Autore Topic: Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....  (Letto 221941 volte)

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CP 4.0

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #840 : Venerdì 21 Novembre 2014, 11:09:19 »
Se lo dici te...  ::)

Resta il fatto che, nel caso di specie, non di condizionale ma di modo indicativo si tratta. E quindi l'ennesima tirata contro i media, stavolta, non è forse pienamente centrata.
Il giornalista riportò un fatto, asseverato dalla testimonianza citata nel pezzo. E, come se ciò di per sé non fornisse alcuna garanzia, la circostanza del coro intonato è stata ribadita da un testimone presente allo stadio in quell'occasione.
...

sei tu che parlavi di meccanismi, non certo specifici del fatto ma generali di ogni notizia riportata.

Non si difende nessuno. Si cerca di analizzare dei meccanismi.
Seconda cosa: come puoi dimostrare che quel coro non fu intonato? Posto che, una volta pubblicato l'articolo, il coro è divenuto un fatto in ogni caso. Vero o falso che fosse.

ed una volta accettati tali meccanismi, che si tratti di cori veri, assalti a Campo de' Fiori presunti, o rapimenti sotto investigazione. il meccanismo e' sempre lo stesso.

meccanismi per cui il giornalista scrive, poi se e' vero, allora ha fatto la notizia, e se e' falso, ...be' chi puo' dimostrarlo. al piu' non si puo' mica rivangare il passato.

Offline franz_kappa

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #841 : Venerdì 21 Novembre 2014, 11:19:09 »
sei tu che parlavi di meccanismi, non certo specifici del fatto ma generali di ogni notizia riportata.
Al contrario. Nel rispondere a Fabio mi sono espresso talmente male (faccio ammenda) da averti indotto a interpretare esattamente il contrario di quel che volevo sostenere.

Nel parlare di meccanismi generali mi riferivo a generiche modalità di costruzione dei contenuti informativi che tuttavia sono stati declinati in riferimento a un fatto concreto.
Nella circostanza specifica (il coro "Se vincete ve menamo" durante Lazio-inter) fu effettivamente intonato. L'articolo riporta correttamente la circostanza. Punto.
Buon viaggio, caro Piero.

CP 4.0

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #842 : Venerdì 21 Novembre 2014, 11:21:24 »
ok.  :)

anche se poi nel generale il perche' del condizionale rimane ed una volta che ci hanno preso non cancella decine di 'errori'.

CP 4.0

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #843 : Venerdì 21 Novembre 2014, 11:27:05 »

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #845 : Venerdì 21 Novembre 2014, 12:05:25 »
meccanismi per cui il giornalista scrive, poi se e' vero, allora ha fatto la notizia, e se e' falso, ...be' chi puo' dimostrarlo. al piu' non si puo' mica rivangare il passato.

Questa è carina però eh.

Dunque il giornalista è come Leopardi, si alza la mattina, si beve il suo caffè, poi si siede alla scrivania e scrive un pezzo su una cosa di cui ha sentito parlare, ma soltanto per vie traverse.
Quindi, lo spedisce via mail e quel pezzo gli viene pubblicato, ovviamente con la complicità del direttore responsabile (penalmente e civilmente, tanto che je frega paga l'editore).
Poi se ce prende, se la ricostruzione si rivela esatta, allora daje col Premio Pulitzer se non ce prende potrà rifugiarsi nella libertà del "condizionale".

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline WombyZoof

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #846 : Venerdì 21 Novembre 2014, 12:16:32 »
 una volta pubblicato l'articolo, il coro è divenuto un fatto in ogni caso. Vero o falso che fosse.

dobbiamo intenderci sulla definizione di "fatto", però. 

dovrebbe essere : cosa avvenuta, atto compiuto, accadimento reale e non immaginario

e non : chiacchiera generalmente accettata in quanto pubblicata

poi esistono anche le menzogne, le calunnie, le semplici balle.
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Offline kalle

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #847 : Venerdì 21 Novembre 2014, 12:25:21 »
dobbiamo intenderci sulla definizione di "fatto", però. 

dovrebbe essere : cosa avvenuta, atto compiuto, accadimento reale e non immaginario

e non : chiacchiera generalmente accettata in quanto pubblicata

poi esistono anche le menzogne, le calunnie, le semplici balle.


menzogne? Tipo.. '..nessuno della Lazio presente al funerale di X.. ' mentre invece qualcuno era presente?

Menzogne  così?

CP 4.0

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #848 : Venerdì 21 Novembre 2014, 13:02:05 »
Questa è carina però eh.

Dunque il giornalista è come Leopardi, si alza la mattina, si beve il suo caffè, poi si siede alla scrivania e scrive un pezzo su una cosa di cui ha sentito parlare, ma soltanto per vie traverse.
Quindi, lo spedisce via mail e quel pezzo gli viene pubblicato, ovviamente con la complicità del direttore responsabile (penalmente e civilmente, tanto che je frega paga l'editore).
Poi se ce prende, se la ricostruzione si rivela esatta, allora daje col Premio Pulitzer se non ce prende potrà rifugiarsi nella libertà del "condizionale".

lo so che per te e' strano. troppe 'buone' fonti dovresti abbandonare qualora ti risultasse vero.

Offline BobLovati

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #849 : Venerdì 21 Novembre 2014, 16:06:46 »
http://www.lultimaribattuta.it/12368_lotito-epurazione-vista-anche-per-manzini

fortunatamente, di questo .... ( foglio, giornaletto, carta sporcata ?? ) non ne conoscevo l´esistenza.
Nel caso qualcuno avesse creduto alle affermazioni deliranti ( Manzini compirà martedi prossimo 74 anni, e sembra un´età più che sufficiente ad operare un cambio - sennò poi arriva un altro articolo del tipo "non è una Società per giovani ";) ), bastava aver letto che lavorava all´American Express ( credo che lui stesso disse di essere impiegato alla Carrani Tour, se ricordo bene ); nel caso ancora si avessero dubbi sulla "possibile parzialità " dell´articolista, la pietra tombale su quanto afferma sta nella sperticata lode a Patarca  ;)

Spero che non mi si arrabbi nessuno dei difensori "a prescindere" del pessimo giornalarismo roman(esc)o
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Offline franz_kappa

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #850 : Venerdì 21 Novembre 2014, 17:17:32 »
fortunatamente, di questo .... ( foglio, giornaletto, carta sporcata ?? ) non ne conoscevo l´esistenza.
Nel caso qualcuno avesse creduto alle affermazioni deliranti ( Manzini compirà martedi prossimo 74 anni, e sembra un´età più che sufficiente ad operare un cambio - sennò poi arriva un altro articolo del tipo "non è una Società per giovani ";) ), bastava aver letto che lavorava all´American Express ( credo che lui stesso disse di essere impiegato alla Carrani Tour, se ricordo bene ); nel caso ancora si avessero dubbi sulla "possibile parzialità " dell´articolista, la pietra tombale su quanto afferma sta nella sperticata lode a Patarca  ;)

Spero che non mi si arrabbi nessuno dei difensori "a prescindere" del pessimo giornalarismo roman(esc)o
Ci sono pessimi giornalisti, come negarlo, ma anche imprecisi forumisti. Per carità... può succedere, ogni tanto la memoria ci tradisce. Ti invito a leggere righe in rosso del seguente articolo (fonte: http://www.lalaziosiamonoi.it/news/maurizio-manzinila-mia-lazio-da-gazza-a-rossi-5987):

Maurizio Manzini:"La mia Lazio, da Gazza a Rossi"
09.07.2009 14:00 di Daniele Baldini  articolo letto 4557 volte
Fonte: Fabrizio Patania - Corriere dello Sport
Campione dei team manager per militanza e interpretazione del ruolo, signo­re in panchina e ai bordi del campo di For­mello, uomo senza età perché gli anni non si dicono.E’ come il segreto inviolabile dello spogliatoio. Maurizio Manzini, dirigente ac­compagnatore della Lazio, è l’anima operati­va della squadra biancoceleste dai tempi di Maestrelli. Ha appena salutato Rossi e cono­sciuto Ballardini, fedele scudiero di qualsia­si allenatore transitato sulla panchina della Lazio. Approdo sicuro per tutti i giocatori, la discrezione è il suo stile . «Per riuscire in que­sto lavoro bisogna possedere la capacità di sapersi dare e non essere suscettibile. Nel gruppo devono sentirsi tutti trattati nello stesso modo. E poi ci vuole un’assoluta riser­vatezza. Io ho il mio ufficio vicino allo spo­gliatoio. Ma lo spogliatoio è sacro. E della ri­servatezza è doveroso farne una religione. In più, è necessario buttare l’orologio. Per fare il team manager non puoi certo timbrare il cartellino». Questa dote gli ha consentito di farsi riconoscere e apprezzare sotto ogni ge­stione, accompagnando gli ultimi quaran­t’anni (o quasi) di storia della Lazio, l’unica bandiera a cui si è consegnato. I presidenti passavano, lui restava, devoto alla causa.
 
«Dovrei citarne tanti. Calleri mi ha fatto di­ventare un dipendente, trasformando il mio sogno in realtà. E Cragnotti ci ha fatto vince­re quasi tutto. Ma Lotito ci ha permesso di continuare a vivere. Ora, magari, verrò accu­sato di piaggeria. Io, però, sono laziale den­tro. E non potrò mai dimenticare cosa pas­sammo, con la squadra, nel luglio 2004. Ero in Giappone con 15 giocatori, non si sapeva niente del futuro della società. Rientrammo a Roma pensando che potesse concretizzar­si il fallimento. Tutti saremmo rimasti senza un posto di lavoro e la Lazio sarebbe spari­ta. Un dolore insopportabile. Lotito avrà i suoi lati spigolosi, però è il presidente che ha salvato la Lazio. E lo ha fatto lui, non al­tri ».
 
Ripartiamo dall’inizio. Come diventa la­ziale Maurizio Manzini?
 «Non lo so, posso dire di essere l’unico in una famiglia di romanisti. Mio padre mi por­tò per la prima volta all’Olimpico in occasio­ne di un derby, perso dalla Lazio. Alla fine, esultando, mi disse: “Maurizio, hai visto? Ab­biamo vinto”. E io, invece, gli risposi quasi gelandolo: “Papà, mi piacciono quelli con la maglia celeste…“. Diventai laziale così. Ero un tifoso accanito, andavo in trasferta, face­vo anche 14 ore di treno per seguire la squa­dra. Una volta a Brescia perdemmo male. E mi ritrovai, con altri cinque ragazzi , a conte­stare la Lazio. Faceva un freddo pazzesco. Ricordo Gigi Trippanera, il massaggiatore. Ci lanciò un secchio pieno d’acqua per farci andare via».
 
Poi cosa successe?
 «Avevo lavorato a Milano in una compa­gnia aerea. Mi richiamò a Roma l’Itavia. E appena cominciai a guardare la lista dei clienti, mi accorsi della Lazio. Fu la prima società che andai a trovare. Il caso volle che proprio in quei giorni stavano organizzando la trasferta a Bergamo, dove volava l’Itavia. Così li accompagnai. Andò bene e al ritorno a Roma, lo ricordo come fosse adesso, dopo aver salutato tutti i giocatori, Maestrelli mi guardò e mi disse: “Allora Manzini, martedì ci vediamo al campo”. Cominciò una collabo­razione. La Lazio continuò a volare con Ita­via, io andavo a Tor di Quinto e iniziai a da­re una mano, riorganizzando il magazzino, inventariando i materiali. Nel ‘76 diventai di­rigente dell’American Express, ma il lega­me con la società biancoceleste stava diven­tando sempre più stretto».
 
Quando diventò un dipendente della La­zio?
 «Nel 1988. Mi chiamò Giorgio Calleri. L’al­lenatore era Simoni. Mi disse che volevano ristrutturare la società, istituendo la figura del team manager, come aveva già fatto il Milan con Ramaccioni. Accettai l’offerta, ri­nunciando ad un posto di lavoro sicuro e pre­stigioso. Ho sempre pensato che se riesci a trasformare la tua passione in un lavoro sei un uomo fortunato».
 
Quante partite avrà visto dal campo?
 «Non lo so. Minimo 1200. Senza contare le amichevoli. Non ho tenuto il conto».
 
Si ricorda la prima?
 «Sì. Non fu fortunata. Perdemmo a Empo­li, arbitro Magni. Beccai 750 mila lire di mul­ta dal giudice sportivo perché i giocatori ave­vano i tacchetti troppo alti e il team manager doveva essere il garante del regolamento».
 
Qual è il ritiro che ricorda più particolare?
 «L’anno dei meno 9 e della sventata retro­cessione in C. Allenatore Fascetti. Ci presen­tiamo a Gubbio con il pullman, troviamo l’­Hotel dei Cappuccini chiuso per restauro. Il proprietario dell’albergo ci aveva tirato la fregatura. Per fortuna, con Gabriella Grassi , trovammo una soluzione d’emergenza e il ri­tiro andò bene lo stesso».
 
Il derby più simpatico?
 «Quello vinto 1-0, gol di Signori, arbitro Luci . Nel finale, per la tensione, scambio una punizione per il fischio finale. Entro in cam­po a festeggiare, poi mi accorgo che la parti­ta non è ancora conclusa e cerco di uscire al­la chetichella. Mazzone, appoggiato alla pan­china, mi guarda e fa: “Ah Manzì, ma ’ndo cazzo vai???“».
 
I giocatori che ha amato di più prima da ti­foso e poi da dirigente?
 «Da ragazzo ero attratto da Bob Lovati e da Nello Governato, che in campo chiamavano il professore. Poi Chinaglia. In tempi più re­centi ce ne sono stati tanti. Da Signori a Mar­chegiani e Peruzzi, farei un torto agli altri. Ma nessuno s’offenderà se più di tutti ricor­do Mario Frustalupi. D’estate, quando la mo­glie restava al mare a Genova , mi chiedeva di andare a dormire a casa sua. Non ce la fa­ceva a restare solo. Gli ero legatissimo».
 
E Gascoigne?
 «Avevo appena comprato una Lancia The­ma fiammante. Una volta me la rubò a Tor di Quinto e riuscì a nasconderla in palestra… La porta era strettissima, appena due metri. Ancora non mi spiego come potesse aver fat­to. Io impiegai più di un’ora per tirarla fuori senza uno sgraffio».
 
Si può raccontare delle sue interminabili partite a burraco con Delio Rossi?
 «Beh sì. Ma giocavamo in coppia e non ci batteva nessuno. Vittime preferite durante il ritiro il dottor Roberto Bianchini e il cuoco Giocondo».
 
E gli altri allenatori?
 «Fascetti era burbero e spontaneo. Di Zoff mi ha sempre colpito l’umanità, la disponibi­lità. Ricordo la meticolosità e l’attenzione di Mancini, che aveva preso da Eriksson . Con tutti mi sono trovato bene».
 
Zeman?
 «Mi trovai bene anche con lui. Tanto che mi combinarono uno scherzo. Il boemo era appena passato alla Roma. Mi convocò in se­de Elisabetta Cragnotti e mi disse che Sensi aveva chiamato suo padre Sergio perché mi volevano contattare e portare in giallorosso. L’offerta era interessante. Aspettai un istan­te, ringraziai e dissi che non potevo accetta­re, sentendomi solo della Lazio. A quel pun­to De Mita e Cellini aprirono la porta e mi dissero che si trattava di un gioco. Ma io non ci avrei pensato neppure per scherzo».
 
Hanno fatto epoca i suoi muscoli fotogra­fati negli spogliatoi dopo l’ultima Coppa Ita­lia.
 «Stavo solo strizzando la camicia. Diakitè mi aveva rovesciato addosso un secchio pie­no d’acqua».
 
Però si tiene in forma ed è vero che le so­no arrivate molte telefonate.
 «Sì, vado in palestra, cerco di tenermi al­lenato. E quella foto deve aver fatto il giro d’Europa. Mi hanno chiamato gli amici team manager dell’Olympique Marsiglia e dello Spartak Mosca. Mi ha chiamato anche Salva­tore Scaglia, il collega della Roma. Era di­vertito e mi faceva i complimenti. Diceva di aver ricevuto una telefonata da Totti: “Hai visto Manzini come sta bene? Tu invece c’hai la panza…“».


§§§

P.s.= se dovessi applicare il tuo stesso metodo, cosa che mi guardo bene dal fare, dovrei concludere che difetti di accuratezza e precisione, sospettando al contempo un certo qual pregiudizio nei confronti degli operatori dell'informazione. Ma questo non è il mio modo di rapportarmi e quindi non affermo nulla di tutto ciò.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #851 : Venerdì 21 Novembre 2014, 17:20:26 »
infatti:

fortunatamente, di questo .... ( foglio, giornaletto, carta sporcata ?? ) non ne conoscevo l´esistenza.
Nel caso qualcuno avesse creduto alle affermazioni deliranti ( Manzini compirà martedi prossimo 74 anni, e sembra un´età più che sufficiente ad operare un cambio - sennò poi arriva un altro articolo del tipo "non è una Società per giovani ";) ), bastava aver letto che lavorava all´American Express ( credo che lui stesso disse di essere impiegato alla Carrani Tour, se ricordo bene ); nel caso ancora si avessero dubbi sulla "possibile parzialità " dell´articolista, la pietra tombale su quanto afferma sta nella sperticata lode a Patarca  ;)

Spero che non mi si arrabbi nessuno dei difensori "a prescindere" del pessimo giornalarismo roman(esc)o


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Offline BobLovati

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« Risposta #852 : Venerdì 21 Novembre 2014, 17:35:00 »
Ci sono pessimi giornalisti, come negarlo, ma anche imprecisi forumisti. Per carità... può succedere, ogni tanto la memoria ci tradisce.

...............................................


P.s.= se dovessi applicare il tuo stesso metodo, cosa che mi guardo bene dal fare, dovrei concludere che difetti di accuratezza e precisione, sospettando al contempo un certo qual pregiudizio nei confronti degli operatori dell'informazione.

dici di guardarti bene, ma lo fai  ;D

anche se dici: Ma questo non è il mio modo di rapportarmi e quindi non affermo nulla di tutto ciò.  ;)
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Offline franz_kappa

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« Risposta #853 : Venerdì 21 Novembre 2014, 17:45:54 »
dici di guardarti bene, ma lo fai  ;D
Direi proprio di no.

Nel caso in questione hai confermato il tuo generale pregiudizio nei confronti degli operatori dell'informazione, già palesato in più occasioni. E' un argomento classico che evochi, ciclicamente, nei tuoi interventi tesi a confutare la credibilità degli operatori dell'informazione. Su questo ci si può liberamente confrontare: c'è chi è d'accordo e chi è in disaccordo.
La differenza è che stavolta lo spunto ti è stato offerto da una circostanza (la citazione del passato professionale di Manzini all'Amex) che hai evidenziato come errata, adottando peraltro la retorica espressione

[...]
bastava aver letto che lavorava all´American Express ( credo che lui stesso disse di essere impiegato alla Carrani Tour, se ricordo bene )
[...]

ma che errata non era. Ecco che ti sei dimostrato, nel caso di spese, indubbiamente poco accurato e preciso.

La differenza è che io non farò mai più menzione all'odierna circostanza, che non ho potuto non evidenziare senza da ciò far discendere un giudizio universale sulla tua persona o, peggio, sulla categoria - quale che sia - nella quale potrei ricomprenderti.
Ergo, io non applico lo stesso metodo.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

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« Risposta #854 : Venerdì 21 Novembre 2014, 20:38:46 »
...che tristezza   :(

Gli altri non possono giudicare i giornalisti, tu, invece, puoi giudicare tutti; cioè, meglio, quelli che non sono d´accordo con te su come parlare di girnarlismo e giornalisti.

Singolare 
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Offline DinoRaggio

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« Risposta #855 : Sabato 22 Novembre 2014, 09:09:53 »
Sta bene qui, e mi sa che è pure sgamato.

Dall'edizione locale del Corriere della Sera

Lotito e il gol anti-Roma nei nuovi bilanci della Figc

Se la riforma del calcio studiata in Figc dal duo Tavecchio-Lotito fosse già in vigore quest’anno, l’unica squadra (quasi) a posto sarebbe la Lazio. Tetto alle rose, extracomunitari, rapporti con i procuratori, Academy obbligatoria: tutto sembra calibrato sul presidente biancoceleste. Ma c’è un passaggio che dà il senso del delitto perfetto di Lotito, un gol nel derby dei bilanci: dalla prossima stagione la Figc chiederà ai club il pareggio di bilancio, traguardo raggiungibile con un piano di rientro triennale secondo modello Uefa, adattato alle specificità italiche. E la Lazio è già quasi a cavallo: l’ultima trimestrale ha fatto registrare solo un lieve passivo. La Roma (come Inter e Juve) ha un segno meno di cui la Uefa ha già chiesto spiegazioni: passivo intorno ai 60 milioni, da arginare in tre anni sennò, per nuova disposizione, salta l’iscrizione al campionato. Non è un pericolo reale per la Roma, visto il capitale giocatori che si ritrova: basta vendere e non comprare. Il punto è questo: il piano di rientro è un ostacolo alla strategia che, in due anni, ha fatto della Roma una superpotenza del campionato. Quasi una legge «ad squadram».

A. Arz.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Anselazio

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #856 : Sabato 22 Novembre 2014, 09:26:21 »
Sta bene qui, e mi sa che è pure sgamato.

Dall'edizione locale del Corriere della Sera

Lotito e il gol anti-Roma nei nuovi bilanci della Figc

Se la riforma del calcio studiata in Figc dal duo Tavecchio-Lotito fosse già in vigore quest’anno, l’unica squadra (quasi) a posto sarebbe la Lazio. Tetto alle rose, extracomunitari, rapporti con i procuratori, Academy obbligatoria: tutto sembra calibrato sul presidente biancoceleste. Ma c’è un passaggio che dà il senso del delitto perfetto di Lotito, un gol nel derby dei bilanci: dalla prossima stagione la Figc chiederà ai club il pareggio di bilancio, traguardo raggiungibile con un piano di rientro triennale secondo modello Uefa, adattato alle specificità italiche. E la Lazio è già quasi a cavallo: l’ultima trimestrale ha fatto registrare solo un lieve passivo. La Roma (come Inter e Juve) ha un segno meno di cui la Uefa ha già chiesto spiegazioni: passivo intorno ai 60 milioni, da arginare in tre anni sennò, per nuova disposizione, salta l’iscrizione al campionato. Non è un pericolo reale per la Roma, visto il capitale giocatori che si ritrova: basta vendere e non comprare. Il punto è questo: il piano di rientro è un ostacolo alla strategia che, in due anni, ha fatto della Roma una superpotenza del campionato. Quasi una legge «ad squadram».

A. Arz.



Si perché una società zombie sorretta solo da un colosso bancaria non è una soluzione ad squadram...arzì famo così, invece di intraprendere un lungo e faticoso risanamento del calcio italiano (modello Lazio) famo che unicredit copre i buffi di tutte le squadre di serie A (modello rioma).
Mlnmdlm

Offline Fabio70rm

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« Risposta #857 : Sabato 22 Novembre 2014, 10:24:38 »

Quanto a Fabio, non capisco molto la sua replica: Non comprendo. Il coro "Se vincete ve menamo" è esattamente una minaccia di pestaggio in caso di vittoria. Ovviamente paradossale, goliardica e irrealistica quanto si vuole. Ma è quello che tu 'contesti'.
Se ti riferisci invece a quanto riferisce il giornalista a inizio articolo (le frasi dette a Baronio), nessuno di noi, te compreso, ha - inequivocabilmente - elementi per confutare la circostanza.

Aspe', parliamo di cose diverse.

Circolò in quei giorni notizie di minacce ai giocatori, prima della partita, minacce ricevute direttamente per telefono.

Quella notizia risultò falsa.

Il coro allo stadio è da considerarsi come altro coro...sia in positivo che in negativo...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Fabio70rm

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #858 : Sabato 22 Novembre 2014, 10:27:46 »
Sulle presunte voci di un allontanamento di Manzini, dico solo questo.

Manzini non è giovanissimo, purtroppo.

Come nel caso di Bob Lovati, arriverà anche per lui l'età della pensione, quindi è giusto pensare che un'altra persona prenderà il suo posto.

Ciò non vuol dire allontarare Maurizio, credo sarà come per Bob, che quando vuole venire a Formello deve solo bussare che gli aprono immediatamente.

O vogliamo polemizzare pure sul pensionamento per limiti di età? (a proposito ma quanti anni ha Manzini??)
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline WombyZoof

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« Risposta #859 : Sabato 22 Novembre 2014, 11:25:58 »
Manzini per quanto mi riguarda è eterno.

Per mettere bocca invece nella mini querelle tra i fratelli laziali Bob e Franz faccio osservare a quest'ultimo che dimentica la differenza tra il dare notizie per mestiere, e commentarle per diletto.
Nel primo caso il rigore è d'obbligo, nel secondo no, e comunque  una pinzillacchera per giunta  premessa dal "se ricordo bene" di Bob non invalida di certo un giudizio di condanna totale della solita monnezza pubblicata dal solito verme. 

«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»