Autore Topic: Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"  (Letto 10520 volte)

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Offline BobLovati

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #100 : Domenica 29 Giugno 2014, 20:43:57 »
Non ho capito, che non si può dire che nesta non sia troppo simpatico?
non abbiamo forse permesso di molto peggio nei confronti di Lotito?
Questa storia dei troll ha stufato parecchio. C'è gente che sa discutere argomentando e gente che ne è incapace. Se a qualcuno non piace un utente è invitato a ad ignorarlo. Se ci sono offese di mezzo si è pregati di segnalare il topic alla moderazione. L'unica regola del forum è il rispetto per gli altri, non mi sembra così difficile da attuare tra persone civili.


era ora, grazie.

Qui se non si dicono parolacce, non si promettono botte o non si offende qualche altro orger sembra non si sia gente per bene.
Meglio tardi che mai   ;)
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Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

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Offline WombyZoof

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #101 : Lunedì 30 Giugno 2014, 01:33:15 »
A posto, sistemato pure nesta. Resterà solo lotito nel pantheon biancoceleste, per la gioia dei troll che potranno finalmente riposare

anvedi questo, ma se non me sta simpatico che ci posso fare. mica ho detto che era na pippa o che non ha voluto bene alla Lazio.

 che minchiazza c'entrano lotito er pantheon e i troll?
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Offline Reflexblue

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #102 : Lunedì 30 Giugno 2014, 09:44:15 »
Nesta padroneggia le parole come Gonzalez gli stop a seguire. E si è legato al dito la famigerata uscita di Lotito.

Offline Fabio70rm

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #103 : Lunedì 30 Giugno 2014, 18:16:29 »
Secondo me è anche mal consigliato sulle parole che dice.

Mia impressione eh!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline gentlemen

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #104 : Martedì 31 Marzo 2015, 10:00:08 »
ROMA - Eccolo che torna, da allenatore. Ha scoperto l’America da calciatore e gli è piaciuta. E’ lì che vive, a Miami. Eccolo che torna, Alessandro Nesta, con la sua classe. Nei pensieri dei laziali c’è sempre stato nonostante una storia spezzata. Nesta, ad un anno dai 40 anni, rientrerà nel calcio da mister. Fatta la storia da capitano-romano-laziale, non resta che raccontarla. Partendo dal futuro. Pronto? Nesta? Come va in America? Meglio lì o in Italia? «Dipende dai punti di vista. Per certi aspetti si vive meglio qui, per altri meglio in Italia». In futuro cosa sarà meglio? «Penso di rimanere qui, i miei figli imparano bene la lingua, la mia ultima bambina è nata in America. Il progetto è restare».

 



 

 

Bella l’America, ma senza calcio giocato come si vive?
«Mi manca tantissimo. I primi 7-8 mesi li ho vissuti come una vacanza, stai benissimo perché dopo tanti anni stacchi la spina. Poi ti manca il campo, lo hai vissuto per tutta la vita, provi una sensazione strana».

Nesta studia da allenatore, è pronta la laurea?
«Sto concludendo il corso, mi manca l’ultimo patentino, terminerò a giugno. Torno in Italia ogni mese per due giorni, studio a Coverciano. Voglio riuscirci».

Siamo sempre lì: America o Italia? Dove inizierà ad allenare?
«Vediamo… Non puoi dire qui sì, qui no. Penso di iniziare nel campionato americano, nella Major League Soccer. Mi è piaciuta, è un calcio in forte crescita, molto interessante. Vorrei iniziare dai professionisti».

Ha compiuto 39 anni, tra un anno saranno 40. Come ci si sente?
«Sto benissimo e da quando ho smesso di giocare non accuso neppure un dolore (risata, ndr). Il riposo è servito, ma è l’ora di iniziare a fare qualcosa. Non ce la faccio a stare fermo».

Parliamo di calcio e di cuore. La Lazio è in volo, il Milan è in caduta. Partiamo dai biancocelesti…
«La scelta di Pioli è stata una grande scelta. E’ un allenatore bravissimo, ho avuto la fortuna di conoscerlo a Coverciano, in occasione di una lezione. A Roma sta facendo cose straordinarie».

Cosa l’ha colpita di più?
«Mi piace la sua gestione, è partito così così, ma la squadra ha trovato un rendimento costante. La Lazio gioca benissimo, è bello vederla in campo. La lezione di Pioli fu interessante, è una persona alla mano, si vede. E sta bene con i giocatori. Sa adattarsi alle caratteristiche del gruppo pur avendo una sua idea di calcio».

Di Vaio, un suo grande amico, è stato allenato da Pioli a Bologna. Cosa le ha raccontato di lui?
«Di Vaio è molto legato a Pioli, ne ha sempre parlato benissimo. Voglio iniziare ad allenare, chiedo, mi informo. Marco mi ha spiegato come affrontarono una stagione difficile a Bologna, come gestì il gruppo nei momenti difficili, come cambiò certe situazioni. Quell’anno rischiarono di retrocedere, Pioli è un personaggio interessante».

Roma seconda, Lazio terza. C’è voglia di sorpasso, lei ci crede?
«Sicuramente! Me lo auguro da tifoso laziale e da sportivo che apprezza il lavoro di Pioli, lui lo merita. E’ ancora dura, ci sono tante partite da giocare. Roma e Napoli sono attrezzate, non sarà facile».

Nesta, ha visto Cataldi? Per una notte è stato eletto capitano a 20 anni. La fascia ad un romano-laziale, come lei.
«E’ stato un grande gesto, l’ho visto in tv, guardavo Lazio-Fiorentina. Non conosco Cataldi come ragazzo, ma se i compagni lo hanno premiato vuol dire che gli riconoscono qualità da futuro leader. Gli hanno dato una bella responsabilità, non è successo soltanto perché è romano».

Si è rivisto in quell’immagine?
«Se hai certe qualità è giusto che siano riconosciute. Cataldi è ancora giovane, è capitato anche a me. Roma è particolare, non puoi fare grandi salti, la crescita deve avvenire lentamente, con i momenti giusti. Credo che Cataldi debba ancora seguire gente come Radu, i compagni più esperti possono fargli vedere qual è la strada migliore per rimanere a certi livelli».

Nessuno meglio di lei può dargli un consiglio…
«Roma ti esalta e ti butta giù facilmente, gli consiglio di vivere serenamente questo grande momento, in modo normale, senza esaltarsi troppo. Deve continuare a crescere con qualità».

Nesta alla Lazio. Perché il ritorno non s’è mai realizzato? E’ vero che la società la contattò tramite Brocchi negli ultimissimi anni di carriera?
«Non c’è stato un contatto da parte della società, mi ero un po’ proposto io in precedenza, l’avevo fatto per sentire che aria tirasse. Mi sarebbe piaciuto tornare, la società non ha voluto, si disse che ero vecchio, poi ho vinto la seconda Champions con il Milan (annata 2006-07, ndr)».

E’ un rimpianto?
«Nessun problema, è andata bene così, non ho rimpianti. Non so se certe voci relative ad un mio ritorno a fine carriera fossero vere. So che non stavo bene, non sarebbe stato giusto tornare in una piazza in cui ero già stato, ad una certa età, solo per chiudere la mia esperienza da calciatore. Non sarebbe stato giusto nei confronti della gente, non mi sarei sentito all’altezza del grande ritorno. Ho scelto gli Stati Uniti, ho chiuso diversamente».

Parliamo del Milan. Inzaghi è in difficoltà, partire subito con una big è un rischio?
«Il rischio esiste e allenare subito il Milan non è facile per mille cose. Ha vinto sempre, la gente si aspetta tanto, senza il potenziale di una volta rischi di non soddisfare i sogni dei tifosi. Negli ultimi anni sono stati cambiati tanti allenatori, nessuno è riuscito a far bene, bisognerebbe capire qual è il vero problema».

Quale può essere?
«Non c’è la forza economica degli anni d’oro, ma Berlusconi e Galliani hanno sempre creato grandi squadre. La gente dovrebbe capire il momento».

Torniamo indietro nel tempo. Nesta ha otto anni, gioca nella U.S. Cinecittà, una squadra affiliata alla Roma. Ma nel destino c’è la Lazio.
«Ero piccolo, mio papà era tifoso della Lazio, vide l’annuncio di un provino sul Corriere dello Sport-Stadio. Mi disse “vuoi andare?”. Risposi “ok”. E’ vero, c’era la possibilità di andare alla Roma, ma feci il test con la Lazio e Volfango Patarca mi scelse».

Papà Giuseppe è scomparso recentemente, quanto le manca?
«Mi ha avvicinato al calcio, mi accompagnava ogni giorno agli allenamenti. A lui devo tutto, umanamente e calcisticamente. Mi ha sempre sostenuto».

Nesta è cresciuto con Zeman, un profeta amato-odiato.
«L’ho avuto per 4 anni, per me è stato molto importante anche se ho fatto il difensore e tutti dicono che cura poco la fase difensiva. Da centrocampista con lui diventai centrale di difesa, mi ha insegnato gli aspetti tattici, mi ha preparato fisicamente. Con lui ho giocato in una Lazio che ha vinto 4-0 contro la Juve, 4-0 contro un grande Milan e che ha rifilato 8 gol alla Fiorentina di Rui Costa. Lo considero un grande allenatore, a volte dipende molto dalle annate oppure i giocatori non riescono a capirlo fino in fondo. Zeman devi capirlo fino in fondo, mi dispiace quando lo criticano, propone un calcio diverso, ci mette del suo. E’ da sempre un innovatore».

Chi è il nuovo Nesta? Se esiste…
«Non lo so (risata, ndr). Ho visto Romagnoli, è bravissimo, dovrà fare il suo percorso, arriverà in una grande squadra, deve confermarsi, ha le potenzialità per riuscirci».

Felipe Anderson è il nuovo “alieno” della serie A. Da ex difensore pensa che sia davvero immarcabile?
«E’ forte, sta facendo benissimo. Ma la domenica, in A, quando giocavo io, c’erano Ronaldo e Batistuta, Shevchenko, non era facile. Questi giocatori non li marchi da solo, devi avere una buona organizzazione difensiva, puoi limitarne qualcuno ed altri no».

Che ne pensa della coppia De Vrij-Mauricio? Ha blindato la Lazio.
«Ho visto di meno Mauricio, posso dire che De Vrij è un signor giocatore».

Nesta, facciamo un giochino. Quale derby rigiocherebbe?
«Dipende…».

Forse quello del poker di Montella?
«Magari quello e magari finisce uguale (risata, ndr)».

Le piace scherzare…
«I derby li ho un po’ sofferti, da romano li ho vissuti dagli otto anni in poi. Sono cresciuto con la mentalità che il derby era tutto, ci sono arrivato sempre carico. A Milano ne ho giocato uno in Champions, la posta in palio era anche maggiore, non l’ho mai sofferto come quello romano. E lo stesso vale per le finali più importanti».

“Nesta traditore”, fu detto dopo il suo addio. A maggio, durante la festa per i 40 anni dal primo scudetto laziale, i tifosi l’hanno applaudita. Pace è fatta?
«La verità è uscita fuori nel tempo. Quando sono andato via da Roma, e sono tornato da giocatore del Milan, alla quarta giornata mi insultarono. Ma va bene così, nel calcio ci sono delle mode, l’ultima volta che sono tornato all’Olimpico ho ricevuto applausi, non so perché. Non ho mai fatto gesti particolari o interviste, mi sono sempre fatto giudicare per ciò che facevo in campo. Se mi applaudono sono contento, se mi fischiano va bene lo stesso, fa parte del lavoro».

Nesta, va bene l’America. Ma a Roma, nella Lazio, tornerà da allenatore?
«Prima devo iniziare, devo capire se posso fare l’allenatore, se mi piace, com’è. La Lazio? Si vedrà tra qualche anno, chi fa questo lavoro non può dire “mai”».

Come giocherà la prima squadra di mister Nesta?
«Mi piace essere duttile».

Diciamo così: squadra offensiva alla Zeman, con una difesa alla Nesta.
«Magari così, chissà (risata, ndr). Giocare il calcio di Zeman è stato bellissimo, quando attaccavamo con i tre attaccanti la Lazio era uno spettacolo. E’ la fase offensiva più bella che abbia mai visto». (Corriere dello Sport)


Un ex-grandissimo giocatore, ma che dopo essere andato via, e soprattutto dopo essersi ritirato, non ha MAI speso una parola d'amore per la Lazio, ha sempre cercato di giustificare il suo approdo alla Lazio, ha sempre preso le distanze, e badi, non si parla di Lotito o di Cragnotti, ma della LAZIO.....non capisco perché lo si intervisti chiedendogli della Lazio....parlasse del Milan, per me è stato un grande giocatore, ma non una bandiera, sento molto più vicino Simeone o Sinisa, o Agostinelli....o tutti quei giocatori che dopo il ritiro hanno dichiarato la propria fede Laziale.
Tutto qui, sarà una bravissima persona, però non è laziale.

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« Risposta #105 : Martedì 31 Marzo 2015, 10:07:39 »
E' una cicatrice aperta.

C'è chi sostiene che addirittura sia juventino di fede.

Ma ad ogni modo non parlerà bene di noi, ma i soldi a cui ha rinunciato nel triennio 2001/04 ci hanno permesso di sopravvivere.

Solo per questo, oltre che per i trofei vinti, merita una pagina d'oro a caratteri cubitali nella nostra storia.
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Offline cartesio

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« Risposta #106 : Martedì 31 Marzo 2015, 10:42:52 »

Roma seconda, Lazio terza. C’è voglia di sorpasso, lei ci crede?
«Sicuramente! Me lo auguro da tifoso laziale e da sportivo che apprezza il lavoro di Pioli, lui lo merita. E’ ancora dura, ci sono tante partite da giocare. Roma e Napoli sono attrezzate, non sarà facile».

...

Nesta alla Lazio. Perché il ritorno non s’è mai realizzato? E’ vero che la società la contattò tramite Brocchi negli ultimissimi anni di carriera?
«Non c’è stato un contatto da parte della società, mi ero un po’ proposto io in precedenza, l’avevo fatto per sentire che aria tirasse. Mi sarebbe piaciuto tornare, la società non ha voluto, si disse che ero vecchio, poi ho vinto la seconda Champions con il Milan (annata 2006-07, ndr)».


Prendere nota.

Un ex-grandissimo giocatore, ma che dopo essere andato via, e soprattutto dopo essersi ritirato, non ha MAI speso una parola d'amore per la Lazio, ha sempre cercato di giustificare il suo approdo alla Lazio, ha sempre preso le distanze, e badi, non si parla di Lotito o di Cragnotti, ma della LAZIO.....non capisco perché lo si intervisti chiedendogli della Lazio....parlasse del Milan, per me è stato un grande giocatore, ma non una bandiera, sento molto più vicino Simeone o Sinisa, o Agostinelli....o tutti quei giocatori che dopo il ritiro hanno dichiarato la propria fede Laziale.
Tutto qui, sarà una bravissima persona, però non è laziale.

Ripeto, prendi nota di quanto ha detto Nesta.

Uno che sacrifica un pacco di soldi per contribuire a salvare la Lazio, uno che nel 2005/06 chiede se può tornare da noi, in un periodo in cui il Milan giocava ai massimi livelli europei mentre noi facevamo una trentina di punti in serie A merita più rispetto.

e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #107 : Martedì 31 Marzo 2015, 10:59:17 »
martedì 31 marzo 2015Nesta: «Lazio, puoi superare la Roma»L'ex difensore biancoceleste: «Pioli è bravissimo, Cataldi può essere leader»di Daniele Rindone ROMA - Eccolo che torna, da allenatore. Ha scoperto l’America da calciatore e gli è piaciuta. E’ lì che vive, a Miami. Eccolo che torna, Alessandro Nesta, con la sua classe. Nei pensieri dei laziali c’è sempre stato nonostante una storia spezzata. Nesta, ad un anno dai 40 anni, rientrerà nel calcio da mister. Fatta la storia da capitano-romano- laziale, non resta che raccontarla. Partendo dal futuro.

Pronto?Per approfondireLazio, rispunta Patric Pioli esalta Cataldi Zago: «Quando la Roma disse no a Felipe Anderson» Lazio, attività regolare per Mauri e Mauricio Lazio, Gentiletti torna in campo a fine aprile FOTO Brasile U21, in campo Felipe Anderson Nesta? Come va in America? Meglio lì o in Italia?
«Dipende dai punti di vista. Per certi aspetti si vive meglio qui, per altri meglio in Italia».

In futuro cosa sarà meglio?
«Penso di rimanere qui, i miei figli imparano bene la lingua, la mia ultima bambina è nata in America. Il progetto è restare».

Bella l’America, ma senza calcio giocato come si vive?
«Mi manca tantissimo. I primi 7-8 mesi li ho vissuti come una vacanza, stai benissimo perché dopo tanti anni stacchi la spina. Poi ti manca il campo, lo hai vissuto per tutta la vita, provi una sensazione strana».

Nesta studia da allenatore, è pronta la laurea?
«Sto concludendo il corso, mi manca l’ultimo patentino, terminerò a giugno. Torno in Italia ogni mese per due giorni, studio a Coverciano. Voglio riuscirci ».

Siamo sempre lì: America o Italia? Dove inizierà ad allenare?
«Vediamo... Non puoi dire qui sì, qui no. Penso di iniziare nel campionato americano, nella Major League Soccer. Mi è piaciuta, è un calcio in forte crescita, molto interessante. Vorrei iniziare dai professionisti».

Ha compiuto 39 anni, tra un anno saranno 40. Come ci si sente?
«Sto benissimo e da quando ho smesso di giocare non accuso neppure un dolore (risata, ndr). Il riposo è servito, ma è l’ora di iniziare a fare qualcosa. Non ce la faccio a stare fermo».

Parliamo di calcio e di cuore. La Lazio è in volo, il Milan è in caduta. Partiamo dai biancocelesti...
«La scelta di Pioli è stata una grande scelta. E’ un allenatore bravissimo, ho avuto la fortuna di conoscerlo a Coverciano, in occasione di una lezione. A Roma sta facendo cose straordinarie».

Cosa l’ha colpita di più?
«Mi piace la sua gestione, è partito così così, ma la squadra ha trovato un rendimento costante. La Lazio gioca benissimo, è bello vederla in campo. La lezione di Pioli fu interessante, è una persona alla mano, si vede. E sta bene con i giocatori. Sa adattarsi alle caratteristiche del gruppo pur avendo una sua idea di calcio».

Di Vaio, un suo grande amico, è stato allenato da Pioli a Bologna. Cosa le ha raccontato di lui?
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Roma seconda, Lazio terza. C’è voglia di sorpasso, lei ci crede?
«Sicuramente! Me lo auguro da tifoso laziale
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(corrieredellosport.it)

Nell'articolo postato da altro sito non c'era questa frase, riportata dal corsport.it.....se vera mi farebbe piacere, questo per dire che non c'è nessuna preclusione verso Nesta.

Offline BobLovati

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #108 : Martedì 31 Marzo 2015, 11:26:16 »
E' una cicatrice aperta.
C'è chi sostiene che addirittura sia juventino di fede.

Ma ad ogni modo non parlerà bene di noi, ma i soldi a cui ha rinunciato nel triennio 2001/04 ci hanno permesso di sopravvivere.

Solo per questo, oltre che per i trofei vinti, merita una pagina d'oro a caratteri cubitali nella nostra storia.


Prendere nota.
Ripeto, prendi nota di quanto ha detto Nesta.

Uno che sacrifica un pacco di soldi per contribuire a salvare la Lazio, uno che nel 2005/06 chiede se può tornare da noi, in un periodo in cui il Milan giocava ai massimi livelli europei mentre noi facevamo una trentina di punti in serie A merita più rispetto.

non vorrei fare il guastafeste ma, se non ricordo male ( e NON ricordo male ) tutti questi sacrifici mica li ricordo; meglio, li ricordo, ma ricordo anche questo:

http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/febbraio/03/caso_Nesta_ga_0_0002035896.shtml

perché, credo, se si fa appello ai ricordi, bisogna richiamarli TUTTI, sennò sembra .....    ;)
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Offline Fabio70rm

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #109 : Martedì 31 Marzo 2015, 11:51:43 »
Ricordo quel casino che successe....ma bisogna vedere se fu uno dei tanti "affaire" di Cragnotti, tipo la vendita di Signori poi bloccata, scempiaggine del giocatore, o furberia poi scoperta...

Chissà?
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Offline cartesio

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Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #110 : Martedì 31 Marzo 2015, 12:29:03 »

non vorrei fare il guastafeste ma, se non ricordo male ( e NON ricordo male ) tutti questi sacrifici mica li ricordo; meglio, li ricordo, ma ricordo anche questo:

http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/febbraio/03/caso_Nesta_ga_0_0002035896.shtml

perché, credo, se si fa appello ai ricordi, bisogna richiamarli TUTTI, sennò sembra .....    ;)


Richiamiamoli pure tutti, anche quelli poco chiari come l'affare con la van Doorn, ma gli uni non cancellano gli altri.

Essere tifoso laziale non comporta l'obbligo di giocare per la Lazio, né di devolvere parte del proprio ingaggio per contribuire a risanarne il bilancio, quindi riconosciamo il valore delle iniziative di Nesta.
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ThomasDoll

Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #111 : Martedì 31 Marzo 2015, 13:08:20 »
Per sempre laziale.

(Magari, invece di riprendere questo topic con quella battuta infelice, se ne poteva aprire uno nuovo con una a piacere delle dichiarazioni che ha fatto)

CP 4.0

Re:Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"
« Risposta #112 : Martedì 31 Marzo 2015, 13:26:59 »
non credo che ci possa fare cosi male lasciar perde i distinguo, i puntini sulle i e pure l'accenti del romanesco :P su Nesta da entrambi le parti.

chi avuto avuto, chi ha dato ha dato

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« Risposta #113 : Martedì 31 Marzo 2015, 13:49:04 »

Richiamiamoli pure tutti, anche quelli poco chiari come l'affare con la van Doorn, ma gli uni non cancellano gli altri.

Essere tifoso laziale non comporta l'obbligo di giocare per la Lazio, né di devolvere parte del proprio ingaggio per contribuire a risanarne il bilancio, quindi riconosciamo il valore delle iniziative di Nesta.

Ottimo contributo per un aggancio alla realtà.

Ciao Alessandro. Sei e rimani, ad ora, il più grande giocatore mai espresso dal vivaio laziale.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline BobLovati

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« Risposta #114 : Martedì 31 Marzo 2015, 15:58:01 »

Richiamiamoli pure tutti, anche quelli poco chiari come l'affare con la van Doorn, ma gli uni non cancellano gli altri.
.................................................................

da DOVE, nel mio post, avevi potuto evincere siffatta volontà ?    ::)


.................................................................
Essere tifoso laziale non comporta l'obbligo di giocare per la Lazio, né di devolvere parte del proprio ingaggio per contribuire a risanarne il bilancio, quindi riconosciamo il valore delle iniziative di Nesta.

non mi sembrava di aver discusso neppure questo; mi sarò espresso male   :-X
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Offline DinoRaggio

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« Risposta #115 : Martedì 31 Marzo 2015, 20:06:50 »
Comunque lo si voglia giudicare, Nesta fa parte della Storia della Lazio, capitano della società nel suo periodo più glorioso, e l'accoglienza riservatagli in quel Lazio-Milan del 2002 è per me ancora una ferita aperta. Mi sarebbe piaciuto moltissimo riaverlo nella Lazio, almeno a conclusione di una carriera ben più ricca di trofei dell'ipercelebratissimo fesso, ma così non è stato. Per me rimane sempre uno dei giocatori con l'aquila sul petto che ho amato di più, colui che segna il gol al Milan nella finale di Coppa Italia dando il via alla Gloria, colui che al Louis II alza la Supercoppa Europea. Che poi non abbia parlato della Lazio per anni, mi frega il giusto, voleva ritornare ma per vari motivi non è stato possibile.

Citazione da: Alessandro Nesta
Me lo auguro da tifoso laziale
Ecco. Sempre dando relativa importanza alle parole.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)