Autore Topic: Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...  (Letto 13835 volte)

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Alex_K

Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #40 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 15:35:31 »
Però attenzione, ché la cessione di un Keita con conseguente plusvalenza, può farci fare al massimo una o due stagioni, imho.
Questo perché troppo spesso, secondo me, si pensa che il problema dell'acquisto dei calciatori sia solo il costo del cartellino, quando in realtà il problema sta nell'ingaggio (sul quale la Società deve pagare anche le tasse).

Il vero salto di qualità, lo si potrà fare solo a fronte di aumenti di ricavi strutturali (p.e. stadio, sponsor milionari stile psg, aumento di un ordine di grandezza del numero dei tifosi, ecc.).

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #41 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 15:41:45 »
ma era comunque un asset gia a suo tempo ben pagato e oggi 29enne. per fare i soldi veri bisogna che prendi uno prima che diventi famoso e poi lo rivendi al top.
l'aumento di capitale in questa lazio non è un'ipotesi realistica, è inutile continuare a metterlo fra le strade percorribili.

l'ho scritto che i ricavi da cessioni sono una benzina che sfrutti una tantum. non puoi programmare di farne uno a stagione e mantenere lo stesso flusso di cassa. l'andamento sarà sempre a cicli. ma non è un problema specifico della lazio, vale per tutte le società simili. finchè non arriva lo sceicco bisogna che con questo facciamo i conti.
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ThomasDoll

Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #42 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 15:58:15 »
Però attenzione, ché la cessione di un Keita con conseguente plusvalenza, può farci fare al massimo una o due stagioni, imho.
Questo perché troppo spesso, secondo me, si pensa che il problema dell'acquisto dei calciatori sia solo il costo del cartellino, quando in realtà il problema sta nell'ingaggio (sul quale la Società deve pagare anche le tasse).

Il vero salto di qualità, lo si potrà fare solo a fronte di aumenti di ricavi strutturali (p.e. stadio, sponsor milionari stile psg, aumento di un ordine di grandezza del numero dei tifosi, ecc.).

Gli sponsor milionari del PSG altro non sono che ripianamenti di perdite camuffati in barba al fair play finanziario.
Il salto in avanti dei ricavi strutturali lo ottieni, secondo me, soltanto costruendo una grande squadra che vinca e che duri.
Non è semplice, in autofinanziamento, anzi è quasi impossibile, a meno di non tirare fuori 5 keita tutti insieme in vari reparti.
Cragnotti lo fece indovinando una serie di rilanci e arrivò in cima, purtroppo l'ultimo è andato male. Per fare il Manchester City o il PSG ci vogliono centinaia di milioni a fondo perduto. Una crescita graduale passa, invece, secondo me, per un ciclo vincente e duraturo, anche virtuoso dal punto di vista economico. Non mi vengono in mente esempi. Secondo me un club che non sia una potenza mondiale può ottenere un ciclo vincente estemporaneo e rientrerà a gioco lungo nei ranghi, a meno che non si trovi l'Abramovich che non ti molla più, come è successo al Chelsea.

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #43 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 16:38:58 »
OT, ma non troppo.


Il bilancio dell’Udinese al 30 giugno 2013 ha riportato un utile d’esercizio, dopo le imposte, di Euro 32.265.947, che migliora il risultato netto del 2011/12 positivo per € 8.782.162.
La causa di questi ottimi risultati risiede principalmente nelle plusvalenze e nell’incremento del fatturato netto dovuto ai maggiori ricavi da cessione dei diritti televisivi. Nel 2012/13 si sono registrate importanti plusvalenze riguardanti la cessione di Handanovic all’Inter, di Isla e Asamoah alla Juventus, Floro Flores al Genoa, Candreva alla Lazio e Cuadrado alla Fiorentina.
I dati del bilancio 2012/13 confermano la validità del paragone dell’attività della società Udinese Calcio Spa con l’attività di una fabbrica. Tale paragone rende perfettamente l’idea della filosofia gestionale del club friulano, che non fa altro che comprare materia prima (calciatori semisconosciuti), per trasformarla in prodotti finiti (calciatori apprezzati) e successivamente rivenderli (calciomercato), conseguendo il relativo valore aggiunto (plusvalenza).

Come fa a raggiungere questo risultato la squadra friulana?

Ricordiamo che l'Udinese avuto entrate per euro 66.292.770 (prec. 63.435.707), costi per 99.666.462 (prec. 91.173.233) con un utile di 32.265.947 (prec. 8.782.162)


Da un lato, la parte relativa al costo di trasformazione è legata ai costi specifici tecnici, comprendenti i costi per scouting, osservazione calciatori e consulenze tecnico sportive, che hanno permesso di rendere costante la produzione di plusvalenze.
Nel bilancio questi costi fanno parte dei costi per i servizi indicati in euro 33.543.455 (precedente per 31.677.003). Nella relazione degli amministratori la percentuale di questi costi specifici tecnici rispetto ai costi per i servizi si aggira attorno al 24%, il che significa che per la struttura che va nel mondo alla ricerca dei giocatori costa circa 8 milioni di euro.

Dall’altra parte, per quanto concerne le entrate prodotte da questo sforzo organizzativo, si può segnalare a pagina 9 del bilancio la voce n. 20 “plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n 5 (che sarebbero gli “altri ricavi e proventi”) che reca proventi straordinari per euro 87.225.125 (nell’esercizio al giugno 2012 57.533.083).
In questo ambito, nella relazione degli amministratori, si segnala tra i proventi straordinari vi siano quelli “da alienazione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori” che sono passati da Euro 57.533.0833 milioni delle scorso esercizio a Euro 87.225.125 milioni.

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #44 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 16:55:05 »
non è affatto offtopic. è esattamente lo stesso discorso. l'udinese lo porta all'estremo ma ovviamente è un ambiente diverso e ha prospettive diverse. noi partendo dal sesto fatturato possiamo inserirci in posizioni piu nobili con una maggior costanza rispetto a loro, ma d'altro canto, non possiamo estremizzare il processo di creazione di plusvalore sui calciatori come fanno loro perchè le "valli" di rendimento non sono accettate con la stessa tranquillità.
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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #45 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:01:56 »
Gli sponsor milionari del PSG altro non sono che ripianamenti di perdite camuffati in barba al fair play finanziario.
Il salto in avanti dei ricavi strutturali lo ottieni, secondo me, soltanto costruendo una grande squadra che vinca e che duri.
Non è semplice, in autofinanziamento, anzi è quasi impossibile, a meno di non tirare fuori 5 keita tutti insieme in vari reparti.
Cragnotti lo fece indovinando una serie di rilanci e arrivò in cima, purtroppo l'ultimo è andato male. Per fare il Manchester City o il PSG ci vogliono centinaia di milioni a fondo perduto. Una crescita graduale passa, invece, secondo me, per un ciclo vincente e duraturo, anche virtuoso dal punto di vista economico. Non mi vengono in mente esempi. Secondo me un club che non sia una potenza mondiale può ottenere un ciclo vincente estemporaneo e rientrerà a gioco lungo nei ranghi, a meno che non si trovi l'Abramovich che non ti molla più, come è successo al Chelsea.

In Italia l'unico esempio possibile è la Juventus, è stata a suo tempo la sola a non usufruire dello spalmadebiti e non ha mai disdegnato di fare plusvalenze o cedere giocatori anche in barba al sentimento comune, la sua gestione societaria è sempre stata asettica rispetto l'ambiente senza farsi influenzare da consiglieri o consigliori interessati, la Juve, come le due milanesi ha creato la sua tifoseria a partire dagli anni 60 sfruttando le vittorie e soprattutto il mezzo televisivo che entrava in quel periodo in tutte le case, gli Agnelli hanno dato i mezzi iniziali ma la gestione economica è sempre stata virtuosa e attenta ai costi, basta ricordare che Giordano rifiutò di andare a Torino perché l'ingaggio proposto era addirittura inferiore a quello che prendeva alla Lazio.
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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #46 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:08:30 »
Vero! Però Moggi e Giraudo si erano, come dire... accertati di poter vincere con continuità.
;)

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #47 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:08:48 »
la juventus ha comunque, ad oggi, il piu alto fatturato e il piu alto monte ingaggi della serie A. non ha molto senso paragonarli a noi, il punto di partenza è troppo diverso.
fintanto che non arrivi qualcuno che immetta capitali ingenti da fuori in una squadra italiana, non avremo un veo e proprio termine di paragone con psg, city ecc.
oggi come oggi, con le milanesi in fase di contenimento dei costi, tutte le squadre italiane sono gestite alla lotito (forse l'unico caso un pò anomalo è la roma), le differenze le fanno di base il fatturato e stagione per stagione la bravura nel costruire la squadra. è evidente che piu gonfio è il portafoglio con cui vai al mercato e piu facile è "azzeccare" le scelte.
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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #48 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:19:05 »
Vero! Però Moggi e Giraudo si erano, come dire... accertati di poter vincere con continuità.
;)

Una gestione talmente accorta da mettere sul piatto negli ultimi anni 100 milioni a stagione per il calcio mercato e soprattutto pe rla gioia di Marchionne.
La Juventus è un altro caso di industria applicata al calcio: risorse integrate per arrivare a un certo obiettivo. Altro che gestione accorta: quella poteva andare bene 30 anni fa, quando i bianconeri controllavano tutto il calcio italiano.
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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #49 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:21:50 »
non è affatto offtopic. è esattamente lo stesso discorso. l'udinese lo porta all'estremo ma ovviamente è un ambiente diverso e ha prospettive diverse. noi partendo dal sesto fatturato possiamo inserirci in posizioni piu nobili con una maggior costanza rispetto a loro, ma d'altro canto, non possiamo estremizzare il processo di creazione di plusvalore sui calciatori come fanno loro perchè le "valli" di rendimento non sono accettate con la stessa tranquillità.
Trovo l'esempio dell'udinese interessante, perché mi consente di sviluppare una riflessione un po' particolare.

Da un punto di vista aziendale l'udinese è come una società che ingaggia dei professionisti dello spettacolo per organizzare eventi di intrattenimento. I suoi ricavi (e i profitti, al netto dei costi e di tante altre voci) derivano dalla capacità di vendere - di fatto - servizi di intrattenimento a un prezzo congruo. Come in effetti avviene.

Accade tuttavia che l'udinese finisca per realizzare una significativa quota di ricavi extra da un'attività per così dire "non caratteristica", cedendo ad altre società il diritto di utilizzare le prestazioni artistiche dei professionisti dello spettacolo che ha pro tempore sotto contratto.

Non vedo come si possa ritenere questo modello, che pure funziona assai bene, virtuoso e replicabile.

I calciatori sono fattori della produzione. Anomali quanto si vuole ma quello sono.
Eppure si ritiene di poter prescindere dall'obiettivo di incrementare sempre più il valore della produzione privandosi - di anno in anno - di quei fattori della produzione maggiormente ambìti e sostituendoli con nuovi fattori, meno costosi e potenzialmente rivendibili in un futuro prossimo allorquando il loro valore si sarà incrementato.

C'è qualcosa che non mi quadra, di fondo. Come se un'azienda che produce fiammiferi pianificasse di realizzare utili sempre maggiori privandosi, di anno in anno, dei più sofisticati macchinari (acquisiti da terzi produttori e poi migliorati 'in house' oppure autoprodotti) per la produzione dei fiammiferi. Senza dunque preoccuparsi di conquistare nuovi mercati con i propri fiammiferi o, allo stesso tempo, vendere sui propri tradizionali mercati di sbocco fiammiferi meno costosi e dunque con una marginalità più elevata.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #50 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:25:49 »
Una cosa che ballza agli occhi guardando i numeri di bilancio che traspaiono dell'udinese è che pur spendendo in ingaggi molto meno di chiuque altro le sue spese complessive sono altissime
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Alex_K

Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #51 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:27:55 »
Gli sponsor milionari del PSG altro non sono che ripianamenti di perdite camuffati in barba al fair play finanziario.

Esatto. E' la cosiddetta soluzione "sceicco scemo"

Il salto in avanti dei ricavi strutturali lo ottieni, secondo me, soltanto costruendo una grande squadra che vinca e che duri.
Non è semplice, in autofinanziamento, anzi è quasi impossibile, a meno di non tirare fuori 5 keita tutti insieme in vari reparti.
Cragnotti lo fece indovinando una serie di rilanci e arrivò in cima, purtroppo l'ultimo è andato male. Per fare il Manchester City o il PSG ci vogliono centinaia di milioni a fondo perduto. Una crescita graduale passa, invece, secondo me, per un ciclo vincente e duraturo, anche virtuoso dal punto di vista economico. Non mi vengono in mente esempi. Secondo me un club che non sia una potenza mondiale può ottenere un ciclo vincente estemporaneo e rientrerà a gioco lungo nei ranghi, a meno che non si trovi l'Abramovich che non ti molla più, come è successo al Chelsea.

Non lo so, non ne sono sicuro.
Secondo me, non è che più vinci e più aumentano i ricavi, ma è più probabile il contrario, ovvero che è l'aumento dei ricavi a permetterti di costruire una squadra più competitiva.

Offline aquilafelyx

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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #52 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:30:29 »
Vero! Però Moggi e Giraudo si erano, come dire... accertati di poter vincere con continuità.
;)

Come si dice dalle mie parti "il più pulito c'ha la rogna" , in un ambito altamente concorrenziale come quello calcistico le attività della triade avevano i suoi perché, purtroppo l'inchiesta ed il processo non ci hanno detto tutta la verità.
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« Risposta #53 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:33:20 »
ma difatti l'udinese non cresce affatto indefinitamente. nessuna società di calcio può farlo.
l'udinese ha semplicemente deciso di estremizzare questo meccanismo sovrapponendo al suo potere consolidato (che sarà l'udinese? il decimo fatturato in italia forse?) una parte variabile che ha cicli molto brevi (l'udinese non trattiene i calciatori appena acquistano valore li cede) ma potenzialmente picchi molto pronunciati (se pescano parecchi bravi contemporaneamente e/o li rivendono bene). sono scelte. l'udinese chissà quando riavrà una squadra in grado di arrivare terza. purtroppo ci ha detto male a noi che l'hanno avuta nell'anno sbagliato.

la lazio (come fiorentina, napoli ecc), partendo da una posizione di partenza molto piu vicina alle zone nobili, deve per forza di cose provare a trattenere i calciatori bravi che scova per qualche anno, in modo da avere delle finestre buone per 2 o 3 tentativi. i cicli sono piu lenti e ci saranno turnazioni negli uomini chiave meno frettolose. ma comunque ci saranno sempre dei picchi e delle valli, sebbene meno pronunciati rispetto all'udinese.

secondo me l'esempio piu calzante, come paragone per la lazio, è la fiorentina. è l'unico competitor realmente alla pari che c'è in italia. e anche le politiche gestionali checchè se ne dica, secondo me sono piu simili simili di quanto si creda (gomez a parte).
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« Risposta #54 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:44:10 »
[...]
la lazio (come fiorentina, napoli ecc), partendo da una posizione di partenza molto piu vicina alle zone nobili, deve per forza di cose provare a trattenere i calciatori bravi che scova per qualche anno, in modo da avere delle finestre buone per 2 o 3 tentativi. i cicli sono piu lenti e ci saranno turnazioni negli uomini chiave meno frettolose. ma comunque ci saranno sempre dei picchi e delle valli, sebbene meno pronunciati rispetto all'udinese.

secondo me l'esempio piu calzante, come paragone per la lazio, è la fiorentina. è l'unico competitor realmente alla pari che c'è in italia. e anche le politiche gestionali checchè se ne dica, secondo me sono piu simili simili di quanto si creda (gomez a parte).
Mirabile intervento, che ben evidenzia il 'destino' di un club di seconda fascia come la Lazio, chiamato a vivere cicli in cui si alternano fasi ascendenti e discendenti con l'obiettivo di trovare [più che pianificare] la stagione perfetta nella quale si riesce a competere con club economicamente meglio attrezzati e dunque in teoria di livello inevitabilmente superiore. Un destino e una prospettiva che mal s'attagliano al modello gestionale adottato da Società come l'udinese, peraltro benissimo gestita.

Plaudo anche all'ultimo paragrafo, che ben chiarisce quale è - per bacino d'utenza e risorse disponibili - la reale competitor naturale della Lazio. Il club 'nemico' per eccellenza che contende alla Lazio la sesta piazza (dietro alle tre grandi del Nord, al napoli e alla xxxx) nella graduatoria del calcio italiano.
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Re:Trimestrale al 31 marzo 2014. Ancora Salernitana...
« Risposta #55 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 17:45:24 »
Una cosa che ballza agli occhi guardando i numeri di bilancio che traspaiono dell'udinese è che pur spendendo in ingaggi molto meno di chiuque altro le sue spese complessive sono altissime

L'Udinese, o meglio la famiglia Pozzo, è un calciatorificio, la loro attività principale è la formazione ed il trading dei giocatori, per rendersi conto del loro modus operandi basta scorrere le liste dei trasferimenti dei friulani durante gli anni,
stasera giocherà la finale di Europa League "un certo Siqueira" (semicit.) che da ben 8 anni è a vario titolo legato a loro, infatti è ancora oggi di proprietà del Granada, http://www.transfermarkt.co.uk/en/guilherme-siqueira/transfers/spieler_44373.html nonostante sia arrivato alla soglia dei 29 anni, i Pozzo non disdegnano di mantenere sotto contratto giocatori anche se un po' in là con gli anni, hanno una gestione ferrea degli ingaggi e buoni rapporti con vari procuratori, quello che non guadagnano oggi lo potranno ricavare domani.
E se il giocatore non gli esplode lo potranno sempre richiamare ad Udine per dare un tocco d'esperienza alla squadra, fecero così con Pinzi, dopo un paio di prestiti in giro non lo hanno scaricato ma fatto tornare alla base dove presumibilmente finirà la carriera. 
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« Risposta #56 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 18:12:23 »
L'Udinese, o meglio la famiglia Pozzo, è un calciatorificio, la loro attività principale è la formazione ed il trading dei giocatori, per rendersi conto del loro modus operandi basta scorrere le liste dei trasferimenti dei friulani durante gli anni,
stasera giocherà la finale di Europa League "un certo Siqueira" (semicit.) che da ben 8 anni è a vario titolo legato a loro, infatti è ancora oggi di proprietà del Granada, http://www.transfermarkt.co.uk/en/guilherme-siqueira/transfers/spieler_44373.html nonostante sia arrivato alla soglia dei 29 anni, i Pozzo non disdegnano di mantenere sotto contratto giocatori anche se un po' in là con gli anni, hanno una gestione ferrea degli ingaggi e buoni rapporti con vari procuratori, quello che non guadagnano oggi lo potranno ricavare domani.
E se il giocatore non gli esplode lo potranno sempre richiamare ad Udine per dare un tocco d'esperienza alla squadra, fecero così con Pinzi, dopo un paio di prestiti in giro non lo hanno scaricato ma fatto tornare alla base dove presumibilmente finirà la carriera.

A giudicare dall'evoluzione recente anche da queste parti assistiamo a una storia abbastanza simile.
Questa impressione è corroborata dal fatto che la società Immobiliare 03 che controllerebbe le aziende del gruppo facente capo all'azionista di maggioranza (uso il condizionale perché non sono né il commercialista di Lotito, né ho fatto visure alla camera di commercio) sarebbero le ben note Linda,
Bona Dea,  Società Nazionale Appalti e Manutenzioni Lazio (Snam) e la Immobiliare Appia.

Come sapete, Linda S.r.l. (40%), S.n.a.m. Lazio Sud S.r.l. 40% e Bona dea S.r.l. (20%) partecipano alla compagine azionaria di Lazio Events S.r.l. il veicolo societario che controlla il gruppo SSLazio.

in una ricostruzione giornalistica trovata su internet il fatturato al 2012 delle seguenti aziende del gruppo:
Snam - 30,7 milioni di euro (nel 2011, 43,7 milioni)  (nell’articolo viene descritta come “la principale società operativa” del gruppo)
Linda – circa 10 milioni (nel 2011, prec. 14 milioni)

Se queste due sono le società che fatturano di più nel gruppo questo sta a significare che il rapporto tra gruppo e Lazio in termini di fatturato è di 1 a 2.

Anche qui avverrebbe, pertanto, il neanche tanto strano fenomeno di un gruppo che diventa un calciatorificio.
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« Risposta #57 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 18:21:42 »
non sono sicuro di aver capito questo tuo ultimo parallelo. puoi parlare in modo chiaro senza la sovrastruttura sarcastica che rende faticoso a volte capire di preciso cosa vuoi dire? tanto siamo fra amici.

stai facendo un parallelo fra le aziende di lotito che forniscono servizi alla lazio e le squadre associate ai pozzo in spagna e inghilterra? sono sincero, non ho capito.
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« Risposta #58 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 18:24:04 »
Mirabile intervento, che ben evidenzia il 'destino' di un club di seconda fascia come la Lazio, chiamato a vivere cicli in cui si alternano fasi ascendenti e discendenti con l'obiettivo di trovare [più che pianificare] la stagione perfetta nella quale si riesce a competere con club economicamente meglio attrezzati e dunque in teoria di livello inevitabilmente superiore. Un destino e una prospettiva che mal s'attagliano al modello gestionale adottato da Società come l'udinese, peraltro benissimo gestita.

Plaudo anche all'ultimo paragrafo, che ben chiarisce quale è - per bacino d'utenza e risorse disponibili - la reale competitor naturale della Lazio. Il club 'nemico' per eccellenza che contende alla Lazio la sesta piazza (dietro alle tre grandi del Nord, al napoli e alla xxxx) nella graduatoria del calcio italiano.

Le uniche veramente fuori portata sono le strisciate, un fatturato più che doppio crea un gap difficilmente colmabile, con le altre ce la giochiamo e ce la giocheremo come sempre.
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« Risposta #59 : Mercoledì 14 Maggio 2014, 18:47:14 »
Le uniche veramente fuori portata sono le strisciate, un fatturato più che doppio crea un gap difficilmente colmabile, con le altre ce la giochiamo e ce la giocheremo come sempre.
Senza dubbio ce la giochiamo e ce la giocheremo, come sempre avviene.
Personalmente, tuttavia, credo che soccomberemo spesso con le altre due più agguerrite concorrenti della nostra fascia di appartenenza (napoli e xxxx).
Ma quel che credo io non conta nulla, in fondo. La verità è che la Lazio continuerà a competere nel campionato italiano.
E grazie alla sua base di ricavi, che è il prodotto di una tifoseria che l'altra sera ha dimostrato con quali numeri è capace di mobilitarsi per la giusta occasione (sarebbe tuttavia il caso che la tifoseria della Lazio ci fosse sempre, con quei numeri. Questa è la SFIDA per Presidenza, Società, tifoseria e comunicazione devono raccogliere con l'obiettivo di non soccombere, rinunciando ognuno a qualcosa), è possibile che prima o poi arriverà l'anno - per casuale combinazione di fattori o per pianificata strategia - in cui ce la giocheremo sino in fondo, per il grande obiettivo finale.

Personalmente, sono pronto ad attendere a lungo quel momento che è possibile arrivi, prima o poi. Fosse anche questione di parecchi decenni.
Per l'intanto avremo le Lazio del presente (il presente attuale e il presente futuro). E sono quelle Lazio, con buona pace di tutti, le uniche in grado di suscitare nella tifoseria le emozioni più forti e profonde. Non fosse altro per il fatto che il passato è rievocazione (emozionante quanto si vuole ma pur sempre in assenza degli eventi che creano emozioni) e il futuro, semplicemente, non esiste.

C'è solo il presente. E dunque, purtroppo o per fortuna, c'è solo la Lazio di oggi e quella prossima ventura, che inizierà la sua stagione agonistica fra poco più di tre mesi.
Buon viaggio, caro Piero.