Autore Topic: Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.  (Letto 6070 volte)

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Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #20 : Mercoledì 18 Agosto 2021, 15:33:22 »
Le rivoluzione tattiche e/o culturali sono tali se comportano un prima e un dopo. La Lazio del 1974 non ha avuto seguito, proprio per la sua unicità. Così come Eriksson col Goteborg applicò un purissimo 4-4-2, vincendo anche (la Coppa UEFA nel 1982) ma senza che a questo successo facesse seguito un'eredità culturale. Peraltro, appena qualche mese dopo il Mondiale comportò un lascito distorto - soprattutto dall'informazione, che al calcio ha sempre fatto danni terribili - e un'involuzione, in base alla leggenda per cui l'Italia avrebbe vinto col difensivismo e il contropiede. Tutto questo, che si trascinò fino all'orribile Mondiale 1990, fu spazzato via dalla filosofia sacchiana.

Possiamo fare tutte le considerazioni che vogliamo ma esistono  un prima e un dopo, quando si parla del pelato di Fusignano. Che poi come molti profeti è finito preda del delirio di onnipotenza, ma questa è un'altra storia.

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #21 : Mercoledì 18 Agosto 2021, 16:53:29 »
Le rivoluzione tattiche e/o culturali sono tali se comportano un prima e un dopo. La Lazio del 1974 non ha avuto seguito, proprio per la sua unicità. Così come Eriksson col Goteborg applicò un purissimo 4-4-2, vincendo anche (la Coppa UEFA nel 1982) ma senza che a questo successo facesse seguito un'eredità culturale. Peraltro, appena qualche mese dopo il Mondiale comportò un lascito distorto - soprattutto dall'informazione, che al calcio ha sempre fatto danni terribili - e un'involuzione, in base alla leggenda per cui l'Italia avrebbe vinto col difensivismo e il contropiede. Tutto questo, che si trascinò fino all'orribile Mondiale 1990, fu spazzato via dalla filosofia sacchiana.

Possiamo fare tutte le considerazioni che vogliamo ma esistono  un prima e un dopo, quando si parla del pelato di Fusignano. Che poi come molti profeti è finito preda del delirio di onnipotenza, ma questa è un'altra storia.
Ma il prima c'era ed e' da quello che ha copiato.
Per me rivoluzione signifa un movimento che travolge i modelli precedenti con dei nuovi modelli.
In campo non calcistico chiamo rivoluzione le teorie economiche di Marx, anche se il tempo ha dimostrato come siano teorie perdenti.
I dettami dell'Arrigo di Fusignano non erano nuovi, in quanto gia applicati dall'Ajax, Feyenord e sopratutto dalla grande Olanda derubata di 2 titoli mondiali.
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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #22 : Mercoledì 18 Agosto 2021, 17:48:12 »
Per me rivoluzione signifa un movimento che travolge i modelli precedenti con dei nuovi modelli.
E infatti! Dopo Brunelleschi la pittura non ha potuto più fare a meno del concetto di prospettiva.
 ;D Tanto per tirammela mpo' co' na botta de curtura.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #23 : Giovedì 19 Agosto 2021, 09:48:00 »
Ma il prima c'era ed e' da quello che ha copiato.
Per me rivoluzione signifa un movimento che travolge i modelli precedenti con dei nuovi modelli.

Se è per questo, nel calcio non è più stato inventato nulla dopo il 1925, quando si passò dal fuorigioco a tre a quello attuale a due. Austriaci e ungheresi svilupparono tutti i concetti di cui abbiamo sentito parlare fino ad oggi, compreso quello di calcio totale. Qualsiasi innovazione tattica... nei primi anni Trenta esisteva già.

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #24 : Giovedì 19 Agosto 2021, 11:33:21 »
Se è per questo, nel calcio non è più stato inventato nulla dopo il 1925, quando si passò dal fuorigioco a tre a quello attuale a due. Austriaci e ungheresi svilupparono tutti i concetti di cui abbiamo sentito parlare fino ad oggi, compreso quello di calcio totale. Qualsiasi innovazione tattica... nei primi anni Trenta esisteva già.
Daccordissimo anzi di piu'!
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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #25 : Giovedì 19 Agosto 2021, 12:02:25 »
Ma la domanda vera è: Sacchi è stato un grande allenatore o no?
Quel Milan ha vinto grazie a Sacchi o nonostante Sacchi?
Per me è la seconda che ho detto, ovviamente.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

geddy

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #26 : Giovedì 19 Agosto 2021, 13:22:38 »
Io credo che poche volte una squadra di calcio ha toccato livelli simili a quelli del Milan di Sacchi. Ho sperato in Sanchez, Butragueno, Gallego libero, Sanchis, Hagi, Maradona, Giordano, Salsano e Careca. Poi un pomeriggio Maldini ha fatto autogol.

Offline giamma

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #27 : Giovedì 19 Agosto 2021, 13:23:29 »
Ma il prima c'era ed e' da quello che ha copiato.
Per me rivoluzione signifa un movimento che travolge i modelli precedenti con dei nuovi modelli.
In campo non calcistico chiamo rivoluzione le teorie economiche di Marx, anche se il tempo ha dimostrato come siano teorie perdenti.
I dettami dell'Arrigo di Fusignano non erano nuovi, in quanto gia applicati dall'Ajax, Feyenord e sopratutto dalla grande Olanda derubata di 2 titoli mondiali.
Derubata per chi non ha vissuto l'epoca non rende l'idea, meglio rapinata a mano arbitrale armata.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

geddy

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #28 : Giovedì 19 Agosto 2021, 14:24:00 »
Ma non e' vero. La Germania ha picchiato ed è stata picchiata. La vittoria e' limpida. Gerd Muller aveva un qualche superpotere, si materializzava dove un attimo prima non c'era. In argentina altra rissa e un palo al novantesimo di Nanninga, altra vittoria limpida. Anche se rispetto al 74 gli olandesi meritavano di più. In germania uscirono dal campo dopo un quarto d'ora.

Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #29 : Venerdì 20 Agosto 2021, 01:42:35 »
Nella finale del '74, i due rigori sono netti.

Nella ripresa, Gerd Müller elude la tattica del fuorigioco partendo da due metri dietro la linea, a una "velocità" che oggi noterebbe anche un ragazzino di sei anni e segna di testa su cross: gol validissimo annullato. Più tardi, Holzenbein (mi pare) entra in area e viene trucidato da un difensore olandese: niente rigore.

L'ho vista un paio di volte e non riesco a capire dove sia il furto agli olandesi. I quali per loro stessa ammissione giocarono male quella partita.

Per avere un'idea del metro arbitrale dei tempi, consiglio di cercare una sintesi di Olanda-Brasile di quello stesso torneo: una quantità di falli incredibile, alcuni dei quali da cartellino nero con teschio e tibie, altro che rosso. È curioso trovare, molto spesso, due tra le nazionali più accreditate di "bel calcio" tra le protagoniste delle partite più violente della storia del calcio.

Sui Mondiali del 1978 nel tempo si sono stratificate leggende sempre più fantasiose. Le 16 qualificate erano divise in quattro gironi e naturalmente l'Argentina era fra le teste di serie, con corollario ovvio di girone comodo, come è SEMPRE stato per il paese ospitante. E chi fu inserita d'ufficio e in barba alle regole proprio nel girone dell'Argentina, per sfruttare evidentemente le facilitazioni per i padroni di casa? Toh, proprio l'Italia, e non ci vuole un mago per indovinare le manovre di retrovia del potentissimo Artemio Franchi, in condizioni ideali in quel contesto latino e con la tessera della P2 in tasca.

Il "Mondiale della vergogna" (ma mi vengono in mente almeno dieci edizioni più discutibili di quella) era talmente sotto il controllo di Videla... che l'Italia batté la stessa Argentina, cacciandola da Buenos Aires e spedendola a Rosario, a 300 km dalla capitale. Diresse quella partita l'ottimo israeliano Klein, che pur non essendo in orbita Franchi come i rumeni e gli uruguaiani, non era certamente inviso ai nostri dirigenti (per curiosità, andate a rivedere i nomi e le nazionalità dei direttori di gara delle ultime quattro partite italiane in Spagna 1982...)

Si è polemizzato sull'ultima partita, giocata dall'Argentina dopo quella del Brasile, ma questo era comune all'epoca e questa particolarità fu presente fino al Mondiale 1982. Il portiere del Perù, Quiroga, divenne il capro espiatorio del 6-0 degli argentini ma, rivedendo le immagini, appare il meno colpevole di quel cappotto, sottoposto a un continuo tiro al piccione e senza che commetta particolari errori.

Si è detto che Crujiff non andò al Mondiale per "protesta contro il regime" ma è un'altra frescaccia appiccicata a posteriori: il Profeta non andò per motivi personali, probabilmente anche di carattere economico. Ricordo di aver letto da qualche parte una frase attribuitagli, "vado solo se me lo chiede la Regina", che ovviamente non si degnò nemmeno di rispondere.

Altra storia emersa moltissimi anni dopo, quella della fascia nera sui pali "in segno di lutto": già, peccato, che al tempo la fascia colorata sui pali fosse una caratteristica degli stadi argentini.

Al tempo leggevo del Mondiale su l'Unità e non ricordo mezza parola sul regime, le sue nefandezze e "il Mondiale della vergogna". Vigeva ovunque un silenzio di comodo, per tanti motivi, oltre il fatto che certamente di molte cose non si fosse proprio a conoscenza. 

La finale non vide particolari favoritismi ai padroni di casa, Resenbrink prese un palo al 90' e per pochi centimetri tutte le favolette sul "mondiale pilotato" sarebbero svanite nel nulla.

L'Argentina non ebbe più favori di quanti ne ebbe l'Italia nel 1934 e anche nel 1982, l'Inghilterra nel 1966 (col massacro "ammesso e approvato" di Pelé nelle due partite vergognose, queste sì, contro Bulgaria e Portogallo), l'Italia nel 1990 (che sciupò tutto con la scelta idiota di non giocare la semifinale a Roma), la Corea del Nord nel 2002. Non fu più furba dei tedeschi che persero in modo assai sospetto con la DDR nel '74, persero di proposito con l'Ungheria al primo turno nel '54 e combinarono la partita contro l'Austria nel 1982. Era una buonissima squadra, forse non avrebbe vinto il torneo se non fosse stata la nazionale ospite ma questo è vero anche per altre edizioni, a cominciare da Inghilterra '66 e Italia '34.

Credo che la leggenda della "finale rubata" del 1974 sia dovuta, soprattutto, alla delusione enorme per la sconfitta inaspettata di quella squadra, depositaria di una filosofia che sembrava andare anche oltre l'aspetto calcistico.
 

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #30 : Venerdì 20 Agosto 2021, 08:44:49 »
Io ricordo solo che in Italia Olanda gli olandesi furono lasciati picchiare impunemente come fabbri.
Zaccarelli, la mammoletta coi baffi, fu tacitato oltre che a zampate pure a parole, e con Benetti, (l' unico che avrebbe potuto far saltare qualche perone) fuori, recitammo la parte del nerd bullizzato dal branco.
P.s
A me quella squadra stava sul cazzo ed in finale tifai Germania.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #31 : Venerdì 20 Agosto 2021, 08:59:57 »
Sull'azione del primo gol olandese, Zoff prende una stecca tremenda da un attaccante, oggi starebbe tre minuti a terra, lui si rialza di corsa mezzo stordito perché si batte subito l'angolo, da lì nasce l'1-1 con un tiro che gli viene rinfacciato ancora oggi (in effetti abbastanza centrale). Squadra fortissima anche senza Crujiff, ma menavano come disgraziati (anche quando c'era Crujiff).

geddy

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #32 : Venerdì 20 Agosto 2021, 09:34:06 »
Tiro potentissimo, in diagonale. Centrale si, ma se ci mette la mano Dino non li gioca I mondiali del 1982. Traiettoria fatata per il secondo. Se la prende e' la parata del secolo.

Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #33 : Venerdì 20 Agosto 2021, 09:42:40 »
Tutti gli ultimi quattro gol subìti, gli hanno addebitato i capiscioni. Senza pensare nemmeno per un attimo che, se gli avversari hanno maniera di tirare da fuori con comodo, c'è evidentemente qualche altro tipo di problema. La verità è che l'Italia arrivò alla fine col fiato corto, dopo un torneo splendido.

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #34 : Venerdì 20 Agosto 2021, 09:51:56 »
Sull'azione del primo gol olandese, Zoff prende una stecca tremenda da un attaccante, oggi starebbe tre minuti a terra, lui si rialza di corsa mezzo stordito perché si batte subito l'angolo, da lì nasce l'1-1 con un tiro che gli viene rinfacciato ancora oggi (in effetti abbastanza centrale). Squadra fortissima anche senza Crujiff, ma menavano come disgraziati (anche quando c'era Crujiff).
lui rimane in piedi e manda la palla in fallo laterale per farsi soccorrere. il fair play olandese, fa il resto: non restituiscono la palla e giocano l'azione che porta al gol di brandt
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

geddy

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #35 : Venerdì 20 Agosto 2021, 09:55:23 »
Non era consuetudine restituire palla all'epoca. Dino la butta via per guadagnare tempo, non per farsela ridare.

Orazio Scala

Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #36 : Venerdì 20 Agosto 2021, 09:56:56 »
lui rimane in piedi e manda la palla in fallo laterale per farsi soccorrere. il fair play olandese, fa il resto: non restituiscono la palla e giocano l'azione che porta al gol di brandt

Grazie, non ricordavo bene.

Offline Ataru

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #37 : Venerdì 20 Agosto 2021, 10:25:43 »
Non era consuetudine restituire palla all'epoca. Dino la butta via per guadagnare tempo, non per farsela ridare.
ma dai, esisteva ancora il passaggio indietro al portiere, era visibilmente scosso, si aspettava che l'arbitro fischiasse la punizione. avrebbe potuto tenere la palla in mano altri 5 minuti, passarla a cuccureddu, farsela ripassare, darla a cabrini, farsela ancora passare di nuovo e poi scagliarla lontano.

osa c'è da psicolo propriono capisco.
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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #38 : Venerdì 20 Agosto 2021, 10:29:42 »
A me quella squadra stava sul cazzo ed in finale tifai Germania.
 :D :D :D detta così sembra che in finale nel 78 ci sia andata la Germania.
Vabbè, s' è capito per chi tifai in finale. 
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Sacchi ha cambiato il calcio italiano, dice.
« Risposta #39 : Venerdì 20 Agosto 2021, 10:33:22 »
Certamente non butta via la palla per favorire l'ingresso del medico. I nostri non protestano, si schierano per contrastare gli olandesi. Parlare di fair play mancato non sembra il caso. L'abitudine di restituire palla credo si instaura a fine anni 80. Forse anche dopo.