www.tuttosport.itIl presidente dei biancocelesti: «Reja è in bilico? A metà giugno troveremo la soluzione. In tutte le scelte bisogna ponderare e valutare i pro e i contro». Il tecnico: «Decideremo con Lotito. Inzaghi? Potrebbe essere mio successore»ROMA - "Novità sul tecnico della Lazio? Entro la metà di giugno vedremo di trovare la soluzione definitiva. Reja è in bilico? A metà giugno troveremo la soluzione. In tutte le scelte bisogna ponderare e valutare i pro e i contro". Il patron Claudio Lotito non ha sciolto le riserve sul nodo della panchina della Lazio che Edy Reja sembra in procinto di lasciare. Tra i candidati a sostituire il goriziano Simone Inzaghi, Roberto Donadoni e Silvio Pioli. "Non dobbiamo fare scelte avventate - rileva il presidente, a margine della presentazione al Foro Italico del libro 'Il Calcio conta, annuario di infografiche nel Pallone scritto da Michele Uva, Gianfranco Teotino e Niccolò Donna -. Sulla base di quelle che saranno le mie convinzioni e le convinzioni del mio staff, faremo le dovute scelte che sono funzionali all'interesse solo ed esclusivo della Lazio". La nuova Lazio ripartirà da Antonio Candreva, in comproprietà con l'Udinese: "Non è mai stato messo in discussione - spiega -, restare alla Lazio è un problema scontato. L'accordo con l'Udinese? Lo vedrete tra qualche giorno quando sarà formalizzato".Serve un altro attaccante?: "Ne abbiamo già presi, vedrete che allestiremo una squadra che sarà competitiva", conclude.
LOTITO SUI TIFOSI - "Un incontro con i tifosi? Non ne ho in programma, la tifoseria non è una controparte. Ma io ho messo in atto un'azione volta a far capire alle persone che io vorrei, oltre ad aver risanato la società, entrare nel cuore dei tifosi. Questo è un mio obbligo, un mio dovere e spero di riuscire a farlo". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, prosegue nel tentativo di ricucire lo strappo con buona parte della tifoseria biancoceleste, maturato nel corso della stagione appena conclusasi. A cosa sono dovuti i difficili rapporti con il tifo organizzato? "Non tutti hanno una visione di un calcio che sia all'insegna dei valori - aggiunge il patron, a margine della presentazione del libro 'Il Calcio Contà, svoltasi oggi al Foro Italico -. Purtroppo troppo spesso il tifoso appassionato non riesce a valutare in modo razionale, perché certe situazioni le vede solo con il cuore. Questa è una visione ormai superata, di un vecchio modo di fare calcio del patron che trent'anni fa metteva le proprie risorse per fare un calcio diverso".
LOTITO SUI CAMPIONATI - Serie A e serie B a 18 per far ripartire il sistema: lo propone il presidente della Lazio Claudio Lotito. "Bisogna uscire da un atteggiamento farisaico e avere il coraggio di fare scelte: su infrastrutture, compatibilità del numero squadre, una riforma dei campionati tenendo conto dell'auto consistenza e delle qualità delle squadre - secondo Lotito -. Oggi abbiamo campionati ridicoli, la mia proposta è di portare a 18 squadre la Serie A, la Serie B a 18 e a 18 anche la Lega Pro, divisa in due gironi. Questo consentirebbe al sistema di ripartire". Lotito lo ha spiegato al Foro Italico, alla presentazione del libro 'Il Calcio conta, annuario di infografiche nel Pallone' scritto da Michele Uva, Gianfranco Teotino e Niccolò Donna. "Noi andiamo sempre a copiare quello che fanno gli altri - ha aggiunto il numero uno biancoceleste -, noi abbiamo il 'Made in Italy', perché non possiamo dare noi la direttiva del cambiamento? Non dobbiamo guardare al sistema inglese. Tante squadre sono preda di investitori e non imprenditori. Bisogna riportare manager e non i magnager, prenditori e non imprenditori". Serve inoltre rivedere la legge sull'impiantistica. "Ora è monca - sono le parole del patron - è stata fatta solo per gli impianti di base ma serve un investimento diverso e non bastano solo cose commerciali. Dobbiamo riprenderla e dare in mano agli imprenditori la possibilità di fare investimenti collaterali per gli stadi". Analizzando la situazione del calcio italiano Lotito si è soffermato poi sulla Juventus, che in Italia domina ma che fatica ad imporsi in Europa. "Quando sento club che fatturano 300 milioni dire che non sono in grado di competere a livello internazionale, mi crea preoccupazione - ha concluso -. Vuol dire che qualcosa va cambiato".
REJA SULLA LAZIO - "Io ancora alla Lazio assieme a Candreva? Ci sono concrete possibilità che ciò accada". Il tecnico della Lazio Edy Reja non esclude che il suo futuro possa essere ancora biancoceleste. "Fino al 30 giugno sono ancora l'allenatore della Lazio - rileva il goriziano a Sky Sport -. Ora sono ad Amalfi e poi rientrerò nel fine settimana e con il presidente Lotito ci vedremo per capire se le nostre strade convergeranno ancora. Noi due parliamo spesso e abbiamo un rapporto saldo, non ci vorrà molto per decidere". In caso di addio, però, come successore vede l'allenatore della Primavera, Simone Inzaghi. "Ha fatto bene, anche se come esperienza ha lavorato solo in Primavera - riconosce il tecnico di Lucinico -. La cosa importante è che conosca l'ambiente e i giocatori. Al limite potrebbe essere anche il mio successore qualora decidessi di non rimanere alla Lazio". Dovrebbe sicuramente rimanere, invece, Antonio Candreva, ora in comproprietà con l'Udinese. "Lui stesso ha dichiarato di stare bene alla Lazio - ricorda Reja -, ma con il mercato non si può mai essere sicuri di niente. Con l'Udinese c'è già un colloquio aperto e credo che Antonio possa rimanere a Roma". Sul mercato laziale, infine: "Sono convinto che il presidente costruirà una Lazio competitiva - conclude il tecnico -. È finito un ciclo, serviranno altri quattro cinque giocatori per portare la Lazio nelle posizioni che competono a questo club. Dispiace per la mancata qualificazione in Europa League, ci sono mancati solo due punti. Con un pò di fortuna in più avremmo centrato il nostro obiettivo".