Ma non è il modulo il problema, è l'atteggiamento.
Per me e' il modulo: ad Empoli e a Napoli l' atteggiamento era lo stessso poi Sarri cambio' modulo (che significa cambiare anche i posizionamenti base dei giocatori insieme ai compiti in base alla diversa posizione della copertura del campo), e l' Empoli cosi' come il Napoli iniziarono a volare pur mantenendo la filosofia di Sarri.
Secondo me la filosofia non cambia le caratteristiche dei giocatori: anzi, un cambio di filosofia puo' andare a migliorare i singoli giocatori (ad esempio il concetto filosofico di difendere arretrando e' secondo me completamente lacunoso ed era il punto debole di Inzaghi infatti l' Inter inizia ad aver problemi nella fase difensiva rispetto a Conte pur avendo gli stessi interpreti).
Questo tipo di filosofia che Inzaghi ha portato alla Lazio va' certamente cambiata: con la palla devi giocare a due tocchi se vuoi crescere non c'e' niente da fare.
In Europa gran parte delle squadre giocano cosi e la Lazio ha i giocatori per giocare a due tocchi perche' e' una squadra molto tecnica (e in parte contro l' Empoli e soprattutto contro lo Spezia questa cosa si e' gia' vista quindi vuol dire che si puo' applicare se si e' in fiducia con i propri mezzi).
Il problema fin' ora pero' e' stato lo scarso equilibrio che sta' creando molte paure agli stessi interpreti: i difensori per primi (perche' sanno che con un centrocampo composto da Luis, Sms e L.Leiva non hanno il giusto filtro), hanno paura ad andare avanti e questa paura e' evidente.
Questa paura crea un ibrido tra il gioco di Sarri e quello di Inzaghi che e' assolutamente da eliminare il prima possibile.
Ma questo avviene perche' sono sbagliati i posizionamenti base dei giocatori in campo che quindi devono svolgere compiti non naturali in base alle loro caratteristiche (tipo, Luis lontanissimo da Immobile e che deve fare il centrocampista puro).
Ma anche altri giocatori hanno lo stesso problema.
E' lo stesso problema che ci fu' ad Empoli e a Napoli: ohi, abbiamo gli esempi concreti basta rivedere come andarono le cose nelle due squadre passate di Sarri.
Secondo me i giocatori possono adattarsi ad una nuova filosofia di gioco (tra l' altro Luis viene nella patria del posseso palla ovvero, la Spagna ed e' nato calcisticamente nel Barcelona B).
Ma e' la sua posizione che e' sbagliata e la sua posizione (cosi' come quella di altri come ad esempio Zaccagni messo ad ala pura che non e' proprio il suo ruolo), e' condizonata e dettata dall' involucro su cui si sta' costruendo, ovvero: IL MODULO.
Ecco, il modulo condiziona lea posizione dei giocatori e di conseguenza condiziona le caratteristiche dei giocatori perche' ne' cambia i compiti principali.
Sempre sencondo me, il modulo deve essere scelto in base alle caratteristiche dei giocatori: e' sbagliato scegliere il modulo ed adattare i giocatori ad un modulo (che e' quello che Sarri per il momento sta' facendo alla Lazio).
Un conto e' far giocare Luis a due tocchi, dietro alle punte gia' tra le linee con vicino a lui Immobile e F.Anderson con cui divertirsi e nelle zone centrali (le zone preferite dei nostri), ed un altro e' farlo giocare come ora a due tocchi ma a centrocampo dove se sbaglia sa' che gli avversari possono andare in porta, dove tra continue corse e rincorse alla fine perde di lucidita', dove non puo' provare il filtrante per Immobile perche' e' troppo distante.
La posizione in campo e' fondamentale e la posizione la detta il modulo non la filosofia.
Luis, ha la tecnica per giocare a due tocchi cosi' come Pedro, F.Anderson, Sms, Acerbi, Hysaj e Lazzari.
Solo L.Leiva e L.Felipe potrebbero soffrire questa cosa ma si puo' sopperire con il resto della squadra lasciando la costruzione agli altri compagni e quindi personalizzando alcune situazioni via, via.
Ma la giocata a due tocchi deve esser fatta nelle zone del campo dove i giocatori sono abituati a giocare e nelle zone piu' consone alle loro caratteristiche.
Se metti L.Alberto a giocare a due tocchi largo a destra come ala, il giocatore spagnolo si sentira' frastornato perche' quella non e' la sua zona di campo in cui e' abituato a giocare e la zona cambia anche il tipo di giocate che Luis Alberto dovra' andare a fare.
Per questo esistono i giocatori con le loro caratteristiche e con le loro posizioni in campo: i ruoli!
Metti L.Alberto a giocare a due tocchi con la filosofia di Sarri ma subito dietro a Immobile e a F.Anderson (quindi vicino a loro come posizione), e vedrai quante volte Luis con la filosofia di Sarri ti mette Immobile (non a due tocchi ma addirittura con uno), in porta.
Luis, deve giocare vicino agli attaccanti deve dialogare con loro ma in verticale e non in orizzontale: il gioco di Sarri prevede assolutamente la verticalita' ma questa ancora non si vede perche' i giocatori sono troppo distanti tra di loro e la squadra e' troppo lunga tra i reparti.
Questo non dipende dalla filosofia ma SECONDO ME, dalla situazione di disagio che hanno alcuni giocatori nell' occupare determinate zone di campo a loro non consone o, comunque non adatte alle loro caratteristiche individuali.
Zaccagni non e' un esterno e si deve muovere in una zona del campo in cui deve fare delle cose fuori dal suo Dna.
F.Anderson e' stato un esterno ma con il tempo sembra aver cambiato determinate caratteristiche per cui largo mi sembra che soffra.
Prima di andar via anche se come riserva, fece un bel campionato nell' ultima stagione nella Lazio come punta o, sottopunta dietro ad Immobile nel 3/5/2 (nel ruolo di Correa).
E Felipe li' ci stava benissimo perche' stava cambiando gia' le sue caratteristiche (anche fisiche).
Fece un gol contro l' Inter da quella posizione da vero fenomeno (ahh, le ripartenze esistono anche con Sarri solamente si recupera palla piu' avanti).
Quindi era da un po' che Felipe non giocava esterno.
Nel West Ham con Pellegrini giocava largo nel 4/2/3/1 (soprattutto a sinistra).
Felipe fece molto bene ma nel 4/2/3/1 gli esterni svolgono altre funzioni rispetto al 4/3/3 dove devi venire a prender palla e dove devi puntare la porta o, il difensore avversario un volta presa la palla.
F.Anderson (cosi' come Zaccagni), oltre a non puntare l' uomo aspettano troppo la palla sui piedi e questo nel 4/3/3 non va' assolutamente bene (in qualsiasi 4/3/3).
Ma guardate: i 6 famosi mesi da fenomeno di Felipe con Pioli, F.Anderson li fece da esterno (destro e sinistro), nel 4/2/3/1.
Felipe, nel 4/3/3 non ha mai fatto grandi cose se andate a vedere il suo passato.
Inoltre, rispetto all' epoca e' un pochino cambiato: mi sembra piu' una punta o, una sottopunta.
Sicuramente una mezz' ala piuttosto che un esterno puro.
Ecco, i posizionamenti che costringono i nostri ad aver dei compiti specifici non adatte alle loro caratteristiche stanno a mio modo di vedere condizionando molti singoli.
IN CONCLUSIONE
I giocatori possono adattarsi ad una nuova filosofia di gioco ma il modulo (viceversa), DEVE essere adattato ai giocatori perche' le posizioni in campo e le caratteristiche dei giocatori non le puoi cambiare e non vanno cambiate perche' gli vai a togliere tutte le sicurezze che hanno e la spontaneita' delle giocate.
Metti stretti e vicini tra di loro (senza compiti gravosi in fase di copertura), L.Alberto, F.Anderson e Immobile e poi vediamo come ti giocano a due tocchi con la filosofia di Sarri (anzi, ti giocano ad un tocco e vanno in porta).
Ma devono stare vicini tra di loro, senza troppi compiti difensivi, e devono coprire una precisa zona del campo quando hanno la palla: cioe' la parte centrale tra la trequarti e l' area di rigore, avversaria.
E questo chi lo decide?
Il modulo che ovviamente non e' statico ma che in linea di massima stabilisce la porzione di campo in cui i giocatori dovranno principalmente muoversi.
Con il 4/3/1/2 il giocatore dietro alle due punte occupera' le seguenti posizioni in una porzione di campo sicuramente minore rispetto a quella attuale che deve occupare Luis come centrocampista nel 4/3/3:
Movimenti nel 4/3/1/2
L.Alberto L.Alberto
.......................L.Alberto...................
L.Alberto L.Alberto
Con il 4/3/3 l' interno offensivo (in questo caso L.Aberto), invece occupera' principalmente le.seguenti zone del campo dove il tipo di giocate per forza di cose cambiano e quindi cambiano le caratteristiche:
L.alberto
L.Alberto
L.Alberto
Lo spazio occupato nel 4/3/3 da L.Alberto sara' completamente diverso rispetto al 4/3/1/2 dietro alle due punte: anche la distanza per arrivare nella zona centrale vicino all' area di rigore tagliando sara' maggiore (e non di poco).
In piu' bel 4/3/3 bisogna coprire lo spazio, aumentano i ripiegamenti in fase difensiva a dismisura, l' interno deve disimpegnarsi dalla marcatura avversaria allargandosi molto cosi' da non costituire piu' la parte integrante del gioco (in quel particolare frangente di gioco).
Con il 4/3/1/2, il giocatore dietro alle due punte parte gia' tra le linee e dovra' muoversi (con molti meno compiti di copertura), in una linea orizzontale in fase di ricezione della palla dopodiche' puo' aver tante soluzioni in chiave offensiva (infatti il modulo 4/3/1/2 nasce prettamente per sfruttare i fraseggi nella zona centrale del campo rendendo il fantasista l' uomo al centro del gioco che una volta ricevuta la palla potra' far male alla squadra avversaria, verticalmente saltando l' uomo, attraverso gli uno-due giocando a due tocchi o, di prima (la filosofia di Sarri), o, attraverso dei filltranti per le due punte.
Filtranti che avranno piu' possibilita' di arrivare a destinazione perche' fatti non da 30 metri ma da posizione molto vicina alle due punte.
Anche Zaccagni e F.Anderson si muoverebbero nella loro piu' consona porzione di campo e cioe' piu' centralmente e molto vicini tra di loro con Immobile.
ANCHE IL 4/3/2/1 , sarebbe perfetto!
TUTTO QUESTO SECONDO ME: ma ad Empoli e a Napoli, Sarri trovo' la soluzione non cambiando la filosofia di gioco ma i posizionamenti in campo dei giocatori attraverso proprio il cambio di modulo.
Insigne dietro alle due punte non rendeva: cosi' come Callejon non si ritrovava nella posizione di punta.
Con il cambio di modulo, Sarri li mise larghi nel 4/3/3 e il Napoli dopp due giornate inizio' a volare mantenendo la filosofia "Sarriana".
Anche Hamsik ne' giovo' perche' da interno sinistro nel 4/3/1/2 dove doveva farsi ancor piu' il mazzo e dive non riusciva mai ad aver la forza per arrivare all' inserimento, con il 4/3/3 gli cambio' il mondo.
Ma L.Alberto ha caratteristiche diverse da Hamsik: tra l' altro L.Alberto e' pure piu' adatto nel giocare a due tocchi (lui, che viene dalla scuola spagnola).
Nel 4/3/3 Hamsik invece, riusci' ad esprimersi al meglio perche' siamo sempre li': il modulo condiziona la posizione dei giocatori in campo e la posizione condiziona il tipo di giocata per cui le caratteristiche del calciatore.
TUTTO SECONDO ME: MAGARI HO TORTO.