Autore Topic: Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....  (Letto 216885 volte)

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Offline Frank 73

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #280 : Martedì 26 Agosto 2014, 00:30:53 »
Sono grato alle radio e ai comunicatori che stanno contribuendo, forse inconsapevolmente e di sicuro non in modo decisivo, essendo il fenomento più atavico, a quell'opera di bonifica di cui la Lazio necessita da circa un trentennio. O forse, ad essere più precisi, dalla fine degli anni Sessanta.

Mi auguro che la temporanea vacanza dalle vicende sportive della Lazio, cui per amore, per amore negato, tanti esasperati dal tiranno sono costretti, possa far scoprire loro il piacere di domeniche dedicate ad altro.
E possano, riescano, a fare a meno della Lazio, dato che la Lazio potrà finalmente fare a meno di loro.
Possano finalmente voltare pagina, da quella pagina in cui hanno scritto "libera la Lazio", a quella più auspicabile sulla quale possano vergare "libero la Lazio".
La Lazio cercherà altrove altri sostenitori, magari non tra i reduci di un tempo che fù, quel tempo passato che quando era presente riceveva, dagli stessi, con forme adeguate al periodo, gli stessi sputi e pernacchie, ma tra ragazzi che sappiano innamorarsi delle giocate di Keita, delle volate di Candreva, dei tackle di Gentiletti.
Che vivano la propria passione (anche) come contributo alle fortune del proprio club. Aggiungendo, ognuno per la propria piccola parte, ricchezza, passione, ipartecipazione, entusiasmo e soldi, e non perseguendo macerie su cui edificare qualcosa di aleatorio e informe, riversando verso questo obiettivo negatività e rancore e immergendovi dentro la Lazio e la sua quotidianità.
Non mi interessa capire. Non mi interessa ricomporre. Io non ho sfasciato nulla. Tifo la la Lazio come ho sempre fatto.

Ho iniziato con un presidente che mi prometteva Junior, la Coppa UEFA e i soldi della Warner Bros.
E mi ha portato in B nel girone di andata, al tribunale fallimentare e nelle aule dei tribunali. Il successore ereditò tutto questo, e, se non ricordo male, un solo giocatore vincolato contrattualmente a inizio luglio 1986.

Ho continuato con un presidente piemeontese, con socio un... romanista piazzato da Andreotti, che ha cacciato Poli e Fiorini il giorno dopo gli spareggi di Napoli, rimosso Monelli e Fascetti appena tornati in A, che in occasione del derby vinto da Di Canio stabilì un silenzio stampa di quattro mesi mettendo il silenziatore all'impresa, che ottene il silenzio per un anno da parte dei tifosi disamorati ("12° IN CAMPO, SOLO QUANDO LO VOGLIAMO NOI..."), che prometteva l'Europa ogni anno senza mai arrivarci, che ha venduto Di Canio, che nell'estate del '91 giurava che non avrebbe mai ceduto la Lazio, che concedeva nei derby l'intero settore Sud alle XXXXX, mentre le XXXXX ciarrapichiane per due anni, ci assegnavano, del settore Nord, un solo distinto, piazzando i puzzolenti suini nell'altro, senza che nessuno della società Lazio se ne duolesse, che comprò Riedle... con i soldi del Milan. Manco fosse Carrizo.

Ho proseguito con il boyscout di Gardini, che metteva a fare i dirigenti gli "scarti della Juventus" (Bendoni, Pennacchia, Gorernato), che mandava alle Bahamas il presidente della Cremonese Luzzara co' "i sordi della Lazio buttati pe' tre bambini", che metteva la zavorra alla Lazio con i due terzini Favalli e Negro, che al termine della partita con la Dinamo Minsk si presentò in lacrime ai microfoni dopo novanta minuti di fischi, manco fosse Novaretti, che ha buttato i soldi per Signori (tanto valeva rinnovà a Sosa, ce spenneva pure de meno), o per la "pippa" Pavel Nedved (giudizio post esordio Bologna Lazio 1 a 0. tanto valeva rinnova' a Wintere..). che godeva di uno stadio urlante "Cragnotti guarda che hai fatto!" la settimana dopo in occasione della seconda sconfitta in due partite, che elargiva, a seconda dei momenti, a questo popolo di innamorati talvolta l'epiteto "clienti", talaltra quello di "cialtroni", che trattava i laziali come fossero "pomodori" e che sentenziava "i tifosi laziali dovrebbero prendere esempio da quellli della XXXXX", che (pure lui, questo è un disco) c'ha tolto la Lazzialità, che vendeva Vieri una settimana dopo che gli avevamo visto il reincarnato Piola. che si becca la contestazione a Montecarlo, durante una finale europea, prima (e ultima) volta nella Storia del Calcio continentale che una finalista subisca striscioni contro dalla propria tifoseria, che si fa fare le campagne acquisti da Moggi, mettendo a fare il direttore sportivo il mediocre Governato, e il dirigente un allenatore di pallavolo, e pure (tutti) i FIGLI a fare i dirigenti, che non fa un sondaggio tra i tifosi per dare un nome al centro di Formello ma stabilisce autonomamente, e senza contraddittorio con la gens laziale, che sia intitolato al FRATELLO, che non concede la prelazione agli abbonati per la festa scudetto, che finge di trattare Ronaldo, e poi Denilson, e poi Rivaldo, ma solo per far rumore a San Paolo e dintorni dove lui ha interessi, che si fa fregare dal gatto e la volpe Pitta e Martins, che non "coccola" Nesta dopo l'infortunio dei Mondiali '98 e lo spinge a firmare per una società olandese, che non ringrazia i tifosi per la loro protesta a Via Allegri, dove viene preso a calci in culo tal Paglia, che passa l'estate dietro a Zenden, senza cercare alternative manco fosse Yilmaz, e, lasciando la fascia laterale orfana per tutto il girone d'andata, si scuce lo scudetto consegnandolo a quelli, che conferma Nedved e poi lo vende, che va in crisi e compra a peso d'oro Luciano e Manfredini, che porta la Lazio a un passo dal fallimento.

Questi non sono le mie idee sui tre presidenti che ho vissuto prima dell'attuale. Sono ciò che il mondo Lazio gli ha vomitato contro. E non oso pensare cosa avrebbero potuto fare, quanto queste rotture di coglioni si sarebbero potute moltiplicare, se in quegli anni avessimo avuto Internet, i Forum, i Social, FB, le radio, i siti, i blog, ecc.
In questa nuova lazialità partecipativa e autoreferenziale in cui tutte le voci sono uguali e qualsiasi coglione ha dignità di prevaricare gli altri o farli urlare più forte. E di mettere in atto l'eutanasia della Lazio come applicazione di mal di pancia sempre vissuti, si legga sopra, ma che mai mettevano in secondo piano quella che era la priorità di tutti. La Lazio.
Che oggi non è più la priorità, non è più il fine, è lo strumento per identificare se stessi e non più la propria passione.

In quegli anni io la Lazio me la sono goduta sempre, e l'ho amata anche nei momenti peggiori, standole vicino, condividendo anche la sconfitta più dura. Io e tanti altri.
Cercando di dare il mio piccolo marginale contributo perché si rialzasse, o perché si migliiorasse.
Non è cambiato niente, faccio lo stesso oggi. Anche con Lotito, che mi eccita meno dei tre predecessori citati.
Ma che se riuscirà a tenere lontano dallo stadio quelli che avevano già rotto i coglioni a Calleri e a Cragnotti, diventerà il mio preferito.
Che nessuno cerchi di convincerli a tornare sui propri passi.
Via. Alla larga. Finalmente.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Pomata

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #281 : Martedì 26 Agosto 2014, 00:41:58 »
Sono grato alle radio e ai comunicatori che stanno contribuendo, forse inconsapevolmente e di sicuro non in modo decisivo, essendo il fenomento più atavico, a quell'opera di bonifica di cui la Lazio necessita da circa un trentennio. O forse, ad essere più precisi, dalla fine degli anni Sessanta.

Mi auguro che la temporanea vacanza dalle vicende sportive della Lazio, cui per amore, per amore negato, tanti esasperati dal tiranno sono costretti, possa far scoprire loro il piacere di domeniche dedicate ad altro.
E possano, riescano, a fare a meno della Lazio, dato che la Lazio potrà finalmente fare a meno di loro.
Possano finalmente voltare pagina, da quella pagina in cui hanno scritto "libera la Lazio", a quella più auspicabile sulla quale possano vergare "libero la Lazio".
La Lazio cercherà altrove altri sostenitori, magari non tra i reduci di un tempo che fù, quel tempo passato che quando era presente riceveva, dagli stessi, con forme adeguate al periodo, gli stessi sputi e pernacchie, ma tra ragazzi che sappiano innamorarsi delle giocate di Keita, delle volate di Candreva, dei tackle di Gentiletti.
Che vivano la propria passione (anche) come contributo alle fortune del proprio club. Aggiungendo, ognuno per la propria piccola parte, ricchezza, passione, ipartecipazione, entusiasmo e soldi, e non perseguendo macerie su cui edificare qualcosa di aleatorio e informe, riversando verso questo obiettivo negatività e rancore e immergendovi dentro la Lazio e la sua quotidianità.
Non mi interessa capire. Non mi interessa ricomporre. Io non ho sfasciato nulla. Tifo la la Lazio come ho sempre fatto.

Ho iniziato con un presidente che mi prometteva Junior, la Coppa UEFA e i soldi della Warner Bros.
E mi ha portato in B nel girone di andata, al tribunale fallimentare e nelle aule dei tribunali. Il successore ereditò tutto questo, e, se non ricordo male, un solo giocatore vincolato contrattualmente a inizio luglio 1986.

Ho continuato con un presidente piemeontese, con socio un... romanista piazzato da Andreotti, che ha cacciato Poli e Fiorini il giorno dopo gli spareggi di Napoli, rimosso Monelli e Fascetti appena tornati in A, che in occasione del derby vinto da Di Canio stabilì un silenzio stampa di quattro mesi mettendo il silenziatore all'impresa, che ottene il silenzio per un anno da parte dei tifosi disamorati ("12° IN CAMPO, SOLO QUANDO LO VOGLIAMO NOI..."), che prometteva l'Europa ogni anno senza mai arrivarci, che ha venduto Di Canio, che nell'estate del '91 giurava che non avrebbe mai ceduto la Lazio, che concedeva nei derby l'intero settore Sud alle XXXXX, mentre le XXXXX ciarrapichiane per due anni, ci assegnavano, del settore Nord, un solo distinto, piazzando i puzzolenti suini nell'altro, senza che nessuno della società Lazio se ne duolesse, che comprò Riedle... con i soldi del Milan. Manco fosse Carrizo.

Ho proseguito con il boyscout di Gardini, che metteva a fare i dirigenti gli "scarti della Juventus" (Bendoni, Pennacchia, Gorernato), che mandava alle Bahamas il presidente della Cremonese Luzzara co' "i sordi della Lazio buttati pe' tre bambini", che metteva la zavorra alla Lazio con i due terzini Favalli e Negro, che al termine della partita con la Dinamo Minsk si presentò in lacrime ai microfoni dopo novanta minuti di fischi, manco fosse Novaretti, che ha buttato i soldi per Signori (tanto valeva rinnovà a Sosa, ce spenneva pure de meno), o per la "pippa" Pavel Nedved (giudizio post esordio Bologna Lazio 1 a 0. tanto valeva rinnova' a Wintere..). che godeva di uno stadio urlante "Cragnotti guarda che hai fatto!" la settimana dopo in occasione della seconda sconfitta in due partite, che elargiva, a seconda dei momenti, a questo popolo di innamorati talvolta l'epiteto "clienti", talaltra quello di "cialtroni", che trattava i laziali come fossero "pomodori" e che sentenziava "i tifosi laziali dovrebbero prendere esempio da quellli della XXXXX", che (pure lui, questo è un disco) c'ha tolto la Lazzialità, che vendeva Vieri una settimana dopo che gli avevamo visto il reincarnato Piola. che si becca la contestazione a Montecarlo, durante una finale europea, prima (e ultima) volta nella Storia del Calcio continentale che una finalista subisca striscioni contro dalla propria tifoseria, che si fa fare le campagne acquisti da Moggi, mettendo a fare il direttore sportivo il mediocre Governato, e il dirigente un allenatore di pallavolo, e pure (tutti) i FIGLI a fare i dirigenti, che non fa un sondaggio tra i tifosi per dare un nome al centro di Formello ma stabilisce autonomamente, e senza contraddittorio con la gens laziale, che sia intitolato al FRATELLO, che non concede la prelazione agli abbonati per la festa scudetto, che finge di trattare Ronaldo, e poi Denilson, e poi Rivaldo, ma solo per far rumore a San Paolo e dintorni dove lui ha interessi, che si fa fregare dal gatto e la volpe Pitta e Martins, che non "coccola" Nesta dopo l'infortunio dei Mondiali '98 e lo spinge a firmare per una società olandese, che non ringrazia i tifosi per la loro protesta a Via Allegri, dove viene preso a calci in culo tal Paglia, che passa l'estate dietro a Zenden, senza cercare alternative manco fosse Yilmaz, e, lasciando la fascia laterale orfana per tutto il girone d'andata, si scuce lo scudetto consegnandolo a quelli, che conferma Nedved e poi lo vende, che va in crisi e compra a peso d'oro Luciano e Manfredini, che porta la Lazio a un passo dal fallimento.

Questi non sono le mie idee sui tre presidenti che ho vissuto prima dell'attuale. Sono ciò che il mondo Lazio gli ha vomitato contro. E non oso pensare cosa avrebbero potuto fare, quanto queste rotture di coglioni si sarebbero potute moltiplicare, se in quegli anni avessimo avuto Internet, i Forum, i Social, FB, le radio, i siti, i blog, ecc.
In questa nuova lazialità partecipativa e autoreferenziale in cui tutte le voci sono uguali e qualsiasi coglione ha dignità di prevaricare gli altri o farli urlare più forte. E di mettere in atto l'eutanasia della Lazio come applicazione di mal di pancia sempre vissuti, si legga sopra, ma che mai mettevano in secondo piano quella che era la priorità di tutti. La Lazio.
Che oggi non è più la priorità, non è più il fine, è lo strumento per identificare se stessi e non più la propria passione.

In quegli anni io la Lazio me la sono goduta sempre, e l'ho amata anche nei momenti peggiori, standole vicino, condividendo anche la sconfitta più dura. Io e tanti altri.
Cercando di dare il mio piccolo marginale contributo perché si rialzasse, o perché si migliiorasse.
Non è cambiato niente, faccio lo stesso oggi. Anche con Lotito, che mi eccita meno dei tre predecessori citati.
Ma che se riuscirà a tenere lontano dallo stadio quelli che avevano già rotto i coglioni a Calleri e a Cragnotti, diventerà il mio preferito.
Che nessuno cerchi di convincerli a tornare sui propri passi.
Via. Alla larga. Finalmente.

Te lo rubo.

Offline Fabio70rm

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #282 : Martedì 26 Agosto 2014, 08:04:34 »
fa il paio?
continua la tua predicazione senza mettere in mezzo i tifosi Laziali (come te suppongo) che esprimono correttamente la propria opinione vieppiù senza dar loro dell'imbecille, o peggio, del romanista. Nemmeno alle elementari...
Mo continua a fa il paio, anzi no, aggiungo una dimanda for you: ad oggi i laziali sono 6200? (dato sostanziale edulcorato dalla voce "cucciolone"?)
Per gli altri insigni netter che leggono velate minacce...bah (la cosa mi fa sorridere...) il mio invito era ad abbassare i toni. Incoraggiare le divisioni in seno al pur composito tifo laziale (quando si sa bene che l'unica divisione inconciliabile è tra noi e questo signore prodotto dal generone romano) me sembra un esercizio stupido. Volete insistere nel dire che gli altri so stupidi, imbecilli, buffoni, mentecatti e che voi altri siete un selezionato circolo di Esseni della Lazialità in quanto depositari dell'unico sapere-verità che ci illumina e rende liberi?
Fate voi ma, credo che per essere ascoltati si debba rimanere nell'ambito del confronto. Se si supera questo alveo, poi te la canti con dovizia di offese (di cui magari qualcuno un giorno potrebbe chiedervi conto perché, senza fa i pesci in barile, ste cose in questa città succedono), te la soni e te dici bravo.
Fare forum? E' rimanere leggibile anche da chi non è mai d'accordo con quanto ormai in questo come in altri orticelli della lazialità d'elite (per carità, quella non drogata dai muezzin radiofonici), si ripete a disco rotto.
Altrimenti è predicazione nel deserto, nulla di più. Questo mi pare stia succedendo qui come altrove. Credo sia una deriva. Vé ripetete sto mantra tra di voi, esasperando concetti e sciorinando epiteti sovente denigratori ed offensivi verso sto spauracchio del tifoso bue, sentendovi un'intellighenzia pura, un ristretto circolo di illuminati dalla verità e, tuttavia, chissà perché (ma tu guarda!), in ultimo sentendovi quanto mai incompresi. Quasi un circolo di iniziati di una verità esoterica. Ma il torto è sempre della tifoseria bue.
Si Lotito è grande, Lotito è l'unico. ..
Bah, che vi devo dire, spero che almeno per voi sia divertente.
Ve leggo non negandovi mai quella nobile Lazialità che tutti ci accomuna.

Non attribuirmi parole e pensieri da me non detti. Io non ho mai dato patenti, nè mi sono mai permesso di insultare chicchessia.

Se hai la coda di paglia sono problemi tuoi, quello che ho scritto è la pura verità.

Chi non si abbona, non viene allo stadio, non compra prodotti ufficiali, sono fatti suoi. Personalmente penso sia un atteggiamento controproducente, ma, ripeto, finchè riguardano solo lui, sono fatti suoi.

Ma chi incita la gente a non abbonarsi e a boicottare la società non può che non essere Laziale.

Non c'è protesta che regga.

Perchè ti ricordo che un biglietto di una partita, un abbonamento, un prodotto del merchandising ufficiale va nelle casse societarie.

Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

ThomasDoll

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #283 : Martedì 26 Agosto 2014, 08:52:27 »
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Offline WombyZoof

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« Risposta #284 : Martedì 26 Agosto 2014, 09:15:18 »
Perchè ti ricordo che un biglietto di una partita, un abbonamento, un prodotto del merchandising ufficiale va nelle casse societarie.

i liberatori della lazio, tutti inclusi, sostengono che vadano in tasca a lotito.

da cui l'astuta equazione= non gli do i soldi = non vede i soldi = se ne va = ridivento laziale.

di questi soggetti stiamo parlando.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Wasicu

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #285 : Martedì 26 Agosto 2014, 09:27:16 »
i liberatori della lazio, tutti inclusi, sostengono che vadano in tasca a lotito.

da cui l'astuta equazione= non gli do i soldi = non vede i soldi = se ne va = ridivento laziale.

di questi soggetti stiamo parlando.

E' il concetto di SCIOPERO che in un paese messo male come l'Italia oggi, dovrebbe
essere cancellato completamente almeno per 5 anni ... se non vuoi saltare in aria ..

Offline gentlemen

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #286 : Martedì 26 Agosto 2014, 09:40:32 »
Sono grato alle radio e ai comunicatori che stanno contribuendo, forse inconsapevolmente e di sicuro non in modo decisivo, essendo il fenomento più atavico, a quell'opera di bonifica di cui la Lazio necessita da circa un trentennio. O forse, ad essere più precisi, dalla fine degli anni Sessanta.

Mi auguro che la temporanea vacanza dalle vicende sportive della Lazio, cui per amore, per amore negato, tanti esasperati dal tiranno sono costretti, possa far scoprire loro il piacere di domeniche dedicate ad altro.
E possano, riescano, a fare a meno della Lazio, dato che la Lazio potrà finalmente fare a meno di loro.
Possano finalmente voltare pagina, da quella pagina in cui hanno scritto "libera la Lazio", a quella più auspicabile sulla quale possano vergare "libero la Lazio".
La Lazio cercherà altrove altri sostenitori, magari non tra i reduci di un tempo che fù, quel tempo passato che quando era presente riceveva, dagli stessi, con forme adeguate al periodo, gli stessi sputi e pernacchie, ma tra ragazzi che sappiano innamorarsi delle giocate di Keita, delle volate di Candreva, dei tackle di Gentiletti.
Che vivano la propria passione (anche) come contributo alle fortune del proprio club. Aggiungendo, ognuno per la propria piccola parte, ricchezza, passione, ipartecipazione, entusiasmo e soldi, e non perseguendo macerie su cui edificare qualcosa di aleatorio e informe, riversando verso questo obiettivo negatività e rancore e immergendovi dentro la Lazio e la sua quotidianità.
Non mi interessa capire. Non mi interessa ricomporre. Io non ho sfasciato nulla. Tifo la la Lazio come ho sempre fatto.

Ho iniziato con un presidente che mi prometteva Junior, la Coppa UEFA e i soldi della Warner Bros.
E mi ha portato in B nel girone di andata, al tribunale fallimentare e nelle aule dei tribunali. Il successore ereditò tutto questo, e, se non ricordo male, un solo giocatore vincolato contrattualmente a inizio luglio 1986.

Ho continuato con un presidente piemeontese, con socio un... romanista piazzato da Andreotti, che ha cacciato Poli e Fiorini il giorno dopo gli spareggi di Napoli, rimosso Monelli e Fascetti appena tornati in A, che in occasione del derby vinto da Di Canio stabilì un silenzio stampa di quattro mesi mettendo il silenziatore all'impresa, che ottene il silenzio per un anno da parte dei tifosi disamorati ("12° IN CAMPO, SOLO QUANDO LO VOGLIAMO NOI..."), che prometteva l'Europa ogni anno senza mai arrivarci, che ha venduto Di Canio, che nell'estate del '91 giurava che non avrebbe mai ceduto la Lazio, che concedeva nei derby l'intero settore Sud alle XXXXX, mentre le XXXXX ciarrapichiane per due anni, ci assegnavano, del settore Nord, un solo distinto, piazzando i puzzolenti suini nell'altro, senza che nessuno della società Lazio se ne duolesse, che comprò Riedle... con i soldi del Milan. Manco fosse Carrizo.

Ho proseguito con il boyscout di Gardini, che metteva a fare i dirigenti gli "scarti della Juventus" (Bendoni, Pennacchia, Gorernato), che mandava alle Bahamas il presidente della Cremonese Luzzara co' "i sordi della Lazio buttati pe' tre bambini", che metteva la zavorra alla Lazio con i due terzini Favalli e Negro, che al termine della partita con la Dinamo Minsk si presentò in lacrime ai microfoni dopo novanta minuti di fischi, manco fosse Novaretti, che ha buttato i soldi per Signori (tanto valeva rinnovà a Sosa, ce spenneva pure de meno), o per la "pippa" Pavel Nedved (giudizio post esordio Bologna Lazio 1 a 0. tanto valeva rinnova' a Wintere..). che godeva di uno stadio urlante "Cragnotti guarda che hai fatto!" la settimana dopo in occasione della seconda sconfitta in due partite, che elargiva, a seconda dei momenti, a questo popolo di innamorati talvolta l'epiteto "clienti", talaltra quello di "cialtroni", che trattava i laziali come fossero "pomodori" e che sentenziava "i tifosi laziali dovrebbero prendere esempio da quellli della XXXXX", che (pure lui, questo è un disco) c'ha tolto la Lazzialità, che vendeva Vieri una settimana dopo che gli avevamo visto il reincarnato Piola. che si becca la contestazione a Montecarlo, durante una finale europea, prima (e ultima) volta nella Storia del Calcio continentale che una finalista subisca striscioni contro dalla propria tifoseria, che si fa fare le campagne acquisti da Moggi, mettendo a fare il direttore sportivo il mediocre Governato, e il dirigente un allenatore di pallavolo, e pure (tutti) i FIGLI a fare i dirigenti, che non fa un sondaggio tra i tifosi per dare un nome al centro di Formello ma stabilisce autonomamente, e senza contraddittorio con la gens laziale, che sia intitolato al FRATELLO, che non concede la prelazione agli abbonati per la festa scudetto, che finge di trattare Ronaldo, e poi Denilson, e poi Rivaldo, ma solo per far rumore a San Paolo e dintorni dove lui ha interessi, che si fa fregare dal gatto e la volpe Pitta e Martins, che non "coccola" Nesta dopo l'infortunio dei Mondiali '98 e lo spinge a firmare per una società olandese, che non ringrazia i tifosi per la loro protesta a Via Allegri, dove viene preso a calci in culo tal Paglia, che passa l'estate dietro a Zenden, senza cercare alternative manco fosse Yilmaz, e, lasciando la fascia laterale orfana per tutto il girone d'andata, si scuce lo scudetto consegnandolo a quelli, che conferma Nedved e poi lo vende, che va in crisi e compra a peso d'oro Luciano e Manfredini, che porta la Lazio a un passo dal fallimento.

Questi non sono le mie idee sui tre presidenti che ho vissuto prima dell'attuale. Sono ciò che il mondo Lazio gli ha vomitato contro. E non oso pensare cosa avrebbero potuto fare, quanto queste rotture di coglioni si sarebbero potute moltiplicare, se in quegli anni avessimo avuto Internet, i Forum, i Social, FB, le radio, i siti, i blog, ecc.
In questa nuova lazialità partecipativa e autoreferenziale in cui tutte le voci sono uguali e qualsiasi coglione ha dignità di prevaricare gli altri o farli urlare più forte. E di mettere in atto l'eutanasia della Lazio come applicazione di mal di pancia sempre vissuti, si legga sopra, ma che mai mettevano in secondo piano quella che era la priorità di tutti. La Lazio.
Che oggi non è più la priorità, non è più il fine, è lo strumento per identificare se stessi e non più la propria passione.

In quegli anni io la Lazio me la sono goduta sempre, e l'ho amata anche nei momenti peggiori, standole vicino, condividendo anche la sconfitta più dura. Io e tanti altri.
Cercando di dare il mio piccolo marginale contributo perché si rialzasse, o perché si migliiorasse.
Non è cambiato niente, faccio lo stesso oggi. Anche con Lotito, che mi eccita meno dei tre predecessori citati.
Ma che se riuscirà a tenere lontano dallo stadio quelli che avevano già rotto i coglioni a Calleri e a Cragnotti, diventerà il mio preferito.
Che nessuno cerchi di convincerli a tornare sui propri passi.
Via. Alla larga. Finalmente.

Questo è un MANIFESTO ESEMPLARE, con il gentile consenso dell'autore, del mio pensiero, e di quei tifosi che hanno fischiato, allorquando la squadra iniziava a regalare entusiasmo, i soliti personaggi che incominciavano a intonare cori beceri...ed erano la maggioranza, tifosi con figli e mogli al seguito, diecimila persone che hanno  quasi riempito la Tevere e di cui, ne sono certo, almeno una buona metà avrebbe deciso di non venire allo stadio se ci fossero stati i soliti allo stadio che si distinguono per mani a paletta, ragazzi di buda, e cori inneggianti alla morte di Lotito.
In sintesi, purtroppo è una "battaglia", volontaria o meno del Presidente, che non puoi rimettere nel cassetto, saranno tempi duri, ed in parte amari, perché vedere uno stadio mezzo vuoto fa male, ma la Lazio in ciò sarà precursore, come lo è sempre stata, nell'intraprendere l'inizio di una nuova (per l'Italia) era, almeno per quel che riguarda il calcio iper-professionistico di serie A, sulla strada di ciò che da anni accade in Inghilterra ed in Germania, allorquando vieni allontanato dallo stadio e giudicato solo per aver intonato cori non certo di incitamento verso la propria squadra, cosa ammessa e giusta, ma di offesa o di insulto, verso uno stadio pieno cmq pieno di colori (vera paura di chi ancora tollera gli ultras), ma colori pieni di luce, non violenti, senza simboli di guerra, politici ed ideologici, senza autoreferenzialità, solo gioia, passione verso la propria squadra del cuore, con genitori che portano i bimbi allo stadio sapendo che essi non sentiranno, attoniti, cori auguranti la morte o peggio ancora, ma dove l'incitamento e lo sventolio di sciarpe e bandiere sarà solo ed UNICAMENTE per la Lazio, e le maglie indossate dagli spettatori, biancocelesti, coloreranno gli spalti.
Domenica questa era in gran parte la Tribuna Tevere.

Alex_K

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #287 : Martedì 26 Agosto 2014, 09:43:17 »
Alex, ti dovevo una risposta, per me la superbia è peggio della malafede.
La malafede smaschererebbe un nemico che molti in buona fede non vedono.

Panzabianca, tu avevi posto questa domanda: "Perché s'è avuta la possibilità si essere competitivi e non s'è fatto?". Domanda un tantinello tendenziosa, se mi permetti, ed io quindi, proprio per eliminare qualsiasi ambiguità, ti chiedo di nuovo qual è la tua risposta in merito?



Offline Eagles71

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #288 : Martedì 26 Agosto 2014, 10:25:59 »
Frank 73, tanta roba...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Panzabianca

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #289 : Martedì 26 Agosto 2014, 10:55:58 »
Il fatto che l'hai sentito e visto personalmente non vuol dire che l'hai capito,
se non riesci a distinguere un discorso particolare da uno generale va da sé che tutta la tua ricostruzione è fallata.
Difendere la verità non è difendere Lotito, così come difendere la Lazio non vuol dire difendere il gestore.
AZZ.. ogni post una lezione di vita...
D'accordo, parlava dei tifosi del Varese... io non riesco a distinguere...
Ma che stai a dì... ma n'te stanchi?

Alex_K

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #290 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:02:42 »
Poi c'è la massa, ben indirizzata da radio e comunicatori che per convenienza, per quieto vivere, per paura di mazzate, ed anche per interesse hanno preferito alimentare e cavalcare la contestazione

Aggiungerei anche la profonda antipatia personale di alcuni "giornalisti/comunicatori" verso Lotito, causata dalla notoria delicatezza, cortesia e rispetto con cui il nostro si rapporta.
(Che poi, intendiamoci, il più delle volte ha pure ragione, eh)

Panzabianca

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #291 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:03:32 »
Il concetto di Lazio priva di lazialità è irricevibile. La Lazio, in quanto tale, è l'unica che rappresenta i valori che intende esprimere. Se uno non vi si riconosce, semplicemente non ne è tifoso. Tifa "un'altra Lazio"? Non so cosa sia, calcisticamente parlando, "un'altra Lazio". E' un nonsenso, e basta. Del resto, ognuno di noi può immaginare infinite "altre Lazio": e in quanto infinite le rappresentazioni ideali, è per definizione impossibile che vi sia UN'altra Lazio che possa accontentare più di uno.
parlando sul serio al netto di chi fa teoremi sul catetere...
Il concetto di Lazio privo della Lazialità (ormai diventato una formula stantia, anche antipatica) può avere validità quando assistiamo al fenomeno della soverchiante sovrapposizione/sostituzione del nostro eroe all'ente (morale) che rappresenta.
Ora la Lazio è Lotito. Non lo dico io, lo dice iddu. Non c'è più nemmeno la rappresentanza, c'è la sostituzione.
Io commenterei questa inquietante personificazione dell'ente Lazio. Mi sorprende che vi sfugga. Ve sfugge?
Credo che solo ultimamente il nostro eroe abbia accettato di legittimare gli altri 104 anni di storia, o sbaglio?
Prima di lui il nulla.  Sbalorditivo.



Panzabianca

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #292 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:08:14 »
Panzabianca, tu avevi posto questa domanda: "Perché s'è avuta la possibilità si essere competitivi e non s'è fatto?". Domanda un tantinello tendenziosa, se mi permetti, ed io quindi, proprio per eliminare qualsiasi ambiguità, ti chiedo di nuovo qual è la tua risposta in merito?
tendenziosa? nemmeno suggestiva? No. Non affronto le discussioni sulla Lazio armato di espedienti retorico-dialettici. Non mi interessa e poi me sento intellettualmente onesto.
Semplicemente, domanda aperta. E fino a prova contraria chi domanda non ha la risposta (a meno che non si tratti di un'interrogazione).

Offline franz_kappa

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #293 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:08:48 »
[...]
Questi non sono le mie idee sui tre presidenti che ho vissuto prima dell'attuale. Sono ciò che il mondo Lazio gli ha vomitato contro. E non oso pensare cosa avrebbero potuto fare, quanto queste rotture di coglioni si sarebbero potute moltiplicare, se in quegli anni avessimo avuto Internet, i Forum, i Social, FB, le radio, i siti, i blog, ecc.
In questa nuova lazialità partecipativa e autoreferenziale in cui tutte le voci sono uguali e qualsiasi coglione ha dignità di prevaricare gli altri o farli urlare più forte. E di mettere in atto l'eutanasia della Lazio come applicazione di mal di pancia sempre vissuti, si legga sopra, ma che mai mettevano in secondo piano quella che era la priorità di tutti. La Lazio.
Che oggi non è più la priorità, non è più il fine, è lo strumento per identificare se stessi e non più la propria passione.
Sottolineo il passaggio che più mi interessa. "I mal di pancia", come li definisci, hanno sempre disturbato la digestione dei tifosi laziali. Chiunque conosce la nostra storia ha ben presente un'antica tradizione di inspiegabile insofferenza, tanto meno giustificabile alla luce del modesto pedigree della Nostra prima degli anni Novanta, pur a fronte del buon livello raggiunto nel decennio 1948-1958 e dell'epico primo Scudetto.

La differenza, rispetto al passato (anche recentissimo. Quindici anni fa è un'era geologica, da questo punto di vista), è che il Mondo è cambiato, grazie all'incontrollabile evoluzione dei nuovi media.
In ciò trovo semplicemente esemplare questa tua frase , che legge bene l'evoluzione dell'idea di Lazio,
Che oggi non è più la priorità, non è più il fine, è lo strumento per identificare se stessi e non più la propria passione.

Ma allora, dico io, si dovrebbe concludere che il vasto sentimento di ostile disaffezione (eufemismo...) che si è affermato e che si afferma all'interno della tifoseria laziale da un decennio non è certo l'effetto dell'elaborazione e della veicolazione di determinati messaggi da parte di media tradizionali (radio-tv e giornali), per certi versi giurassici se messi a confronto con le modernissime, interattive, immediate e virali modalità di relazione tra persone.

Ma allora, dico io, si dovrebbe accettare che una simile interpretazione
E' ragionevole pensare che questo clima, nella sua intierezza, sia frutto di anni e anni di bombardamento.
non ha alcuna stretta attinenza con una realtà che è assai più articolata e nella quale, direi, il ruolo che i mezzi di informazione tradizionali e non svolgono e hanno svolto è passivo e non certo attivo. Quello che ipotizzo, dunque, è che l'atteggiamento dei mezzi di informazione, la diffusa ostilità nei confronti della Presidenza Lotito, lo scetticismo sistematico, la lamentazione, la mistificazione altro non siano che la conseguenza e non la premessa del diffuso (diffuso non universalmente nella tifoseria laziale ma in una buona parte di essa) atavico 'malessere' dei laziali.
Un malessere che è per certi versi innato e che trova nuove e inedite manifestazioni per effetto dell'incontrollabile evoluzione dei mezzi attraverso cui le persone, tifosi inclusi, comunicano e dunque si manifestano. Senza dimenticare, aggiungo, che dalla seconda metà degli anni Novanta siamo entrati [per effetto di cambiamenti epocali nelle tecnologie dell'informazione e del primo manifestarsi di una crisi finanziaria poi esplosa con massima violenza nel 2007-2008, con effetti che si avvertono ancora oggi] in una fase di cambiamento dei destini del Mondo del quale siamo parte a tutti gli effetti e che non può non modificare il nostro modo di leggere e percepire la realtà.

Ecco dunque che quello che i laziali vivono ormai dal 2005 e che tanto sdegna i più, indotti dal loro disagio a trasformare un forum di libero confronto nella bacheca degli orrori dove affiggere - quasi fosse un trofeo - ogni nefandezza recuperata in giro per la Rete o captata dall'etere, potrebbe con ogni probabilità essere non la conseguenza o il prodotto che dir si voglia di un generalizzato modo di raccontare (e distorcere, alla bisogna) gli eventi di Lazio ma la premessa di quello stile di racconto.

I mezzi di informazione raccontano e veicolano quello che siamo. Per questo motivo i messaggi, anche i più faziosi e tendenziosi ("Lotito ha detto che vincere lo Scudetto sarebbe un danno!"  >:(), incontrano diffusa ricezione e tendono a permanere nell'immaginario collettivo. Non certo perché le menti sono come tabulae rasae dove chiunque può incidere con segni permanenti qualsiasi cosa.
Quelle argomentazioni, quelle metafore, quei concetti sono dunque - anche solo a livello embrionale - la manifestazione nuova (di un nuovo tempo nel quale il Mondo viene raccontato, quotidianamente, con mezzi nuovi e per certi versi incontrollabili) di quello che molti laziali avvertono e sentono, di quello in cui molti laziali credono. O, meglio, quello in cui sono predisposti a credere sulla base della propria individuale rappresentazione del Mondo.

I mezzi di informazione, che senza dubbio 'costruiscono' quotidinamente la realtà attraverso la rappresentazione della stessa, non possono prescindere dalla realtà stessa. E la realtà è dunque sostanza e premessa della comunicazione e non creazione della comunicazione stessa.

Che nessuno cerchi di convincerli a tornare sui propri passi.
Via. Alla larga. Finalmente.
Questo a patto che si lavori, con applicazione e visione prospettica, per SOSTITUIRE (e magari migliorare) una vasta componente di tifoseria che dovrebbe eclissarsi.
Perché a rendere grande la Lazio non sono - con tutto il dovuto rispetto - le concioni a mezzo forum mie, tue o di ogni tifoso di buona volontà ma le centinaia di migliaia di persone che si dichiarano tifosi o appassionati della Lazio e che rappresentano la base delle indagini di mercato che attribuiscono alla Lazio una non irrilevante quota di diritti tv e che rappresentano il benchmark dei contratti di sponsorizzazione e delle iniziative di marketing intense in senso lato.
Ovviamente uno stadio migliore rispetto a quello che molti di noi frequentano da decenni sarebbe auspicabile, visto il progressivo deterioramento del clima che si respira all'Olimpico quando gioca la Lazio.
Ma uno stadio 'migliore' lo immagino a parità di pubblico: migliorare con le presenze medie ridotte stabilmente a un terzo rispetto alle attuali non sarebbe un gran miglioramento, per come la vedo io.
Buon viaggio, caro Piero.

Alex_K

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #294 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:14:08 »
tendenziosa? nemmeno suggestiva? No. Non affronto le discussioni sulla Lazio armato di espedienti retorico-dialettici. Non mi interessa e poi me sento intellettualmente onesto.
Semplicemente, domanda aperta. E fino a prova contraria chi domanda non ha la risposta (a meno che non si tratti di un'interrogazione).

Ma come fa la tua ad essere una domanda aperta? Tu hai già deciso che Lotito è il male, è il tiranno. Di conseguenza non puoi non avere già la tua risposta.
Va be', siamo OT, io la finisco qui.

Zapruder

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #295 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:23:21 »
parlando sul serio al netto di chi fa teoremi sul catetere...
Il concetto di Lazio privo della Lazialità (ormai diventato una formula stantia, anche antipatica) può avere validità quando assistiamo al fenomeno della soverchiante sovrapposizione/sostituzione del nostro eroe all'ente (morale) che rappresenta.
Ora la Lazio è Lotito. Non lo dico io, lo dice iddu. Non c'è più nemmeno la rappresentanza, c'è la sostituzione.
Io commenterei questa inquietante personificazione dell'ente Lazio. Mi sorprende che vi sfugga. Ve sfugge?
Credo che solo ultimamente il nostro eroe abbia accettato di legittimare gli altri 104 anni di storia, o sbaglio?
Prima di lui il nulla.  Sbalorditivo.

La faccenda della "Lazio senz'anima" la sento dai tempi di Aldo Lenzini, almeno. 1981. E Maestrelli era un allenatore "non idoneo al blasone della Lazio", 1971 circa.

Un'altra cosa: la Lazio non è più "ente morale" da tempo immemore, dagli anni '50 almeno. Non può esserlo più dal 1966, a causa della trasformazione in S.p.A., forma giuridica ovviamente incompatibile con lo status di "ente morale": ma non lo era da molti anni prima, per trascuratezza dei dirigenti dell'epoca, che tralasciarono degli adempimenti necessari perché la qualifica di "ente morale" fosse mantenuta. Roba che oggi ci si istituirebbe un linciaggio di piazza: ma all'epoca la cosa non interessava nessuno, perché non se ne parlava. Così come non fregò nulla a nessuno quando morì Vaccaro nel 1983, perché prima della riedizione del libro di Pennacchia nessuno sapeva chi fosse e quale ruolo avesse avuto nella storia della Lazio.

Sono un po' stufo delle riletture della nostra storia in base a come si sveglia la mattina qualche capocordata.

Ah, ultima cosa: la legittimazione di 104 anni di storia viene dalla continuità societaria garantita a suo tempo. Altri - Fiorentina, Torino, Napoli, Parma - se ne sono riccamente fregati. In questo senso, il paragone tra il nostro e gli altri è improponibile.

geddy

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #296 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:32:41 »
tendenziosa? nemmeno suggestiva? No. Non affronto le discussioni sulla Lazio armato di espedienti retorico-dialettici. Non mi interessa e poi me sento intellettualmente onesto.
Semplicemente, domanda aperta. E fino a prova contraria chi domanda non ha la risposta (a meno che non si tratti di un'interrogazione).

Lotito sembra essere più lungimirante e paziente rispetto agli altri colleghi presidenti. Gli giova senza dubbio la contestazione perenne. La Lazio si è rinforzata, indubbiamente. Mai è stata così solida e in grado di puntare traguardi prestigiosi. Mai come negli anni di Lotito.

Zapruder

Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #297 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:35:14 »
Che poi, come si fa a dire che "la Lazio è Lotito" quando la Lazio continua a scendere in campo, coi suoi calciatori, gli unici veri protagonisti?

Da quando c'è Lotito, la Lazio ha giocato quasi CINQUECENTO partite. CINQUECENTO! Con momenti belli, brutti, delusioni, esultanze, gesti tecnici memorabili, campioni e pipponi, derby vinti e persi. Cinquecento volte la Lazio in campo, ché su ogni singola partita si potrebbe raccontare una storia, di campo e di tifo. E tutto quello che resta in mente ad alcuni, l'unica cosa che commentano, è una frase estrapolata da un'intervista di cinque anni fa? Ma dai...

Offline gentlemen

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #298 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:36:52 »
Aggiungerei anche la profonda antipatia personale di alcuni "giornalisti/comunicatori" verso Lotito, causata dalla notoria delicatezza, cortesia e rispetto con cui il nostro si rapporta.
(Che poi, intendiamoci, il più delle volte ha pure ragione, eh)
Ma l'antipatia personale non dovrebbe influire nel racconto dei fatti.
Ci sono luminari della scienza, magistrati, persino benefattori che sono il massimo dell'antipatia, ma di certo non puoi parlar male della loro opera.

Offline leomeddix

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Re:Giornalisti, trasmissioni, siti...laziali....
« Risposta #299 : Martedì 26 Agosto 2014, 11:41:47 »
Questo a patto che si lavori, con applicazione e visione prospettica, per SOSTITUIRE (e magari migliorare) una vasta componente di tifoseria che dovrebbe eclissarsi.

(...) Ma uno stadio 'migliore' lo immagino a parità di pubblico: migliorare con le presenze medie ridotte stabilmente a un terzo rispetto alle attuali non sarebbe un gran miglioramento, per come la vedo io.

Perdonami, ma vedo una contraddizione tra queste tue affermazioni.
Se tu dici che è necessario sostituire la componente 'malata' della tifoseria con una nuova componente sana, non puoi pretendere che ciò avvenga simultaneamente.
La ricostruzione di una nuova generazione di tifosi che va allo stadio è un processo che ha bisogno di tempo, e presuppone uno stadio in cui non si viva un clima di odio e di morte.
Solo così sarà possibile riavvicinare bambini, giovani e famiglie alla passione per i nostri colori, e a vivere la partita come momento di gioia e di aggregazione della comunità laziale.
Per questi motivi credo che se i regazzi della Nord decidessero di continuare nella loro diserzione dall'Olimpico, a medio-lungo termine sarebbe un fatto positivo per tutto l'ambiente Lazio.
È GIÀ SETTEMBRE ? NON CI POSSO CREDERE! LA MIA VITA STA PASSANDO TROPPO VELOCE. LA MIA UNICA SPERANZA È CHE SI VADA AI TEMPI SUPPLEMENTARI. (CHARLES M. SCHULZ)