la notte del 12 maggio. LIVE

[chinaglia]

Solo dei folli potrebbero prendere la serata di ieri come base per un progetto serio, immagina un imprenditore che apre un ristorante con la migliore cucina ed il miglior servizio possibile e che basa le sue fortune sulle critiche di Benedetti, Capodaglio, De Angelis, Greco e Plastino, la prima volta che non gli fa trovare il tavolo apparecchiato gli sputtanano il locale in ogni dove, senza contare i questuanti fuori la porta d'ingresso e qualche decina di avventori che tra una portata e l'altra ingannano il tempo ruttando e scorreggiando.

Solo dei ciechi non potrebbero prendere la serata di ieri come base per un progetto serio. Quel pubblico è il pubblico della SS Lazio, e chi la compra, e sa far bene il suo lavoro, si prende anche i 60mila sugli spalti. E chi sa far bene il suo lavoro non ha problemi a gestire o persino schiacciare gente come Benedetti, Capodaglio, De Angelis, Greco e Plastino. ma il problema, appunto, è saper fare bene il proprio lavoro.

[Boks XV]

Personalmente, per chiudere, trovo tuttavia incommensurabilmente più insultante - per la mia e l'altrui intelligenza - l'ossessiva iterazione della fola che vuole numerose migliaia di laziali manipolate da quei geni della persuasione occulta che sarebbero i professionisti della comunicazione delle radio locali romane rispetto all'accusa, lanciata da più parti, che equipara ai xxxxnisti fracichi chi la pensa o si comporta in un certo modo.

[BobLovati]

Bellissima frase di Delio Rossi: "Non c'è futuro se non c'è rispetto per il passato".

vero, anche se piuttosto logico e scontato; il fatto è che ognuno si sceglie il passato che preferisce ed è proprio in quel momento che iniziano le divergenze.

Non credo che in tutta questa storia ci sia un giusto ed uno sbagliato; ognuno ha il suo mja, purtroppo, non siamo abituati a rispettare le opinioni ed i diritti altrui.
Quando ero ragazzino (quei 2-300 anni fa   ) ci insegnavano che " tutti i tuoi diritti sono figli di doveri compiuti, ed il tuo diritto finisce dove inizia quello altrui (cit) "; una frase del genere, ora, non credo neppure circoli più, nemmeno nelle mostre e fiere dell´antiquariato.
Peccato

[Drenai]

Non concordo mio caro franz

nemmeno io. anzi, lo stadio di ieri sera dimostra esattamente il contrario. la capacità di smuovere e orientare il popolo laziale da parte della comunicazione è gigantesca.
se da domani cominciassero a incensare keita e anderson, a prospettare grandi acquisti per l'estate, a fomentare per ricreare domenicalmente le emozioni di ieri, lo stadio si riempirebbe di nuovo anche in campionato e gli abbonamenti fioccherebbero. lotito o non lotito. ne sono certo.
perchè lotito (o chiunque al posto suo sia presidente) con l'emozione di essere laziale non c'entra una mazza. sono i comunicatori che a forza di ripeterlo hanno convinto tanta gente che lotito ha il potere di intaccare la propria lazialità. ieri sera è la dimostrazione che la lazialità c'è a prescindere da lotito.
ora se solo ci tenessero veramente allalazio invece che ai propri interessi, avrebbero un'occasione unica per convogliare questo comune sentimento di fratellanza verso la lazio che gioca per i 3 punti. speriamo che accada, ma io ci credo poco.

[darienzo]

Non concordo mio caro franz

[geddy]

Qualsiasi squadra raggiunga risultati difficilmente si ritrova spalti deserti. E' talmente ovvio.

[jegue98]

Io sono rimasto a casa e, per le motivazioni che ho addotto, credo di aver fatto la cosa giusta.
Il successo dell'evento avvalora, per come la vedo io, quelle motivazioni.
Non ci fosse stata tanta gente, ieri, voleva dire che, per esempio per quanto mi riguarda, tutta l'amarezza per lo stadio vuoto la domenica era infondata. I laziali sono quelli, sono quei pochi, stiamoci.
Invece, proprio la potenzialità che ieri il tifo della Lazio ha espresso, la capacita di riempire, solo per Amore e senza bisogno di Grandi eventi, lo stadio, aumenta la mia amarezza per il vuoto domenicale. Ieri abbiamo visto ciò che potremmo essere e che non siamo.
E dare tutte le colpe al Tiranno può esser cosa forse giusta o plausibile, ma non vorrei, ma ho paura che sia così, si trattasse di un alibi. L'alibi per coprire la propria stanchezza, il distacco dalla Lazio che ieri, come in un canto del cigno, si è ricomposto. Ma si è ricomposto con la Lazio? O con la propria gioventù, con la nostalgia di ciò che eravamo e non siamo più?
La Lazio c'è sempre, e se i sessantamila di ieri le staranno vicino SEMPRE, sarà sempre più forte. Con o senza il Tiranno.

Aggiungo io, che la Lazio è stata abbandonata da chi è tifoso di se stesso. Da chi è innamorato solo delle proprie idee, da chi antepone le proprie antipatie alla pura e semplice passione, parlando di disamore senza conoscerne il significato. Io come forse pochi altri, seguirei la Lazio anche se finisse in Lega Pro. Perché animato da un sentimento privo di futili motivazioni. Rispetto per tutti coloro che ieri c'erano ieri sera e si sono emozionati ma non parlatemi di AMORE.
Amore è altro.

[franz_kappa]

Non concordo mio caro franz

Legittimo. Non mi sogno in alcun modo di imporre il mio punto di vista.

Colgo l'occasione per rispondere a Indaco, che scrive:

Io non c'erp ieri sera, per scelta, ma nessuno per questo mi può accusare di essere della roma. E' tutto molto semplice.

Rispetto sommamente il suo sentire. Peraltro, io stesso reagivo in analogo modo, sino ad alcuni mesi fa, nei confronti di quelle intemerate che Indaco censura.

Poi, però, ho maturato un diverso punto di vista.
Ma chi è, in fondo, il franz_kappa di turno che - in forma anonima su un forum - sentenzia sull'altrui passione sportiva? Ma ha davvero una qualche infima rilevanza l'opinione del franz_kappa di turno sulla lazialità di Indaco o di chiunque altro? I due manco si conoscono. Certo, frequentano lo stesso spazio virtuale e sarebbe dunque opportuno che mantenessero una relazione basata sulla cortesia. Purtuttavia nella vita non si può ottenere tutto e può capitare, non di rado, che il franz_kappa di turno arrivi a concionare che alcuni, ebbene sì, sono tifosi della xxxx se si comportano in un certo modo.

Ciò detto mi domando: ma chi è mai questo franz_kappa o qualunque altro utente virtuale? E' davvero importante la sua opinione su di noi? Questo soggetto anonimo, che a tutti gli effetti NON ESISTE come entità reale (visto che dal vivo, magari, non si rivolgerebbe mai nei confronti di altri laziali in quel modo. E non mi riferisco al timore di reazioni fisiche, badate bene! E' proprio la relazione immediata che è diversa da una mediata dalla Rete) può in alcun modo modificare il nostro stato d'animo con le sue opinioni?

La risposta è no, senza alcuna esitazione. Leggere e andare oltre, dunque. Siamo adulti, diamo solo alle cose che meritano il giusto peso. 

[fish_mark]

Innocenti evasioni

Verso sera, prendo la tangenziale, solito lento cordone di lamiere roventi sotto un cielo plumbeo, tra clacson e radio gracchianti. Sembra il traffico di sempre, si avanza a passo d’uomo, ma forse no. Piano piano, si arriva nei pressi di Ponte Milvio, dove il fiume di macchine sembra aver invaso la città come uno tsunami.
Lascio la macchina ma un signore fermo all’incrocio con aria stupita mi chiede “Ma cosa sta succedendo?”. Gli rispondo che c’è in programma una partita di vecchie glorie della Lazio. Al che con un sorriso mi dice che gli sembra una cosa da finale di Champions league, con tutto quel traffico ed io gli confermo che in effetti sono previste 60 mila persone.

Una cosa da Champions league … La battuta non mi lascia indifferente, ma intanto mi incammino verso lo stadio e nell’attraversare Ponte Milvio vedo capannelli di ragazzi con maglie sciarpe e bandiere, che addentano i loro panini affamati tout court prima del piatto forte, 40 anni di Lazio, il tutto accompagnato da copiose birre, atmosfera da primo maggio, di scampagnata, tanta serenità e soprattutto lazialità. Vedi il ragazzo con la maglia di Simeone, la mamma con quella di Signori, il cugino con il bandierone che camminano verso lo stadio, mentre il traffico scorre lento di fronte a un paio di vigili urbani trattenuti in servizio dalla probabile fede romanista.

Lo stadio si avvicina mentre sale sempre più forte e assordante il rumore dei cori. Si corre tra le macchine che si incuneano nella pineta alla ricerca di un improbabile parcheggio, ma lo slalom risolutore ci fa guadagnare il cancello.

All’arrivo soltanto un paio di steward e i tornelli ci ricordano che siamo nel 2014, poi più nulla, nessun dispositivo di polizia visibile, soltanto l’adrenalina che sale e allora si corre sulle scalette perché bisogna arrivare in tempo per una partita che non assegna né punti, né trofei, ma consegna il risultato che aspettavamo da tempo: ci siamo ancora, ecco dove eravamo!

All’entrata il tuffo al cuore. Ci siamo ecco, dove stavamo, la nord piena, come la Monte Mario e anche la sud, ci sono anche gli Eagles, tante tantissime bandiere, atmosfera da Bundesliga, un trionfo di colori, fumogeni, stelle filanti. Quando giochiamo? Ma che importa, ci sono tutti, anche i nostri cari – quelli che c’erano quaranta’anni fa - che da lassù, dalla Madonnina ci guardano e ci urlano

DOVE STAVATE?

[franz_kappa]

nemmeno io. anzi, lo stadio di ieri sera dimostra esattamente il contrario. la capacità di smuovere e orientare il popolo laziale da parte della comunicazione è gigantesca.
se da domani cominciassero a incensare keita e anderson, a prospettare grandi acquisti per l'estate, a fomentare per ricreare domenicalmente le emozioni di ieri, lo stadio si riempirebbe di nuovo anche in campionato e gli abbonamenti fioccherebbero. lotito o non lotito. ne sono certo.

Mi permetterai di essere un filino sgradevole. Non maleducato ma un filino sgradevole sì. Questo schematismo che tu illustri a me pare coerente solo con una conoscenza quanto mai superficiale, approssimativa e 'a senso' di quelli che sono i meccanismi (invero complessi e che richiederebbero uno studio un minimo approfondito) che regolano la comunicazione di massa e le interazioni tra mezzi di informazione (peraltro in alcuni casi freddi e generalmente obsoleti come radio, quotidiani e tv locali) e il variegato universo rappresentato da un'audience che coincide con la numerosa tifoseria laziale.

E' la descrizione di un automatismo che NON ESISTE (semplicisticamente: dato uno stimolo 'A', dalla comunicazione di esso deriva sempre, immutabilmente e universalmente, una generalizzata reazione 'B') a sdegnare, letteralmente, per un'impudica riproposizione che è per giunta pedissequa, quotidiana, eterna.
Ci si è convinti che nella tifoseria laziale non esista autodeterminazione. Ci si è convinti che basterebbe la predisposizione di un messaggio - anche completamente opposto - rispetto a quelli che in genere sono attualmente diffusi per sortire un effetto esattamente contrario.

Ma questa, a me pare, è una convinzione in effetti basata sul nulla, su esperienze limitate ma che vengono da molti avventatamente rese assolute, erigendo teorie generali su luoghi comuni.

Alla lunga è faticoso, vi garantisco. E' dolorosamente faticoso.

[fish_mark]

nemmeno io. anzi, lo stadio di ieri sera dimostra esattamente il contrario. la capacità di smuovere e orientare il popolo laziale da parte della comunicazione è gigantesca.
se da domani cominciassero a incensare keita e anderson, a prospettare grandi acquisti per l'estate, a fomentare per ricreare domenicalmente le emozioni di ieri, lo stadio si riempirebbe di nuovo anche in campionato e gli abbonamenti fioccherebbero. lotito o non lotito. ne sono certo.
perchè lotito (o chiunque al posto suo sia presidente) con l'emozione di essere laziale non c'entra una mazza. sono i comunicatori che a forza di ripeterlo hanno convinto tanta gente che lotito ha il potere di intaccare la propria lazialità. ieri sera è la dimostrazione che la lazialità c'è a prescindere da lotito.
ora se solo ci tenessero veramente allalazio invece che ai propri interessi, avrebbero un'occasione unica per convogliare questo comune sentimento di fratellanza verso la lazio che gioca per i 3 punti. speriamo che accada, ma io ci credo poco.

Carissimo
la capacità della comunicazione (tout court, non semplicemetne quella delle radio) è acclarata.
Se 60 mila persone si muovono per merito di Wilson e Oddi, ma non per Lotito il problema non è evidente: ma non è dei primi, ma del secondo.
Inutile, piangere i complotti alla luna.
Il presidente della Lazio non è Wilson. Si attrezzasse per riportarli i 60 mila. Dopo 10 anni non ci sono complotti che tengano: o hai sbagliato tutto, o non sei adatto al mestiere.

[aquilafelyx]

Solo dei ciechi non potrebbero prendere la serata di ieri come base per un progetto serio. Quel pubblico è il pubblico della SS Lazio, e chi la compra, e sa far bene il suo lavoro, si prende anche i 60mila sugli spalti. E chi sa far bene il suo lavoro non ha problemi a gestire o persino schiacciare gente come Benedetti, Capodaglio, De Angelis, Greco e Plastino. ma il problema, appunto, è saper fare bene il proprio lavoro.

Quando ci fu da mettere mano al portafogli per salvare la Lazio dal fallimento non si presentò nessuno tranne un oscuro rappresentante del generone romano, avevamo appena finito una stagione con il record di abbonati, oltre 40 mila, cosa mai successa neanche negli anni d'oro, evidentemente la troppa luce quella volta ha abbagliato, fino a renderlì ciechi, tutti gli imprenditori che non hanno visto il potenziale di un siffatto pubblico, lo stesso pubblico, sempre bene ricordarlo, che fece meno abbonamenti dopo aver conquistato uno scudetto epocale per le modalità con cui arrivò.

Il fatto è che la critica un tanto al chilo è a gratis mentre per andare allo stadio tocca mettere mano al portafogli, cosa alquanto ostica per chi è abituato a prendere piuttosto che dare...

[cuchillo]

Qualsiasi squadra raggiunga risultati difficilmente si ritrova spalti deserti. E' talmente ovvio.

Questa è sempre stata la mia posizione.
C'è una quota frizionale di tifosi (o chiamateli come volete) che agisce, si muove, decide in modo eterodiretto. "Fa" perché qualcun altro decide che bisogna "fare". Va allo stadio quando glielo dicono, non ci va quando glielo dicono.  Vogliamo dire 10.000 persone? Ma diciamo pure 15.000. Voglio essere largo, tié, 18.000.
C'è poi una quota di tifosi, molto più cospicua (diciamo i 45.000 di ieri, che sono altro rispetto ai 18.000), che agisce e decide autonomamente e, aldilà di partite drammatiche tipo Lazio-Bari del 2010, popola lo stadio molto spesso in base ai risultati e alla potenziale qualità della partita. Non faccio mistero di far parte - negli anni in cui non mi abbono - di questa seconda categoria.
A me pare molto semplice. Nel 2006-'07 c'era o' sciopero der tifo ma la squadra andava molto bene, lo stadio non era di certo gremito ma 40.000 spettatori a Lazio-Empoli di sabato alle 18,00 io me li ricordo. E i fischi a Lotito venivano coperti da fischi di entità superiore.
E' così che va il calcio.   
E aggiungo. Su tutto questo s'innesta l'andamento dell'altra squadra. Se la roma, per dire, fosse retrocessa in B sabato scorso, a Lazio-Bologna, invece che il deserto, ci sarebbe stato un delirio di 60.000 tifosi impazziti per una partita più virtuale di quella di ieri.

[darienzo]

Basterebbe andarsi a leggere le sequele di insulti tutti uguali sulle pagine ufficiali della Lazio sui Social network.
Ieri in un richiamo celebrativo sul quarantennale spiccava ripetuto nelle risposte "voi non potete per mettervi di festeggiare, voi non c'entrate niente con la nostra Lazio". Una cosa assurda e paradossale

[BobLovati]

Solo dei folli potrebbero prendere la serata di ieri come base per un progetto serio, immagina un imprenditore che apre un ristorante con la migliore cucina ed il miglior servizio possibile e che basa le sue fortune sulle critiche di Benedetti, Capodaglio, De Angelis, Greco e Plastino, la prima volta che non gli fa trovare il tavolo apparecchiato gli sputtanano il locale in ogni dove, senza contare i questuanti fuori la porta d'ingresso e qualche decina di avventori che tra una portata e l'altra ingannano il tempo ruttando e scorreggiando.

dopo " tavolo apparecchiato " ti sei dimenticato ( o volutamente omesso ? ) AGGRATISE   

[Drenai]

i 60000 non si devono muovere per lotito. è tutto qua il punto.
nè pro nè contro. se amano sostenere la lazio, se si sono sentiti a casa ieri sera, si devono muovere PER SE' STESSI.

è nell'indole del laziale aver fatto degli anni bui paradossalmente quasi un vanto. serbiamo nel cuor un ricordo tutto sommato dolce di squadre indecenti.
legare oggi il proprio sostegno ai milioni investiti, e un atteggiamento antitetico all'idea di essere tifoso con cui sono cresciuto. anzi mi fa abbastanza schifo. è una mercificazione. è come se si "vendesse" il proprio tifo.

[geddy]

Mark è evidente che si opera in regime di concorrenza e non di monopolio. Ci sono due Lazio. Una gioca la domenica e costa 15 euro,minimo, ed è mortalmente noiosa. L'altra gioca quasi mai, anzi non gioca a calcio. Ne costa 3 e ti puoi portare pure il panino con la frittata. Se ti poni nella condizione di scegliere, scegli la seconda. Se del calcio ti interessa poco scegli la seconda, se sei tifoso la seconda capace pure che ti fa girare le palle. Ma mica per aver rivisto Favalli, Mancini e Nanni.
Non si capisce bene di cosa stiamo discutendo. Se Tare e Lotito hanno la capacità di portare allo stadio 60000 persone a vedere scapoli ammogliati o altro.

[Boks XV]

Mi permetterai di essere un filino sgradevole. Non maleducato ma un filino sgradevole sì. Questo schematismo che tu illustri a me pare coerente solo con una conoscenza quanto mai superficiale, approssimativa e 'a senso' di quelli che sono i meccanismi (invero complessi e che richiederebbero uno studio un minimo approfondito) che regolano la comunicazione di massa e le interazioni tra mezzi di informazione (peraltro in alcuni casi freddi e generalmente obsoleti come radio, quotidiani e tv locali) e il variegato universo rappresentato da un'audience che coincide con la numerosa tifoseria laziale.

E' la descrizione di un automatismo che NON ESISTE (semplicisticamente: dato uno stimolo 'A', dalla comunicazione di esso deriva sempre, immutabilmente e universalmente, una generalizzata reazione 'B') a sdegnare, letteralmente, per un'impudica riproposizione che è per giunta pedissequa, quotidiana, eterna.
Ci si è convinti che nella tifoseria laziale non esista autodeterminazione. Ci si è convinti che basterebbe la predisposizione di un messaggio - anche completamente opposto - rispetto a quelli che in genere sono attualmente diffusi per sortire un effetto esattamente contrario.

Ma questa, a me pare, è una convinzione in effetti basata sul nulla, su esperienze limitate ma che vengono da molti avventatamente rese assolute, erigendo teorie generali su luoghi comuni.

Alla lunga è faticoso, vi garantisco. E' dolorosamente faticoso.

ed è esattamente il motivo per il quale uno, dopo anni nei quali si è dovuto sorbire queste cazzate sparate sul forum impunemente e quotidianamente, alla fine se rompe er cazzo e tratta la gente per quello che è.
o stupida o in malafede.

[BobLovati]

ma è ovvio amico mio che non mi riferisco certo ai galantuomini come te. 
che infatti riconosci di aver sbagliato e rosichi -giustamente  - per l'assenza.
io mi riferisco agli ossessionati che, pur avendo visto fallire tutte le loro speranze che l'evento fosse  l'antibustadecoccedefave-day che auspicavano per poter dire "avete visto?", non riconoscono di aver fatto una cazzata nel restare a casa.
zitelle acide, nel migliore dei casi.

fattela, però, una vita fuori dall´offesa, dall´improperio o dall´agenzia che rilascia patenti d´ogni tipo, daiii   

[fish_mark]

Non si capisce bene di cosa stiamo discutendo. Se Tare e Lotito hanno la capacità di portare allo stadio 60000 persone a vedere scapoli ammogliati o altro.

Tare e Lotito hanno dimostrato di non avere questa capacità, finora.
I 60 mila di ieri erano sicuramente drogati dalla nostalgia e dai 3 euro, ma sono venuti tutti, di lunedì, allo stadio in una serata di maggio e hanno dato prova di interesse e di passione.
Sta a Tare e Lotito riportarli allo stadio. Non a me o a te. Di questo si discute.