Autore Topic: Di Stefano  (Letto 12477 volte)

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Zapruder

Di Stefano
« : Sabato 5 Luglio 2014, 21:16:41 »
Sta male e mi spezza il cuore.

Il più grande inteprete del calcio mai esistito. Più di Maradona, più di Pelé, più di Cruijff, gli unici degni di sedere vicino a lui nell'Olimpo degli Dei.

Forza, vecchia saetta.

Offline DinoRaggio

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Re:Di Stefano
« Risposta #1 : Sabato 5 Luglio 2014, 21:43:58 »
Ho visto la Lazio vincere lo scudetto, Coppe Europee e LA Coppa Italia, ho visto la Nazionale vincere due Mondiali, ho avuto gioie e dolori dal calcio, ma mi restano alcuni rimpianti, se avessi la DeLorean andrei indietro nel tempo per vedere la Squadra d'Oro magiara degli anni '50, Pelè e il Brasile del 1970, Cruyff e l'Arancia Meccanica del '74. E Di Stefano, che per me è come la Chimera.

Robe', che giocatore era? C'è qualcuno a noi contemporaneo o quasi che si avvicina (come ruolo / tipo di giocatore) a lui?

Rimettiti presto, Saeta Rubia.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline giamma

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Re:Di Stefano
« Risposta #2 : Sabato 5 Luglio 2014, 21:58:00 »
L'ho visto giocare, grandissimo, per me meglio di Maradona e forse anche di Pelè, è stato decisivo quasi quanto Ibra (il cui record di scudetti con più squadre in più campionati probabilmente resterà immortale).
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Jim Bowie

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Di Stefano
« Risposta #3 : Sabato 5 Luglio 2014, 22:50:57 »
Forza Alfredo, giocava un tipo di calcio che sarebbe stato attuale anche ai tempi nostri. Un grandissimo.


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Offline cartesio

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Re:Di Stefano
« Risposta #4 : Sabato 5 Luglio 2014, 22:55:22 »
Da Wikipedia.

Ma è al Real Madrid, cui si trasferisce a inizio 1953, che la stella di Alfredo Di Stéfano conobbe il suo maggior splendore: bastano i numeri a descriverlo, 8 campionati spagnoli, 5 Coppe dei Campioni (in cui andò sempre a segno nelle rispettive finali, unico nella storia a riuscirci), una Coppa Intercontinentale e tantissimi riconoscimenti a livello mondiale tra cui spiccano due Palloni d'Oro. L'esordio madridista risale al 23 settembre 1953 contro il Nancy, in una partita finita 4-2 per i francesi. Nonostante la sconfitta alla prima partita, la carriera di Alfredo nelle merengues, come già detto, sarà ricca di trofei. Nei suoi 11 anni con i blancos realizza 332 gol in 372 partite di campionato, con una media di quasi 0,9 gol a partita.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Di Stefano
« Risposta #5 : Domenica 6 Luglio 2014, 04:05:16 »
Il giocatore più completo di sempre, l'unico capace di dimostrarsi fuoriclasse in tutte le zone del campo e in tutte le fasi di gioco.
Il suo erede? Non esiste, e credo che non esisterà mai.

mrmoto

Re:Di Stefano
« Risposta #6 : Domenica 6 Luglio 2014, 04:51:56 »
Sta male e mi spezza il cuore.

Il più grande inteprete del calcio mai esistito. Più di Maradona, più di Pelé, più di Cruijff, gli unici degni di sedere vicino a lui nell'Olimpo degli Dei.

Forza, vecchia saetta.

Puskas?

Zapruder

Re:Di Stefano
« Risposta #7 : Domenica 6 Luglio 2014, 07:45:59 »
Ho visto la Lazio vincere lo scudetto, Coppe Europee e LA Coppa Italia, ho visto la Nazionale vincere due Mondiali, ho avuto gioie e dolori dal calcio, ma mi restano alcuni rimpianti, se avessi la DeLorean andrei indietro nel tempo per vedere la Squadra d'Oro magiara degli anni '50, Pelè e il Brasile del 1970, Cruyff e l'Arancia Meccanica del '74. E Di Stefano, che per me è come la Chimera.

Robe', che giocatore era? C'è qualcuno a noi contemporaneo o quasi che si avvicina (come ruolo / tipo di giocatore) a lui?

Rimettiti presto, Saeta Rubia.

L'ho visto solo in poche immagini, che restituiscono la sensazione di un'eleganza estrema e ricercata. Ho letto molto. Mi colpì una volta la descrizione di qualcuno, non ricordo più chi: che parlava di Gerd Muller come il più grande calciatore di sempre negli ultimi 16 metri, Cruijff negli ultimi 25, Maradona negli ultimi 50 e Di Stefano... negli "ultimi" 100. Ecco, tutti i contemporanei e i posteri concordano su questa sua capacità di collocarsi, ed essere decisivo, in ogni zona del campo. Dicono anche che inventò, ante litteram, il "calcio totale": votato com'era il suo alla ricucitura continua del gioco, dove e quando fosse necessario farlo. Era sempre al posto giusto nel momento giusto, preferiva giocare il pallone a un tocco, cosa che conferiva all'azione, rispetto naturalmente al calcio dell'epoca, velocità e pericolosità spesso decisive. Ragionava in anticipo sui possibili sviluppi dell'azione e su come alimentarla a sua volta. Una sorta di Beckenbauer a tutto campo, con la concreta spietatezza di un Van Basten quando sentiva l'odore della porta, riassumendo di questi due anche l'ineguagliabile eleganza, nonostante un fisico meno filiforme. Appartiene alla categoria dei calciatori senza tempo, sarebbe decisivo anche oggi perché capace di pensare a velocità superiore, rendendo irrilevante ogni appunto sulla lentezza del calcio dell'epoca. Persino Pelé, notoriamente restìo nel considerare l'esistenza di qualcuno più forte di lui, qualche volta ha ceduto a impulsi di modestia, più o meno sincera, indicando Di Stefano come il migliore di sempre, quando gli si proponeva il classico confronto tra sé e Maradona.

Zapruder

Re:Di Stefano
« Risposta #8 : Domenica 6 Luglio 2014, 08:12:14 »
Puskas?

Di Stefano disse che il più grande di tutti era lui.  :) Sul piano tecnico, l'unico europeo paragonabile al Colonnello, nella storia del calcio, è stato Cruijff. Gli manca forse, a livello di immaginario collettivo, quell'identificazione totale nella sua persona delle squadre in cui ha giocato. Anche se, per dire sul "Brasile di Pelé" ci sarebbe molto da discutere, mentre sono più fondate le definizioni di Olanda di Cruijff e ancor più di Argentina (e Napoli) di Maradona. Ma tant'è. Della leggendaria Ungheria, si ricorda di più l'impianto tattico, impersonato dalla figura di Hidegkuti: e il Real in cui giocò Puskas era... il Real di Di Stefano. Percezioni, appunto, che nulla tolgono alla favolosa cifra tecnica di Puskas.

Offline Jim Bowie

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Di Stefano
« Risposta #9 : Domenica 6 Luglio 2014, 15:03:44 »
Quel Real, che vinse Coppe Campioni senza soluzione di continuità' non lo ricordo nitidamente, avevo 7 anni e la TV era un miraggio, ma quando Carosio annunciava la formazione sentire i nomi di Gento, Di Stefano, Puskas, Santamaria, Kopa  brrrrrrr metteva paura già' dallo spoiatoio. Il grande Alfredo era tutto per quella squadra, squadra che vincerebbe ancora oggi nel calcio moderno.


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Offline superdelio

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Re:Di Stefano
« Risposta #10 : Lunedì 7 Luglio 2014, 17:40:44 »
NO!

Offline zorba

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Re:Di Stefano
« Risposta #11 : Lunedì 7 Luglio 2014, 17:42:32 »
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline quantomanca?

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Re:Di Stefano
« Risposta #12 : Lunedì 7 Luglio 2014, 17:49:53 »
L'ho visto solo in poche immagini, che restituiscono la sensazione di un'eleganza estrema e ricercata. Ho letto molto. Mi colpì una volta la descrizione di qualcuno, non ricordo più chi: che parlava di Gerd Muller come il più grande calciatore di sempre negli ultimi 16 metri, Cruijff negli ultimi 25, Maradona negli ultimi 50 e Di Stefano... negli "ultimi" 100. Ecco, tutti i contemporanei e i posteri concordano su questa sua capacità di collocarsi, ed essere decisivo, in ogni zona del campo. Dicono anche che inventò, ante litteram, il "calcio totale": votato com'era il suo alla ricucitura continua del gioco, dove e quando fosse necessario farlo. Era sempre al posto giusto nel momento giusto, preferiva giocare il pallone a un tocco, cosa che conferiva all'azione, rispetto naturalmente al calcio dell'epoca, velocità e pericolosità spesso decisive. Ragionava in anticipo sui possibili sviluppi dell'azione e su come alimentarla a sua volta. Una sorta di Beckenbauer a tutto campo, con la concreta spietatezza di un Van Basten quando sentiva l'odore della porta, riassumendo di questi due anche l'ineguagliabile eleganza, nonostante un fisico meno filiforme. Appartiene alla categoria dei calciatori senza tempo, sarebbe decisivo anche oggi perché capace di pensare a velocità superiore, rendendo irrilevante ogni appunto sulla lentezza del calcio dell'epoca. Persino Pelé, notoriamente restìo nel considerare l'esistenza di qualcuno più forte di lui, qualche volta ha ceduto a impulsi di modestia, più o meno sincera, indicando Di Stefano come il migliore di sempre, quando gli si proponeva il classico confronto tra sé e Maradona.

Zap, te li hai visti tutti giocare questi?
io purtroppo solo Maradona, Gerd Muller e Crujiff negli spezzoni di vecchi mondiali. Pele' proprio zero - ma non aver mai giocato in Europa, specie negli anni '60...riesce difficile fare un paragone con i grandi dell'epoca. orse sarebbe piu' giusto dire il piu' grande per decennio

ma e' difficile fare un paragone con il calcio di oggi. molto piu' fisico.
un paolo rossi per esempio forse non giocherebbe nemmeno in serie A.


Offline DinoRaggio

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Re:Di Stefano
« Risposta #13 : Lunedì 7 Luglio 2014, 17:50:42 »
Addio, leggendaria Saeta Rubia.  :(
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La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline BobLovati

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la " Saeta Rubia " ci ha salutato, oggi
« Risposta #14 : Lunedì 7 Luglio 2014, 18:00:41 »
ci ha lasciato, oggi, uno dei primi calciatori ad avere avuto una fama internazionale; questa è la sua scheda su wikipedia Spagna:

http://es.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Di_St%C3%A9fano

ho avuto la fortuna di averlo visto giocare (in TV) sin dalla finale della 1ª Coppa Campioni; difficile riassumere la sua carriera in cifre, vista l´importanza del giocatore (con 694 in 897 partite ufficiali - media 0.78).

Fu, probabilmente il 1º giocatore universale, uno di quelli che, presa palla appena fuori dalla propria area, riusciva a portarla fino all´area avversaria; certo, visti i ritmi odierni, al giorno d´oggi avrebbe toccato pochi palloni.
E forse è proprio questo il dato che oggi, dopo averlo salutato per l´ultima volta   :chap:, il dato che dovrebbe farci riflettere sul valore attuale del calcio mondiale

R.I.P.
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Jim Bowie

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Re:Di Stefano
« Risposta #15 : Lunedì 7 Luglio 2014, 21:50:41 »
Una Leggenda non se ne va, mai!
Alfredo ha traslocato, ma sara' sempre in ogni prato verde dove rotola una palla.
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Re:Di Stefano
« Risposta #16 : Martedì 8 Luglio 2014, 01:19:57 »
Ci si chiedeva, in una discussione di qualche tempo fa con amici, chi fosse il miglior giocatore di sempre a non aver disputato i Mondiali: ecco la risposta.
La notizia mi ha rattristato, ma non sorpreso più di tanto: gli anni c'erano tutti e dei suoi problemi di salute, anche gravi, si parlava purtroppo da anni.
Mi piace considerare questo topic come un umile, ma sincero commiato a un giocatore pressoché irripetibile.
Domani sui giornali leggeremo della sua scomparsa in un trafiletto, quasi invisibile rispetto al titolone in cui ci raccontano che Balotelli si mette le dita nel naso: ma in questo momento non ci voglio pensare.

A margine
certo, visti i ritmi odierni, al giorno d´oggi avrebbe toccato pochi palloni.
E forse è proprio questo il dato che oggi, dopo averlo salutato per l´ultima volta   :chap:, il dato che dovrebbe farci riflettere sul valore attuale del calcio mondiale
Senza voler competere su questo fronte, non fosse altro che per ragioni anagrafiche, ti devo confessare una certa perplessità quando si introduce questo argomento nel confronto - scientificamente quasi impossibile, peraltro - fra giocatori di epoche diverse.
A parte i dubbi sul fatto che ritmi e atletismo esasperati costituiscano un merito e un passo avanti, tante domande "sorgono spontanee".
Come giocherebbero la saeta rubia e gli altri grandissimi del passato con le attuali metodologie di allenamento?
E, viceversa, come si troverebbero i campioni di oggi nelle condizioni di allora, dentro e fuori dal campo?
Nonché alle prese con certe marcature, peraltro sorrette da una tolleranza infinitamente maggiore nei confronti del gioco duro?
Prendo come esempio Ronaldo, famoso per involarsi a campo aperto quando le difese sbagliavano il fuorigioco: nel Jurassic Park di Cesarone Maldini - in Confederations Cup prima del Mondiale '98, se non ricordo male -, con Cannavaro incollato alle costole e il libero all'interno dei propri sedici metri, faticò a toccare palla per lunghi tratti della gara.
Secondo me, il vero elemento di cui si avvantaggiarono Di Stefano, Pelè e gli altri non fu una carriera meno logorante - che contribuì in parte, se paragonata al "logorio del calcio moderno", alla loro continuità ad altissimo livello - quanto la minore visibilità mediatica.
E non mi riferisco alla nascita dei rispettivi miti, più difficile in un'epoca nella quale la documentazione filmata di qualsiasi dettaglio lascia poco spazio all'immaginazione, ma a un dato tecnico.
Un tempo, ad esempio, due o tre finte "giuste" duravano una carriera; oggi, vivisezionate al replay, durano una settimana.
Poi ci sono giocatori - Netzer, per citarne uno - rivedendo i quali viene da pensare che, nel calcio odierno, forse non avrebbero tutto quel tempo per le loro giocate.
Non so se Di Stefano rientri nella categoria: anche perché parte del suo modo di muoversi per il campo dipendeva dalla velocità di testa.
E quella, nel calcio, non ha epoca.

ThomasDoll

Re:Di Stefano
« Risposta #17 : Martedì 8 Luglio 2014, 08:59:10 »
Un calciatore leggendario che passa a miglior vita. Il suo mito rimane, ed è di quello che ci alimentiamo: impossibile paragonare fasi calcistiche così diverse. Di Stefano, la cui gloria si racconta soprattutto in rapporto alle cinque coppone consecutive del Real, non viene mai descritto come il più bravo calciatore di tutti i tempi perché gli manca la consacrazione dei mondiali. Poco importa, resta un titano ma è difficile fare paragoni tra epoche diverse. Anche perché nel tempo è cambiato anche il racconto del calcio, e tra 50 anni si dovrebbe assumere per buono, in base alle cronache, che tozzy sia stato un calciatore che ha fatto la storia.
Di Stefano la storia l'ha fatta per davvero ed è già da decenni nell'olimpo degli dei del calcio, insieme a Puskas, Valentino Mazzola, Meazza, Leonidas, Matthews, Zamora, Schiaffino, Garrincha, eccetera. Quello è il suo posto ed è un privilegio per pochi.

Offline aquilafelyx

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Re:Di Stefano
« Risposta #18 : Martedì 8 Luglio 2014, 09:25:32 »
La storia del mancato trasferimento al Barça dal sito della Bbc:
The incredible story of Di Stefano's Barca transfer - BBC Sport
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Zapruder

Re:Di Stefano
« Risposta #19 : Martedì 8 Luglio 2014, 09:36:58 »
Zap, te li hai visti tutti giocare questi?

Magari...

Io ho un ricordo abbastanza vago dei Mondiali del '74, ma ero troppo piccolo certamente per apprezzare qualità e gesti tecnici. Pelé e Cruijff li ho ammirati soprattutto grazie al web, che mette a disposizione quantità di materiale inimmaginabile fino a poco tempo fa. Lo stesso vale naturalmente per Di Stefano, Eusebio, Puskas... Devo dire che le aspettative non vengono mai deluse, confrontando i racconti coi filmati.