Autore Topic: Via al casting giovani. Da Keita a Cataldi, ecco il metodo Pioli  (Letto 597 volte)

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Gazzetta dello Sport - ed. Roma



Via al casting giovani. Da Keita a Cataldi, ecco il metodo Pioli
di Nicola Berardin

Una domanda tra le tante che scortano il futuro della Lazio. Che spazio ci sarà per i giovani nel nuovo corso biancoceleste targato Stefano Pioli? Un rebus che,in questo momento, tra le molte variabili di un progetto che nasce anche sul piano della guida tecnica, si presenta tutto da scoprire. L’ipotesi della conferma di Reja in panchina ha resistito sino all’ultimo prima di puntare tutto su Pioli. Con l’esperto allenatore goriziano sarebbe rimasto, come braccio destro, Stefano Bollini, che un anno fa guidò la Primavera biancoceleste allo scudetto. Già da gennaio era passato al fianco di Reja, lasciando scorgere un ruolo importante nel «casting» dei ragazzi da indirizzare verso la prima squadra. Anche se il percorso per il gran salto è stato zavorrato dalla primaria esigenza di riassestare la classifica. Ora Bollini si trova scavalcato dal futuro. Dal posto in panchina al fianco di Reja all’attesa per un contratto in scadenza tra diverse incertezze. Perché nel frattempo, non è più possibile un balzo all’indietro per riprendere la Primavera che ha trovato in Simone Inzaghi la nuova guida. Tra l’altro, lo stesso ex attaccante è stato in rampa per la panchina della prima squadra. Nelle ultime settimane, Bollini ha avuto contatti con società di Lega pro. Anche prestigiose. Come il Foggia e la Cremonese. Non è nata la scintilla. Probabilmente ha inciso anche la volontà da parte del tecnico di aspettare prima di staccare il cordone ombelicale dalla Lazio. D’altra parte, la stima della società, a cominciare da Lotito, nei suoi confronti è risaputa. Così, emerge l’idea di trattenere Bollini alla Lazio. Non per una panchina, ma con un incarico che faccia tesoro delle sue capacità professionali. In questo senso, potrebbe intravedersi un ruolo da coordinatore del settore giovanile, tutto comunque da definire nelle sue funzioni.

La traccia
Ad ogni modo, la via che potrà portare i giovani a innervare la Lazio resta tracciata. Da Keita a Cataldi. Dal diciannovenne attaccante spagnolo che ha brillato nel finale di stagione, grazie al contesto di una squadra che trovava finalmente il suo equilibrio. All’ex capitano della Primavera, 20 anni da compiere il 6 agosto, esaltato dalla bella stagione con il Crotone in serie B. Potranno essere due cardini della nuova Lazio? Stefano Pioli valuta un giocatore senza partire dalla carta d’identità. «Con me giocano quelli più bravi» ripete spesso. A Bologna non ha avuto dubbi a lanciare in A , a 19 anni, Taider, al Mondiale con l’Algeria, pista anche per il centrocampo della Lazio. Così come, sempre nell’esperienza rossoblù, due stagioni fa fece compiere tutta la trafila a Gabbiadini, anche se giunto col marchio Juventus. Una decina di gare in panchina come sala d’attesa. Poi, la maglia da titolare quando il tecnico parmigiano ha annusato il momento giusto. Per vedersi ripagato anche a suon di gol. Così Pioli saprà come dosare i tempi per dare alla Lazio l’età giusta sul campo.

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