Nesta: "Candreva merita un palcoscenico migliore"

[Baruch]

Le parole di Nesta al "Goal Team Ambassadors Sony”. A me non sono piaciute

"Penso che Candreva meriti un palcoscenico migliore - ammette Nesta -. Io vengo dalla Lazio, voglio bene a questa squadra, tutti conoscono il mio passato. Credo però che la Lazio inizi a stargli stretta".

[baol]

Il video delle sue dichiarazioni:

[aquilafelyx]

Canovi che dice?
La Van Dorm?

[Zapruder]

Manco a me, ma non ci vedo nulla di offensivo.

[fiDelio]

Beh offensivo no, però da Nesta non mi aspettavo un'analisi così asciutta parlando della Lazio.
Comunque è passato così tanto tempo, sarà giusto così.

[cuchillo]

Premesso che Nesta ha un credito tale verso di me che può dire ciò che vuole. Mi può pure offendere pesantemente: ai miei occhi resta il più bravo e il più bello.

Detto questo, avrei provato a esprimere lo stesso concetto usando parole diverse.
Ma Sandro è un sempliciotto, non ha mai avuto grande confidenza con le parole. 

[malacarne]

"Un giocatore come Candreva merita di giocare in una Lazio più competitiva".

Se avesse detto cosi ci sarebbe stata quella sottile differenza che l'avrebbe tolto da ogni possibile critica, senza modificare il concetto di base che ha voluto esprimere.

[ML]

Premessa: se fossi il fratello di Candreva gli direi di andarsene. Ci guadagnerebbe lui e ho la sensazione che ci guadagnerebbe anche la Lazio, perché non so con che stimoli potrebbe affrontare la prossima stagione.

Ma parliamo di Nesta. Tante volte, a domande sulla Lazio, ha trovato la maniera di non rispondere. Sembrava sempre che stessero cercando di cavagli un molare. Beh, poteva tacere anche stavolta. Ma non perché le sue dichiarazioni produrranno chissà quali effetti su Candreva, bensì perché li produrranno sullo stesso Nesta. Tra l'altro a poche settimane da quella che - da parte di molti tifosi (non da me, eh) - era stata vissuta come una riappacificazione. Dopo quello che ingiustamente viene accollato a Negro, un altro autogol.

[Baruch]

La domanda non era neanche sulla Lazio, c’è andato lui su quel sentiero. Boh. Non mi fa impazzire l’idea di lui come idolo dei contestatori (“Nesta gli ha detto a Candreva di andarsene dalla Lazio di Lotito”). Per il resto la penso come cuchillo, il credito è infinito

[Jim Bowie]

Alessandro e' come Virna Lisi nella reclam della Durbans.

Che poi ma che ha detto di falso?

[Barabba Terzo]

Deludente, ma non è una novità.

[Anselazio]

Deludente, ma non è una novità.

[Barabba Terzo]

Che poi ma che ha detto di falso?

Se mia nipote è brutta e gobba di certo non lo vado a dire in giro pubblico, pure se è vero.
Se poi al capitano del secondo scudetto e del più bel periodo della nostra storia si deve assegnare il ruolo di osservatore asettico che su di noi "dice solo la verità"... benissimo. Io parto però dal presupposto che chi ha affetti li difende, o quantomeno non li affossa in pubblico.
Dubito che a fine carriera uscirebbe mai una frase del genere da parte di Gerrard a proposito del Liverpool o del boro a proposito dei bori, tanto per restare in zona.
Sandro Nesta è stato uno dei più grandi calciatori della nostra storia e anche uno dei più forti nel suo ruolo a livello assoluto, e considero un vanto averlo cresciuto e portato al successo.
A livello di tifo però, una volta chiusa la porta di casa e cacciati gli ospiti, mi causa ormai meno empatia e trasporto di un Pereirinha. Mettiamola così.

[Skorpius]

Una specie di autogiustificazione?

[Pomata]

Pagassero e via, che ce vo'?

[Drenai]

non ha detto niente di offensivo nè di falso. ma mi fa specie che dichiarazioni di questo tipo arrivino sempre e solo sulla lazio.
ci fosse qualcuno che dice tipo cuadrado merita un palcoscenico migliore. o benatia. o mille altri calciatori che potendo, quando gli capita l'occasione vorrebbero sfruttarla per passare a club di un livello superiore.

ci saranno 5 squadre al mondo forse, per i cui calciatori non vale questo discorso. per tutti gli altri è applicabile, ma viene messo in evidenza solo per quelli della lazio.

[ML]

Se mia nipote è brutta e gobba di certo non lo vado a dire in giro

Eh ma a casa Nesta i nipoti li trattano male. Uno l'hanno pure mandato a giocare con le merde...

[Er Matador]

Mi vengono in mente, come termini di paragone, Baresi e Maldini.
Chi siano stati da giocatori è superfluo ricordarlo.
Vogliamo parlare del loro dopocarriera, e dei loro attuali rapporti con la società?
Secondo me non è un problema individuale, ma di un senso di appartenenza a lungo termine che trova riscontro nei comportamenti, fattuali e verbali.
La generazione del primo scudetto, sia pure con le varie eccezioni e opacità, sentiva ancora certi vincoli.
In quelle successive, e non solo da noi, quel legame è sfumato.
Nel caso di Nesta, poi, non mi stupisce una dichiarazione così mal ponderata.
In fondo, è stato un simbolo per due motivi: le sue enormi doti di giocatore; il fatto di essere nato a Roma, valore aggiunto fondamentale per ribadire una componente della nostra identità tanto ovvia quanto messa in discussione.
Per il resto, qualcuno si sente di accomunarlo sul piano del carisma, della rappresentatività, della personalità a un Simeone (che della Lazio, infatti, ha sempre parlato in tutt'altri termini)?
Per questo sono sempre tiepido quando si parla di un suo ritorno.
Se da allenatore o in altro ruolo si dimostra bravo quanto lo era in campo, ben venga.
Se invece si pensa a lui in quanto reduce o grande ex, credo che quel ruolo non gli si addica proprio.

[Boks XV]

alè, altro idolo infranto. 
del resto, aveva osato partecipare allo Spadoni-Day...

[ThomasDoll]

Era un fuoriclasse straordinario, applaudito anche dagli avversari.
Gli si chiedeva, in troppi, di essere il tozzy biancoceleste.
Non era quello il suo carattere, non è quello, a maggior ragione, oggi.
Per di più, dopo dieci anni di Milan, con i trionfi e tutto il resto: come si può pensare che non lascino il segno?