www.gazzetta.itIl brasiliano, che ha voluto fortemente tornare in biancoceleste, vuole portare la Lazio nella coppa più bella. E la prima a Empoli fa ben speraredi Nicola Berardino
In fondo, è come se non fosse mai andato via. Ma questa sera, nella sfida con lo Spezia, rivedere Felipe Anderson con la maglia della Lazio all’Olimpico porterà un’emozione nuova. Al 28enne brasiliano che ha voluto a tutti costi il ritorno in biancoceleste e anche ai tifosi, che oggi tornano sugli spalti dell’Olimpico dopo 18 mesi (previsti in 20mila) e ritrovano un idolo mai dimenticato.
Ombre e luci --- Nell’estate del 2018 Anderson voleva tentare il grande salto andando in Premier al West Ham. Poi, però, ha cominciato a sentire, sempre più forte, il vento della nostalgia. Per la Lazio, per Roma: ogni successo dei vecchi compagni sempre sottolineato dai like via social, i frequenti ritorni nella Capitale per risentirsi come a casa. Intanto, la carriera non ha avuto la svolta attesa. Più ombre che luci anche nell’ultima stagione, in prestito, al Porto. Tra i motivi della separazione di tre anni fa anche una certa incompatibilità del brasiliano col 3-5-2 di Inzaghi, che lo spingeva sulla fascia destra del centrocampo. Mentre Felipe si sente meglio se il suo estro va verso la porta. Già un anno fa era affiorato qualche segnale per un ritorno che appariva comunque clamoroso. E a giugno, all’annuncio dell’arrivo di Sarri sulla panchina biancoceleste non potevano passare in secondo piano i suoi like sui social. Con un sogno: quello di rivedersi alla Lazio, nel 4-3-3 del Comandante che lo avrebbe voluto già nel suo Napoli.
Quel sogno Champions --- Poi, tutto si è svolto di corsa, come in una storia che deve seguire la trama scritta dal destino. Felipe Anderson ha avuto l’ok dal West Ham per sciogliere con un anno d’anticipo il contratto che lo legava agli inglesi, si è praticamente dimezzato lo stipendio (ora due milioni più bonus) per riavere la maglia biancoceleste. Una settimana fa a Empoli ha portato a 178 le sue presenze con la Lazio, impreziosite pure da 34 gol e soprattutto incorniciate dagli splendori del campionato 2014-15 quando divenne una stella sotto la guida di Stefano Pioli. Al debutto in campionato, ha pennellato l’assist per il gol di Milinkovic, il primo in questa stagione di A della Lazio, giostrando da una fascia all’altra dell’attacco. L’ultima volta in cui ha giocato all’Olimpico è stata il 20 maggio 2018. Quella sera Felipe segnò il gol che portò la Lazio sul 2-1 contro l’Inter che poi però ribaltò il risultato e strappò alla squadra di Inzaghi il biglietto per andare in Champions League. Questa sera, Anderson ripartirà da quel progetto Champions strappato per dare una meta alla sua storia rinata con la Lazio.
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