Autore Topic: Fase a gironi - Girone F  (Letto 18626 volte)

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Offline Er Matador

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #40 : Lunedì 16 Giugno 2014, 01:46:06 »
Come non detto, gol di Ibišević.
Romero, bucato in mezzo alle gambe, sembra ancora quello della Sampdoria.

Online chemist

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #41 : Lunedì 16 Giugno 2014, 01:46:20 »
Ecco il gol della bosnia, finalmente. Non so perche' ma non riesco a tifare Argentina. Ibsecvic.
E' entrato Biglia!

Offline cuchillo

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #42 : Lunedì 16 Giugno 2014, 01:52:52 »
Peccato. Fosse arrivato 10 minuti prima il gol di Ibisevic, si poteva sperare nel miracolo.

A Lulic do un 6 pieno. Autore anche dell'assist.
Non avesse sprecato malamente quel cross prima del raddoppio di Messi, avrei dato anche 6,5.
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Offline Drenai

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #43 : Lunedì 16 Giugno 2014, 01:59:15 »
sabella mette in campo una squadra sensata nel secondo tempo e la differenza in attacco si vede tutta. tanto il resto della squadra è comunque poca roba, saranno condannati a farne uno piu degli avversari per sperare di vincere qualcosa, ma arroccandosi non risolvono i problemi dietro e si bagnano le polveri buone che hanno. tanto vale rischiare.
peccato che gago sia avanti a biglia nelle gerarchie, uno dei due d'ora in poi le giocherà titolare secondo me.

bene lulic, come praticamente tutti i nostri finora.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #44 : Lunedì 16 Giugno 2014, 20:33:22 »
E stasera Forza IRAN!!!!


Offline disabitato

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Fase a gironi - Girone F
« Risposta #45 : Lunedì 16 Giugno 2014, 20:36:50 »
Qualcuno è mai stato in Iran? Come è? A me hanno dato solo impressioni molto positive..


Digitato da aifon 3GS usando topa talk
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Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #46 : Lunedì 16 Giugno 2014, 20:53:15 »
Mio cugino. Paese naturalisticamente fenomenale. Conosco anche un iraniano in Italia.
Hanno già iniziato con la propaganda dello stato che non gradisce i festeggiamenti ;D e che vieta ai bar di trasmettere le partite della nazionale ::) ;D
Le fonti di trevisani sono le stesse del giornalista senegalese su Minala e di quelli che scrivono delle fidanzate sbranate di Kim Jong Un.

Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #47 : Lunedì 16 Giugno 2014, 20:57:06 »
Prima bufala smentita in diretta.
Dejagah gioca coi tatuaggi tranquillamente in vista.

Offline cuchillo

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #48 : Lunedì 16 Giugno 2014, 21:04:50 »
Le fonti di trevisani

Riccardo Gentile, che è una sorta di brutta copia di Trevisani.
Uno è il secchionissimo che piace ai professori (Trevisani), l'altro è il compagno di classe sfigato che nonostante si faccia un culo come un paiolo più di 7- non gli danno...

Vabbé, dai, pure Gentile è bravino.
Se poi penso ai telecronisti RAI, mamma mia che gap...
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Offline ML

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #49 : Lunedì 16 Giugno 2014, 21:11:36 »
Hanno già iniziato con la propaganda dello stato che non gradisce i festeggiamenti ;D e che vieta ai bar di trasmettere le partite della nazionale ::) ;D

Federico Buffa ha detto che in Iran la partita sarà trasmessa in differita di 10 minuti, in modo che all'occorrenza si possa censurare quel che non piace

Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #50 : Lunedì 16 Giugno 2014, 21:21:05 »
già questo ha un suo senso.
Dovremmo farlo anche noi quando parlando certi giornalisti così cancelliamo le idiozie che dicono.
Dejagah doveva giocare con le braccia coperte. :-X

Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #51 : Lunedì 16 Giugno 2014, 21:35:02 »
a un passo dal gol Gochannejad. Paratissima di Enyeama.

Offline MCM

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #52 : Lunedì 16 Giugno 2014, 22:58:20 »
finisce 0-0
L' iran si difende benissimo e porta a casa un punto

Offline cuchillo

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #53 : Lunedì 16 Giugno 2014, 23:09:55 »
Due ore buttate ar cesso.
Solo l'Honduras è peggio della Nigeria.
E Onazi ha fatto l'Onazi. Giocatore che definire in fieri è un atto di enorme fiducia. Mi spiace per TD ma un altro anno con Onazi titolare o para-titolare non so se lo reggo...Se svejasse in fretta.
Oggi solo tiri sbilenchi e verticalizzazioni per gli avversari. Ed è stato pure tra i migliori.

Un plauso alla Persia, che senza alcuna fatica ha portato via un comodissimo punto.
Osando di più avrebbe pure vinto, secondo me.

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Offline disabitato

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #54 : Lunedì 16 Giugno 2014, 23:30:26 »
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Offline ML

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #55 : Lunedì 16 Giugno 2014, 23:30:52 »
E Onazi ha fatto l'Onazi. Giocatore che definire in fieri è un atto di enorme fiducia.
Oggi solo tiri sbilenchi e verticalizzazioni per gli avversari. Ed è stato pure tra i migliori.

Stasera ha fatto il playmaker, tanto per dare un'idea del livello tecnico della Nigeria.
E facendo il playmaker è stato tra i migliori in campo, tanto per dare un'idea del livello della partita.
(Oh comunque ti stai intrippando eh! Dicevi che i mondiali non ti scaldano, ma poi ti sei sparato pure Nigeria-Iran  :) )

Offline Baruch

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #56 : Martedì 17 Giugno 2014, 00:14:49 »
Ma quindi? Onazi-Biglia-Parolo si può fare?

Offline Er Matador

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #57 : Martedì 17 Giugno 2014, 04:24:29 »
Qualcuno è mai stato in Iran? Come è? A me hanno dato solo impressioni molto positive..
Eccomi, dieci giorni fra aprile e maggio di quest'anno: Shiraz, Isfahan, Teheran - quest'ultima di sfuggita - più i siti archeologici, fra cui quelli delle antiche capitali, le tombe rupestri di Naqsh-e Rustam e quella di Ciro.

Paese splendido a dir poco, con paesaggi mozzafiato; contrasti violenti, soprattutto fra zone brulle e rigogliose di vegetazione; pianure ai piedi dei monti, ma situate fra i 1500 e i 2000 metri.
Non per niente si chiama Altopiano iranico, e posso assicurare che dal vivo restituisce un'impressione difficile da riprodurre a distanza: soprattutto per chi è abituato alla diversa conformazione delle nostre montagne, con paesini incastonati in spazi angusti e aree pianeggianti molto ridotte.

La perla è senza dubbio Isfahan, capitale fino a due secoli e mezzo fa, con la sua enorme piazza, il bazar a farle da perimetro e uno stile un po' ripetitivo - simile a quello tipico di Samarcanda e dell'India Moghul, dove è giunto su influenza persiana -, ma reso maestoso da una scala di grandezza per noi insolita.
Città forse fra le più belle del pianeta, ha già incontrato il gradimento e la presenza in massa dei turisti italiani.
Primavere arabe e rivolgimenti vari hanno reso impraticabili gran parte degli Stati sud-medirerranei e levantini, lasciando i soli Marocco e Giordania come alternative all'Iran: il quale, forte del ruolo di novità e di un indubbio fascino, ha subito riscosso un meritato successo.
Qualcosina da rivedere nella gestione di un simile flusso, arrivato fra capo e collo dopo decenni di isolamento, ma la strada sembra essere quella giusta.

Gli iraniani non somigliano, neppure da lontano, alle tonnellate di letame gettate su di loro dalla propaganda dei media "liberi": ospitali e cordiali, anche nelle piccole gentilezze che aiutano il viaggiatore a districarsi in una realtà poco conosciuta, e quasi tutti in possesso di un inglese basic.
Straordinaria la loro curiosità nei confronti di tutto ciò che è straniero.
In questo si legge l'impossibilità o quasi di viaggiare: dettata non da limitazioni legali ma dalla debolezza della loro valuta che, con un cambio di 45.000 rial per un euro, rende proibitive le trasferte all'estero.
Non meno spiccate la simpatia e la predisposizione nei confronti dei nostri connazionali.

Tanti i motivi di un atteggiamento così positivo.
L'affinità fra due Paesi antichi, così sentita da far capolino persino nei rapporti diplomatici.
L'attrattiva esercitata dal brand Italia un po' ovunque: eccettuata un'esigua minoranza di Paesi atlantici nei quali vige lo stereotipo dell'italiano mafioso, e che tuttora ci ostiniamo a scambiare per il mondo intero.
La politica distensiva tenuta dal nostro Paese dopo la Rivoluzione, la legge Damato e tutto il resto, e che ci ha guadagnato una posizione di primo piano fra i loro partner commerciali.
Colpisce, però, la diffusa consapevolezza di tali dinamiche, a conferma di una preparazione un tantino superiore alla nostra in materia di politica estera.
E colpisce, in maniera dolorosa, questo spaccato di ciò che potremmo essere, se ci comportassimo da Stato sovrano e non da emorroide del culturicidio globale a stelle e strisce.

E le donne velate dalla testa ai piedi, cui non è consentito rivolgere la parola agli uomini ecc.?
In teoria esistono, perché la legislazione vigente proibisce un po' tutto.
Nei fatti, però, tali divieti vengono relativizzati da una serie di fattori.
Intanto la tendenza a interpretare le regole: che, da un lato, apre spazi di buonsenso e tolleranza; dall'altra è sintomo di una disorganizzazione che non pochi considerano come ulteriore limitazione della libertà personale, rendendo difficile comprendere cosa sia proibito e consentito.
Pesa, poi, un particolare approccio psicologico: il potere religioso sembra terrorizzato non tanto dalle violazioni alla morale islamica, quanto dal fatto che esse possano avvenire al di fuori del suo controllo.
Si gioca, così, una singolare partita a scacchi - gioco nato da quelle parti, non a caso - nella quale il cittadino tenta di prendersi qualche licenza, ma lasciando sempre al controllore la sensazione di essere stato lui a concedergliela.
Più di tutto incide la poderosa crescita demografica di un Paese giovanissimo - l'80% e passa della popolazione ha meno di vent'anni -, pieno di vita e di energie, che scoppia letteralmente nei panni di un tradizionalismo troppo rigido e di una Rivoluzione della quale ben pochi, per le citate ragioni anagrafiche, conservano ricordi personali.

Attenzione, comunque: questo non significa che a Teheran si sia alla vigilia di un '68.
L'iraniano medio conserva una fortissima curiosità per il moderno, ma un contemporaneo e altrettanto impellente richiamo verso la tradizione: concetto che implica sì l'Islam, ma non solo quello.
Non meno spiccato è il senso profondo della propria identità, frutto di venticinque secoli di tradizione statuale mai sfregiata dallo status di colonia.
I Persiani nutrono un grande interesse per l'Europa e l'Occidente, e vogliono con determinazione il cambiamento per un Paese più aperto al mondo.
Il tutto, però, nel rispetto del loro peculiare modo di essere, senza ridurre il tutto alla mera imposizione di elementi politico-culturali allogeni.
Vogliono cambiare, insomma: ma a modo loro e rimanendo sovrani.
Ed è questo che il pensiero unico occidentale non è disposto a perdonare, al punto da farne il nemico numero uno: perché proprio da un'impostazione del genere viene l'attacco più corrosivo al concetto di esportazione della democrazia.

Come si diceva, un simile andazzo mal si accorda con le idee dei non più giovani ayatollah.
Da cui la loro politica cerchiobottista, in omaggio alla quale chiudono sempre più spesso un occhio su questioni formali o secondarie per non perdere completamente il consenso e il controllo.
Prendiamo l'abbigliamento femminile: trucco, capelli tinti o addirittura in vista, jeans attillati, sandali senza calze in teoria non sarebbero neppure concepibili.
Nei fatti sbucano sotto veli sempre più colorati e striminziti, insieme alla femminilità e al piacere di rendersi attraenti di ragazze mediamente belle, spigliate, mai volgari.
Chi scrive ha avuto modo di osservare zone culturalmente conservatrici del formalmente laicissimo stato kemalista: lì, nell'atteggiamento assai più ritroso delle poche donne in giro per i paesi, si coglie una tradizione islamica molto marcata e condivisa dal basso.
Di tutto ciò non vi è traccia in Iran: dove anche le più anziane e intabarrate affollano tranquillamente strade e mercati.
Curioso lo statuto assunto dal celeberrimo velo, che si sta trasformando effettivamente in una difesa per le donne, ma non nell'accezione teorizzata dal più odioso bigottismo.
Molte, ormai, lo vivono come una concessione, un vuoto omaggio formale: al riparo del quale conquistano silenziosamente, giorno dopo giorno, consapevolezza e posizioni.
Il fatto che, ad esempio, costituiscano il 60% della popolazione universitaria dovrebbe indurre chi parla dell'Iran come di uno Stato talebano in seconda a qualche seria riflessione: magari previo ritiro spirituale nel deserto del Kalahari.

L'impressione complessiva è quella di una realtà viva e pulsante, che si dibatte fra vette di efficienza (pulizia delle strade e manutenzione urbana, persino nel brulicante bazar, sono a livelli svizzero-tedeschi) e problemi strutturali irrisolti (non ultime le poco rassicuranti prospettive per l'approvvigionamento idrico).
Di uno Stato e una società che a modo loro funzionano: forse perché, dopo la Rivoluzione, esistono davvero uno Stato e una società.

A chi rimpiange quella specie di De Sica sfigato, giova ricordare in quali condizioni languisse il Paese sotto la dittatura militare del burattino insediato dagli anglo-americani: 70% di analfabeti e mortalità altissima.
Con punte di attività culturale e di dolce vita attualmente ineguagliate, d'accordo, ma che galleggiavano su un sottosviluppo esteso alla quasi totalità della popolazione.
Il regime khomeinista ha peccato per errori, brutalità, bigottismi superflui, scelta della classe dirigente in alcuni settori fra cui l'economia: "aiutato" anche dal conflitto con l'Iraq, di cui non fu propriamente l'iniziatore.
Al suo attivo rimane, però, la diffusione di servizi fondamentali, a partire da scuola e sanità: il che spiega l'eccellente livello culturale e il boom demografico, esploso quando gli Iraniani hanno smesso di morire per le malattie e le omissioni terapeutiche più banali.
Da un quasi Centrafrica di Bokassa a una realtà statuale non incompatibile coi parametri europei (quelli della civiltà e dello Stato sociale, non quelli dell'UE), con annesso il recupero di una reale sovranità: pur con tutti gli aspetti perfettibili, c'è chi negli ultimi trentacinque anni è stato governato assai peggio.

Giglic

Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #58 : Martedì 17 Giugno 2014, 07:02:08 »
Tutto giustissimo, Er Matador, almeno a sentire altre mie amicizie che in quel paese ci sono andate per lavorare. E questa unanimità di pareri sull'Iran è singolare, soprattutto perché assolutamente difforme da quella dipinta da quasi tutti i media italiani.
Mi soffermerei su questa tua, bellissima frase:
"Pesa, poi, un particolare approccio psicologico: il potere religioso sembra terrorizzato non tanto dalle violazioni alla morale islamica, quanto dal fatto che esse possano avvenire al di fuori del suo controllo"
E' il grosso limite della teocrazia, e quello che qualsiasi teocrazia tollera. Negli stati pontifici, e nella cattolicissima Italia degli anni '50, di violazioni alla morale cattolica ce ne erano quante ne volevi, ma controllate dalla Chiesa (vuoi il divorzio e l'annullamento del matrimonio? Non c'era una legge dello stato, ma l'annullamento alla sacra rota, fino al 1970.)
Io mi sono fatto questa idea, che però è molto teorica: Se vuoi far crescere un paese, il collante di un sentimento religioso (sia esso verso un dio o un ideale) è necessario. Ma la crescita di un paese ne aumenta, per inerzia quasi, anche la laicità, e quindi la diminuzione di quel collante, cominciando a generare un circolo vizioso.
Ecco perché, secondo me, la contraddizione di "aprirsi al mondo mantenendo la propria identità" è... una contraddizione: se ti apri al mondo la tua identità diventa quella globale (che NON E' quella americana, attenzione: non confondiamo predominio economico, ad oggi tenuto saldamente nelle mani degli USA per interposta Cina, dal predominio culturale, ancora oggi dominato da culture molto più antiche ed articolate), e le tue peculiarità si riducono a "simpatiche caratteristiche del  luogo", poco più dei trulli di Alberobello.
Se è un bene o un male non lo so, so solo che il mondo cresce comunque con lo scambio di idee tra persone, e non con l'isolazionismo.

Scusate l'OT

Offline cuchillo

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Re:Fase a gironi - Girone F
« Risposta #59 : Martedì 17 Giugno 2014, 09:33:27 »
Una curiosità: ma solo a me quando il pallone compie lunghe traiettorie aeree (specie sui rinvii dei portieri) sembra che l'immagine vada a scatti?

Ieri c'ho fatto caso.
Hai ragione.
Quando la palla è a una sensibile altezza da terra, l'immagine va a scatti. Palesemente.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.