Autore Topic: La morte di un paese (elezioni europee)  (Letto 13252 volte)

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Offline Andre

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R: La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #20 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:10:10 »
Applaudo baol e dico ad Alen che non sono d'accordo: in europa andranno tanti nazionalisti proprio in contestazione dell'europa; in Italia ho visto piú un referendum per le politiche

Aggiungo una riflessione sentita in tv stamane: prime elezioni senza influenze vaticane ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

geddy

Re:R: La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #21 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:14:24 »
Applaudo baol e dico ad Alen che non sono d'accordo: in europa andranno tanti nazionalisti proprio in contestazione dell'europa; in Italia ho visto piú un referendum per le politiche

Aggiungo una riflessione sentita in tv stamane: prime elezioni senza influenze vaticane ...
Forse per la prima volta il Vaticano ha sdoganato il voto al PD. Se non suggerito.

Offline AlenBoksic

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Re:R: La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #22 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:30:23 »
Applaudo baol e dico ad Alen che non sono d'accordo: in europa andranno tanti nazionalisti proprio in contestazione dell'europa; in Italia ho visto piú un referendum per le politiche

Questa dinamica ha influito ovunque tanto che Marine LePen ha subito invocato nuove elezioni legislative,
definendo non rappresentativa l'attuale assemblea eletta nel 2012.
Ovunque la campagna elettorale si è giocata quasi esclusivamente su temi di politica interna invece che su temi europei.
Anche l'affermazione dei nazionalisti è figlia della contrarietà alle politiche europee declinata appunto in chiave nazionale.
Voglio 11 Scaloni

Offline MCM

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #23 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:32:42 »
Berlusconi getta la spugna.
E la getta nel momento in cui non ha più senso di esistere. Il suo modello d'essere(e non di "fare") politica è andato oltre la sua persona fisica.
Renzi è il trionfo del Berlusconismo come concetto a sé stante, totalmente indipendente dalla persona Silvio Berlusconi.

geddy

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #24 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:41:31 »
Forse ora il Pd riesce a fare la riforma elettorale. Molti parlamentari 5 Stelle potrebbero avere le mani libere.

ThomasDoll

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #25 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:47:56 »
Quante esagerazioni, si eleggevano soltanto quattro trombati altrove da mandare in Europa.
E' stato un sondaggio, niente di più. L'esito era scontato, i numeri l'hanno accentuato ancora un po'. Non c'era da aspettarsi vittorie di Grillo o della destra, c'era da aspettarsi un successo di Renzi e un calo di Forza Italia. Pensavo meglio Tsipras, ma molti non hanno nemmeno capito chi fosse.
Non è certo un risultato sconvolgente, non mi spiego, però, che fine abbiano fatto i fascisti: non hanno votato? Hanno votato Grillo?

Offline MCM

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #26 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:52:44 »
Quante esagerazioni, si eleggevano soltanto quattro trombati altrove da mandare in Europa.
E' stato un sondaggio, niente di più. L'esito era scontato, i numeri l'hanno accentuato ancora un po'. Non c'era da aspettarsi vittorie di Grillo o della destra, c'era da aspettarsi un successo di Renzi e un calo di Forza Italia. Pensavo meglio Tsipras, ma molti non hanno nemmeno capito chi fosse.
Non è certo un risultato sconvolgente, non mi spiego, però, che fine abbiano fatto i fascisti: non hanno votato? Hanno votato Grillo?

ma quali fascisti...ma per favore...
Dove sono i comunisti piuttosto...
Quelli che hanno fatto scivolare il paese da Gramsci a Fonzie.

ThomasDoll

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #27 : Lunedì 26 Maggio 2014, 09:54:57 »
Ti sei risposto da solo: non ci sono, altrimenti non si sarebbe scivolati da Gramsci a Fonzie.

Quindi siamo diventati un melassone cattotelevisivo?
Oddio, ma da quando? Mica da adesso.

Zapruder

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #28 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:01:42 »
La convergenza sul PD è così mostruosa da far pensare che sia dovuta, per buona parte, all'effetto "80 Euro". Nel quadro di una vera sensibilità collettiva alla solidarietà sociale, la cosa mi starebbe pure bene: il problema è proprio nel fatto che l'individualismo esasperato che ormai permea ogni angolo della quotidianità prevede che "è giusto" che gli 80 Euro me li becco io, ma guai a chiedermene a mia volta 5 per chi sta ancora peggio. Il comico fiorentino ha stracciato quello genovese proprio sul suo terreno, raccogliendo anche i frutti del declino di quello brianzolo.

Quanto a considerazioni sull'Europa, su Merkel, sull'Euro e tutto il resto, pensiamo veramente che più del 10% del corpo elettorale si addentri su questioni del genere, quando va a votare?

Giglic

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #29 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:02:16 »
Ti sei risposto da solo: non ci sono, altrimenti non si sarebbe scivolati da Gramsci a Fonzie.

Quindi siamo diventati un melassone cattotelevisivo?
Oddio, ma da quando? Mica da adesso.

dal 1954. E solo perché prima mancava la televisione

Offline Andre

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #30 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:04:07 »
Forse ora il Pd riesce a fare la riforma elettorale. Molti parlamentari 5 Stelle potrebbero avere le mani libere.

non credo, le forze in parlamento restano le stesse ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

ThomasDoll

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #31 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:07:26 »
La convergenza sul PD è così mostruosa

e visto che, da quando esiste il PD, sono grandinate le pernacchie, direi che il voto, per una serie di ragioni tra cui gli 80 euro, è un voto per Renzi in persona. Non certo un voto per il PD come partito, apparato, modello di condotta, di pensiero o de che, che sappiamo bene tutti non esistere. C'è sempre stato un dualismo feroce tra ex DC/Margherita ed ex DS, Renzi l'ha risolto in favore dei primi. Ora mi aspetto profughi e naufraghi alla deriva, tempo al tempo...

ThomasDoll

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #32 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:10:10 »
Corradino Mineo, un quarto d'ora fa sul suo profilo facebook:

Corradino Mineo
12 min ·
Il crollo d'Europa, il trionfo di Renzi. Il caffè

L’Europa è stata scossa da un terremoto e vaga al buio, l’Italia ha avuto paura e si è affidata a Matteo Renzi! Irriso da Crozza, commiserato da non pochi commentatori che lo vedevano travolto dalla rabbia delle piazze e dello scetticismo degli elettori, il Presidente del Consiglio ha invece guidato il suo partito a un risultato storico (mai nessuno, né la Dc né il PCI, in Italia avevano fatto meglio) ed è oggi il leader politico elettoralmente più forte d’Europa.

Grillo è caduto, vittima del suo ego e della trappola che gli hanno teso i media osannandolo. Ha perso sia in percentuale che in voti.  Il #vinciamonoi gli è tornato sui denti. Con poco più della metà dei voti ottenuti da Renzi, non è più credibile come alternativa, si deve inchinare al vincitore.

Berlusconi, interdetto dai pubblici uffici per truffa, con Scajola già in galera e Dell’Utri che ci finirà per mafia, resta in piedi solo come un ricordo, una citazione nostalgica del grande potere che gli Italiani gli hanno consegnato per vent’anni. Lascia la destra senza leader e senza politica.

Si salva, per un pugno di voti meridionali, il Nuovo Centro Destra al governo all’ombra di Renzi. E batte il quorum un’improvvisata e coraggiosa lista della sinistra alternativa nel nome di Tsipras. Rinasce la Lega, solo dopo aver abbandonato l’idea della secessione e assunto toni nazionalisti e anti europei. I post fascisti appaiono residuali.

Le elezioni politiche anticipate mi sembrano, per il momento, lontane. Matteo Renzi ha tutto l’interesse (e il Paese con lui) di giocarsi il successo ottenuto lungo l’intero semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea. Poi, solo lui, potrà scegliere se andare al voto. Una posizione di vantaggio invidiabile, in Europa e in Italia, ma che lo obbliga a essere “umile” - come ha detto a Repubblica - e a lavorare sodo. Vincere da soli, e con una delega tanto ampia, comporta un prezzo da pagare.

Però consentitemi, ora, di alzare lo sguardo verso l’Europa. Perché non si capisce nemmeno quel che è successo da noi se non si guarda al contesto. In Francia, Gran Bretagna e Grecia i due partiti “storici”, popolari e socialisti, conservatori e laburisti, non hanno raggiunto, pure sommati insieme, la maggioranza assoluta dei voti. A Londra primo partito è l’anti europeo UKIP: ora è più probabile che la Scozia progressista marci verso la secessione. In Francia vince l’estrema destra di Marine e Jean Marie Le Pen. Una vittoria che scuote le fondamenta della Costituzione gollista, che si basava su di un patto (“repubblicano”, lo chiamano oltralpe) che escludeva dal Parlamento, e tanto più dal Governo, la Francia della Vandea e di Santa Giovanna d’Arco, ultra nazionalista e xenofoba.  In Grecia ha vinto la sinistra di Tsipras mentre la destra fascista e criminale di Alba Dorata ha superato il Pasok, diventando terzo partito.

Chiudono il quadro paesi come l’Ungheria, l’Austria, la Polonia,  dove la destra deve vedersela con l’estrema destra. In generale nel voto europeo le burocrazie, le tecnocrazie, il potere delle banche, le prediche degli economisti e dei giornalisti di corte hanno ricevuto un sonoro ceffone. E a farne le spese è stata innanzitutto la sinistra che si definisce socialista e socialdemocratica ma da tempo perora idee liberiste. E' stata consierara, questa sinistra, il cuore dell’Europa com’è e, per questo, punita.

Solo in Spagna e in Germania popolari e socialisti restano rispettivamente primo e secondo partito. Ma in Spagna prendono comunque una botta storica, sia pure meno evidente perché il voto si è frantumato nel successo di molte liste più sinistra o autonomiste. Il risultato della Germania rappresenta, invece, il motore immobile di questo terremoto. La Merkel comunque al 66%, l’Spd in rimonta al 27,5%, poi i Verdi al 10 e De Linke al 7 e mezzo. Berlino “tiene”! Ma mi torna in mente la foto da cui la fase, ora chiusa, era partita. Quella di Helmuth Kohl che tiene per mano Francois Mitterrand, a Verdun, luogo simbolo delle carneficina franco tedesca. E mi assale un nodo alla gola. La Germania egoista e “pragmatica” della Merkel e di Schulz ha segato l’albero su cui si fondava la pace europea e il suo stesso primato economico. In Europa non troverà più alleati, solo satelliti o nemici, frustrati e rancorosi. Credo che Angela farebbe bene a tenersi stretto Mario Draghi e Matteo Renzi. Sì, proprio les italiens, come direbbero in Francia, i soli che possano soccorrerla, perché il “motore franco tedesco” d’Europa è stato sepolto e una Germania sola, che trionfi sulle macerie d’Europa, tornerebbe in preda ai suoi incubi.

Basta. Ieri sera un certo numero di balordi mi chiedeva, via twitter, dove avessi fatto campagna elettorale per Renzi e se ora, insieme a Civati e Chiti, non avessi intenzione di lasciare il campo democratico per non stonare nel coro, adorante, di quelli che corrono in soccorso del vincitore. Non ho fatto campagna elettorale, purtroppo, perché ho dovuto subire un intervento chirurgico, dal quale non mi sono ancora completamente ristabilito. Per il futuro lotterò con più determinazione su posizioni critiche e di sinistra. Da tempo, almeno dalle primarie del Pd, sostengo che con Matteo Renzi la sinistra ha trovato finalmente un leader che fa politica, sposta i paletti, muove la storia e non si limita a organizzare il consenso della sua parte. Ma sostengo pure che la buona politica non può bastare, senza un pensiero lungo, un’ispirazione ideale, la capacitò di fare i conti con la storia per proporre una visione per il futuro. Perciò è indispensabile che qualcuno sappia tenergli testa, che cerchi di riannodare il filo con la nostra comune storia, che marchi il confine (costituzionale, ideale) oltre il quale l’autonomia del politico non può e non deve tracimare.

Oggi il trionfatore nel voto europeo ha ancora più bisogno di questo sostegno critico. Se nell’euforia del successo ne fosse infastidito e pensasse di farne a meno, credo che  commetterebbe il primo grande errore della sua era politica.

geddy

Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #33 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:14:28 »
non credo, le forze in parlamento restano le stesse ...
Credo che il disastro avrà un qualche effetto sulla leadership a 5 stelle. Non è assurdo pensare che sia qualcuno di più ragionevole. Ed è un bene in quest'ottica che la composizione parlamentare resti la stessa. Anche perchè il passare alla cassa per il PD non è esattamente una passeggiata di salute. Non credo che il solo varo della legge elettorale  basti ad assicurare un  altro 40% ad eventuali elezioni politiche.


Online Er Matador

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #34 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:28:58 »
queste, per molti, a mio parere per la maggioranza degli italiani, non sono state elezioni europee, ma locali ... grillo va da vespa a fare il rivoluzionario: ecco i risultati

il 5S si affrancasse da colui che li ha fatti conoscere ma che, per come ha gestito questa campagna elettorale, si è rivelato semplicemente dannoso
Punto di vista che condivido nella seconda parte, ma per motivi opposti.
Secondo me, Grillo è apparso casomai troppo poco rivoluzionario, a causa di due errori madornali: l'andare da Vespa in sé, al di là di una performance non fra le più brillanti e non adeguatamente focalizzata in chiave antieuropeista; il parlare apertamente di vittoria come obiettivo.
Errori che ne hanno appannato e indebolito il punto di forza: la diversità riconoscibile, anche nei difetti, rispetto alla vecchia politica.
In parole povere, ha perso i voti dell'elettorato antropologicamente democristiano perché li ha cercati: e con tecniche da Seconda Repubblica, nelle quali gli altri sono ovviamente più bravi di lui.
Continuando sul solco del "fanculo" e del "tutti a casa", senza esporsi al di fuori dei suoi contesti di riferimento, avrebbe ottenuto un duplice effetto.
Intanto, rinsaldare il rapporto col pubblico più ricettivo verso quel tipo di messaggio.
In secondo luogo, apparire agli altri - a quelli che "si informano" solo sui canali dall'1 al 6 - come qualcosa di più indefinito e misterioso: tipologia che conserva un certo appeal nei confronti di chi, al momento di scegliere, sa cosa non vuole ma non sa dove sbattere la testa.
Il Grillo del blog e delle piazze o lo si ama o lo si odia; il Grillo apparso a Porta a porta lasciava neppure delusi, ma proprio indifferenti.
La cosa peggiore, almeno per un personaggio come il suo.

P.S. Borsa e mercati hanno subito risposto positivamente al trionfo del loro maggiordomo.
Eppure giova ricordare, anche al sottoscritto, che ci stiamo basando su exit poll: possiamo davvero escludere qualche sorpresa, dopo le bastonate prese a ripetizione da sondaggisti & c.?

Giglic

La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #35 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:31:07 »
Sono risultati definitivi, veramente...


Chi è romanista avvelena anche te: digli di smettere.

Offline Frusta

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #36 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:33:51 »
Guardiamo la cosa un po' più dall' alto.
In Francia e in GB prevalgono gli euroscettici.
In Italia si decide di dar fiducia a Renzi.
In Germania la GrosseKoalition esce spostata a sinistra circa dell' 8%, cosa che, corrispondendo più o meno alla situazione politica nel parlamento, indica quello della Merkel come l' unico governo insieme stabile e forte in Europa.
Dico l'unico perché quello nostro sarà anche stabile ma di certo non è forte economicamente, mentre i grandi paesi con una forza economica maggiore della nostra o si terranno dei governi zombie o dovranno andare alle elezioni. 
In pratica, eurolibidinosi ed euroscettici, tutti insieme appassionatamente, abbiamo messo la corona di imperatrice d' Europa in testa Merkel.
Che questa corona, sia chiaro soprattutto a quelli che sono convinti del contrario, non l'ha mai voluta, dal momento che si considera solo la cancelliera del suo paese e non ritiene di avere particolari doveri verso nessun altro cittadino europeo.
Quindi userà il potere che le è stato accresciuto da queste elezioni sempre e comunque a favore del suo paese, mentre il resto d' Europa non avrà né un parlamento europeo forte con cui fermarla, né un governo forte che sia in grado di dirle di no.
E se Renzi crede che il 40 e passa percento che ha preso ieri gli permetterà di andare "in Europa per battere i pugni sul tavolo" si rifaccia bene i conti, perché con la forza economica che ha, più che pugni al massimo potrà tirare qualche pugnetta.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Online Er Matador

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #37 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:36:02 »
Sono risultati definitivi, veramente...
Opportuna precisazione.
Considerato che ieri sera si era ancora fermi agli exit poll, stante la chiusura dei seggi alle 23, calcolavo tempi più lunghi prima di arrivare ai risultati definitivi.
Mi sono sbagliato, evidentemente.

Offline BobLovati

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #38 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:37:49 »
Non c'è niente da scherzare.
O altrimenti se vuoi scherza pure.
Tanto io grazie a Dio ho la fortuna di stare bene e sloggerò da questo paese quanto prima.
Chi non può starà qui a morire di fame.
Se questo ti fa venir la voglia di scherzare su come io l'abbia presa, o hai i soldi per mandar fuori da questo paese i tuoi figli, oppure c'è qualche problemino.

stai già a fa´ tardi; avevo azzeccato, anni fa quando, spernacchiandoti, ti avevo catalogato pubblicamente come "clerical-fascista".

Se non puoi tornare ( dall´esilio dorato ), ´n te preoccupa´; ´n t´aspettamo pe´ pranzo   ;D
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Offline BobLovati

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Re:La morte di un paese (elezioni europee)
« Risposta #39 : Lunedì 26 Maggio 2014, 10:40:48 »
Vedo che è già a buon punto il secondo sport nazionale; quello del " ve lo spiego io il votoooo "

Qualcuno ha vinto ( PD ), qualcuno ha bucato ( M5S ), gli altri stanno al tappeto.

Poi, per carità, potete anche fare come quello che, pestato a sangue, a chi gli chiedeva com´era andata disse:

" quanto me n´ha date, ma quante je ´n´ho ... dette !! (cit) "   ;) 
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