Oggi LA REPUBBLICA la lasciamo stare. Nell'articolo dell'edizione on line, infatti, ancora non c'è l'aggiornamento dell'acquisto di Hernanes e sono quindi notizie superate. E' andato in stampa prima dell'annuncio del San Paolo e non mi sembra il caso riportare un pezzo "scaduto".
Passiamo a LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, sabato 7 agosto
1) LAZIO: HERNANES. MA LO ANNUNCIA SOLO IL SAN PAOLO (a firma Stefano Cieri)
I biancocelesti devono prima risolvere la vicenda Pintos
Oggi triangolare a Fiuggi
Adesso è ufficiale: Hernanes è un giocatore della Lazio. Ad annunciarlo è stato ieri sera il sito del San Paolo, mentre la Lazio non l’ha ancora comunicato perché deve prima risolvere la vicenda Pintos. «Avevo sognato un addio diverso dal San Paolo. Avrei voluto salutare tutti con la conquista della Libertadores, purtroppo è andata male. Spero lo stesso di lasciare un buon ricordo ai tifosi». Il centrocampista brasiliano si è congedato così dai suoi ormai ex tifosi dopo l’eliminazione nella semifinale di Coppa Libertadores contro l’Internacional Porto Alegre.
A questo punto Hernanes potrà iniziare subito l’avventura italiana. Il suo arrivo a Roma è però previsto non prima di una settimana. L’11 agosto sarà infatti impegnato con la nazionale brasiliana nell’amichevole che la Selecao disputerà nel NewJersey contro gli Stati Uniti. L’ipotesi più probabile è dunque che Hernanes cominci ad allenarsi con la Lazio solo dopo Ferragosto. Nessun problema per Reja, che sapeva. Delusione, invece, tra i numerosi tifosi che stanno seguendo in questi giorni la Lazio nel ritiro di Fiuggi. Nella località ciociara la squadra biancoceleste oggi pomeriggio sarà impegnata in un triangolare (le gare saranno di 45’) con Latina e Sora.
2) HERNANES GRANDE COLPO. MA ORA DATEGLI TEMPO (a firma Bruno Tucci)
Se è vero che nessuno è profeta in patria, la Lazio può dirsi certa di aver portato a termine un buon affare. Hernanes, appunto, soprannominato il profeta, darà al centrocampo della squadra di Reja quell’apporto e quel peso indispensabili per un campionato assai più dignitoso del precedente. Un buon colpo piazzato dal presidente Lotito al momento opportuno. Un sacrificio economico non indifferente, se si pensa che buona parte della cifra incassata per la cessione di Kolarov è stata impiegata per portare a Roma il brasiliano.
Gli esperti di mercato sono concordi: meglio di così la Lazio non poteva fare. Anche se qualcuno storce la bocca e insinua dubbi. Ad esempio, quello che il giovanotto non ha partecipato ai mondiali in Sudafrica con il Brasile. Perché? Come mai un fenomeno del genere è stato lasciato a casa? Qui si entra nel mondo delle opinioni personali. A Dunga, il ct del Brasile, Hernanes non piaceva, ma che fine ha fatto la Seleçao? Lo stesso si potrebbe dire di Lippi, che non ha voluto portare con sé giovanotti come Cassano e Balotelli. A dispetto della maggioranza degli italiani, l’allenatore azzurro è stato irremovibile. Poi, però, in Sudafrica, abbiamo fatto la figura che tutti sappiamo. Voglio dire, insomma, che se Hernanes non è stato della comitiva brasiliana ai mondiali ciò non deve influire sul giudizio positivo che i più esprimono su di lui.
Okay, dunque, l'operazione della Lazio è stata brillante. Questo non significa, comunque, che addosso al giovanotto debbano cadere tutte le responsabilità della squadra. Se così fosse e se così dovesse pensare anche il mister biancoceleste sarebbero guai. Il calcio è un gioco collettivo. Una sola rondine non può fare primavera ed allora si dia tempo ad Hernanes di ambientarsi, di conoscere i suoi compagni e di trovare con loro il feeling necessario. Solo quel giorno si potranno esprimere giudizi definitivi. Non prima, a meno che non si voglia il male del neo profeta di Formello.
3) BOATENG VERSO IL MILAN, CONTINUA LA CACCIA AD ALMEIDA (estratto a firma Calvi-Di Feo-Lazzari-Laudisa)
Boateng e Bocchetti per Massimiliano Allegri, Jankulovski per Giampaolo Gasperini. Il traguardo è ormai vicinissimo. L’annuncio è atteso a momenti. Il Milan sta per avere Kevin Prince Boateng, ovvero il centrocampista dinamico del Portsmouth che Allegri ha chiesto per dare il necessario peso a quel reparto. Ieri ha parlato a Skysports l’amministratore degli inglesi, Andrew Andronikou: «Il giocatore vuole il Genoa, ma l’offerta più alta è quella della Lazio». Un’offerta (6,5 milioni), però, facilmente raggiungibile da Enrico Preziosi. E visto che il giocatore ha già detto no ai biancocelesti, l’approdo in rossonero in comproprietà si fa sempre più probabile. Addirittura già tra oggi e domani in via Turati si conta di passare dalle parole ai fatti. La Lazio invece resta sempre su Almeida.
4) LAZIO, CONTROLLI ANTIDOPING A SORPESA (senza firma)
Controllo anti-doping a sorpresa ieri mattina a Fiuggi per dieci giocatori della Lazio. Lo hanno effettuato gli addetti del Coni nell’ambito della campagna di prevenzione che si svolge da alcuni anni in collaborazione con la Federcalcio.
5) OGGI ALLE 17 TRIANGOLARE CON SORA E LATINA: C'E' FOGGIA (a firma Stefano Cieri)
Di nuovo in campo, nove giorni dopo l’ultima amichevole. La Lazio è impegnata oggi pomeriggio a Fiuggi in un triangolare con gare di 45 minuti. Gli avversari dei biancocelesti sono il Sora (Prima divisione) e il Latina (Seconda divisione). Si comincia alle 17 con Sora-Latina, poi alle 18 la Lazio affronta la perdente della prima gara e alle 19 l’altra squadra. Reja pare intenzionato a proporre due formazioni completamente diverse (forse anche nel modulo) in modo da utilizzare quasi tutti gli uomini a disposizione.
Non giocherà il neo-acquisto Garrido. Per lo spagnolo, a corto di preparazione e reduce da un infortunio muscolare, è stato studiato un programma personalizzato che prevede un graduale avvicinamento alla condizione migliore. Saranno assenti anche l’infortunato Firmani e gli acciaccati Radu e Diakite. Previsto invece il debutto stagionale per Foggia e quello da titolare per Floccari.
6) MUSLERA IN FORMATO MONDIALE: "UNA LAZIO SUPER COME L'URUGUAY. E SE ARRIVASSIMO NEI PRIMI QUATTRO?" (a firma Stefano Cieri)
Dai colori e i clamori di Johannesburg alla normalità di Fiuggi. Dalla vertigine di sentirsi un eroe nazionale alla quotidianità di un banale ritiro in provincia scandito dal solito tran-tran. MaNando Muslera, con quell’aria da boy scout senza grilli per la testa, non corre alcun rischio di depressione. Perché sa bene che quei momenti di gloria appena vissuti con l’Uruguay nascono proprio dalla normalità del lavoro quotidiano. Da affrontare sempre con serietà e sorriso sulle labbra.
«E’ stato bello tornare qui dopo aver fatto quello che abbiamo fatto al Mondiale. Certe emozioni ti danno una spinta incredibile, difficile anche da spiegare».
Eh già, in Sudafrica l’avere fatta proprio grossa. «Nel mio Paese aspettavano da 40 anni un Mondiale così, potete capire da soli che tipo di impresa sia stata. Ce ne siamoresi conto soprattutto al ritorno in patria. Per uscire in strada c’era quasi bisogno delle guardie del corpo tanto era l’affetto della gente».
Rimpianti per non aver raggiunto un risultato ancora più grande? «Certo, sarebbe potuto andare ancora meglio. Ma abbiamo dato tutto, quindi nessun rammarico».
E il debuttante Muslera come l’ha vissuta? «Per meè stato realizzare il sogno più grande che avevo da bambino. Sarei stato felicissimo anche di giocare un solo minuto, figuriamoci essere titolare e arrivare tra le prime quattro. Devo dire grazie alla Lazio e al preparatore dei portieri Grigioni".
Rigori con il Ghana. Ha pensato alla finale di Coppa Italia con la Sampdoria? "Premesso che in quei momenti c'è poco da pensare, sì effettivamente il ricordo della finale con la Samp mi ha dato una relativa tranquillità. Quella che non avevo sul rigore che il Ghana ha avuto al 120'. Per fortuna c'era la traversa".
Dalle imprese con l'Uruguay all'anno zero della Lazio. La distanza è tanta? "No, non sono d'accordo. Qui ho trovato un gruppo sereno e motivato. Credo ci possano essere delle analogie con quanto fatto dall'Uruguay in Sudrafica. Anche noi al Mondiale eravamo partiti senza che nessuno ci indicasse tra le favorite. Anzi, dicevani tutti che saremmo tornari a casa il 24 giugno. Abbiamo lavorato in silenzio e siamo arrivati dove sapete. La Lazio può fare lo stesso e, magari, piazzarsi tra le prime quattro del campionato".
E' una Lazio più uruguiana con Gonzalez e, forse, Pintos. "El Tata (il soprannome di Gonzalez, ndr) si è già integrato bene. E' un ottimo giocatore perchè ha sostanza e pure una discreta tecnica. Credo che sulla fascia destra possa creare un bel tandem con Lichsteiner. In quanto a Pintos ci vuole più pazienza. Certo la situazione di incertezza in cui si trova non lo aiuta".
Il suo amico Zarate si riscatterà dopo un anno opaco? "Ne sono sicuro. Lo vedo tranquillo e motivato, rivedrete lo Zarate del primo anno. Nella scorsa stagione ha sbagliato a caricarsi di troppe responsabilità".
E Muslera? "Voglio continuare sulla falsariga di quanto fatto nelle ultime due stagioni. Sono anch'io tranquillo e motivato. Anche perchè, prima del Mondiale, ho rinnovato con la Lazio fino al 2015. Questa ormai è casa mia".
E poi in serie A non si gioca con lo Jabulani. "Se mi ritrovo davanti quel pallone lo prende a coltellate..."
