Autore Topic: Simone Inzaghi  (Letto 253742 volte)

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Offline Frusta

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2660 : Lunedì 13 Maggio 2019, 13:58:32 »
Vabbè, scusate se sono troppo tranchant nei confronti di chi antepone i propri schemi al materiale umano che ha a disposizione ma il mio allenatore ideale è quello che, come Napoleone, riesce a farsi amare prima ancora che a farsi temere.
In pratica un cocktail di Maestrelli e Rocco con un pizzico di Mourinho.



Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Gasco luis veron

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2661 : Lunedì 13 Maggio 2019, 14:08:03 »
Doll, non poteva essere un 3/1/3/3 e ti spiego perche': a parte che a definirlo un 3/3/1/3 e' stato lo stesso Van Gaal ovvero, l' ideatore di tutto questo ma la cosa e' anche visibile.

Lui utilizzava 3 rombi, uno in difesa con Blind staccato, uno a centrocampo con Rijkaard staccato e uno in attacco ma al contrario con Finidi ed Overmars staccati da Kluivert (pischelletto fenomeno) o, De Boer!
                                   X
                  X                               X
                                   X
                        X                   X
                           Litmanen
           X                                              X
                                   X
Se posizioniamo dei simboli, si vede chiaramente che il maestro (Van Gaal), aveva le sue piene ragioni nel definirlo un 3/3/1/3 perche' Litmanen e' l' 1, il fuori contesto e la piu' grande genialata che permetteva di far giocare il numero 10 nella zona pura degli anni 90' ma insieme alle due ali.

Litmanen era l' unico giocatore che poteva fare tutto quello che voleva tatticamente per Van Gaal!

Negli anni 90' non ricordo un allenatore che giocava con il 4-2-3-1 ovvero, un altro modulo che prevedesse, il numero 10!


Gasco luis veron

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2662 : Lunedì 13 Maggio 2019, 14:36:39 »
Punti di vista. Per me quel miglior risultato in una finale fuori dall' Europa -con quei calciatori- lo abbiamo ottenuto malgrado Sacchi. Lo dimostra il Milan postsacchiano in mano a Capello.

Altra mia opinione è che con Sacchi il mondiale del 90 lo avremmo vinto a mani basse. Così come lo avremmo vinto anche con un bonobo in panchina, comunque.

Per Zeman parlano i suoi fallimenti.
Sarà un mio limite ma non riesco a capire gli apologeti di Zeman.

Frusta, Zeman ormai ha la sua eta' e non ha la stessa grinta di quando era giovane come e' normale che sia, in piu' all' inizio era molto seguito dai giocatori poi quando si e' fatto una certa nomea non e' piu' stato facile allenare per lui, perche' i giocatori le voci di cortidoio le sentono e poi non ti seguono piu.

E' stato cosi' anche per Sacchi che da un momento in poi dopo l' avventura della nazionale non ha piu' trovato terreno fertile nell' allenare per le difficolta' nel trasmettere le sue idee ai giocatori.

Ai calciatori, non piacciono in generale gli allenatori integralisti e che fanno lavorare molto!

Per fare il tipo di gioco di Sacchi, cosi come quello di Zeman e quello di Van Gaal (ma anche quello di Sarri e del primo Guardiola del Barcellona), ti devono seguire tutti i calciatori perche' basta poco affinche' l' ingranaggio non giri adeguatamente e ormai Zeman in serie A, non lo seguono piu'.

Semmai in serie B, puo' trovare ancora qualcuno che lo segue (vedi il Pescara di Ciro, Verratti e Insigne ma gia' era di qualche anno fa), dove i calciatori hanno voglia ancora di imparare e crescere ma ormai Zeman non ha piu' l'eta' per fare il suo tipo di gioco che e' assai dispendioso non solo per i giocatori ma anche per l' allenatore e quindi per chi lo insegna.

Io, ho iniziato a studiare tattica proprio con la Lazio di Zeman: che io ricordi, in assoluto e' stata la Lazio piu' bella che io abbia mai visto da quando sono nato (anche piu' di quella dello scudetto come gioco), infatti arrivammo secondi.

Quando passo' alla roma Zeman, non l' ho piu' amato anzi non gli l' ho proprio perdonato (tra l' altro si e' anche rovinato la carriera).

Tuttavia e' stata sempre una fonte di studio per me (da appassionato di tattica), e poi mi sono andato a vedere le vecchie cose di Sacchi e mi sono guardato Van Gaal, e successivamente il primo Guardiola e Sarri.

Marchegiani
Negro
Favalli
Di Matteo
Nesta
Chamot
Fuser
Winter
Casiraghi
Signori
Boksic

E' stata una Lazio stellare a cui e' mancato solo un trofeo!


Detto questo i pregi di questi allenatori sono stati anche i loro difetti: Sacchi, non aveva gli uomini per fare il 4/4/1/1 in nazionale perche' avendo Signori, R.Baggio e Casiraghi invece che far giocare Signori come quarto di centrocampo doveva giocare con il 4/3/3 come Zeman con Baggio alla Boksic ovvero, libero!

Zeman, dove ha avuto la squadra per fare il suo 4/3/3 ha fatto bene ma dove non l' aveva e' andato male perche' doveva adattare i giocatori al suo modulo.

Van Gaal inizialmente dopo l' esperienza dell' Ajax ha provato a imporre il suo 3/3/1/3 ma dopo varie batoste ed esoneri rispetto agli altri due si e' accorto che quel modulo era difficilmente riproducibile con uomini diversi per cui in seguito cambio' e non lo utilizzo' piu'.

Esistono moduli migliori e moduli vincenti ma se non hai gli uomini adatti per applicarli  si trasformano nell' esatto contrario: ovvero, peggiorano la tua squadra perche' il modulo va sempre adattato ai giocatori e non viceversa.

Tuttavia, e' bene imparare tutti i moduli ma almeno un paio alla perfezione perche' quando ti si presenta l' occasione con gli uomini adatti, hai la possibilita' di creare un ingranaggio perfetto.

Sacchi e Zeman sono stati dei maestri di calcio ma hanno avuto il difetto rispetto a Van Gaal di non voler mai cambiare in base ai giocatori a disposizione.

Sacchi, con il 4/3/3 e con Signori in campo avrebbe vinto la coppa del mondo e Zeman non avrebbe accumulato tutti questi esoneri.

Rimangono due maestri, ma Zeman non mi e' piu' stato simpatico: con la sua scelta romanista per me non e' piu' esistito!

Rimangono gli studi sul suo gioco, pero'!

 

Offline Frusta

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2663 : Lunedì 13 Maggio 2019, 16:33:05 »
Il Maestro per definizione è colui che possiede un' arte in maniera talmente profonda da innovarla e trasmetterla in modo proficuo a chiunque voglia esserne allievo e prosecutore.
:) E non mi sembra il caso dei due soggetti in questione, dato che nel loro campo sono rimasti due fenomeni senza prosecutori.
E' il vecchio discorso che faccio quando si tratta di politica (e che nel 100% dei casi -ovviamente- non trova d' accordo chi è politicamente schierato): è inutile ribadire le ideologie che non superano la prova della realtà "perché l' ideologia è perfetta ma gli uomini che la applicano non lo sono quindi la colpa non è dell'ideologia ma degli uomini che debbono migliorare per applicarla meglio": se non la superano vuol dire solo che non funzionano. E se non funzionano sono fallimentari è inutile riproporle in salse diverse: non funzioneranno mai.
L' unico insegnamento che, a me laziale, ha lasciato Zeman è che gli stessi uomini che col suo metodo stavano piombando al fondo della classifica, con Zoff sono arrivati in zona Uefa.
E non solo: le soddisfazioni più grosse me le ha date quando allenava la roma; ultima quella del 26 maggio, dato che la squadra caduta in mano al povero Andreazoli era tutta farina del suo sacco.
L' insegnamento che Sacchi ha lasciato ai milanisti glielo ha fatto vedere Capello, vincendo tutto con una squadra che, stando ai parametri sacchiani, era ormai bollita e da rifondare. Stendiamo poi un velo pietoso sull' insegnamento relativo affare Van Basten: "o io o lui", bell' insegnamento davvero.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2664 : Lunedì 13 Maggio 2019, 17:03:26 »
Il Maestro per definizione è colui che possiede un' arte in maniera talmente profonda da innovarla e trasmetterla in modo proficuo a chiunque voglia esserne allievo e prosecutore.
:) E non mi sembra il caso dei due soggetti in questione, dato che nel loro campo sono rimasti due fenomeni senza prosecutori.
E' il vecchio discorso che faccio quando si tratta di politica (e che nel 100% dei casi -ovviamente- non trova d' accordo chi è politicamente schierato): è inutile ribadire le ideologie che non superano la prova della realtà "perché l' ideologia è perfetta ma gli uomini che la applicano non lo sono quindi la colpa non è dell'ideologia ma degli uomini che debbono migliorare per applicarla meglio": se non la superano vuol dire solo che non funzionano. E se non funzionano sono fallimentari è inutile riproporle in salse diverse: non funzioneranno mai.
L' unico insegnamento che, a me laziale, ha lasciato Zeman è che gli stessi uomini che col suo metodo stavano piombando al fondo della classifica, con Zoff sono arrivati in zona Uefa.
E non solo: le soddisfazioni più grosse me le ha date quando allenava la roma; ultima quella del 26 maggio, dato che la squadra caduta in mano al povero Andreazoli era tutta farina del suo sacco.
L' insegnamento che Sacchi ha lasciato ai milanisti glielo ha fatto vedere Capello, vincendo tutto con una squadra che, stando ai parametri sacchiani, era ormai bollita e da rifondare. Stendiamo poi un velo pietoso sull' insegnamento relativo affare Van Basten: "o io o lui", bell' insegnamento davvero.

Post magistrale che esemplifica al massimo il concetto: "come si gira e rigira la frittata a proprio piacimento."

1) "...Il Maestro per definizione è colui che possiede un' arte in maniera talmente profonda da innovarla e trasmetterla in modo proficuo a chiunque voglia esserne allievo e prosecutore. E non mi sembra il caso dei due soggetti in questione, dato che nel loro campo sono rimasti due fenomeni senza prosecutori..."
Tutto si può dire di Sacchi e Zeman tranne che non hanno avuto allievi; e non solo: c'è un calcio pre e post Sacchi, c'è un calcio pre e post-Zeman. Su Sacchi ti ha già risposto Zapruder, su Zeman i suoi schemi offensivi hanno fatto scuola in tutta Italia e ora vengono applicati da tutti, ad esempio i tagli delle punte che adesso li vedi in tutti i campi da tutte le squadre.
Il grosso limite di Zeman che gli ha rovinato la carriera è che, una volta emerso, non ha saputo rinnovarsi ed ai suoi schemi offensivi, visti ed imparati da tutti, sono state trovate col tempo le contromisure. In più fin dall'inizio ha mostrato schemi difensivi ridicoli che ha mantenuto e consolidato nel tempo, non più sostenuti dalla fase offensiva ormai conosciuta ed arginata.

2) "...L' unico insegnamento che, a me laziale, ha lasciato Zeman è che gli stessi uomini che col suo metodo stavano piombando al fondo della classifica, con Zoff sono arrivati in zona Uefa."
Questo il terzo anno. Ometti però di citare i primi 2 anni, conclusi con un secondo ed un terzo posto dietro la juve di Lippi ma soprattutto di Moggi e Agricola. Zoff questi risultati con la Lazio, sia nella sua prima gestione che nella seconda, non li ha visti neanche col binocolo...

3) "...L' insegnamento che Sacchi ha lasciato ai milanisti glielo ha fatto vedere Capello, vincendo tutto con una squadra che, stando ai parametri sacchiani, era ormai bollita e da rifondare. Stendiamo poi un velo pietoso sull' insegnamento relativo affare Van Basten: "o io o lui", bell' insegnamento davvero."
Non io ma la Fifa ti risponde, mettendo Sacchi al terzo posto tra gli allenatori più importanti della storia del calcio dietro Michels e Crujiff, mentre di Capello in questa classifica non c'è neanche l'ombra.
E da profondo conoscitore di calcio dovresti sapere la differenza che c'è tra il creare una squadra nuova da 0, sia nel gioco che nella mentalità e negli interpreti, ed ereditare una squadra già bell'è fatta ed aggiustare qualcosina. Capello fu bravissimo a non toccare niente di quella squadra, limitandosi ad abbassarne i ritmi ed il baricentro di una ventina di metri, ma per favore non paragoniamolo con chi quella squadra la creò. Suvvia...

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2665 : Lunedì 13 Maggio 2019, 17:15:50 »
Chi metterá come marcatore su Banti?

Offline Frusta

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2666 : Lunedì 13 Maggio 2019, 17:41:41 »
E da profondo conoscitore di calcio dovresti sapere...
Ma no. Non sono affatto un profondo conoscitore di calcio, sono un laziale viscerale e se la Lazio smettesse di esistere smetterei di seguire il calcio, figurati!  ;)
Ritengo invece di essere un discreto conoscitore di un particolare momento dell' animo umano, cioè di quello in cui si instaura il rapporto fra chi dirige e chi viene diretto.
Questo per esperienza personale fatta in quaranta (quasi quarantuno, per l' esattezza) anni, indossando sia l' una che l' altra veste.
Un capo può essere temuto o amato: io, da subordinato, ho lavorato meglio con chi si faceva amare, e da capo, ho cercato di comportarmi con i miei collaboratori come i dirigenti con cui avevo lavorato meglio.
Incontrare una persona di 20 anni più giovane che ti dice "i due anni in cui abbiamo lavorato insieme sono stati i più belli vissuti in azienda" non ha prezzo.  :D

Un altro esempio lo faccio tirando in ballo l' amico Arch, che dai suoi allievi si è fatto talmente amare (ovviamente anche i prof si dividono in amati e temuti) che un suo (dotatissimo) allievo, volendo diventare uno scrittore, ha scelto lui come mentore e non l' insegnante di lettere.  :) Chissà perché, eh?

P.s.
Può sembrare OT ma non lo è.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Panzabianca

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2667 : Lunedì 13 Maggio 2019, 18:08:03 »
CHI AL SUO POSTO? DONADONI O MUERTE!

Avanti Savoia!!

Gasco luis veron

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2668 : Lunedì 13 Maggio 2019, 18:16:41 »
Ma no. Non sono affatto un profondo conoscitore di calcio, sono un laziale viscerale e se la Lazio smettesse di esistere smetterei di seguire il calcio, figurati!  ;)
Ritengo invece di essere un discreto conoscitore di un particolare momento dell' animo umano, cioè di quello in cui si instaura il rapporto fra chi dirige e chi viene diretto.
Questo per esperienza personale fatta in quaranta (quasi quarantuno, per l' esattezza) anni, indossando sia l' una che l' altra veste.
Un capo può essere temuto o amato: io, da subordinato, ho lavorato meglio con chi si faceva amare, e da capo, ho cercato di comportarmi con i miei collaboratori come i dirigenti con cui avevo lavorato meglio.
Incontrare una persona di 20 anni più giovane che ti dice "i due anni in cui abbiamo lavorato insieme sono stati i più belli vissuti in azienda" non ha prezzo.  :D

Un altro esempio lo faccio tirando in ballo l' amico Arch, che dai suoi allievi si è fatto talmente amare (ovviamente anche i prof si dividono in amati e temuti) che un suo (dotatissimo) allievo, volendo diventare uno scrittore, ha scelto lui come mentore e non l' insegnante di lettere.  :) Chissà perché, eh?

P.s.
Può sembrare OT ma non lo è.

Pero' chiunque ha avuto Zeman lo tratta come un maestro se pur alcuni lo odiano.per altri aspetti.

Rambaudi, Baiano, Di Matteo, Chamot, Di Biagio, Signori, Casiraghi,  (anche i riommici Di Francesco, Tommasi), per non parlare di Immobile, Insigne e Verratti.

Anche molti tecnici come ad esempio Sarri, dicono che hanno studiato i movimenti di Zeman per anni per poi riproporli in un altra salsa.

Offline Criticone

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2669 : Lunedì 13 Maggio 2019, 18:37:36 »
Ma no. Non sono affatto un profondo conoscitore di calcio, sono un laziale viscerale e se la Lazio smettesse di esistere smetterei di seguire il calcio, figurati!  ;)
Ritengo invece di essere un discreto conoscitore di un particolare momento dell' animo umano, cioè di quello in cui si instaura il rapporto fra chi dirige e chi viene diretto.
Questo per esperienza personale fatta in quaranta (quasi quarantuno, per l' esattezza) anni, indossando sia l' una che l' altra veste.
Un capo può essere temuto o amato: io, da subordinato, ho lavorato meglio con chi si faceva amare, e da capo, ho cercato di comportarmi con i miei collaboratori come i dirigenti con cui avevo lavorato meglio.
Incontrare una persona di 20 anni più giovane che ti dice "i due anni in cui abbiamo lavorato insieme sono stati i più belli vissuti in azienda" non ha prezzo.  :D

Un altro esempio lo faccio tirando in ballo l' amico Arch, che dai suoi allievi si è fatto talmente amare (ovviamente anche i prof si dividono in amati e temuti) che un suo (dotatissimo) allievo, volendo diventare uno scrittore, ha scelto lui come mentore e non l' insegnante di lettere.  :) Chissà perché, eh?

P.s.
Può sembrare OT ma non lo è.



Hai ragione. Però si è un po' troppo esagerato sul rapporto tra i cosiddetti 'santoni' e i loro giocatori. Come in tutti gli ambienti, calcistici o di altro settore, ci sono dei dipendenti che legano particolarmente con il capo, alcuni si immolerebbero addirittura per loro; altri invece non ci vanno d'accordo, limitandosi all'ambito puramente professionale.
Tornando al calcio, finché i risultati sono positivi sono tutte rose e fiori e anche gli 'scontenti', che poi sono quasi sempre coloro che non giocano mai, stanno zitti e pedalano. Come arrivano le sconfitte escono fuori tutti i problemi, alcuni reali altri ingigantiti.
Vale per gli Zeman e i Sacchi ma anche per i 'bonari': perfino Ancelotti, considerato il migliore nei rapporti umani, al Bayern alcuni pezzi grossi posero l'aut aut alla società: o lui o noi. Pure Inzaghi, il creatore del mitico e pompatissimo gruppo unito, quando sono arrivati gli schiaffoni cominciarono ad uscire fuori le tensioni, i clan, le richieste di cessione, tanto è vero che la società impose un ritiro di una settimana (!!) per compattare il gruppo.
Insomma, gli allenatori vanno valutati solo per i risultati e per la crescita della squadra, ossia se i giocatori acquisiscono o perdono valore tra le loro mani. E non mi sembra che i giocatori di Sacchi e di Zeman si siano mai deprezzati, tutt'altro...

Panzabianca

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2670 : Martedì 14 Maggio 2019, 10:00:32 »
Le voci sull'uscita di Inzaghi e l'arrivo di allenatori di basso profilo pare arrivino dal procuratore di Felipe Anderson, allo scopo di destabilizzare la Lazio e farle perdere la finale di Coppa Italia. Che infamia.

ah ah ah ah.
Devo dire, sei come 10mg di LSD in un gruppo de fumatori de nazionali senza filtro.

Gli altri, e qui critico anche l'amico Frusta, tutti a criticà un allenatore fino a un attimo prima di entrare in campo per disputare una finale.

Tregua, ve prego, dateve na pausa de riflessione e di Lazialità. Grazie
 

Offline SAV

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2671 : Martedì 14 Maggio 2019, 11:54:03 »
Comunque, Simone ha fatto 63 vittorie in 119 partite di serie A.
Un tale Sven Goran ne ha fatte sempre 63 in solo 4 partite in meno, 115.
Non credo ci siano discussioni sul valore della rosa a disposizione di Simone rispetto a quella di Sven Goran...

Poi è senza dubbio possibile che tutte queste vittorie siano arrivate solo per il talento dei giocatori, per culo o per gli aiuti arbitrali...
Io penso invece che le statistiche contino qualcosa quando si fondano su numeri talmente significativi...

Comunque, vediamo che succede domani, perché questa tanto bistrattata coppetta secondo me vale veramente molto e, se la vincessimo, avremmo fatto meglio dell'anno scorso.

Zapruder

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2672 : Martedì 14 Maggio 2019, 13:34:08 »
ah ah ah ah.
Devo dire, sei come 10mg di LSD in un gruppo de fumatori de nazionali senza filtro.

Gli altri, e qui critico anche l'amico Frusta, tutti a criticà un allenatore fino a un attimo prima di entrare in campo per disputare una finale.

Tregua, ve prego, dateve na pausa de riflessione e di Lazialità. Grazie
 

Se hai visto Braveheart, a un certo punto il Plantageneto ordina agli arcieri di tirare sui combattenti. L'attendente fa giustamente notare "Sire, colpiremo anche i nostri", e il grande Edward: "sì, ma colpiremo anche i loro. E noi abbiamo riserve."

Per quanto mi riguarda, fossi alla guida della Lazio, riterrei potenziale nemico tutto ciò che staziona nei miei dintorni. Se vuoi la Lazio, meritala.

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2673 : Martedì 14 Maggio 2019, 13:59:07 »
Post magistrale che esemplifica al massimo il concetto: "come si gira e rigira la frittata a proprio piacimento."

1) "...Il Maestro per definizione è colui che possiede un' arte in maniera talmente profonda da innovarla e trasmetterla in modo proficuo a chiunque voglia esserne allievo e prosecutore. E non mi sembra il caso dei due soggetti in questione, dato che nel loro campo sono rimasti due fenomeni senza prosecutori..."
Tutto si può dire di Sacchi e Zeman tranne che non hanno avuto allievi; e non solo: c'è un calcio pre e post Sacchi, c'è un calcio pre e post-Zeman. Su Sacchi ti ha già risposto Zapruder, su Zeman i suoi schemi offensivi hanno fatto scuola in tutta Italia e ora vengono applicati da tutti, ad esempio i tagli delle punte che adesso li vedi in tutti i campi da tutte le squadre.
Il grosso limite di Zeman che gli ha rovinato la carriera è che, una volta emerso, non ha saputo rinnovarsi ed ai suoi schemi offensivi, visti ed imparati da tutti, sono state trovate col tempo le contromisure. In più fin dall'inizio ha mostrato schemi difensivi ridicoli che ha mantenuto e consolidato nel tempo, non più sostenuti dalla fase offensiva ormai conosciuta ed arginata.

2) "...L' unico insegnamento che, a me laziale, ha lasciato Zeman è che gli stessi uomini che col suo metodo stavano piombando al fondo della classifica, con Zoff sono arrivati in zona Uefa."
Questo il terzo anno. Ometti però di citare i primi 2 anni, conclusi con un secondo ed un terzo posto dietro la juve di Lippi ma soprattutto di Moggi e Agricola. Zoff questi risultati con la Lazio, sia nella sua prima gestione che nella seconda, non li ha visti neanche col binocolo...

3) "...L' insegnamento che Sacchi ha lasciato ai milanisti glielo ha fatto vedere Capello, vincendo tutto con una squadra che, stando ai parametri sacchiani, era ormai bollita e da rifondare. Stendiamo poi un velo pietoso sull' insegnamento relativo affare Van Basten: "o io o lui", bell' insegnamento davvero."
Non io ma la Fifa ti risponde, mettendo Sacchi al terzo posto tra gli allenatori più importanti della storia del calcio dietro Michels e Crujiff, mentre di Capello in questa classifica non c'è neanche l'ombra.
E da profondo conoscitore di calcio dovresti sapere la differenza che c'è tra il creare una squadra nuova da 0, sia nel gioco che nella mentalità e negli interpreti, ed ereditare una squadra già bell'è fatta ed aggiustare qualcosina. Capello fu bravissimo a non toccare niente di quella squadra, limitandosi ad abbassarne i ritmi ed il baricentro di una ventina di metri, ma per favore non paragoniamolo con chi quella squadra la creò. Suvvia...

Intervengo in questo interessantissimo scambio per dire la mia, molto vicina alle posizioni di Frusta.
Hai citato i precedenti dei passaggi da Sacchi a Capello, così come da Zeman a Zoff, storie che si somigliano molto almeno come parabole di rendimento delle squadre.
Sacchi e Zeman appartengono a quella genia di artisti eccentrici, unici e irripetibili, capaci di creare storie vorticose che portano le loro squadre nelle vette della storia del calcio ma soprattutto della fascinazione di cultori e appassionati. Uomini di calcio che poi - fatti i conti - raccolgono sul campo meno di quanto avrebbero potuto e dovuto con il materiale a disposizione.
Sacchi ha costruito il suo mito interamente su un Milan imbottito com'era di campioni che la metà bastava. Era fortissimo in TUTTI - dicasi TUTTI - i reparti. Capello praticamente con lo stesso materiale a disposizione vince anche di più.
Stessa solfa per Zeman che però ebbe a disposizione soltanto un 11-13 giocatori di livello assoluto, ma poi calava la notte con la panchina e si vedeva (ah, all'epoca c'era Cragnotti, tanto per parlare di critiche al mercato di Lotito).
Va osservato, peraltro, per rimanere in casa Lazio, che lo stesso Zeman arriva da noi per installare il suo software su un hardware con cui aveva già lavorato ... Zoff, facendo un pochino meglio, ma neanche tanto. I giocatori erano praticamente gli stessi (arrivano Chamot e Rambaudi, il resto già c’era). E lo stesso Zoff poi lo sostituisce nel 1997 passando da metà classifica alla zona UEFA. Io amo ricordare anche lo Zoff che nel 2001 ci riprende da metà classifica e ci porta quasi a vincere lo scudetto ... Tanto per dire.

Insomma, è bello vedere la tua squadra distruggere le avversarie sotto una gragnuola di gol: 8-2, 7-0, una figata! Ma poi serve il mestiere per portare a casa i risultati, ossia i campionati, i trofei, le cose concrete su cui puntano società e tifosi. Per fare questo serve una certa profondità di cultura calcistica, significa fare quel cambio che serve per compattare la squadra, modificare il modulo, abbassare il ritmo, adattarsi alle situazioni: flessibilità, quindi, e capacità di analisi.
Serve il mestiere, quello che appartiene a grandissimi professionisti del calcio che hanno vinto tanto e che sanno come si fa a vincere. Capello e Zoff appartengono a questa genia di uomini di calcio. Sacchi e Zeman invece fanno parte di movimenti di idee, di intellettualismi, di gente che suscita fascinazione. Poco altro.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2674 : Martedì 14 Maggio 2019, 14:20:58 »
Io amo ricordare anche lo Zoff che nel 2001 ci riprende da metà classifica e ci porta quasi a vincere lo scudetto ... Tanto per dire.

Zoff fece un grandissimo lavoro e magari non fosse stato stupidamente esonerato l'anno successivo (per prendere il dannosissimo Zac).
C'è anche da dire che la fortissima Lazio cragnottiana, con la cessione di Conceiçao, aveva un vuoto drammatico sulla fascia destra, vista l'incapacità di Stankovic di svolgere quel ruolo.
Rispetto a Ericsson, Zoff ha quindi beneficiato dell'arrivo dell'ottimo Poborski e del discreto Castroman che hanno egregiamente colmato quel vuoto.

Panzabianca

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2675 : Martedì 14 Maggio 2019, 15:58:44 »
Se hai visto Braveheart, a un certo punto il Plantageneto ordina agli arcieri di tirare sui combattenti. L'attendente fa giustamente notare "Sire, colpiremo anche i nostri", e il grande Edward: "sì, ma colpiremo anche i loro. E noi abbiamo riserve."

Per quanto mi riguarda, fossi alla guida della Lazio, riterrei potenziale nemico tutto ciò che staziona nei miei dintorni. Se vuoi la Lazio, meritala.

si si, ricordo la scena e capisco ciò che vuoi dire.
(Alcuni Laziali fanno quasi voler bene al riommico della porta accanto).

ThomasDoll

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2676 : Mercoledì 15 Maggio 2019, 09:16:19 »
Per Zeman parlano i suoi fallimenti.
Sarà un mio limite ma non riesco a capire gli apologeti di Zeman.

Giusto, ma nemmeno i detrattori stile crociata, Biscardi-style.
Zeman ha lasciato il segno, senza vincere. Ti pare poco?

ThomasDoll

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2677 : Mercoledì 15 Maggio 2019, 09:21:50 »
Doll, non poteva essere un 3/1/3/3

In Italia lo chiamavano così, è solo una questione di etichette, e lo spiegavano, non senza efficacia, come "libero davanti alla difesa". Direi che da noi lo hanno mandato a memoria in tanti, inclusa la Lazio, che con Ledesma e Leiva ha offerto due sontuosi esempi in questo senso. Anche se il patagonico giocava davanti a una difesa a 4.
Il bello di Van Gaal è che faceva la difesa nominalmente a tre con due ali estremamente offensive: ma l'uomo davanti alla difesa era un complemento della stessa, perché DIFENDONO IN CAMPO TUTTI A 4, sia pure con uomini diversi a seconda delle circostanze.
La disquisizione su Van Gaal e sugli altri tecnici aiuta a capire che i moduli sono spesso numeri in libertà, come gli allenatori cercano inutilmente di spiegare a noi capiscitori di calcio.

ThomasDoll

Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2678 : Mercoledì 15 Maggio 2019, 09:23:48 »
Comunque, Simone ha fatto 63 vittorie in 119 partite di serie A.
Un tale Sven Goran ne ha fatte sempre 63 in solo 4 partite in meno, 115.
Non credo ci siano discussioni sul valore della rosa a disposizione di Simone rispetto a quella di Sven Goran...


da tempo Simone ha stabilito il record di vittorie in trasferta per un allenatore della Lazio, superando Eriksson e Reja. Credo abbia superato le 30 vittorie esterne.

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Re:Simone Inzaghi
« Risposta #2679 : Mercoledì 15 Maggio 2019, 09:39:31 »
Giusto, ma nemmeno i detrattori stile crociata, Biscardi-style.
Zeman ha lasciato il segno, senza vincere. Ti pare poco?
Certo, lo stesso segno di Malabrocca :D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.