Autore Topic: Tutto da rifare  (Letto 498 volte)

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Tutto da rifare
« : Lunedì 14 Aprile 2014, 15:01:06 »
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Edy Reja ci capisce di calcio: tanto. Aveva detto che il Napoli in questo momento è lontano anni luce dalla Lazio e la sfida del San Paolo ha confermato in modo inequivocabile che non c'è partita, tanto più senza titolari biancocelesti a ingigantire il gap tra le due formazioni. Finisce 4-2 con tripletta di Higuain che non segnava da quattro giornate. Dopo la doppiettta dell'andata, la stilettata in Coppa Italia, l'argentino si conferma cecchino infallibile anche se è stato agevolato dalla «banda del buco» dei difensori centrali della Lazio. Cana, Ciani e Novaretti ne hanno combinate di tutti i colori e così il risultato finale punisce Reja per colpa di limiti strutturali che vengono fuori ogni volta che mancano i giocatori migliori del reparto arretrato. Se poi a tutti questi problemi ci aggiungi l'errore di Banti che all'inizio della ripresa punisce ancora una volta la Lazio al San Paolo con l'espulsione di Cana e un giusto rigore, ecco spiegato il poker di gol finito nella porta dello sfortunato Berisha. Peccato che l'episodio decisivo sia macchiato da un fuorigioco di Higuain in partenza a certificare la sfortuna biancoceleste da queste parti con il fischietto livornese. Senza sette elementi fondamentali come Marchetti, Biava, Dias, Biglia, Gonzalez, Klose e Keita, Reja ha schierato i reduci con un logico 4-3-3. Si affida a Mauri, finto attaccante centrale e scommette sul rilancio di Felipe Anderson. Benitez, invece, ha avuto solo l'imbarazzo della scelta e ha fatto turnover schierando dall'inizio Pandev e Mertens al posto di Hamsik e Callejon apparsi un po' spenti a Parma. Tanta Lazio nei primi venti minuti. Il gol di Lulic ha illuso il tecnico di aver trovato la chiave con la marcatura a uomo di Onazi su Jorginho per costringere i difensori di Benitez a costruire il gioco da dietro con lunghi lanci spesso preda dei laziali. Così il primo tempo è stato equilibrato, non spettacolare ma Ledesma & Co. hanno retto benissimo il confronto contro la terza in classifica. L'invenzione di Mertens poco prima del fischio finale dei primi 45 di gioco è stato il segnale che le cose stavano cominciando a mettersi male, un gol fantastico, la prodezza di un campione. Lo stesso belga ha spaccato in due la difesa laziale dopo pochi secondi della ripresa, si è guadagnato rigore ed espulsione di Cana ma c'è un'irregolarità in partenza. Grave. Higuain ha trasformato il penalty senza problemi per la gioia dei 45.000 del San Paolo. A quel punto la montagna da scalare era davvero troppo alta per una Lazio ai minimi termini. Eppure ci ha provato Reja accentrando Radu e aggrappandosi al 4-4-1 con Lulic arretrato sulla linea difensiva. Il successivo cambio con l'ingresso di Novaretti al posto di un Felipe Anderson che aveva dato qualche segnale di ripresa (peccato per l'errore che poteva dare il 2-0 alla Lazio), ha fatto finire in anticipo i giochi. Higuain ha irriso il difensore argentino venuto dal Messico bissando il gol su rigore e mettendo due gol di differenza tra le squadre. Onazi ha riaperto i giochi con il gol del 2-3 quando mancavano otto minuti più recupero. Qualche mischione prima dell'episodio che ha fotografato la differenza di cui aveva parlato Reja alla vigilia del match. Lancio lungo, Higuain scherza con Novaretti, ridicolo nella copertura del pallone, e realizza il sesto gol stagionale ai biancocelesti, il quarto del Napoli che bissa così il 4-2 dell'Olimpico. E ora? Inutile fare tabelle, sognare l'Europa è ancora possibile in linea teorica, con quindici punti a disposizione ma le squadre davanti sono tante e la Lazio non ha la necessaria continuità per infilare quella serie di risultati necessari per salvare una stagione che sta finendo tristemente. È il momento di investire bene, magari anche di puntare sui giovani della cantera biancocelesti, ma bisogna evitare di portare a Roma giocatori improponibili. Al San Paolo la Lazio ha perso anche per gli errori della scorsa estate.
Luigi Salomone

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