Autore Topic: La noia  (Letto 1174 volte)

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ThomasDoll

La noia
« : Venerdì 4 Luglio 2014, 15:34:56 »
Quante volte, emergendo dal mare, avete goduto del fresco effimero, ansanti per la nuotata, e vi siete abbandonati sull'asciugamano, aspirando la prima boccata di fumo, pensando a come avrebbe giocato la Lazio nel prossimo campionato?
Quante volte avete marciato sotto il solleone, rincorrendo la promessa di una vetta che pare sempre vicina ma non arriva mai, e vi siete rinfrescati nel fosso pieno di girini, immaginando il modo con cui la Lazio avrebbe distrutto l'aesse nel derby, che poi se li contavi mancavano una settantina di giorni e se lo chiamavi risponneva?
Quante volte avete ghignato leggendo il Corriere dello Sport e azzannando uno stracco cornetto del Cerbiatto, mentre si annunciavano trionfi estivi dell'acrobatica pattuglia, illuminata dall'astro nascente di Fabio Junior o dall'abbacinante regia bailada di Andrade?
Provate a ricordarvelo, poi fate il paragone con queste estati scandite dalle bombe d'acqua e dalle esternazioni grilline, mentre la Lazio sorge dal fondo dei pensieri incidentalmente, presi come siete a elucubrare sulle speculazioni lotitiane, i comunicati alla Totò e Peppino, il mercato micragnoso o prodigo, a seconda dei punti di vista, o il modo con cui il sozzo comunicatore arrota la penna e te la ficca nell'occhio. La subdola palata di sabbia sulle miserie giallorosiche e la pennellata di saliva sulle loro presunte fortune invernali resiste, a ricordarci come eravamo. Ma siamo cambiati.
Non è che ci hanno espropriato del sogno, no: le fantastiche combinazioni immaginate mentre facevamo il morto a galla o capavamo le cozze raccolte sugli scogli a Nettuno erano frutto della fantasia nostra, non le autorizzavano o negavano Gian Casoni o Marco Calleri. Eravamo noi tifosi col cuore palpitante, in trepida attesa della serata torrida in cui, ciavatte ai pé e canotta col villo esposto e l'abbronzatura scura avremmo scoperto quanto correva Boksic, se quel sallucchione di Gutierrez era bono, se Sanguin correva come nel Vicenza e se Rivaldo assomigliava lontanamente all'omonimo fuoriclasse.
Se sognavamo i gol di Saurini e le parate di Sassanelli non era perché si trattasse di grandi acquisti o di promesse d'infinito: la voglia di Lazio ce la mettevamo noi, il resto non contava, c'era tempo per scendere dalla nuvola e mettersi l'elmetto, puntare alla salvezza o a uscire indenni da Terni e da San Benedetto, o immaginare l'ennesima goleada zemaniana che avrebbe schiuso, finalmente, la porta a un trionfo indimenticabile.
La delusione ce l'avevi se in un balcone di Argostoli o su un pattino di Cervia scoprivi che la prima di campionato era andata di merda. Non era preventiva e acida come quelle di queste estati senza poesia, col vento sparito e la bonaccia che ci racconta tutto quello che sarà, senza tema di smentita: quale sarà la media punti, quale la posizione in classifica, quanti i gol del nuovo centravanti, come attaccherà o difenderà la squadra.
Ci siamo dimenticati la passione da qualche parte, andiamola a cercare, ritroviamola.
Riempiamo il Maracanà che abbiamo nel cranio...

Offline aquilafelyx

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Re:La noia
« Risposta #1 : Venerdì 4 Luglio 2014, 16:33:40 »
Non ho mai mangiato le cozze a Nettuno ma un'estate ci andavo spesso per una ragazza, da innamorato come ero la vedevo bellissima e la serata scorreva veloce, molto più veloce del tragitto per arrivarci, una sera particolarmente calda ebbi la tragica idea di ordinare un Branca Menta, il barista mi diede tutto quello che rimaneva nella bottiglia ed il ritorno fu ancora più lungo del solito, però non c'era la fretta dei giorni nostri e bastava una cassetta nello stereo per scordarsi dell'ansia del viaggio.

Lo spirito che mi tiene legato alla Lazio non è cambiato da allora, aspettavo la prima amichevole per salutare i nuovi arrivi e non era importante il risultato, la fantasia non mi è mai mancata, anche se non era vero per me quella squadra era sempre fortissima.   
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ThomasDoll

Re:La noia
« Risposta #2 : Venerdì 4 Luglio 2014, 17:26:18 »
Però era la Lazio, aquila. Ed era sempre una grande emozione. Non so cosa c'è successo, quando c'è stata la festa del 12 maggio ho visto in televisione la panza di D'Amico e i quattro pelacci bianchi attaccati sulla zucca di Wilson, era insieme bello e brutto, il tempo che passa, la vita che va un po' dove la mandiamo e un po' dove je pare a lei. Ci sembra di non poter comunicare con i ragazzi cresciuti a caviale con Cragnotti, ma intanto loro sono arrivati a quarant'anni e c'è una nuova generazione che ha visto solo la Lazio di Lotito ed è ancora più lontana da certi tempi e non può capire. Possibile che sia quella la nostra vera immagine, mentre ci ostiniamo a guardarci allo specchio pensando di essere sempre giovani e belli? Che sputiamo bile e arrotiamo sentenze con i denti stretti, sproloquiando dall'alto di una saggezza che non è tale? Che abbiamo noi da raccontare a quelli dopo, l'epopea di una carovana di pistoleri che si è dispersa fino a vendersi la faccia, o quella di un giocatore di poker che ha acchiappato il piatto grosso bluffando fino alla fine? Di quale nobiltà cianciamo? Eppure ci ripenso e mi ricordo di quando toccavo il cielo con un dito perché avevamo preso Giovanni Stroppa. Non credo fosse meglio di un azzurro reduce dai mondiali come Parolo. Forse abbiamo smarrito il senso della misura, crediamo di poter aspirare al cielo snobbando quello che pensiamo sia il nostro consolidato livello. Mi fa pensare l'entusiasmo con cui i tifosi del Torino volevano l'Europa, mi ricordavano me stesso ventidue anni fa. Possibile che siamo diventati così brutti, tanto peggiori di quelli che eravamo?

Offline aquilafelyx

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Re:La noia
« Risposta #3 : Venerdì 4 Luglio 2014, 18:10:10 »
Dobbiamo tornare ad apprezzare le cose semplici se vogliamo ritrovare la felicità.
 
Una squadra - i suoi tifosi, uno stadio - una partita.

Tutto quello che c'è prima e dopo non è indispensabile, può essere pesante ed influire sull'umore, ma quelle due ore stanno lì apposta per sognare e fantasticare.

A me lo stadio serve per disintossicarmi dalle chiacchiere della settimana, quando vedo la Lazio sono sereno anche se teso come una corda di violino, niente può darti una scarica di adrenalina come un gol al 93' , è lì l'essenza del tifo, è lì l'essenziale del calcio.

Quando mi sono iscritto ai forum non a caso ho scelto "happyeagle" e "aquilafelyx" come nickname, uno combatte tutti i giorni per non farsi sopraffare dalla tristezza e dallo stress e non è giusto continuare ad aggiungerne altro per una partita.   

Forse il distacco dal nuovo tifo è proprio in quei viaggi a Nettuno, oggi neanche salirebbero in macchina, gli manderebbero un selfie.
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Offline benvolio

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Re:La noia
« Risposta #4 : Venerdì 4 Luglio 2014, 19:24:52 »
Cosi' non vale rega'....;)...le belle ragazze a Nettuno, i pattini a Cervia, la Lazio che verra' che e' gia' quella che e' e ci va bene, basta poco che ci vuole.
Oggi non e' piu' cosi', lo sappiamo. Il calcio e' manageriale anche dalla parte del tifo, oppure e' militante, acido, bellicoso, di un amore non tanto pugnace quanto intollerante, prevaricatore.
Ma poi non puo'essere che cosi', il giocattolo si e' rotto o e' cambiato e non c'e' niente da fare se non in chiave personale. Mantenere la serenita', perseguirla, continuare a vedere la Lazio che e', sognando mille vittorie e gustandosi mille partite. Vabbe' adesso ci iscrivono al partito "signora mia"...lo sapete, no?

Offline Fabio70rm

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Re:La noia
« Risposta #5 : Sabato 5 Luglio 2014, 09:51:00 »
Stavo ripensando in questi giorni ad una cosa.

Nel '90, andavi allo stadio nell'ansia e nella speranza di vincere, con nomi che oggi farebbero gridare alla pippa conclamata, Bacci, Gutierrez, Dezotti, Saurini, Capocchiano, Esposito, Icardi, Madonna, Stroppa, Soldà....elenco lunghissimo, gente onesta pedatrice, e come speravi di entrare in Uefa. Giocatori di cui se ne parlava con ironia disincantata, senza l'insulto becero.

E sugli spalti si aspettava la partita chiacchierando tranquilli con i vicini, quando c'era il match in corso si soffriva, imprecava e si esultava tutti assieme.

Oggi è un incubo.

Chi arriva, a meno di non avere tre\quattro champions e otto scudetti come palmares, è una sega furibonda.

C'è la gara di fare sputazzi sui nostri: Mauri è un infradito, Anderson pippone strapagato, Perea una sola, Ederson fracigone, Ledesma esaurito, Biava decrepito, Klose bollito....elenco lunghissimo, dove ad ogni giocatore corrisponde un insulto.

E sugli spalti non puoi permetterti di goderti la partita e basta: devi subirti gli insulti continui dalla curva nord, se poco poco esalti un giocatore si ergono i vicini a urlarti "macheccazzostaiadiquellapippaccia", oppure ti subisci i vicini che ogni volta che un dato giocatore tocca palla urla, rosso in faccia e vene sul collo gonfie "E passalaaaaaa a pippaaaaaaa!! Sta pippa demmerda limortaccitua, te odio, sto stronzo infame merdaccia..." etc. etc. etc.

E vedi bambini di otto anni che urlano ridendo "giallorosso ebreo", e vedi celtiche, svastiche, facce acquose con occhi sbarrati, in piena trance, urlare a tutto spiano manco fossero i due minuti d'odio di orwelliana citazione, e lo stadio una rappresentazione su schermo di Goldstein.

Ti annoi e ti rattristi sugli spalti, poi vai a casa, ti ascolti per radio e tv le concioni di personaggi che faticano a mettere due congiuntivi corretti in fila, senti parlare di correlate, bilanci, sponsor, merchandising, stadio di proprietà e flaminio, strategie e piani industriali....e ti chiedi: ma non era meglio restare a parlare di Capocchiano e Gutierrez?

E ti sorprendi a maledire la nostra migliore era...che ti avrà portato sul tetto del mondo ma forse svuotato l'anima...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

ThomasDoll

Re:La noia
« Risposta #6 : Sabato 5 Luglio 2014, 09:54:00 »
anche per questo allo stadio va portata gente nuova, che passi per caso ma lasci un seme nuovo e cambi le cose.

Offline aquilafelyx

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Re:La noia
« Risposta #7 : Sabato 5 Luglio 2014, 10:23:24 »
anche per questo allo stadio va portata gente nuova, che passi per caso ma lasci un seme nuovo e cambi le cose.

http://it.wikipedia.org/wiki/Parabola_della_zizzania

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Offline Eagles71

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Re:La noia
« Risposta #8 : Sabato 5 Luglio 2014, 10:44:05 »
basta farli sognare.
Guardate gli stadi in Brasile, pieni e con gioia di esserci.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline WombyZoof

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Re:La noia
« Risposta #9 : Sabato 5 Luglio 2014, 13:44:19 »
detto che la noia per me é il tempo che intercorre tra una partita e l'altra della Lazio, il resto mi scivola intorno incluse radioline sitarelli striscioni etc.
anche decine di anni fa si gridavano insulti ai giocatori. oggi è tutto amplificato da radio e internet, ma la sostanza è quella. certo, la società oggi appare involgarita, aggressiva, drogata. a roma poi abbiamo questa situazione grottesca di Laziali autodistruttivi.   
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Fulcanelli

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Re:La noia
« Risposta #10 : Martedì 8 Luglio 2014, 16:42:13 »
Non so cosa c'è successo...

Non ci si entusiasma più per gli Albani e i Capocchiano, i Cupini e i Piraccini? Si potrebbe banalizzare che il tempo passa, cambiano i gusti. Inutile accusare i più giovani di essere cresciuti spocchiosi, viziati dal caviale e dai pelati cragnottiani. In quegli anni '60 andavamo a vedere i film peplum e le mattonate alla Carmelo Bene. Oggi si va a vedere roba alla Transformers. Cambiano i canoni dello spettacolo, cambiano le generazioni, cambia il colore dei nostri capelli (per chi li ha ancora). E' cambiato il calcio, è cambiata la TV, è cambiata l'abitudine al comfort. Nessuno, se non pochi nostalgici, andrebbe oggi a vedere una partita, prendendo posto 2 ore prima su una panchinaccia di legno anatomicamente orribile da scassarti le natiche, sotto una pioggia d'inverno battente in uno stadio scoperto. E' stato fatto, l'abbiamo fatto, ma non rientra nei parametri odierni. C'era il panino con la frittata, ora ci vogliono stadi con servizio ristorante a portata di mano. L'epoca del tifo "innocente" e casereccio è finita. Forse l'hanno ammazzato le curve politicizzate, forse le "fattucchiere" finanziarie, forse i satelliti del mondovisione. Inutile anche chiederselo. Oggi è così e basta. 


geddy

Re:La noia
« Risposta #11 : Martedì 8 Luglio 2014, 17:00:34 »
detto che la noia per me é il tempo che intercorre tra una partita e l'altra della Lazio, il resto mi scivola intorno incluse radioline sitarelli striscioni etc.
anche decine di anni fa si gridavano insulti ai giocatori. oggi è tutto amplificato da radio e internet, ma la sostanza è quella. certo, la società oggi appare involgarita, aggressiva, drogata. a roma poi abbiamo questa situazione grottesca di Laziali autodistruttivi.
Il calcio dovrebbe affrancarsi dalla "volgarità", volgarità che tutti abbiamo respirato a pieni polmoni e continueremo a respirare ogni volta che entriamo allo stadio. Tutti e ogni volta che ci entriamo sappiamo benissimo che alzeremo la nostra soglia di tolleranza alla maleducazione.Intollerabile invece che quella particolare volgarità ci raggiuna in ogni dove. Web,radio, giornali etc etc

Offline salasso

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Re:La noia
« Risposta #12 : Mercoledì 9 Luglio 2014, 10:02:46 »
come non ci sono più le stagioni di una volta, purtroppo non c'è più il tifo di una volta
tutto cambia e tutto si trasforma
il calcio il tifo non c'è più la stock di trieste
ma rimane sempre la lazio
il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila