Autore Topic: Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito  (Letto 12954 volte)

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Boks XV

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #160 : Giovedì 24 Aprile 2014, 13:56:05 »
 Che tifoseria siamo diventati: molle, nichilista, AUTODISTRUTTIVA

certo, altrimenti non accetteremmo supinamente di essere diventati i competitor di Parma, Torino ed Hellas.

Pomata

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #161 : Giovedì 24 Aprile 2014, 14:11:48 »
Il Torino ha piú storia gloriosa di noi.

Offline fish_mark

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #162 : Giovedì 24 Aprile 2014, 14:37:43 »
Il Torino ha piú storia gloriosa di noi.

Diventa del Torino, allora. Aho: sette scudetti, l'ultimo qualche anno fa, 1976 se non vado errato.
Peraltro, faresti meno chilometri nelle partite in casa.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Pomata

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #163 : Giovedì 24 Aprile 2014, 14:44:57 »
Diventa del Torino, allora. Aho: sette scudetti, l'ultimo qualche anno fa, 1976 se non vado errato.
Peraltro, faresti meno chilometri nelle partite in casa.

Diventa tu della Juve, io accetto qualsiasi Lazio.

Tu no.

Offline fish_mark

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #164 : Giovedì 24 Aprile 2014, 14:54:27 »
Diventa tu della Juve, io accetto qualsiasi Lazio.

Tu no.

Io non accetto qualsiasi Lazio, ma la tifo da 40 anni. Sono fatto così, ma non do del romanista al laziale che non la pensa come me e non passo le mie giornate a offendere continuamente una intera tifoseria fatta di milioni di persone.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Boks XV

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #165 : Giovedì 24 Aprile 2014, 15:01:08 »
Diventa del Torino, allora. Aho: sette scudetti, l'ultimo qualche anno fa, 1976 se non vado errato.
Peraltro, faresti meno chilometri nelle partite in casa.

potremmo aspirare a diventare competitor anche del Bologna e del Genoa, squadre dal blasone ben più corposo del nostro.
come ultima risorsa resta pure il Pro Vercelli.
7 scudetti, ahò.

Offline WombyZoof

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #166 : Giovedì 24 Aprile 2014, 15:54:26 »
certo, altrimenti non accetteremmo supinamente di essere diventati i competitor di Parma, Torino ed Hellas.

ok, ma accettiamo altresì  supinamente di diventare come tifoseria competitor del chievo, in attesa di esserlo del subiaco.
 
una squadra abbandonata dai  tifosi non si può sentire, da nessun punto di vista.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline aquilafelyx

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #167 : Giovedì 24 Aprile 2014, 17:46:51 »
certo, altrimenti non accetteremmo supinamente di essere diventati i competitor di Parma, Torino ed Hellas.

Finora 4 punti col Parma 1 col Torino e 0 con l'Hellas, 5 punti su 15, per ridurre il gap con chi ci precede è indispensabile competere con queste squadre, queste però quando giocano ci mettono sempre tutto il loro spirito da provinciale, corsa e grinta che noi cittadini abituati alle tartine del bel gioco disprezziamo e che regolarmente ci costano punti decisivi in classifica.
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #168 : Giovedì 24 Aprile 2014, 18:58:34 »
certo, altrimenti non accetteremmo supinamente di essere diventati i competitor di Parma, Torino ed Hellas.

Veramente so' loro che so' diventati competitor nostri, che finora l'Europa l'hanno sempre vista falla noi.

In una stagione alla grande per loro e di merda per noi.

Offline Fabio70rm

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #169 : Giovedì 24 Aprile 2014, 22:34:01 »
Vi state dimenticando tutti una cosa fondamentale: siamo i loro peggior nemici.

Quando abbiamo voluto lottare per il titolo o per un trofeo, a loro differenza, l'abbiamo preso.

L'abbiamo preso contro gli arbitraggi sfavorevoli, i furti delle strisciate, gli scippi di giocatori (Nesta), derby persi anche malamente.

Loro no, hanno dovuto trovare apparecchiato tutto con false fidejussioni, rolex vari passati nel dimenticatoio, extracomunitari oltre la soglia.E ciccando quasi sempre. Vedi Liverpool, Manchester, Pazzini, la finale con l'Inter di Coppa Uefa...etc.

Noi invece, nell'unica occasione che ce li siamo trovati davanti li abbiamo battuti.

Andate a chiedere ad un asfallitico se baratterebbe i 33 punti di distacco di quest'anno con la vittoria della Coppa Italia della stagione scorsa.

E sono convinto, sia maledetta la scelta di Reja in questo caso, che avesse schierato i migliori giocatori a neaples in Coppa Italia, li avremmo sfibrati e ridotti al canotto con il triplice derby.

Ecco cosa deve fare la Lazio: attrezzarsi per competere al meglio, e dare sempre fastidio.

Noi siamo l'alba per il loro potere vampirico, siamo il paletto di legno conficcato nel loro cuore, siamo la pallottola nel cervello che ammazza il loro zombesco appeal.

E questa guerra fratricida sta facendo il gioco loro.

Chiedetevi se è un caso che il loro "record" di punti venga a coincidenza dell'apice della più sanguinosa faida tra Laziali.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Eagles71

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #170 : Venerdì 25 Aprile 2014, 01:47:27 »


ti sei fatto un pò trascinare magari avevi appena visto "dal tramonto all' alba" di QT, ma ci stanno alcune cose che hai scritto, tipo che siamo i loro peggior nemici e che li abbiamo bastonati alla prima occasione di sbattergliela in faccia e che soprattutto la faida tra Laziali fa sicuramente il loro gioco, ma che quando abbiamo voluto giocare per il titolo o per un trofeo ce lo siamo preso, beh qui hai esagerato...per vincere uno scudo Cragnotti se ne è mangiati almeno 2 e in quanto all' Europa lasciamo perdere quella Lazio in quel decennio doveva almeno disputare un paio di semifinali di CL, la coppa delle Coppe e la Supecoppa europea sono poco in rapporto a quello che eravamo, cazzo, ancora me rode, non spariamo cazzate che quando vogliamo vinciamo dai sù fabbiè....
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline DinoRaggio

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #171 : Sabato 26 Aprile 2014, 21:20:40 »
Siccome non volevo aprire un nuovo topic, mi sa che questo sta bene qui :)

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-25/io-sono-tifoso-133102_PRN.shtml

Io sono un tifoso

di Alessandro Piperno

Non amo il calcio. O almeno, non lo amo come dovrei. Non appartengo alla schiera di mariti di mezza età in T-shirt e boxer che non se ne perdono una, che litigano con la moglie pur di non mancare il posticipo del campionato turco (ammesso che esista). Non sono neppure un maniaco di statistiche. Non conosco i giocatori promettenti che militano nelle squadre europee. Ho fornito prove irrefutabili di incompetenza con profezie che hanno fatto epoca: in tempi non sospetti divinizzai che giocatori come Zidane, Ibrahimović e Cristiano Ronaldo non avrebbero avuto alcuna fortuna. E di recente, tanto per non smentirsi, quando la Juve prese Tévez, sentenziai, con il tono professorale dei gaglioffi: «Non vale un tubo!». D'altronde, nel corso degli anni mi è capitato di scommettere su mediani e centravanti il cui nome non vi direbbe niente. Intendiamoci: non che sia insensibile alla bellezza geometrica del gesto tecnico spettacolare. Anzi, la genialità espressa dal corpo mi dà una vertigine, e una strana commozione. Il guaio è che tali gesti, a dispetto degli entusiasmi inconsulti dei commentatori televisivi, sono rari come l'uscita in libreria o al cinema di un capolavoro. E diciamo che sono troppo impaziente per accontentarmi dell'ordinaria amministrazione, delle minestrine riscaldate servite dal calcio in tv.

Ma allora perché se non lo amo, e se, come già dimostrato, non me ne intendo, il calcio occupa un ruolo fondamentale nella mia vita? Perché non faccio altro che pensarci? La risposta è semplice: perché sono un tifoso. Ovvero uno di quegli orrendi facinorosi, faziosi e sboccati, quei poveri diavoli che se ne fregano che la propria squadra giochi bene o male, perché vogliono solo che vinca, se necessario anche con mezzi illeciti. Pur non essendo una maniaco di etimologie, trovo straordinariamente appropriato che alla passione esclusiva per una squadra sia stato dato lo stesso nome di un morbo terribile, che dà la febbre alta: il tifo, per l'appunto. La cosa di cui ti rendi conto, se ti fermi un attimo a ragionare, è che il tifo, parafrasando una famosa formula di Sartre, è una passione inutile. Nel senso che dà la stessa soddisfazione del gioco d'azzardo. A meno che tu non abbia la fortuna (o la sfiga?) di tifare per il Barcellona, il banco vince sempre. Il che significa che, alla lunga, per te e per i tuoi beniamini, la sconfitta è garantita, così come l'umiliazione.

E allora perché insistere? Perché investire su un sentimento irrazionale che dà solo fregature? Per la stessa ragione per cui alcune donne si innamorano sempre dell'uomo sbagliato. È un errore vitale e, se non altro per questo, preferibile a qualsiasi saggezza mortuaria. Ma proprio perché così simile a quella di un amore sbagliato, la prospettiva del tifoso è assai limitata. I tifosi non pensano, i tifosi sono trascinati da pulsioni tanto burrascose quanto ridicole. Il successo a cui puntano è allo stesso tempo pubblico e individuale (se non addirittura intimo). Quello che ignorano è che la tanto agognata vittoria potrebbe mettere drammaticamente in discussione l'autenticità dei loro sentimenti. La vittoria per il tifoso è un'esperienza frastornante, tanto quanto la sconfitta è un'esperienza autenticamente dolorosa. La vittoria non ti cambia la vita, la sconfitta sì.

Ricordo che quando la mia squadra – storicamente non di prima fascia – vinse lo scudetto in modo a dir poco rocambolesco io provai emozioni contraddittorie. Quel pomeriggio di maggio ero allo stadio naturalmente. Quando lo speaker ci informò che la nostra rivale per lo scudetto aveva perso, e che quindi noi eravamo irrefutabilmente campioni d'Italia, fui assalito da un sentimento di incredulità. Di commossa incredulità, che ricordava quella che mi aveva invaso durante la prima scopata della mia vita, o quella che avrei provato alla pubblicazione del mio primo libro. Quante volte avevo desiderato che quel momento giungesse? Quante volte ero stato certo che non sarebbe mai giunto? E ora eccomi qua, stava accadendo. Anzi, era accaduto. Da qualche secondo la mia squadra mi aveva dato la gioia che le chiedevo da sempre. Avevo passato gli ultimi vent'anni a desiderare ardentemente una cosa. Ora che il mio desiderio era stato esaudito, che cosa dovevo fare? Che cosa dovevo sentire? Che cosa si deve fare, che cosa si deve sentire quando si vince? Ero un esperto di sconfitte. La vittoria era un'esperienza assolutamente inedita. Così iniziai a saltellare goffamente, come un mentecatto. Ad abbracciare gli sconosciuti che mi chiedevano un abbraccio. E intanto non facevo che ripetermi: hai vinto, hai vinto, ti rendi conto che hai vinto? Sei campione d'Italia.

Fu più o meno dopo un paio di minuti di saltelli e di abbracci che un interrogativo scandaloso fece capolino nell'anticamera della coscienza: che cos'hai vinto? Già, che cosa avevo vinto? In fondo non ero più ricco, non ero più bello, non avevo appreso niente di nuovo né di utile su me stesso e sul mondo. Proprio così: a pensarci bene, non avevo vinto un bel niente. D'un tratto, in mezzo a tanta gioia condivisa, mi sentii solo e depresso. E, in certa misura, persino turlupinato. Allora mi sforzai di trovare nella mia mente un pensiero euforizzante, qualcosa che rivitalizzasse l'entusiasmo del trionfo. E devo dire che non fu così difficile scovarlo. Pensai alla sofferenza che avrebbe provato l'altra metà calcistica della mia città per via di quel nostro insperato scudetto. Pensai a tutte le persone che conoscevo (a una in particolare) per cui quella giornata sarebbe stata una delle più brutte giornate della loro vita. Questo pensiero gretto mi galvanizzò. Il pensiero dello storico rivale umiliato dalla mia vittoria mi restituì la gioia perduta. Allora capii che per un tifoso l'odio è molto più elettrizzante dell'amore. Capii che ciò che un vero tifoso pretende è avere qualcosa di concreto e di prossimo da odiare. Insomma il trionfo mi impartì una lezione imprevedibile sulla natura dei miei sentimenti nei confronti del prossimo, e, più in generale, sul carattere del tifoso.

Tra un mese iniziano i Mondiali di calcio. Mentirei se dicessi che non mi interessano o che non li guarderò. Così come mentirei se dicessi che non seguirò l'Italia con simpatia. Senza alcun dubbio i Mondiali sono uno di quei pochi eventi pubblici che danno sapore alla vita. Un ottimo pretesto per allegre convivialità notturne (birra, braci, bruschette). Allo stesso tempo, però, desidero chiarire che tale spettacolo non avrà niente a che vedere con il tifo calcistico che ho appena descritto. Il tifoso è un amante monogamo. Per lui esiste solo il club, i colori sociali, le tristi domeniche di autunno.

26 aprile 2014
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

ThomasDoll

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #172 : Sabato 26 Aprile 2014, 22:40:17 »
Grande Piperno, è tutto verissimo

Offline ML

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #173 : Sabato 26 Aprile 2014, 22:43:12 »
Citazione da: Alessandro Piperno
il tifo, parafrasando una famosa formula di Sartre, è una passione inutile. Nel senso che dà la stessa soddisfazione del gioco d'azzardo. A meno che tu non abbia la fortuna (o la sfiga?) di tifare per il Barcellona, il banco vince sempre. Il che significa che, alla lunga, per te e per i tuoi beniamini, la sconfitta è garantita, così come l'umiliazione.

La vittoria per il tifoso è un'esperienza frastornante, tanto quanto la sconfitta è un'esperienza autenticamente dolorosa. La vittoria non ti cambia la vita, la sconfitta sì.

Fu più o meno dopo un paio di minuti di saltelli e di abbracci che un interrogativo scandaloso fece capolino nell'anticamera della coscienza: che cos'hai vinto? Già, che cosa avevo vinto? In fondo non ero più ricco, non ero più bello, non avevo appreso niente di nuovo né di utile su me stesso e sul mondo. Proprio così: a pensarci bene, non avevo vinto un bel niente. D'un tratto, in mezzo a tanta gioia condivisa, mi sentii solo e depresso. E, in certa misura, persino turlupinato. Allora mi sforzai di trovare nella mia mente un pensiero euforizzante, qualcosa che rivitalizzasse l'entusiasmo del trionfo. E devo dire che non fu così difficile scovarlo. Pensai alla sofferenza che avrebbe provato l'altra metà calcistica della mia città per via di quel nostro insperato scudetto. Pensai a tutte le persone che conoscevo (a una in particolare) per cui quella giornata sarebbe stata una delle più brutte giornate della loro vita. Questo pensiero gretto mi galvanizzò. Il pensiero dello storico rivale umiliato dalla mia vittoria mi restituì la gioia perduta. Allora capii che per un tifoso l'odio è molto più elettrizzante dell'amore. Capii che ciò che un vero tifoso pretende è avere qualcosa di concreto e di prossimo da odiare.

What else?

Offline ML

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #174 : Sabato 26 Aprile 2014, 23:19:27 »
La cosa più bella della vittoria è che non hai perso.

borgorosso

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #175 : Domenica 27 Aprile 2014, 00:01:35 »
non so quante volte l'ho scritto: piperno in cda.
piú per il primo libro che per gli altri due :)

CP 4.0

Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #176 : Domenica 27 Aprile 2014, 07:16:33 »
Siccome non volevo aprire un nuovo topic, mi sa che questo sta bene qui :)

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-25/io-sono-tifoso-133102_PRN.shtml

Io sono un tifoso

di Alessandro Piperno

...

il tipo dimostra chiaramente di non aver idea di cosa sia lo sport moderno, nota per essere una valvola di sfogo di quei istinti umani che ne fanno un essere estremamente competitivo.

un modo di confrontarsi che diversamente da altri ben piu' violenti e tutti catalogabili sotto la dicitura di scontri violenti, nell'intento degli idealisti di fine 1800, andava oltre 'l'eliminazione del nemico'.

tanto che non riesce, il piperno, a gioire delle proprie vittorie se non nelle sconfitte altrui, classico caso di 'non saper vincere'.

se questo e' il tifoso non e' un caso che il calcio sia malato, e che la linea che demarca la differenza tra sana e apprezzabile goliardia, basata su specifiche 'rivalita'',  e una vera e propria offesa sia cosi sottile, o non esista proprio.

ma a guardar bene non e' solo il calcio, ne lo sport in se, ad aver problemi di 'confronto' tra avversari dove l'interesse e' piu' nel affossare il 'competitor' che esaltare, e quindi migliorare, se stessi.

la cosa non puo' riguardarmi.

Offline ML

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Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #177 : Domenica 27 Aprile 2014, 08:12:37 »

il tipo dimostra chiaramente di non aver idea di cosa sia lo sport moderno

se questo e' il tifoso non e' un caso che il calcio sia malato

la cosa non puo' riguardarmi.

Quanta spocchia...
"Il tipo" è uno scrittore famoso, non l'ultimo degli scemi. E leggendo entrambi non ho affatto l'impressione che tu sia migliore di lui.

Offline Wasicu

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #178 : Domenica 27 Aprile 2014, 08:39:54 »
Quanta spocchia...
"Il tipo" è uno scrittore famoso, non l'ultimo degli scemi. E leggendo entrambi non ho affatto l'impressione che tu sia migliore di lui.

A me anche leggendolo e' piaciuto.   E' un Laziale, perche' accoglierlo male  ??
Sono daccordo con ML  ... 

Offline Fabio70rm

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Re:Supremazia cittadina: confronto presidenze Lenzini/Cragnotti/Lotito
« Risposta #179 : Domenica 27 Aprile 2014, 08:47:59 »
Attila, re degli Unni, soleva dire: "non basta che io vinca, tutti gli altri debbono perdere".

Diciamo che, leggendo Piperno e confrontando anche quello che si vede in giro e allo stadio, per il tifoso vincere è godurioso anche perchè gli altri perdono.

Specie se riferito agli asfalliti.

Difficile a quel punto capire quanto sia più soddisfacente, se la gioia di vincere o l'espressione di sconforto dell'avversario storico.

A parte che gli asfalliti non sono avversari, bensì nemici dell'umanità....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!