La "polveriera" Lazio: questa guerra DEVE FINIRE!!!

[Jim Bowie]

Il quarto posto non basta, quella è la serie B europea, gia abbiamo vissuto i momenti da te citati, non è mai bastato.

Sbaglio?

si



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[Pomata]

si



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Mi arrendo, addirittura negare il clima di merda che si respirava alle partite della squadra quando si era terzi e si terminó quarti mi sembra incredibile.

Una Lazio che in certe partite si giocava un 2º posto da raggiungere e lo stadio da 19.000 presenti con cuccioloni inclusi...

Lotito con questa gente ci sguazza...

Bah

[Andre]

Veramente quando si era terzi si "credeva" di arrivare primi, perfino qui, "avamposto di Lotito", secondo qualche miope ...

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[robylele]

Veramente quando si era terzi si "credeva" di arrivare primi, perfino qui, "avamposto di Lotito", secondo qualche miope ...

non mi ricordo in quale Forum ma ricordo che un paio di netter ebbero a precisare che anche arrivando primi difficilmente ci saremmo potuti ripetere l'anno successivo.

A quel punto mandai anch'io una previsione e cioè che fatalmente passeremo a miglior vita prima o poi. Uno dei due disse che ero un adorante del personaggio. l'altro mi pare che mi segnalò ai Mod.

[Pomata]

Veramente quando si era terzi si "credeva" di arrivare primi, perfino qui, "avamposto di Lotito", secondo qualche miope ...

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La speranza è sempre l'ultima a morire per me la Lazio parte sempre favorita, sono tifoso di cuore quindi la mia fede sconfitta non vede (cit)

Io parlo dello stadio colmo di gente quando si lottava per dei piazzamenti importanti, ricordo le folle oceaniche che correvano verso lo stadio...

Praticamente lo zoccolo duro del tifo Laziale ha fatto il seguente percorso: Siamo al terzo posto? Non gioisco ne vado allo stadio perchè il gestore non rinforza la squadra per puntare al primo posto.

Non gioisce piú per la Lazio, sempre a martellasse le palle quando si va bene e martellandosi le palle quando si va di merda...l'unica consolazione?

Io lo avevo detto.

[volaolimpia]

Appartengo da generazioni, «di padre in figlio», alla Lazio. Sono quindi un tifoso, anzi forse un po’ di più, visto che la mia vita «dipende» proprio dalle sorti della mia amata squadra e dai suoi tifosi. Mi spiego meglio: per anni la mia famiglia ha gestito un negozio di abbigliamento rinomato e qualificato ma questa crisi che investe tutto il nostro paese ci ha portato a prendere un’importante decisione e il folle amore per la nostra Lazio a realizzare un sogno: aprire un Lazio Style, circa due anni fa.
Entusiasmo, gioia, l’essere in qualche modo vicini alla squadra sempre amata e mai abbandonata. L’ultimo successo il 26 maggio 2013 il cuore che vibra nel vedere tanti bambini frequentare con le famiglie il negozio, proprio «di padre in figlio», in nome della lazialità. Oggi, in questi ultimi mesi di dura contestazione il sogno si sta per spezzare pur comprendendo le ragioni che spingono ognuno di noi nelle varie forme di tifo e la posizione assunta dalla società a tutelare lo stesso patrimonio, ecco che noi che siamo nel mezzo, rischiamo dopo meno di due anni di veder chiudere e perdere quel patrimonio familiare che in decenni abbiamo costruito, ma questa volta non per scelta ma perché coinvolti in qualcosa più grande di noi: in una lotta spietata che non conosce rispetto.
Oltre, che l’enorme danno economico che stiamo subendo, non mi capacito che proprio nel momento calcistico in cui la seconda squadra della Capitale primeggia, noi ci neghiamo il diritto di issare, indossare, portare ostentare il simbolo e i colori della prima squadra della Capitale.
È giusto tutto questo? I sacrifici di una vita, offerti alla Lazio ma anche ai sui tifosi per essere parte di una famiglia unica al mondo, distrutti da una guerra in cui tutti siamo già sconfitti. E allora la decisione di scrivere queste poche righe, per spiegare alla società e ai tifosi, che dietro questa protesta, giusta o sbagliata che sia, ci sono imprese come la mia, famiglie come la mia, che hanno deciso di puntare, con il cuore, sulla amata Lazio e che, ironia della sorte, rischiano di scomparire, di perdere tutto per colpa di questo amore.
Lo so, anche questo è amore verso quei colori che ogni giorno guardo entrando nel mio negozio e fiero li difendo davanti a tutti, anche verso quelli che si divertono a sputare sulle nostre vetrine. Non sono solo vetrine per me ma rappresentano pagine della nostra storia, quella storia che vorrei poter continuare a scrivere insieme a tutti voi.
Forza Lazio sempre, perché la Lazio non si abbandona!!!
Massimiliano De Toma (Lazio Style Talenti)

http://www.iltempo.it/sport/calcio/2014/04/05/una-guerra-intestina-che-distrugge-anche-noi-1.1237128

[Jim Bowie]

Appartengo da generazioni, «di padre in figlio», alla Lazio. Sono quindi un tifoso, anzi forse un po’ di più, visto che la mia vita «dipende» proprio dalle sorti della mia amata squadra e dai suoi tifosi. Mi spiego meglio: per anni la mia famiglia ha gestito un negozio di abbigliamento rinomato e qualificato ma questa crisi che investe tutto il nostro paese ci ha portato a prendere un’importante decisione e il folle amore per la nostra Lazio a realizzare un sogno: aprire un Lazio Style, circa due anni fa.
Entusiasmo, gioia, l’essere in qualche modo vicini alla squadra sempre amata e mai abbandonata. L’ultimo successo il 26 maggio 2013 il cuore che vibra nel vedere tanti bambini frequentare con le famiglie il negozio, proprio «di padre in figlio», in nome della lazialità. Oggi, in questi ultimi mesi di dura contestazione il sogno si sta per spezzare pur comprendendo le ragioni che spingono ognuno di noi nelle varie forme di tifo e la posizione assunta dalla società a tutelare lo stesso patrimonio, ecco che noi che siamo nel mezzo, rischiamo dopo meno di due anni di veder chiudere e perdere quel patrimonio familiare che in decenni abbiamo costruito, ma questa volta non per scelta ma perché coinvolti in qualcosa più grande di noi: in una lotta spietata che non conosce rispetto.
Oltre, che l’enorme danno economico che stiamo subendo, non mi capacito che proprio nel momento calcistico in cui la seconda squadra della Capitale primeggia, noi ci neghiamo il diritto di issare, indossare, portare ostentare il simbolo e i colori della prima squadra della Capitale.
È giusto tutto questo? I sacrifici di una vita, offerti alla Lazio ma anche ai sui tifosi per essere parte di una famiglia unica al mondo, distrutti da una guerra in cui tutti siamo già sconfitti. E allora la decisione di scrivere queste poche righe, per spiegare alla società e ai tifosi, che dietro questa protesta, giusta o sbagliata che sia, ci sono imprese come la mia, famiglie come la mia, che hanno deciso di puntare, con il cuore, sulla amata Lazio e che, ironia della sorte, rischiano di scomparire, di perdere tutto per colpa di questo amore.
Lo so, anche questo è amore verso quei colori che ogni giorno guardo entrando nel mio negozio e fiero li difendo davanti a tutti, anche verso quelli che si divertono a sputare sulle nostre vetrine. Non sono solo vetrine per me ma rappresentano pagine della nostra storia, quella storia che vorrei poter continuare a scrivere insieme a tutti voi.
Forza Lazio sempre, perché la Lazio non si abbandona!!!
Massimiliano De Toma (Lazio Style Talenti)

http://www.iltempo.it/sport/calcio/2014/04/05/una-guerra-intestina-che-distrugge-anche-noi-1.1237128

Il pianto di un negoziante e' quanto di piu' stonato possa esserci nel panorama intergalattico. Ne avessi mai sentito uno che dice , il mercato va bene riduciamo sti prezzi. Poi piangere facendo leva sui sentimenti suscitati dalla passion sportive... brrrrr....Io non ho mai visto nessuno andare a prendere un biglietto gratis in questo ed altri negozi, perpoter seguire a partita della sua squadra del cuore, perche' altrimenti non avrebbe potuto

[Pomata]

Appartengo da generazioni, «di padre in figlio», alla Lazio. Sono quindi un tifoso, anzi forse un po’ di più, visto che la mia vita «dipende» proprio dalle sorti della mia amata squadra e dai suoi tifosi. Mi spiego meglio: per anni la mia famiglia ha gestito un negozio di abbigliamento rinomato e qualificato ma questa crisi che investe tutto il nostro paese ci ha portato a prendere un’importante decisione e il folle amore per la nostra Lazio a realizzare un sogno: aprire un Lazio Style, circa due anni fa.
Entusiasmo, gioia, l’essere in qualche modo vicini alla squadra sempre amata e mai abbandonata. L’ultimo successo il 26 maggio 2013 il cuore che vibra nel vedere tanti bambini frequentare con le famiglie il negozio, proprio «di padre in figlio», in nome della lazialità. Oggi, in questi ultimi mesi di dura contestazione il sogno si sta per spezzare pur comprendendo le ragioni che spingono ognuno di noi nelle varie forme di tifo e la posizione assunta dalla società a tutelare lo stesso patrimonio, ecco che noi che siamo nel mezzo, rischiamo dopo meno di due anni di veder chiudere e perdere quel patrimonio familiare che in decenni abbiamo costruito, ma questa volta non per scelta ma perché coinvolti in qualcosa più grande di noi: in una lotta spietata che non conosce rispetto.
Oltre, che l’enorme danno economico che stiamo subendo, non mi capacito che proprio nel momento calcistico in cui la seconda squadra della Capitale primeggia, noi ci neghiamo il diritto di issare, indossare, portare ostentare il simbolo e i colori della prima squadra della Capitale.
È giusto tutto questo? I sacrifici di una vita, offerti alla Lazio ma anche ai sui tifosi per essere parte di una famiglia unica al mondo, distrutti da una guerra in cui tutti siamo già sconfitti. E allora la decisione di scrivere queste poche righe, per spiegare alla società e ai tifosi, che dietro questa protesta, giusta o sbagliata che sia, ci sono imprese come la mia, famiglie come la mia, che hanno deciso di puntare, con il cuore, sulla amata Lazio e che, ironia della sorte, rischiano di scomparire, di perdere tutto per colpa di questo amore.
Lo so, anche questo è amore verso quei colori che ogni giorno guardo entrando nel mio negozio e fiero li difendo davanti a tutti, anche verso quelli che si divertono a sputare sulle nostre vetrine. Non sono solo vetrine per me ma rappresentano pagine della nostra storia, quella storia che vorrei poter continuare a scrivere insieme a tutti voi.
Forza Lazio sempre, perché la Lazio non si abbandona!!!
Massimiliano De Toma (Lazio Style Talenti)

http://www.iltempo.it/sport/calcio/2014/04/05/una-guerra-intestina-che-distrugge-anche-noi-1.1237128

Sei dalla parte della legalità (cit) con Lotito o senza, chi è fuori sono quelli che usano il nostro nome o simbolo per fare merchandising...la società dovrebbe denunciare e proibirne la vendita.

Potranno fare al massimo magliette con un pupazzo (degno rappresentante loro) ma non usare lo stemma ne il nome.

Tieni duro, la Lazio è quella che si allena a formello e no a radio 6.

Chi ama vince sempre!

Il pianto di un negoziante e' quanto di piu' stonato possa esserci nel panorama intergalattico. Ne avessi mai sentito uno che dice , il mercato va bene riduciamo sti prezzi. Poi piangere facendo leva sui sentimenti suscitati dalla passion sportive... brrrrr....Io non ho mai visto nessuno andare a prendere un biglietto gratis in questo ed altri negozi, perpoter seguire a partita della sua squadra del cuore, perche' altrimenti non avrebbe potuto

Ti sfugge, ma il motivo della guerra è stato l'affossamento dei negozi degli OF da parte della società aprendone altri UFFICIALI...

Quelli si che sfruttavano il sentimento...peró hai visto che curva eh? Piena di cori beceri, insulti razzisti, auguri di morte...

Quanto eravamo belli...

[Jim Bowie]

Sei dalla parte della legalità (cit) con Lotito o senza, chi è fuori sono quelli che usano il nostro nome o simbolo per fare merchandising...la società dovrebbe denunciare e proibirne la vendita.

Potranno fare al massimo magliette con un pupazzo (degno rappresentante loro) ma non usare lo stemma ne il nome.

Tieni duro, la Lazio è quella che si allena a formello e no a radio 6.

Chi ama vince sempre!

Ti sfugge, ma il motivo della guerra è stato l'affossamento dei negozi degli OF da parte della società aprendone altri UFFICIALI...

Quelli si che sfruttavano il sentimento...peró hai visto che curva eh? Piena di cori beceri, insulti razzisti, auguri di morte...

Quanto eravamo belli...

A me non sfugge che chi ha aperto il negozio ufficiale, cosi come chi apre una qualsiasi attivita' commerciale, non lo fa perche' ha una pistola puntata alla tempia,ma per libera scelta, e cosi' come quando investi nella borsa o vai a Montecarlo, devi calcolare il rischio.
Investi, sbagli, piangi ma in privato perche' la decisione e' stata tua e solo tua.
La mia osservazione non c'entrava niente con Lotito o la Curva. Te l'ho detto gia' una volta, magnatelo quell prosciutto che e' meglio

[volaolimpia]

A me non sfugge che chi ha aperto il negozio ufficiale, cosi come chi apre una qualsiasi attivita' commerciale, non lo fa perche' ha una pistola puntata alla tempia,ma per libera scelta, e cosi' come quando investi nella borsa o vai a Montecarlo, devi calcolare il rischio.
Investi, sbagli, piangi ma in privato perche' la decisione e' stata tua e solo tua.
La mia osservazione non c'entrava niente con Lotito o la Curva. Te l'ho detto gia' una volta, magnatelo quell prosciutto che e' meglio

Certamente non li ha obbligati nessuno, nel commercio i rischi sono dietro l'angolo ma se a spingerti nel baratro sono coloro che agitano la stessa bandiera sotto il quale Massimiliano aprí l'attivita' commerciale chi dovrebbe togliersi il prosciutto dagli occhi sei tu!

[Jim Bowie]

Certamente non li ha obbligati nessuno, nel commercio i rischi sono dietro l'angolo ma se a spingerti nel baratro sono coloro che agitano la stessa bandiera sotto il quale Massimiliano aprí l'attivita' commerciale chi dovrebbe togliersi il prosciutto dagli occhi sei tu!

Quindi il negozio di scarpe viene aperto perche' sia il cliente che il negoziante usano scarpe? e la salumeria perche' tutti mangiano e se poi la gente va scalza oppure non mangia, allora I negozi chiudono per colpa della gente.
Cioe' tu fai I soldi sfruttando la mia passione e poi io mi devo sentire in colpa o vengo addidato come un verme, perche' decido dove spendere I miei soldi?
Comunque sono qui a registrare testimonianze di gente che, in tempo di vacche grasse, ha beneficiato, in nome della setssa passione che tu sbandieri ai 4 venti, di material o biglietti gratis fornite dallo stesso negozio.

[darienzo]

Scusa, ma qui stiamo parlando di boicottaggio. Che può anche essere una cosa virtuosa in sè, ma.non certo per una passione sportiva

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[volaolimpia]

Quindi il negozio di scarpe viene aperto perche' sia il cliente che il negoziante usano scarpe? e la salumeria perche' tutti mangiano e se poi la gente va scalza oppure non mangia, allora I negozi chiudono per colpa della gente.
Cioe' tu fai I soldi sfruttando la mia passione e poi io mi devo sentire in colpa o vengo addidato come un verme, perche' decido dove spendere I miei soldi?
Comunque sono qui a registrare testimonianze di gente che, in tempo di vacche grasse, ha beneficiato, in nome della setssa passione che tu sbandieri ai 4 venti, di material o biglietti gratis fornite dallo stesso negozio.

La gente Laziale aderendo al diktat di coloro che mangiano sulla passione dei tifosi (radio, giornali, trasmissioni) ha deciso di boicottare i prodotti ufficiali della ssLazio venduti attraverso i negozi come quello di Massimiliano.
Speravo capissi almeno questo, pazienza.

[Jim Bowie]

Guarda che ho capito benissimo e non sto giustificando niente, se tu avessi letto il mio primo intervento e ribadito nella risposta a Pomata, avresti capito che il mio discorso e' generalizzato ai commercianti, non al caso specifico. Il caso specifico lo hai voluto riproporre te dopo molto tempo che era già' stato postato su questo oppure altro topic, a che scopo? Forse per roba dirci quello che avevamo già' discusso oppure per reiterare una pubblicità gratuita? Per darienzo, un'azione se è' virtuosa lo è' in tutte le circostanze, e viceversa.


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[darienzo]

In ogni caso è una tristezza infinita entrare nel LS di Via Calderini il primo giorno dei prodotti Macron di questa stagione al 50% e trovarlo inesorabilmente vuoto.
Ci sono dei prodotti magnifici, tra l'altro

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[Jim Bowie]

In ogni caso è una tristezza infinita entrare nel LS di Via Calderini il primo giorno dei prodotti Macron di questa stagione al 50% e trovarlo inesorabilmente vuoto.
Ci sono dei prodotti magnifici, tra l'altro

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facesse una squadra forte e vedrai che i prodotti si venderanno, con la maglietta di Keita facile vincitrice nel numero delle vendite. Siamo sempre la stesso discorso delle presenze allo stadio.


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[volaolimpia]

In ogni caso è una tristezza infinita entrare nel LS di Via Calderini il primo giorno dei prodotti Macron di questa stagione al 50% e trovarlo inesorabilmente vuoto.
Ci sono dei prodotti magnifici, tra l'altro

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Ti dirá che il commerciante Massimiliamo doveva calcolare il rischio cosí come fa chi investe in borsa.
Massimiliano non ha tenuto conto che alcuni Laziali imbeccati dai commercianti di sentimento decidessero un giorno di boicottare la Lazio.
Massimiliano dovevi pensarci prima di aprire un Lazio style.

[Andre]

Massimiliano sta vivendo un periodo non fortunato ... la sua attività, prima di accettare la proposta della Lazio, era in grandissima difficoltà ... complice, peraltro la politica dei prezzi, decisamente molto molto alti, anche per un quartiere come Talenti

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[Jim Bowie]

Massimiliano sta vivendo un periodo non fortunato ... la sua attività, prima di accettare la proposta della Lazio, era in grandissima difficoltà ... complice, peraltro la politica dei prezzi, decisamente molto molto alti, anche per un quartiere come Talenti

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davvero? Che sorpresa! Va da se che dal punto di vista umano, come già ebbi modo di dire, mi dispiace! però non lo facciamo passare per martire immolato sull'altare Biancoceleste. Chiedesse i danni a Lotito, se gli aveva garantito un introito sicuro.


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[Andre]

Non saprei, e francamente non mi interessa molto ...

Il problema é il boicottaggio, che porterà problemi alla sola Lazio, non certo a Lotito ...

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