Grazie di Tutto Mister Edy Reja !!!

[franz_kappa]

Grazie di tutto, Mister.

Chi passa dalla Lazio, chi serve nella Lazio resta nella storia della Lazio, per come la vedo io. E questo vale anche per Reja e per la sua non breve militanza, durata complessivamente tre stagioni (due intere e due mezze).

Delle annate 2009-10, 2010-11, 2011-12 e 2013-14, parziali o totali, voglio ricordare i momenti più belli, lasciando da parte quelli brutti o deludenti.

Partiamo dall'esordio vincente in quel di Parma, che ci ridiede fiato quando ci sentivamo sull'orlo del baratro.
Proseguo andando indietro con la memoria e torno a quella fantastica 'ottobrata' di fine 2010 con la Lazio in testa alla classifica per un mesetto.
L'anno dopo ci furono i due derby vinti, con il gol decisivo rispettivamente segnato da Klose e da Mauri.
In mezzo ricordo tante belle vittorie: dal mazzo pesco, fra tutte, un emozionante Lazio-milan 2-0 senza attacco (con Rocchi redivivo!).

Una salvezza, due campionati di vertice purtroppo guastati nel finale (entrambe le volte perdendo a Udine laddove sarebbe bastato pareggiare  ) e la metà di questa stagione che poteva chiudersi eccezionalmente con un'insperata qualificazione all'Europa League e invece ci ha visti terminare mestamente noni.

Il bilancio, tutto sommato, non mi pare terribile. Anche per questo di Reja non avrò un brutto ricordo. E attendo l'occasione, se mai arriverà, di stringergli la mano e ribadirgli il mio semplice ma sincero "Grazie, Mister".

[aquilafelyx]

Grazie di tutto, Mister.

Chi passa dalla Lazio, chi serve nella Lazio resta nella storia della Lazio, per come la vedo io. E questo vale anche per Reja e per la sua non breve militanza, durata complessivamente tre stagioni (due intere e due mezze).

Delle annate 2009-10, 2010-11, 2011-12 e 2013-14, parziali o totali, voglio ricordare i momenti più belli, lasciando da parte quelli brutti o deludenti.

Partiamo dall'esordio vincente in quel di Parma, che ci ridiede fiato quando ci sentivamo sull'orlo del baratro.
Proseguo andando indietro con la memoria e torno a quella fantastica 'ottobrata' di fine 2010 con la Lazio in testa alla classifica per un mesetto.
L'anno dopo ci furono i due derby vinti, con il gol decisivo rispettivamente segnato da Klose e da Mauri.
In mezzo ricordo tante belle vittorie: dal mazzo pesco, fra tutte, un emozionante Lazio-milan 2-0 senza attacco (con Rocchi redivivo!).

Una salvezza, due campionati di vertice purtroppo guastati nel finale (entrambe le volte perdendo a Udine laddove sarebbe bastato pareggiare  ) e la metà di questa stagione che poteva chiudersi eccezionalmente con un'insperata qualificazione all'Europa League e invece ci ha visti terminare mestamente noni.

Il bilancio, tutto sommato, non mi pare terribile. Anche per questo di Reja non avrò un brutto ricordo. E attendo l'occasione, se mai arriverà, di stringergli la mano e ribadirgli il mio semplice ma sincero "Grazie, Mister".

Grazie Mister !

[disabitato]

Grazie di tutto, Mister.

Chi passa dalla Lazio, chi serve nella Lazio resta nella storia della Lazio, per come la vedo io. E questo vale anche per Reja e per la sua non breve militanza, durata complessivamente tre stagioni (due intere e due mezze).

Delle annate 2009-10, 2010-11, 2011-12 e 2013-14, parziali o totali, voglio ricordare i momenti più belli, lasciando da parte quelli brutti o deludenti.

Partiamo dall'esordio vincente in quel di Parma, che ci ridiede fiato quando ci sentivamo sull'orlo del baratro.
Proseguo andando indietro con la memoria e torno a quella fantastica 'ottobrata' di fine 2010 con la Lazio in testa alla classifica per un mesetto.
L'anno dopo ci furono i due derby vinti, con il gol decisivo rispettivamente segnato da Klose e da Mauri.
In mezzo ricordo tante belle vittorie: dal mazzo pesco, fra tutte, un emozionante Lazio-milan 2-0 senza attacco (con Rocchi redivivo!).

Una salvezza, due campionati di vertice purtroppo guastati nel finale (entrambe le volte perdendo a Udine laddove sarebbe bastato pareggiare  ) e la metà di questa stagione che poteva chiudersi eccezionalmente con un'insperata qualificazione all'Europa League e invece ci ha visti terminare mestamente noni.

Il bilancio, tutto sommato, non mi pare terribile. Anche per questo di Reja non avrò un brutto ricordo. E attendo l'occasione, se mai arriverà, di stringergli la mano e ribadirgli il mio semplice ma sincero "Grazie, Mister".

Si', ma e' anche l'unico a non aver vinto nulla con la Lazio dal 2005 ad oggi.

[aquilafelyx]

Si', ma e' anche l'unico a non aver vinto nulla con la Lazio dal 2005 ad oggi.

50 minuti di antidepressivo

[Giglic]

Se devo pensare a Reja, l'immagine che più mi viene in mente è il palo di Cisse. Anni ed anni di coiti interrotti, e poi una sveltina con una svizzero di passaggio e finalmente la goduria 

[disabitato]

beh gli altri (Rossi, Ballardini, Petkovic), chi col duro lavoro, chi con una partita alla davide contro golia, chi con fame di vittoria, hanno portato a casa un trofeo che pone loro nel (putroppo ristretto) albo degli allenatori vincenti in casa Lazio. Insomma: bacheca, storia, eternita'.

Reja e' un buon passista, ma per vincere (tolto il cantiere aperto che era la Lazio caso-papadopulo), ci si e' sempre rivolti altrove.

Era necessario cambiare.
Si e' fatto, ed io guardo sempre al domani.

[franz_kappa]

beh gli altri (Rossi, Ballardini, Petkovic), chi col duro lavoro, chi con una partita alla davide contro golia, chi con fame di vittoria, hanno portato a casa un trofeo che pone loro nel (putroppo ristretto) albo degli allenatori vincenti in casa Lazio. Insomma: bacheca, storia, eternita'.

Lasciamo stare Rossi, che ho amato.

Tra Ballardini, Petkovic e Reja il mio ricordo più benevolo, guarda un po', va al bisiacco. Almeno così me la sento, oggi.

Il Balla ci stava portando in B e vinse non sa manco lui come la Supercoppa battendo una formazione quasi invincibile, capace di realizzare in quella stagione un'irripetibile tripletta Scudetto-CL-Coppa Italia; il bosniaco ha vinto la Coppa Italia definitiva, come si ama definire il trionfo del 2013, ma non so quanto ci abbia messo del suo, sotto forma di acume tattico e trovate tecniche vincenti. Magari sbaglio io, magari non capisco nulla. Ma quella coppa è di Floccari, di Mauri, di Marchetti, di Candreva e - last but not least - di Lulic più che di Vlado, per come la vedo io.

Reja ha gestito la quotidianità per tre anni sportivi, più di 100 partite. Non è andata sempre bene, non lo nego. Ma ho tanti bei ricordi legati alla sua guida, soprattutto nei due campionati 2010-11 (con Floccari e Zarate come attaccanti titolari) e 2011-12.

[cuchillo]

Andando sul dato tecnico, ho l'eliminazione col Ludogorets che è una ferita difficile da rimarginare, considerando che ho ancora Tenerife che tormenta le mie notti.
Ma relativamente al campionato, che posso dire? Sì, sul più bello la squadra è mancata ma meriti e demeriti (complessivi) sono lì a bilanciarsi.
Se dopo Verona mi avessero detto che avrei fatto 12 punti in 6 partite affrontando Juve, roma e Inter mi sarei fatto crassissime risate.
Parliamoci chiaro, amici. La squadra non c'era, quest'anno. 

[giamma]

Lasciamo stare Rossi, che ho amato.

Tra Ballardini, Petkovic e Reja il mio ricordo più benevolo, guarda un po', va al bisiacco. Almeno così me la sento, oggi.

Il Balla ci stava portando in B e vinse non sa manco lui come la Supercoppa battendo una formazione quasi invincibile, capace di realizzare in quella stagione un'irripetibile tripletta Scudetto-CL-Coppa Italia; il bosniaco ha vinto la Coppa Italia definitiva, come si ama definire il trionfo del 2013, ma non so quanto ci abbia messo del suo, sotto forma di acume tattico e trovate tecniche vincenti. Magari sbaglio io, magari non capisco nulla. Ma quella coppa è di Floccari, di Mauri, di Marchetti, di Candreva e - last but not least - di Lulic più che di Vlado, per come la vedo io.

Reja ha gestito la quotidianità per tre anni sportivi, più di 100 partite. Non è andata sempre bene, non lo nego. Ma ho tanti bei ricordi legati alla sua guida, soprattutto dei due campionati 2010-11 e 2011-12.

Applausi. D'accordo anche su ciò che è rimasto tra i tasti.

[Drenai]

Parliamoci chiaro, amici. La squadra non c'era, quest'anno.

la squadra di quest'anno era piena zeppa di errori e difetti, ma per quello che serviva e per lo stato in cui è ridotta la serie A, con reja sarebbe stata sufficiente.
girone di ritorno:
juve 50
merde 41
napoli 36
milan 35
lazio 32

[disabitato]

Lasciamo stare Rossi, che ho amato.

Tra Ballardini, Petkovic e Reja il mio ricordo più benevolo, guarda un po', va al bisiacco. Almeno così me la sento, oggi.

Il Balla ci stava portando in B e vinse non sa manco lui come la Supercoppa battendo una formazione quasi invincibile, capace di realizzare in quella stagione un'irripetibile tripletta Scudetto-CL-Coppa Italia; il bosniaco ha vinto la Coppa Italia definitiva, come si ama definire il trionfo del 2013, ma non so quanto ci abbia messo del suo, sotto forma di acume tattico e trovate tecniche vincenti. Magari sbaglio io, magari non capisco nulla. Ma quella coppa è di Floccari, di Mauri, di Marchetti, di Candreva e - last but not least - di Lulic più che di Vlado, per come la vedo io.

Reja ha gestito la quotidianità per tre anni sportivi, più di 100 partite. Non è andata sempre bene, non lo nego. Ma ho tanti bei ricordi legati alla sua guida, soprattutto nei due campionati 2010-11 (con Floccari e Zarate come attaccanti titolari) e 2011-12.

1) il cambio Ledesma-Mauri in finale e' la prima cosa che mi viene in mente.

Per il resto, caro amico, io sono un drogato di emozioni calcistiche (e quasi esclusivamente Laziali), pertanto di Reja salvo la cavalcata salvezza dei suoi primi mesi laziali (quella si' operazione meritevole, non come la farsa isterica di quest'anno) ed un po' il girone di andata in cui eravamo vicini alle prime posizioni prima che braccio corto e mercato affossassero i nostri entusiasmi (nessuno mi togliera' dalla mente che con un klose a formello 6 mesi prima, 4-5 mln se non ricordo male, avremmo ottenuto l'accesso alla CL con la pipa in bocca con una bella iniezione di denari).
Nulla cmq paragonabile all'esperienza del Pet fino alla acquisizione dell'accesso alla finale del 2013 (fine gennaio 2013), ove, prima in vetta e poi ad un tiro di schioppo dalla juve esprimendo un gran calcio, camminavo ad un metro da terra.

Insomma, parliamo di due piani ben distinti, per quanto mi riguarda. Mettici pure che la condizione attuale della Lazio non puo' che farmi essere un ultras delle coppe (meglio se europee) e capirai da solo come il buon Edy non accenda i miei entusiasmi.

[ML]

1) il cambio Ledesma-Mauri in finale e' la prima cosa che mi viene in mente.

Mi pare di aver fatto la stessa obiezione a Baruch, una volta.
Ledesma è uscito perché si è infortunato, non per scelta dell'allenatore.
Ed è vero che Mauri ha creato l'azione del gol, ma nei minuti in cui è stato in campo la Lazio ha perso campo.
Nel primo tempo avevamo avuto un predominio territoriale, nel secondo molto meno.

La vera perla di Petkovic fu il turnover prima del ritorno con la Juve. Reja non sarebbe mai arrivato nemmeno a concepirlo.

[Eagles71]

@disa

se vivi di emozioni non puoi dimenticare il primo tempo di milan Lazio e l' uomo derby Reja per dirla alla titty, con Klose al 93° e quella corsa sotto la Nord...

grazie ancora zio Edy...

[disabitato]

Uscita di Ledesma obbligata da infortunio, non ci piove. Il guizzo e' stato quello di provare a vincere con Mauri piuttosto che fare un cambio conservativo. Tipo inzaghi contro le merde primavera che, 0-2 e con uomo in meno, ti mette una punta.

La gestione delle coppe del Pet sarebbe da insegnare alla scuola allenatori.

@disa

se vivi di emozioni non puoi dimenticare il primo tempo di milan Lazio e l' uomo derby Reja per dirla alla titty, con Klose al 93° e quella corsa sotto la Nord...

grazie ancora zio Edy...

Mi sono perso la migliore Lazio di Reja, poiche' in quel famoso primo tempo io ero in macchina .
Klose al 93' e' stata una goduria enorme, ma non fa bacheca.

[Baruch]

Mi pare di aver fatto la stessa obiezione a Baruch, una volta.
Ledesma è uscito perché si è infortunato, non per scelta dell'allenatore.
Ed è vero che Mauri ha creato l'azione del gol, ma nei minuti in cui è stato in campo la Lazio ha perso campo.
Nel primo tempo avevamo avuto un predominio territoriale, nel secondo molto meno.

Sì ma il punto non era perché Ledesma uscisse, ma chi entrasse al suo posto. Con Petkovic è entrato Mauri, che ha sparigliato tatticamente il match e c’è andata bene, ma perché Petkovic ci ha provato. Non è che la Lazio ha perso campo, entrambe hanno perso le distanze tra i reparti. Con Reja, al posto di Ledesma, sarebbe entrato Gonzalez. Magari avremmo mantenuto un rassicurante predominio territoriale, ma Lulic al 71° difficilmente si sarebbe manifestato, a quel ritmo pre-cambio di Ledesma in cui comunque erano successe cose come l’incredibile errore di destro di testa da un passo

[lollapalooza]

Grazie Edy, grazie per essere venuto in momenti difficili e grazie pure perchè te ne sei andato.

[Zapruder]

E' interessante come la discriminante ha vinto/non ha vinto sia il principale parametro per valutare il lavoro di Reja, mentre è irrilevante quando si parla del decennio lotitiano... Fantastico.

[ML]

Sì ma il punto non era perché Ledesma uscisse, ma chi entrasse al suo posto. Con Petkovic è entrato Mauri, che ha sparigliato tatticamente il match e c’è andata bene, ma perché Petkovic ci ha provato. Non è che la Lazio ha perso campo, entrambe hanno perso le distanze tra i reparti. Con Reja, al posto di Ledesma, sarebbe entrato Gonzalez.

Sì sì ne avevamo già parlato. Tu puntavi e punti l'attenzione sul fatto che Mauri ha sparigliato - il che è innegabile -, io ribattevo e ribatto che a fronte di una giocata (decisiva, storica, eterna) il suo ingresso ha tolto equilibrio all'ottima Lazio che nel primo tempo, anche grazie a un notevole dispendio di energie, aveva avuto il controllo della partita.
Una cosa non esclude l'altra, sono due punti di vista che possono coesistere. Però la vera questione per me è un'altra, e cioè che non considero quella sostituzione come il capolavoro di Petkovic nel suo anno e mezzo laziale. Io la vedo più che gli ha detto bene ma gli poteva pure dire male.

[Frank 73]

E' interessante come la discriminante ha vinto/non ha vinto sia il principale parametro per valutare il lavoro di Reja, mentre è irrilevante quando si parla del decennio lotitiano... Fantastico.

Che poi dovrebbe essere il contrario.
Il trofeo, la vittoria, è il traguardo di un club, di un team.
Per cui quella squadra è giusto valutarla dal numero delle vittorie, dei trofei vinti, per giudicarne il valore.
E la dirigenza, che quella squadra costruisce, assemblando tecnici e atleti, da quei risultati, da quei traguardi, va principalemnte valutata.

Ma un singolo, sia esso un allenatore, o un calciatore, contribuisce in parte alle fortune, e alle sfortune, di una ssquadra. Per cui il numero di trofei, di vittorie, non è un indicatore direttamente imputabile ad una individualità.
La permanenza su un liivello medio-alto di prestanzione della squadra, per un periodo non breve, come è stato quello di Reja alla Lazio, attestato dalla continuità in termini di punti in campionato, ne certifica comunque il buon valore della prestazione fornita. Manca l'exploti, il successo che ti colloca nell'album dei ricordi, il che può essere, in mancanza, un demerito, ma non è detto che costituisca un merito se conseguito. Perché il successo è della squadra, e della squadra un tecnico o un calciatore è una componente, magari importante, ma non decisiva.

Nelle valutazioni che si fanno, invece, il tutto è ribaltato.
Di un tecnico o di un calciatore si dice "ha vinto quella Coppa...", quando c'erano altre venti persone con lui ad averlo fatto...
Mentre una dirigenza, che quelle venti persone ha messo, con lungimiranza o per culo, insieme, non può essere valutata da quei risultati, da quei successi, da quei traguardi ("so' partite secche... il valore di una squadra si vede dai punti in campionato").

[Pomata]

Grazie di tutto, Mister.

Chi passa dalla Lazio, chi serve nella Lazio resta nella storia della Lazio, per come la vedo io. E questo vale anche per Reja e per la sua non breve militanza, durata complessivamente tre stagioni (due intere e due mezze).

Delle annate 2009-10, 2010-11, 2011-12 e 2013-14, parziali o totali, voglio ricordare i momenti più belli, lasciando da parte quelli brutti o deludenti.

Partiamo dall'esordio vincente in quel di Parma, che ci ridiede fiato quando ci sentivamo sull'orlo del baratro.
Proseguo andando indietro con la memoria e torno a quella fantastica 'ottobrata' di fine 2010 con la Lazio in testa alla classifica per un mesetto.
L'anno dopo ci furono i due derby vinti, con il gol decisivo rispettivamente segnato da Klose e da Mauri.
In mezzo ricordo tante belle vittorie: dal mazzo pesco, fra tutte, un emozionante Lazio-milan 2-0 senza attacco (con Rocchi redivivo!).

Una salvezza, due campionati di vertice purtroppo guastati nel finale (entrambe le volte perdendo a Udine laddove sarebbe bastato pareggiare  ) e la metà di questa stagione che poteva chiudersi eccezionalmente con un'insperata qualificazione all'Europa League e invece ci ha visti terminare mestamente noni.

Il bilancio, tutto sommato, non mi pare terribile. Anche per questo di Reja non avrò un brutto ricordo. E attendo l'occasione, se mai arriverà, di stringergli la mano e ribadirgli il mio semplice ma sincero "Grazie, Mister".

Enorme Franz.

Grazie nonno.