Maurizio Sarri

[Frusta]

Mi elenchi rispettivamente i trofei di Sacchi e quelli de Mazzone,
Ti arroghi il diritto di cambiare la storia a tuo piacimento e, soprattutto,  di parlà dell'Italia reale senza affacciarti manco na vorta su Sanremo, fenomeno sociale e di costume.

Dei trofei di Sacchi te ne ho parlato abbondantemente, sia di quelli che ha vinto sia del nulla che non ha fatto dopo quei tre anni famosi. 
Mai parlato di Mazzone, ma è inutile ripeterti di non mettermi in bocca quello che non dico, devi avere qualche blocco mentale che ti impedisce di ascoltare.

Ti arroghi il diritto di cambiare la storia a tuo piacimento e, soprattutto,  di parlà dell'Italia reale senza affacciarti manco na vorta su Sanremo, fenomeno sociale e di costume.

Quale sarebbe la storia che avrei cambiato non lo dirai mai, quindi è inutile che te lo chiedo.
L' Italia reale per me è quella che ha il record della discoccupazione giovanile e dei fallimenti delle PMA, quello che ha  il10% della popolazione al di sotto della soglia di povertà assoluta, quella che in fatto di libertà di stampa è all' ultimo posto nella UE e fra gli ultimi, dopo Burkina Faso e Botswana, nella classifica mondiale e così via.
Se per te invece l' Italia reale è sanremo e l'accolita di buffoni con più tatuaggi e coca in corpo che voce tienitela, chi te la tocca? Tiette quella e tiette il tutto va ben madama la marchesa: a ognuno il suo.
Mò però mi sarei abbondantemente fracassato i coglioni a datte retta, quindi passo, chiudo e rien ne va plus.
 

[superaquila]

Per giudicare (non si deve mai giudicare) un essere umano si deve conoscere tutta la storia degli esseri umani e confrontarli, quindi dico a chi è nato a ridosso degli anni 70 di riconsiderare quello che è stato prima della nascita della vostra stella mondiale.
La storia dell'umanità non nasce con la vostra nascita, però date valore solo a quello che il destino vi ha messo davanti e non a quello che vi ha messo dietro.

[Frank 73]

Carlo Mazzone viene citato da Pep Guardiola, non proprio l'ultimo, come uno degli allenatori più importanti per la sua formazione da allenatore.
Ma Guardiola parlò pure bene di Bielsa, quindi lo avrà detto per cojona' il giornalista di turno. 😁

[Panzabianca]

Dei trofei di Sacchi te ne ho parlato abbondantemente, sia di quelli che ha vinto sia del nulla che non ha fatto dopo quei tre anni famosi. 
Mai parlato di Mazzone, ma è inutile ripeterti di non mettermi in bocca quello che non dico, devi avere qualche blocco mentale che ti impedisce di ascoltare. Quale sarebbe la storia che avrei cambiato non lo dirai mai, quindi è inutile che te lo chiedo.
L' Italia reale per me è quella che ha il record della discoccupazione giovanile e dei fallimenti delle PMA, quello che ha  il10% della popolazione al di sotto della soglia di povertà assoluta, quella che in fatto di libertà di stampa è all' ultimo posto nella UE e fra gli ultimi, dopo Burkina Faso e Botswana, nella classifica mondiale e così via.
Se per te invece l' Italia reale è sanremo e l'accolita di buffoni con più tatuaggi e coca in corpo che voce tienitela, chi te la tocca? Tiette quella e tiette il tutto va ben madama la marchesa: a ognuno il suo.
Mò però mi sarei abbondantemente fracassato i coglioni a datte retta, quindi passo, chiudo e rien ne va plus.

Ahò, un condensato de cazzate così manco uno del 15/18.

Ancora coi giovini scapijati, drogati e tatuati? Ma vergogna!
Mo vorrei sapere perché sti maledetti nella tua testa da forcaiolo non dovrebbero essere pure communisti...


Dai, spero tu stia scherzando. Rizzo - quello che tu dici di votare mentre stranamente parli con entusiasmo di Salvini e Meloni - non sarebbe d'accordo con te.

Poi una domabda: voi che non guardate Sanremo  - che per me che ascolto musica da una vita (e nel mio piccolo suono pure) è una voce, una melodia e un'orchestra, tutto rigorosamente dal vivo -  che cazzo fate in questa settimana?

Per tornare al vs argomento, Sacchi è stato un tecnico unico, conosciuto in tutto il mondo. Forse il tecnico italiano più conosciuto al mondo.

Delle vittorie non parlo, mi sembra pleonastico.

Per il resto parlane tu ma attento a non far figure di cazzo. Secondo me ciò che hai detto ha già ampiamente sconfinato nel ridicolo.

Per giudicare (non si deve mai giudicare) un essere umano si deve conoscere tutta la storia degli esseri umani e confrontarli, quindi dico a chi è nato a ridosso degli anni 70 di riconsiderare quello che è stato prima della nascita della vostra stella mondiale.
La storia dell'umanità non nasce con la vostra nascita, però date valore solo a quello che il destino vi ha messo davanti e non a quello che vi ha messo dietro.

No no, figurate...
Qui se cammina muro muro. Perché la vita è na tempesta...

Però facci capire, difendendo Sacchi - vale a dire uno che veniva chiamato in ogni parte del mondo per impartire lezioni sul calcio -  cosa di quel che è successo prima di me io starei ignorando?

Sta discussione su Sacchi, sui cantanti drogati e tatuati, sul difetto di memoria storica è surreale.

A me hanno sempre detto che con l'età si guadagna in saggezza.

[ThomasDoll]

Mazzone era un allenatore bravissimo, ha attraversato tre decenni essendo sempre tra i migliori. Gli sono toccate solo due buone squadre, una Fiorentina e un'aessemerda, ma ha fatto una bella carriera e le sue squadre giocavano un calcio più che dignitoso. Avesse parlato forbito con giacca e cravatta avrebbe pure vinto qualcosa. E a Perugia quel giorno c'era il sole. Sempre rispetto.

[Frusta]

Panza, le stronzate le posso pure sopportare ma gli attacchi alla persona no, e le offese men che meno, quindi piuttosto che risponderti usando il tuo stile preferisco usare il tasto ignora.
Ecco fatto: mò puoi scrivere quello che vuoi.

[Frusta]

Carlo Mazzone viene citato da Pep Guardiola, non proprio l'ultimo, come uno degli allenatori più importanti per la sua formazione da allenatore.
Ma Guardiola parlò pure bene di Bielsa, quindi lo avrà detto per cojona' il giornalista di turno. 😁

Bielsa ha vinto tre campionati e un oro olimpico, non è che sia l'ultimo arrivato. Poi è pure vero che se lo chiamano el loco ci sarà pure una ragione, è vero pure che Guardiola è famoso per darla calla a tutti, ma non è che stiamo a parlare della buonanima di Agroppi.

[Panzabianca]

Panza, le stronzate le posso pure sopportare ma gli attacchi alla persona no, e le offese men che meno, quindi piuttosto che risponderti usando il tuo stile preferisco usare il tasto ignora.
Ecco fatto: mò puoi scrivere quello che vuoi.

Io sono prefrontale (mo se dice così), e quando sento na cazzata, indovina un pò..., te dico che hai detto na cazzata. (Mio difetto).

Quella su Sacchi lo è, e non è manco l'unica.

La storia dice altro,  non c'è discussione. Poi tu puoi continuare a tirà le frecce ai tafani, fa come vuoi.

Senza offesa al vegliardo.

[Panzabianca]

Mazzone era un allenatore bravissimo, ha attraversato tre decenni essendo sempre tra i migliori. Gli sono toccate solo due buone squadre, una Fiorentina e un'aessemerda, ma ha fatto una bella carriera e le sue squadre giocavano un calcio più che dignitoso. Avesse parlato forbito con giacca e cravatta avrebbe pure vinto qualcosa. E a Perugia quel giorno c'era il sole. Sempre rispetto.

Si ma Sacchi ha vinto e Mazzone no. Rispetto per tutti, per carità, ma alcune cose non si possono sentire.

Non si può dire tutto, eccheccazzo su!

[superaquila]

A me non risulta che Sacchi abbia vinto il "Seminatore d'oro",
mentre Tommaso Maestrelli sì: questa è storia.

[Frusta]

Sacchi lo ha vinto due volte come Zaccheroni, per dire.
Prima si chiamava seminatore d' oro, poi gli hanno cambiato nome in panchina d' oro, ma il riconoscimento era lo stesso.

[Frank 73]

Sacchi non è stato grande o importante perché ha vinto o per quanto ha vinto.
Si dovessero contare e pesare le vittorie, il tecnico di Fusignano occuperebbe una posizione rilevante nel ranking degli allenatori, ma non sarebbe certo il più titolato. Anzi... anche qualche suo allievo gli darebbe qualche pista nel fare la conta dei titoli, e pure il suo successore Capello vinse di più. Ma la svolta storica fu del romagnolo.
La grandezza di Sacchi, o comunque la sua rilevanza nella storia del Calcio, in particolare quella italiana, è infatti il "come" ha vinto e il "quando" ha vinto.
Nel senso che il suo quadriennio alla guida del Milan ha segnato una svolta epocale nel modo di giocare, a livello nazionale, a livello internazionale.
Neanche rileva la bellezza o meno del gioco espresso, il sistema di quel Milan era fondato su una maniacale organizzazione difensiva, un "catenaccio" diverso dall'originale in quanto sviluppato trenta metri più avanti e prescindendo dall'avversario, superando quindi qualsiasi inquinamento dalla marcatura a uomo, cui pure la zona mista bearzottiana e trapattoniana non si discostavano completamente.
Molto cambiò da quella svolta, cambiò così tanto che, come osservato, lo stesso Sacchi non ebbe più, negli anni successivi, quel vantaggio competitivo che gli derivava dall'essere il solo o quasi ad aver cambiato marcia nella prima fase. Quando poi cambiarono marcia tutti, tornarono ad essere prevalenti altre caratteristiche dell'allenatore, soprattutto in tema di gestione degli uomini, che al mister romagnolo facevano difetto.
Ma la svolta, anche fosse solo simbolica e non pienamente sostanziale, la diedero lui e il suo MIlan in quel quadriennio 1988-1991.

Un esempio di svolta rivoluzionaria, il fattore campo. Prima di quel Milan, un club che lottava per lo scudetto andava ad Ascoli o ad Avellino e, se pareggiava, quello era un buon punto su un campo ostico. E la Juventus trapattoniana, per dirne una e per parlare del club che aveva fatto la storia nel decennio precedente, Juventus-Avellino non la giocava come Avellino-Juventus. La linea di riferimento era la media inglese, due punti in casa, uno fuori. Ed eri da scudetto. Con quel Milan, e a partire da qualche tempo dopo fu così per tutti, casa o fuori diventò la stessa cosa.

Fu fortunato? Certo. Come per tanti Generali e Imperi di cui si è scritta la Storia, le cui fortune o le cui cadute sono spesso dipese da eventi fortuiti o imprevedibili. Anche metereologici, se pensiamo alla nebbia di Belgrado. Ma ci sta, analoghi eventi fortuiti li troviamo nella biografia di condottieri leggendari, eventi casuali hanno determinato l'esito di battaglie che hanno indirizzato il corso della Storia, quella vera. Figuriamoci se non possono incidere in vicende calcistiche.

Non è stato il miglior allenatore di sempre, tanti ce ne sono di migliori per palmarès e per periodo di successo non limitato a poche stagioni.
Ma è stato uno di quei quattro o cinque che, nella storia di questo sport, hanno segnato una svolta.
Che magari non è stata tale nella sostanza in quanto legata anche ad altri fattori, ma almeno simbolicamente sì che lo è stata.
C'è un prima e c'è un dopo Sacchi, non c'è un prima e un dopo Capello.
Anche se Capello è stato complessivamente un tecnico più bravo.

[Frusta]

Insomma stai dicendo che Sacchi ha apportato delle soluzioni inedite che hanno dato risultati limitati alla sua parabola di allenatore, resa breve dal fatto che gli altri lo hanno neutralizzato usando i suoi metodi come contromisura e poi, aggiungo io, adottandone di nuovi.
Una storia che si ripete in ogni campo, è che poi il modo cammina  e chi non si adegua insistendo a rimanere se stesso fissandosi sul proprio assolutismo, ed è il caso di Sacchi, rimane tagliato fuori.
Ecco perché ritengo che seguire ciecamente qualcuno prigioniero dei propri assiomi non può portare da nessuna parte.

[Panzabianca]

Frank, sempre compiuto e lucido, tranne - mi dispiace- oggi.

Si attacca Sacchi per arrivare a Sarri. In questa Brigadoon del tifo biancoceleste per alcuni illuminati deve passare il concetto che i Sacchi, gli Zeman, i Sarri sono dei visionari perdenti.

Contro ogni logica, contro la Storia,  contro la bellezza.

Qui il convento passa questo, assuefaiti!

[cartesio]

Non sono perdenti, sono professionisti che hanno vinto, Zeman quasi niente, in un lasso di tempo limitato. Bielsa non ce lo metti?

[giamma]

Non sono perdenti, sono professionisti che hanno vinto, Zeman quasi niente, in un lasso di tempo limitato. Bielsa non ce lo metti?

In oltre trent'anni Zeman ha vinto solo due B e una C2, ha fatto meglio coi premi d'allenatore, gliene hanno assegnati 4. Malgrado ciò ho adorato i suoi primi due anni con noi, i risultati dipendono moltissimo dalle rose a disposizione, sarei stato curioso di vedere Zeman al posto di Sacchi nel Milan berlusconiano, chissà, magari faceva meglio.

[giamma]

Aggiungo che Zeman nelle due B vinte fu aiutato da giocatori di altissimo livello, nel Foggia aveva Signori, Rambaudi, Baiano e Kolyvanov, nel Pescara i tutt'ora titolarissimi della nazionale Italiana Immobile, Insigne e Verratti.

[cartesio]

Giusto, i giocatori. Per fare “catenaccio 30 metri più avanti” servono difensori veloci, altrimenti prendi gol come il primo di Ciro sabato scorso. Se uno ha Baresi Maldini Tassotti e Costacurta è un filo più facile, anche se il rischio c’è sempre, e in quel caso Baresi alza il  braccio.
D’altra parte fuorigioco è quando arbitro fischia.

[superaquila]

Ce la metteremo tutta per rendere Sarri un vincente, così finisce questa tiritera. 

[Panzabianca]

Non sono perdenti, sono professionisti che hanno vinto, Zeman quasi niente, in un lasso di tempo limitato. Bielsa non ce lo metti?

io per vedere un 8-2 (alla Fiorentina) e  5-3 (alla Samp ), ma tanto altro ancora alla Zeman e divertirmi come ci faceva divertire il Boemo, da tifoso, potrei ancora esse disposto a dà un pezzo della mia palla destra. Con Zeman la Lazio è stata immensa.
NON SCHERZIAMO PROPRIO.


I Tassotti, Baresi etc erano campioni già prima dell'avvento di Sacchi.  Lui poi li ha convinti a giocare quel tipo di calcio, lui li fatti diventare delle divinità.
Sto voler far passare Sacchi per un Forrest Gump qualsiasi connotato solo da un gran culo è esercizio curiosissimo.