportabile e schifoso è l’avvento del doping ematico e sistemico (vale anche per l’atletica dove certi personaggi calcano ancora le piste).
Dal punto di vista scientifico, su Pantani ha ragione Donati. Pantani risultò visibilmente  fuori dai range di sicurezza dell’emocromo già dall’ottobre 1995 (al momento delle analisi successive al suo grave incidente alla Milano Torino). Ed è presumibile che le pratiche ematiche siano continuate sino al 1999, probabilmente senza la grande capacità mediatica e politica messa in piedi da Armstrong.
I test effettuati sui prelievi del 1998 dicono che Pantani e Ullrich erano positivi all’EPO. Probabilmente su Pantani non fu mai effettuato un investimento industriale come sull’americano per tanti motivi ed anche perché non c’era molto capitale di rischio…
Ma Pantani non era un dopato e basta 8cosa che oggi si può dire di Armstrong, invece) perché Pantani interpretava il mito del ciclismo, la lotta gentile, come dice Roland Barthes  ne “Il mito del Tour”, fra se, la comunità e l’universo. Perché di questo narra il ciclismo, di uno sport che combina la fisica e la natura ad un limite tale per cui è difficile intravedere un limite ulteriore. E’ stato anche detto che Pantani era un nerd della bicicletta, che riscattava una vita fisico materiale e sociale molto grama con una condotta di gara esagerata. E può essere anche questo.
Sta di fatto però che il Pantadattilo di Mura è la definizione più propria: Pantani era un’ombra mitologica proiettata sull’asfalto dal sole degli dei olimpici, una silhouette sghemba che un gioco di ombre cinesi rendeva magica, incredibile e vera solo per un effimero attimo, che resta indimenticabile, come del resto la storia della sua tragica vita.
In questo senso Pantani era il ciclismo, e il doping era una cosa lontana che, come detto, riguardava peraltro tutti o quasi.

Offline AlenBoksic

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Re:Nibali
« Risposta #9 : Sabato 19 Luglio 2014, 21:19:14 »
(e comunque, la cosa incredibile del ciclismo è quella dimensione di "rito collettivo" celebrato sulle strade.

Secondo me molte delle attenzioni che riceve il ciclismo dall'antidoping sono dovute proprio a questa sua dimensione popolare e gratuita.
E pure universale, visto che io che abito in una bella e ricca ma piccola città di provincia negli ultimi 30 anni ho assistito al prologo d'avvio del Giro, alla tappa finale del Giro e all'avvio della Mondiale.
Nessun altro sport ti porta un grande evento (giri o classiche che siano) direttamente sotto casa tua.
Del Tour di quest'anno - ad esempio - sono rimasto impressionato dal muro umano c'era in Inghilterra,
paese che solo una 25ina di anni addietro era del tutto estraneo al mondo del pedale
Voglio 11 Scaloni

Offline cartesio

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Re:Nibali
« Risposta #10 : Martedì 22 Luglio 2014, 03:32:14 »
Pantani è e rimane il pirata. Non riusciamo a raccontarcelo come un dopato perché è risultato positivo ad UN parametro (l'ematocrito) UNA volta.

All'antidoping Pantani fu beccato forse una sola volta, ma subito dopo l'incidente alla Milano-Torino in ospedale gli trovarono l'ematocrito a 60. Sessanta.
Se per una corsa minore, di un giorno, raggiungeva quei livelli, non voglio pensare a cosa possa aver fatto per un giro, molto più faticoso. Considerate anche che l'impegno fisico diminuisce i valori dell'emtocrito. Una misurazione fatta alla fine di una tappa dà valori più bassi di una misurazione a riposo, quindi un 49,9 a fine corsa è preoccupante.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Giglic

Re:Nibali
« Risposta #11 : Venerdì 25 Luglio 2014, 14:25:04 »
Ennesima perla ieri. io non riesco a non emozionarmi, pur avendola vista solo in differita.
Si il doping, quello che vi pare... io ho goduto, però. De Hoc Satis, per ora.

ThomasDoll

Re:Nibali
« Risposta #12 : Venerdì 25 Luglio 2014, 15:06:32 »
Ma è fantastico, bravissimo, lucidissimo, un ragazzo in gamba, ha un miliardo di doti.
Vince però in uno sport verso il quale siamo tutti sospettosi. Come verso l'atletica. E' quello che ti lascia allarmato, ti esalti, ti ciucci una boccia di champagne e poi magari tra un par de mesi t'arriva la doccia fredda...
Dopo quello che scrissero di Schwazer, il professionista della fatica, dieci ore di marcia al giorno, unico vizio una birra, il bimbo con la fidanzata gnocca e campionessa. Che poi annava a Istanbul a comprare la bumba...
Viva loro, ma con juicio.

Offline AlenBoksic

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Re:Nibali
« Risposta #13 : Venerdì 25 Luglio 2014, 15:47:30 »
Nonostante le cadute che - purtroppo - ci hanno privato di una lotta per la vittoria che avrebbe potuto essere fiammeggiante,
s'è visto un bel Tour.
Combattuto in ogni tappa, lottato su molti traguardi, grazie anche al clima non proprio estivo e ad un percorso molto più interessante del solito. Abbiamo visto Kittel dominare le volate, Tony panzerwagon Martin macinare centinaia controvento, Majka vincere due tappe dopo aver fatto un bel Giro,
Rogers vincere un'altra bella tappa dopo la doppietta al Giro, gli attacchi della Europcar, i due giovani francesi, la conferma di Sagan, il ceco Konig che non conoscevo e mi scordo di qualcuno sicuramente.
Sembra anche che corridori che avevano segnato gli ultimi anni (Vockler, Cancellara, Chevanel, gli Schleck) siano ormai chi più chi meno giunti al capolinea.
Un Tour che cmq, come campo partenti, è sideralmente lontano dalla corsa rosa tanto da farla apparire una corsa di serie B. Credo che per ritrovare una differenza del genere si debba tornare alla seconda metà degli anni '80
Voglio 11 Scaloni