Autore Topic: Vujadin Boskov  (Letto 1477 volte)

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Offline Baruch

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Vujadin Boskov
« : Domenica 27 Aprile 2014, 19:38:47 »
Se n'è andato

Offline Matita

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R: Vujadin Boskov
« Risposta #1 : Domenica 27 Aprile 2014, 19:39:54 »
Nooooooooo.

Grande zio vuja, riposa in pace.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Baruch

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #2 : Domenica 27 Aprile 2014, 19:44:31 »
Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma pure compagni.

Chi ha sbagliato? Pagliuca?

Chi non tira in porta non segna.

Ci sono allenatori che pretendono di far mangiare ai loro giocatori prosciutto di San Daniele e formaggio Bel Paese. Poveri noi e poveri loro.

È rigore quando arbitro fischia.

Gli allenatori sono come i cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla scala di Milano.

Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.

[Quando arrivò alla Sampdoria] Gullit è come cervo che esce di foresta.

[Quando tornò al Milan] Gullit è come cervo ritornato in foresta.

[Ad un giornalista che prevede la retrocessione del Napoli] Io penso che tua testa buona solo per tenere cappello.

La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell'avversario.

La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona. Dov'è lo spettacolo?

L'allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto.

Lombardo è come Pendolino che esce dalla galleria.

Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono.

Non ho bisogno di fare la dieta. Ogni volta che entro a Marassi perdo tre chili.

Pallone entra quando Dio vuole.

Partita finisce quando arbitro fischia.

Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica.

Quando segnano gli avversari c'è sempre qualche distrazione dei difensori.

Rigore c'è quando arbitro dà.

Se io slego il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo [giocatore all'epoca del Genoa].

[rettifica successiva] Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane.[2]

Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato, potrei camminare chilometri senza toccare terra.

Se non gioca Castellini io mettere Hugo. Altro non hay.

Se vuoi fare una brutta figura, parla con gli arbitri, scoprirai le tue debolezze di carattere.

Squadra che vince, non si cambia.

Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti.

Tedeschi sono come tedeschi, montenegrini come montenegrini.

Un 2 a 0 è un 2 a 0, e quando fai 2 a 0 vinci.

Offline Andre

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R: Vujadin Boskov
« Risposta #3 : Domenica 27 Aprile 2014, 19:45:05 »
Un grande

Inviato dal mio HP Slate 7 utilizzando Tapatalk

da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline zorba

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Zio
« Risposta #4 : Domenica 27 Aprile 2014, 19:58:29 »
Addio, "zio" Vuja...😞



Sent from Sardinia using my launeddasphone
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline jegue98

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Vujadin Boskov
« Risposta #5 : Domenica 27 Aprile 2014, 20:34:06 »
Ciao Vujadin riposa in pace


Never change the way you are...

Zapruder

Re:Vujadin Boskov
« Risposta #6 : Domenica 27 Aprile 2014, 20:40:22 »

Chi non tira in porta non segna.

È rigore quando arbitro fischia.

Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.

La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell'avversario.

La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona. Dov'è lo spettacolo?

Partita finisce quando arbitro fischia.

Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica.

Quando segnano gli avversari c'è sempre qualche distrazione dei difensori.

Rigore c'è quando arbitro dà.
Squadra che vince, non si cambia.

Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti.

Tedeschi sono come tedeschi, montenegrini come montenegrini.

Un 2 a 0 è un 2 a 0, e quando fai 2 a 0 vinci.


Offline Eagles71

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #7 : Domenica 27 Aprile 2014, 20:47:04 »
Mi dispiace molto

Ciao Vuja
 :(
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline ML

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Vujadin Boskov
« Risposta #8 : Domenica 27 Aprile 2014, 20:57:51 »
Boskov e Bernabucci. Giornata pessima.

Offline cuchillo

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #9 : Domenica 27 Aprile 2014, 21:22:13 »
Lo incontrai all'aeroporto di Belgrado, sapete quando?
Beh, il giorno di Milito a Siena.
Proprio in quei minuti segnò il Principe. Sul traversone di Rosi uscito di tre palmi avevo appena passato il check-in.
Mi portò bene incontrare Vuja, cui chiedemmo anche una foto di gruppo, con gli altri amici con cui ero andato a Beograd.
Sensazioni contraddittorie, in quel momento. I nervi a pezzi per la tensione ma anche la gioia di aver incontrato un autentico mito del calcio.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline Baruch

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #10 : Lunedì 28 Aprile 2014, 01:37:38 »
E bravo, a Belgrado mentre io e ML soffrivamo insieme come cani...

Il pensiero di Boskov su Mancini:

Online disabitato

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Vujadin Boskov
« Risposta #11 : Lunedì 28 Aprile 2014, 06:02:20 »
Un grande. :(


Digitato da aifon 3GS usando topa talk
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Giglic

Re:Vujadin Boskov
« Risposta #12 : Lunedì 28 Aprile 2014, 06:54:13 »
Grande Vuja. RIP, genio del calcio che in quest'epoca avresti fatto vendere più copie di Mourinho.

Offline cuchillo

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #13 : Lunedì 28 Aprile 2014, 09:21:18 »
E bravo, a Belgrado mentre io e ML soffrivamo insieme come cani...

Il pensiero di Boskov su Mancini:


Prenotammo quell'aereo (e programmammo, in generale) quel viaggio quando l'Inter era a +13...'cci loro...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline AlenBoksic

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #14 : Lunedì 28 Aprile 2014, 09:24:58 »
Norvegia non è paese di calcio
Voglio 11 Scaloni

Offline Baruch

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Re:Vujadin Boskov
« Risposta #15 : Lunedì 28 Aprile 2014, 11:37:32 »
di ROBERTO MANCINI
Vujadin Boskov si presentò allo spogliatoio un bel mattino d’estate, ci squadrò a lungo scuotendo ogni tanto la testa, e alla fine dell’esame, alzando un po’ la voce, più o meno disse: «Voi siete Sampdoria. Da oggi barbe fatte, vestiti in ordine e niente occhiali da sole, perché quan- do la gente vi vede deve pensare che Sampdoria è club di stile». Non ricordo verso chi mi girai, ricordo quel che gli dissi «ma chi è? Hitler?». La cayenna durò tre giorni, perché da una parte noi togliemmo dal guardaroba le magliette proprio impresentabili e dall’altra lui smise i panni del poliziotto, e dopo altri tre giorni eravamo quasi amici. Dico quasi perché tra allenatore e giocatori un minimo di distanza deve esserci sempre, ma fu ben presto chiaro a tutti che per Vujadin non eravamo soltanto lavoro. Ci voleva bene. E siccome la Samp aveva già un “padre”, Paolo Mantovani, lui non volle mai essere altro che un fratello maggiore, pronto a metterci a disposizione la sua enorme esperienza.
Eravamo una squadra giovane e talentuosa, lui fu l’uomo giusto al momento giusto: nei momenti difficili - e ce ne furono anche nell’anno dello scudetto - comunicava una tranquillità disarmante. «Siete i migliori, troverete la strada. Magari io conosco una scorciatoia...». E si finiva sempre a ridere: era la sua strategia per stemperare la tensione.
Io combinavo un sacco di cavolate. In campo mi arrabbiavo, con l’arbitro e a volte anche con i compagni. Una domenica passai proprio il segno, e Boskov all’intervallo - con espressione furiosa - gridò davanti alla squadra «Mancini, tu sei un terrorista dello spogliatoio!». Ma no, mister... Ridevano tutti tenendosi la pancia, alla fine mi acquietai pure io. Sapeva prenderti, come tutte le persone molto intelligenti. E sapeva darti fiducia.
Ricordo che prima delle partite col Milan diceva sempre a Vierchowod «tu prendi Gullit e infilatelo nel taschino». Raccontate adesso magari sembrano scemenze, ma in quei momenti l’autostima della squadra cresceva a dismisura. Giocavamo il calcio dell’epoca pre-Sacchi, con il libero, i marcatori e una manovra studiata per far arrivare la palla in fretta a me e a Vialli.Forse eravamo i talenti migliori, di certo Vujadin ci ricordava sempre quanto fossimo inutili senza il lavoro della squadra.
Sembrano banalità, ma per ragazzi di 20 anni con il mondo nelle mani certe lezioni sono preziosissime. Lo ringrazio ancora oggi, Boskov ha reso la mia giovinezza straordinariamente bella. Abbraccio con forza la sua famiglia, e me lo immagino in cielo, seduto accanto a Mantovani. Se me li ricordo bene, staranno già ridendo.

Giglic