Il Palio degli Impresentabili (elezioni amministrative Roma 2021)

[disabitato]

Programma alla mano, interventi per la mia parte di municipio (ex 9°), non c'è nulla tranne la riapertura degli uffici di via fortifiocca ed una generica riqualificazione dell'ex deposito atac di piazza Ragusa (ogni destinazione d'uso diversa da parcheggio multipiano è destinata a fallire), non c'è nulla. Tutto Quadraro, Cinecittà, Romanina...

Ah no. C'è la sempreverde fermata FM1 a piazza zama, che in 40 anni tutti hanno previsto ma nessuno ha fatto.

[Frusta]

Gualtieri è espressione corporativa delle banche d'affari. In realtà ha vinto la destra.

Ci sei quasi.
Invece di nominare la sinistra (che non c'è più) e la destra (che in Italia è scomparsa con Cavour e d' Azeglio per fare qualche timida sortita con De Nicola ed Einaudi), prova a dire "sopra" e "sotto": sopra ci sta il neoliberismo, che è sovranazionale per definizione e se ne sbatte dei governi quando non li tiene per le palle direttamente, e sotto ci sta chi subisce, obbedisce e non conta un cazzo.
Quindi ti ricito dando (in rosso) un senso più attuale a quel che dici:

Gualtieri è espressione corporativa delle banche d'affari. In realtà ha vinto chi sta sopra.

[Fabio70rm]

Poi sarebbe bello dire cosa significa essere di sinistra per ognuno di noi, così per darci una regolata. Cioè in cosa crediamo, per cosa lotteremmo etc.

Magari facendo una media dei pensieri di tutti si intravede un ideale comune che potrebbe, dico potrebbe, identificarsi in una sigla, in un partito, un ideale....

Io di sicuro non mi trovo rappresentato da NESSUNO degli attuali partiti nel parlamento, e da gran parte dei partiti fuori.

[Ataru]

Poi sarebbe bello dire cosa significa essere di sinistra per ognuno di noi, così per darci una regolata. Cioè in cosa crediamo, per cosa lotteremmo etc.

ci ho pensato. mi son fatto diverse domande e mi son dato una sola risposta. io non sono di sinistra.

sono comunista

[Frusta]

ci ho pensato. mi son fatto diverse domande e mi son dato una sola risposta. io non sono di sinistra.

sono comunista

E' quel che dice Rizzo.
Però non te fa' sentì da TD che nega esistenze di questo tipo.

[Karmilla]

Quindi credi che la proprietà dei mezzi di produzione non possa essere privata?

[Frusta]

Poi sarebbe bello dire cosa significa essere di sinistra per ognuno di noi, così per darci una regolata. Cioè in cosa crediamo, per cosa lotteremmo etc.

Magari facendo una media dei pensieri di tutti si intravede un ideale comune che potrebbe, dico potrebbe, identificarsi in una sigla, in un partito, un ideale....

Io di sicuro non mi trovo rappresentato da NESSUNO degli attuali partiti nel parlamento, e da gran parte dei partiti fuori.

Per quel che mi riguarda, considerando tutti gli "ismi" e tutti gli "esimi" gabbie all' intelligenza, mi rifiuto di considerarmi "di" qualcosa.
Non c'è niente di immutabile in politica, se non la sindrome di Masaniello, e cioè la (umanissima) debolezza di assumere, una volta giunti al potere, tutti gli atteggiamenti che si detestavano prima di arrivarci. 
Ritengo quindi, per chi non ha interessi personali in merito, che sia indispensabile comportarsi sempre considerando il momento e mai sposare una causa, quale che sia.
Attualmente (discorso fatto a tavola con Arch e Leo ma non so fino a che punto sono stato capace di farmi capire) la posizione più lontana al Potere che ho sotto gli occhi è quella del Partito Comunista di Marco Rizzo, quindi l' unica soluzione sensata che potevo scegliere all ultime politiche è stata quella di sostenerlo.

[Jim Bowie]

Più che chiederci della politica o della partitica, dovremmo porci la seguente domanda. A quale categoria di uomini si appartiene.
Se sei uomo di principi non ha importanza di che cosa si è’ o per quale partito si vota, perché tenterai di fare la cosa giusta o perlomeno anteporre gli interessi della collettività a quelli propri, mentre definirei uomo di opportunità chi fa esattamente il contrario.


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[Ataru]

Quindi credi che la proprietà dei mezzi di produzione non possa essere privata?

intendi prima o dopo la rivoluzione?

è difficile, se non impossibile, allo stato dei fatti, cambiare in maniera radicale la società, così come la conosciamo, in un percorso lineare. il collasso del capitalismo è un processo lentissimo e le criptovalute lo stanno rendendo più inesorabile, rallentandolo ulteriormente.

il problema grosso, enorme, è che sia stato costruito un modello di riferimento che prevede i cazzi propri come unico valore possibile.

[ThomasDoll]

@Frutta

The power is yours la ascoltavo nel 1985. Era grande! Io avevo 23 anni. Adesso ne ho 59, la canzone mi esalta uguale, ma la visione è cambiata per forza.
Ma il potere tocca prenderlo se vuoi fare le cose, non scappare dalle responsabilità.
Poi Masaniello e chi va al mulino s'infarina, ok, ma qualcosa tocca fare, altrimenti si sta come all'osteria a concionare sui massimi sistemi.
Sono passaggi obbligati.

[Ataru]

The power is yours la ascoltavo nel 1985.

magari l'anno dopo

avevo 14 anni, due dischi hanno segnato sensibilmente il mio percorso ideologico: neither washington/nor moscow e talking with the taxman about poetry il primo sembrava arrivato clandestinamente da disfunzioni.

[Frusta]

@Frutta

The power is yours la ascoltavo nel 1985. Era grande! Io avevo 23 anni. Adesso ne ho 59, la canzone mi esalta uguale, ma la visione è cambiata per forza.
Ma il potere tocca prenderlo se vuoi fare le cose, non scappare dalle responsabilità.
Poi Masaniello e chi va al mulino s'infarina, ok, ma qualcosa tocca fare, altrimenti si sta come all'osteria a concionare sui massimi sistemi.
Sono passaggi obbligati.

Ma quando mai? L' unica funzione apprezzabile che ha avuto in comunismo, in tutta la sua storia è stata quella di fare da contrappeso al potere, perché quando ci è arrivato ha combinato disastri.
Un piccolo esempio personale.
Al momento dell' assunzione mi dissero che sarei "stato in forza" nella sede in provincia di Frosinone. Abitando a Roma ero un po' preoccupato per il viaggio, "nessun problema, lei lavorerà nella sede di Roma". La differenza stava nel fatto che, in virtù delle gabbie salariali, fra Roma e Frosinone c'era nello stipendio circa il 40% di differenza. Il lavoro era lo stesso, l'apporto che potevi dare all' azienda era il medesimo però se stavi all' esterno della gabbia guadagnavi cento e se ci stavi dentro sessanta.
Era una forma di delocalizzazione all' interno del territorio italiano: si investiva dove il lavoro costava meno.
Il PCI produsse il suo massimo impegno, riuscendoci, per eliminare questa sperequazione e dare pari dignità a persone che spesso lavoravano fianco a fianco.
Ora che il PCI non esiste più, e la cosa che lo ha sostituito ed è andata al potere e che si chiama, vagamente, "sinistra" è passata letteralmente dalla parte opposta, diventando il contrario di se stessa e portando il neoliberismo a cavacecio.
Inneggia ad un banchiere che è stato imposto senza il consenso popolare (lo so che bla bla bla eccetera, ma tant'è) le sta bene usare una moneta che viene fornita a debito da istituti privati e non dallo Stato (Gramschi sta facendo il triplo salto mortale capriato nella fossa), le sta bene che chi delocalizza possiede praticamente tutti i mezzi di informazione, ed al momento è tutta giuliva al pensiero che un chierichetto della finanza è diventato sindaco di Roma evitando che (orrore orrore!) qualcun altro potesse tentare di far solletico ai granitici assestamenti del PD romano sui quali Calenda è appena uscito allo scoperto. 
E' dall' inizio degli anni 90 che si lavora alla restaurazione, ed ora ci si è riusciti appieno.

[Jim Bowie]

Facendo riferimento al tuo esempio, l'errore sta a monte, quando ti hanno assunto per una provincia lasciandoti lavorare in un'altra.
Penso che lo stipendio percepito a Frosinone fosse equiparato al costo della vita di Frosinone, non era il salario ad essere sbagliato, ma il lasciarti lavorare dalla sede di Roma.
Pensa se tu ti fossi trasferito a Frosinone, avresti speso a Frosinone aumentando le entrate di quella provincia.

Tutto questo se ho ben capito il tuo esempio.

[ThomasDoll]

Ho capito, Frutta, ma non stavo parlando di comunismo, stavo parlando di rapporti con il potere.
Lo so che te pendi sempre verso quella parte...
 

[Frusta]

Facendo riferimento al tuo esempio, l'errore sta a monte, quando ti hanno assunto per una provincia lasciandoti lavorare in un'altra.
Penso che lo stipendio percepito a Frosinone fosse equiparato al costo della vita di Frosinone, non era il salario ad essere sbagliato, ma il lasciarti lavorare dalla sede di Roma.
Pensa se tu ti fossi trasferito a Frosinone, avresti speso a Frosinone aumentando le entrate di quella provincia.

Tutto questo se ho ben capito il tuo esempio.

Gli esempi si fanno per semplificare il discorso, ed il mio era quello di indicare l'utilità dell' opposizione.
In quanto al resto, ma tanto per parlarne, non è che la Standa o la Upim di Roma facessero prezzi diversi da quelli di Frosinone, e se ti volevi comprare un paio di scarpe, una cinquecento o un frigorifero non è che a Frosinone ti facessero lo sconto.
Fra lo stabilimento del Castellaccio di Anagni e la BPD di Colleferro c' è un pezzetto di Casilina che ti puoi fare a piedi in cinque minuti. Eppure una stava in gabbia salariale e l' tra no.
È il concetto di delocalizzazione che è aberrante. Vero è che se io vado a produrre le Nike in India ai dodicenni che le cuciono gli dò  due lire perché lì la vita costa meno, ma io sempre a 250 euro le vendo. Lo chiamava sfruttamento allora la sinistra che stava all' opposizione. Ora la chiama  evoluzione del mondo del lavoro. Esattamente come chi delocalizza.

[Jim Bowie]

Gli esempi si fanno per semplificare il discorso, ed il mio era quello di indicare l'utilità dell' opposizione.
In quanto al resto, ma tanto per parlarne, non è che la Standa o la Upim di Roma facessero prezzi diversi da quelli di Frosinone, e se ti volevi comprare un paio di scarpe, una cinquecento o un frigorifero non è che a Frosinone ti facessero lo sconto.
Fra lo stabilimento del Castellaccio di Anagni e la BPD di Colleferro c' è un pezzetto di Casilina che ti puoi fare a piedi in cinque minuti. Eppure una stava in gabbia salariale e l' tra no.
È il concetto di delocalizzazione che è aberrante. Vero è che se io vado a produrre le Nike in India ai dodicenni che le cuciono gli dò  due lire perché lì la vita costa meno, ma io sempre a 250 euro le vendo. Lo chiamava sfruttamento allora la sinistra che stava all' opposizione. Ora la chiama  evoluzione del mondo del lavoro. Esattamente come chi delocalizza.

Discorso lunghissimo che rimando a quando avremo difronte la famosa Amatriciana.

[cartesio]

 la Meloni non è affatto un gradino sopra chicchessia

Che scemenza.

Chiunque è un gradino sopra qualcun altro, ovvero il demonio non esiste. Poi potrai dire che il termine di paragone scelto da me - gli altri politici di destra - non ti trova d'accordo, ma quella frase era meglio non leggerla.

[Fabio70rm]

Io sono dell'idea che i servizi non possono essere privatizzati.

Sanità, istruzione, trasporti, il welfare, debbono essere esclusivo appannaggio dello Stato, che però li deve far funzionare al meglio.

Il che significa ad esempio che se io cittadino sto male, e necessito per un consulto di fare una costosissima TAC, la devo fare nel pubblico, in tempi rapidi, e con un servizio efficiente. E sti cazzi se all'ospedale costa, deve assicurarsi che io cittadino stia bene, o in caso negativo identificare con sufficiente accuratezza la malattia e curarmi al meglio delle possibilità, ignorando budget, standard di efficienza etc.

Lo stesso discorso vale per l'istruzione e tutto il resto.

Inoltre lo Stato deve avere il ferreo controllo del territorio e dell'ambiente, salvaguardandolo anche contro gli interessi degli stessi cittadini: niente abusivismi, niente condoni, ambiente più sano etc.

Io per lo meno la penso così.

[Frusta]

Ho capito, Frutta, ma non stavo parlando di comunismo, stavo parlando di rapporti con il potere.
Lo so che te pendi sempre verso quella parte...
 

  Non hai capito, ma va bene lo stesso.

[Arch]

Cartesio, mi stupisci . Il mio era un paradosso.