Obrigado Andre Dias

[Dija]

Sei venuto qui a Roma in pieno inverno, un freddo della madonna. Era gennaio e hai lasciato la tua calda terra.

Sei venuto qui a Roma lasciando la tua terra e la tua compagna incinta di due mesi.

Sei sbarcato nella quasi indifferenza dei tifosi laziali, che criticavano il fatto che avessi occupato la casella di extracomunitario e per colpa tua non potevamo più prendere Ederson in quelle ore frenetiche di fine calcio mercato invernale.

Sei sbarcato a Roma nell'indifferenza perché il colpo di quella sessione di mercato era il Martello Hitzelspelger e tu "eri solo un ripiego di Rever".

T'hanno mandato in campo subito, spaseato, difensore destro di una difesa a 4 e t'hanno immediatamente uccellato (ahi ahi, Maxi Lopez).

Mi sei subito risultato simpatico, con quel faccione col doppio mento che mi ricordava Celestino, il difensore brocco del Borgorosso Football Club e quei dentoni che ti fanno un po' Primo Carnera.

T'hanno sbattuto in panchina, a te, tricampeones brasiliano, che avrai pensato di mollare tutto e tornartene a febbraio a festeggiare il Carnevale del tuo paese a fianco della tua compagna incinta.

Hai avuto pazienza, ti sei riconquistato la stima del tecnico e quella dei tifosi.

Hai inzuccato a Bologna il gol della rimonta quando eravamo non sull'orlo del precipizio ma ben bene già in fondo al burrone.

La domenica dopo non hai fatto struscià palla a Toni ercampionedermondocheavevaaffossatol'Inter.

Poi altra inzuccata e altro gol, a Marassi, liberatorio come la fine di un incubo.

Potevi startene zitto e tornare dalla tua compagna incinta. E invece prima di partire hai dimostrato quanto ti eri legato alla nostra città e ai nostri colori e hai voluto dare indicazioni di mercato al presidente e a Tare.

Ti sei adoperato nelle settimane in cui tutto il mondo (e il tuo paese in primis) era paralizzato dal Mondiale, per convincere Hernanes a venire anche lui da noi.

Hai insistito, hai fatto opera di persuasione, hai lavorato a fianco di Lotito e Tare fino all'ultimo. E intanto diventavi papà di due gemellini.

Oggi Hernanes è della Lazio.

E di questo io ringrazio anche te, Andre "Celestino Carnera" Dias, che manco dovevi stare qui, perché "hai rubato il posto di Ederson e sei solo un ripiego di Rever".

Be' Oizal, che dire, le tue parole sono bellissime.
Posso confermare tutto quello che dici,lui e' un ragazzo e una persona stupenda.
Grazie al mio ristorante brasiliano,ho avuto modo di conoscerlo,siamo usciti insieme mi ha regalato delle magliette e inivitato nella sua casa a san paolo e curitiba.
La nostra amicizia e' diventata ancora piu forte anche perche' la mia compagnia e' brasiliana e con la moglie si sono legate molto.

Il fatto di Hernanes lo sapevo da 3 mesi, ma nemmeno lui poi sapeva se sarebbe andato tutto liscio,bene cosi comunque.
Una volta mi ha pure chiesto perche ce l'avevamo tanto con il presidente (persona che lui mi ha definito: "e' una brava perosna"), io non sapevo cosa rispondergli.
Mi piacerebbe fargli vedere tutto questo affetto direttamente,quando torno dal brasile lo chiamo e gli chiedo se gli andrebbe di salutare alcuni di noi.....
lui e' uno casa lavoro e famiglia,e' fatto di una semplicita' unica.

Comunque ti ringrazio di queste bellissime parole,e' veramente una persona atipica del calcio.
Grande Oizal

[fiDelio]

Be' Oizal, che dire, le tue parole sono bellissime.
Posso confermare tutto quello che dici,lui e' un ragazzo e una persona stupenda.
Grazie al mio ristorante brasiliano,ho avuto modo di conoscerlo,siamo usciti insieme mi ha regalato delle magliette e inivitato nella sua casa a san paolo e curitiba.
La nostra amicizia e' diventata ancora piu forte anche perche' la mia compagnia e' brasiliana e con la moglie si sono legate molto.

Il fatto di Hernanes lo sapevo da 3 mesi, ma nemmeno lui poi sapeva se sarebbe andato tutto liscio,bene cosi comunque.
Una volta mi ha pure chiesto perche ce l'avevamo tanto con il presidente (persona che lui mi ha definito: "e' una brava perosna"), io non sapevo cosa rispondergli.
Mi piacerebbe fargli vedere tutto questo affetto direttamente,quando torno dal brasile lo chiamo e gli chiedo se gli andrebbe di salutare alcuni di noi.....
lui e' uno casa lavoro e famiglia,e' fatto di una semplicita' unica.

Comunque ti ringrazio di queste bellissime parole,e' veramente una persona atipica del calcio.
Grande Oizal

 

[geddy]

 
Mi piacerebbe un giorno vederlo giocare da capitano.

[Matita]

Andrè Dias: "Matuzalem mi ha aiutato a rimanere nella Lazio"
 

«Dopo tre settimane che ero alla Lazio mi sono detto: ma dove sono capitato, cosa ho fatto? Sono proprio un idiota: ero al San Paolo, dove lottavo per il titolo e per la coppa Libertadores, ora sono qui, non gioco più e stiamo andando in B. Volevo fuggire via, prendere mia moglie, mio figlio e tornarmene in Brasile...». Pensieri e parole in libertà di André Dias, difensore brasiliano della Lazio e probabilmente la più bella novità di questa amara stagione. Ricordi di un uomo di 30 anni che ha faticato non poco per arrivare dove è adesso. Da bambino povero, cresciuto nelle favelas, dribblando sin da piccolo i tavolini di un ristorante anziché un avversario con il pallone tra i piedi. Poi la crescita, la scoperta di una vocazione calcistica e l’impatto forte con la Lazio.
Poi cosa è successo?
«Francelino (Matuzalem ndr) mi è stato vicino e mi ha fatto resistere. Ma anche i miei compagni, da Ledesma a Firmani e Scaloni, e la società, Tare, tutti hanno capito che stavo attraversando un brutto momento. Devo ringraziare pure Aldair».
L’ex capitano del Brasile campione del mondo e della Roma?
«Sì Pluto, proprio lui. E’ un grande uomo. Ma non posso dimenticare un amico speciale, Sergio (Manganaro, storico dipendente della Lazio ndr): come mi capisce lui, mi capiscono in pochi, anche se non parla portoghese. Senza il loro aiuto sarei scappato».
Pentito?
«Macché, voglio chiudere qui la carriera».
Ma chi è André Dias?
«Un ragazzo come tanti che nella vita ha trabalhei muito (lavorato molto). Uno che mette la famiglia prima di tutto, poi la Chiesa (religione evangelica) e la squadra. E come il 99% dei brasiliani è cresciuto nelle favelas, io a Sao Bernardo do Campo (una città dello stato di San Paolo). Eravamo una famiglia povera, con mamma e papà che dovevano sfamare me, mio fratello e quattro sorelle. Dovevamo lavorare tutti».
E il calcio?
«E chi ci pensava? A 15 anni lavoravo tutto il giorno come cameriere in un ristorante, e quando non ero lì facevo il commesso in un negozio di pittura e altri lavoretti».
Mi perdoni ma quando ha iniziato a giocare a pallone?
«A 18 anni...».
Scusi?
«Sì, ho messo piede in un campo di calcio a 18 anni. Il mio amico d’infanzia Anderson, che era nella Primavera del Sao Caetano, non faceva che dirmi: dai, vieni a fare un provino. Accettai, ma mi consigliò di non mettermi in difesa perché c’erano due nazionali juniores e nemmeno nel ruolo di laterale destro, perché lì giocava il figlio dell’allenatore. Allora mi misi in attacco, ma è stato un disastro. Passati dieci minuti il tecnico mi disse: puoi anche andare via, lascia perdere».
E poi?
«Sono tornato a lavorare, ma passato qualche mese, sempre il mio amico, che era andato a giocare in quinta divisione (la nostra Promozione) con la Palestra de Sao Bernardo, tornò alla carica. Il test stavolta andò alla grande, mi presero e così iniziai: avevo 19 anni. Giocavo gratis e lavoravo. Dopo quattro mesi il tecnico del Paranà, squadra di serie A, mi volle con sé. Prendevo 100 euro al mese, non molto, ma assai di più dello stipendio di cameriere. Per andarmi ad allenare, camminavo un’ora e mezzo sia all’andata che al ritorno».
Poi il Flamengo nel 2001, la grande occasione...
«Una sciagura, invece. Non presi soldi per mesi e con mia moglie, ancora non so come, siamo riusciti ad andare avanti con poco più di venti euro. Poi quando iniziai a prendere qualche stipendio, un dirigente del Flamengo mi prese da parte: André, dammi retta, metti da parte i soldi e vai a studiare, il calcio non fa per te».
Per sua fortuna non l’ha ascoltato.
«Anche se sono un brasiliano un po’ atipico per il calcio, credevo in me stesso. Ho sofferto, ma poi sono approdato al San Paolo. Lì ho vinto tutto e sono diventato bravino. Ma sono sempre lo stesso André Dias di quando non avevo un soldo. E’ la mia forza».
Quando fu ceduto alla Lazio, ci fu una sollevazione popolare.
«Per i tifosi ero considerato un idolo, un po’ com’è Zarate per quelli della Lazio. Ma era una buona occasione per il club e grande per me, non potevo dire no».
Magari quel debutto, con il gol di Maxi Lopez...
«Non fui fortunato. E pensare che tutte le volte che ho marcato Maxi in Brasile non aveva mai segnato. In quella settimana feci tre volte su è giù per il Brasile, arrivai stanco al sabato sera ma Ballardini volle mandarmi in campo lo stesso».
I tifosi si sono ricreduti su André Dias dopo i gol-salvezza e per come ha giocato con la Roma.
«Un giorno ero ad un centro commerciale, mi si avvicina un tifoso e mi fa: “Aho, André, basta che vincemo il derby e potemo andà pure in B”. Esagerava, ma mi resi conto che, nonostante abbia vissuto tanti derby brasiliani, come si vive quello di Roma non si vive nessun altro al mondo. Ed è fantastico».
E a Lazio-Inter cosa ha pensato?
«Mai mi era capitato che un tifoso della mia squadra, tifasse per gli avversari. Strano e paradossale. Quello che non capisco e non accetto è stato tutto quello che si è detto su di noi. Vergognoso».
Ma c’è qualcosa di particolare o scaramantico che fa prima di ogni gara?
«Mentre andiamo allo stadio ascolto musica evangelica (tipo gospel) con le cuffiette e prima di giocare leggo la bibbia, poi scendo in campo per far vincere la Lazio».
E il prossimo anno?
«Credo che con qualche ritocco possiamo ambire alla Champions. Non sono matto, questa è una bella squadra».
So che ci tiene a dire una cosa su Formello.
«Qui ci sono grandi strutture e il livello dei medici, fisioterapisti e massaggiatori (il traduttore è Carlo Zazza ndr) è di alto livello». Fonte: il messaggero

[paoletto]

Tutto quello che volete, ma un difensore centrale veramente forte serve ancora..

  potremo prendere quel nazionale argentino di cui i canidi da giorni hanno contrattualizzato il fratello

[SAV]

Se la Lazio gioca 4 dietro, un altro centrale è l'ultima cosa che ci serve.

Obrigado Dias!

[Breizh]

Grazie, come sempre, oizaL.
Ma insomma, l'avete capito che Lotito ha preso un Bikila brasiliano?
Grande, André.

[Fulcanelli]

Direi una vita straordinaria, da scriverci un libro. Una bella storia di sport e umanità, da raccontare ai ragazzini. Ma già, da queste parti conta solo diffondere il cappetanopensiero, ovvero il nulla.

[Eagles71]

Be' Oizal, che dire, le tue parole sono bellissime.
Posso confermare tutto quello che dici,lui e' un ragazzo e una persona stupenda.
Grazie al mio ristorante brasiliano,ho avuto modo di conoscerlo,siamo usciti insieme mi ha regalato delle magliette e inivitato nella sua casa a san paolo e curitiba.
La nostra amicizia e' diventata ancora piu forte anche perche' la mia compagnia e' brasiliana e con la moglie si sono legate molto.

Il fatto di Hernanes lo sapevo da 3 mesi, ma nemmeno lui poi sapeva se sarebbe andato tutto liscio,bene cosi comunque.
Una volta mi ha pure chiesto perche ce l'avevamo tanto con il presidente (persona che lui mi ha definito: "e' una brava perosna"), io non sapevo cosa rispondergli.
Mi piacerebbe fargli vedere tutto questo affetto direttamente,quando torno dal brasile lo chiamo e gli chiedo se gli andrebbe di salutare alcuni di noi.....
lui e' uno casa lavoro e famiglia,e' fatto di una semplicita' unica.

Comunque ti ringrazio di queste bellissime parole,e' veramente una persona atipica del calcio.
Grande Oizal

Bellissimo.
Speriamo che il tuo ristorante possa dare una mano pure all' ambientamento di Hernanes.
Approfitto anche per salutarti Luca e ringraziare lo splendido oizaL autore sempre di pregevoli spunti.

[DinoRaggio]

Il fatto di Hernanes lo sapevo da 3 mesi, ma nemmeno lui poi sapeva se sarebbe andato tutto liscio,bene cosi comunque.

Quoto ogni riga del post iniziale di oizaL e quoto anche il post di Dija che in qualche modo mi ha confermato quello che pensavo. Alcune delle basi del trasferimento di Hernanes alla Lazio sono state gettate lo scorso inverno, quando Tare volò in Brasile per prendere André Dias. Evidentemente, penso che il San Paolo ed Hernanes abbiano gradito il modo di comportarsi del nostro D.S. e del nostro club. E poi, la tempesta di telefonate di Dias ha fatto il resto.

Obrigado André.

[jegue98]

Dija onde è seu restaurante? Gostaria de comer uma churrasquinho bom!
Magari assieme a tutti i netters biancocelesti! :-)))

[branco_azul]

Questo è un grande uomo e un grande giocatore... 11 Dias e stiamo a posto

OT Dija: onde fica a sua churascaria? vc faz sò churasco ou tb outros tipos de comida? adoro comida mineria apesar de ser um pouco pesada

forza Lazio

[jegue98]

Quantos brasileiros... che bellezza! 

[Fabio70rm]

Un grande difensore, un uomo perbene.

Un peccato sia arrivato tardi al nostro campionato, ma sono convinto avrà ancora molto da dire.