Autore Topic: Storia dei calciatori italiani all'estero  (Letto 5504 volte)

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Offline Andre

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R: Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #40 : Giovedì 3 Aprile 2014, 22:23:47 »
Nel Monaco ora gioca Raggi

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da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Baruch

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #41 : Giovedì 3 Aprile 2014, 22:40:32 »
Caldirola è l'unico italiano in tutti gli attuali campionati professionistici tedeschi. In Germania il tasso di stranieri è molto basso rispetto alla media, il paese più rappresentato in Bundesliga è la Svizzera (17 giocatori), poi Brasile e Repubblica Ceca (14), Austria (13) e Turchia (12)

Anche in Spagna attualmente gli italiani sono pochissimi: Rossi al Valladolid e Longo al Rayo in Liga, il nostro Rozzi e l'italo-francese Rennella (9 gol quest'anno con il Lugo) in Segunda division, e poi Scardina in Segunda division B con l'Huesca

In Francia, oltre ai tre del Psg (Sirigu, Verratti e Motta) e ai due del Monaco (Raggi e appunto Roma), c'è Tonucci con l'Ajaccio in Ligue 1.

In Portogallo ci sono i tre dell'Olhanense, Dionisi, Bigazzi e Sampirisi

Tre anche in Svizzera: Schirinzi al Thun, Radice all'Aarau e Bucchi al Lucerna

La Premier fa la parte del leone: ce ne sono 8, metà al Sunderland (Giaccherini, Borini, Mannone e Dossena), 2 al West Ham (Borriello e Nocerino), Viviano all'Arsenal e Santon al Newcastle. Anche in Championship sono 8: i 5 del Watford (Faraoni, Cassetti, Angella, Forestieri e Battocchio), Macheda al Birmingham, Lanzoni allo Yeovil Town e Petrucci al Charlton Athletic. Ma ci sono anche due italiani in League One: Trotta, nazionale under 21, al Brentford, e De Vita al Bradford City

Offline WombyZoof

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #42 : Venerdì 4 Aprile 2014, 09:37:10 »
come va santon? sembrava promettere alla grande
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Giglic

Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #43 : Venerdì 4 Aprile 2014, 09:46:02 »
come va santon? sembrava promettere alla grande

Come Macheda  ;D

Offline Reflexblue

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #44 : Venerdì 4 Aprile 2014, 10:32:10 »
Caldirola è l'unico italiano in tutti gli attuali campionati professionistici tedeschi. In Germania il tasso di stranieri è molto basso rispetto alla media, il paese più rappresentato in Bundesliga è la Svizzera (17 giocatori), poi Brasile e Repubblica Ceca (14), Austria (13) e Turchia (12)

C'è anche Giulio Donati.
http://www.transfermarkt.it/it/giulio-donati/leistungsdaten/spieler_88684.html

Offline Baruch

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #45 : Venerdì 4 Aprile 2014, 10:45:59 »
Giusto! Anche molto in palla nelle gare di champions che gli ho visto fare. Non me ne sono accorto perché c'è un bug sul sito di transfermarkt: se vai nella pagina stranieri, in bundesliga ti dice che ci sono zero italiani

Offline BobLovati

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #46 : Venerdì 4 Aprile 2014, 10:55:33 »
non ha giocato all'estero anche tiberio guarente?

si, al Sevilla, credo
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Reflexblue

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #47 : Venerdì 4 Aprile 2014, 11:14:12 »
come va santon? sembrava promettere alla grande

Qualche mese fa ne parlavano bene. Finalmente dovrebbe essere maturato.
A me è sempre piaciuto: fisico, corsa, piedi buoni, personalità.

Offline Er Matador

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #48 : Venerdì 4 Aprile 2014, 16:24:22 »
Tranne rare eccezioni sono tutti "svernatori". Mi piacerebbe sapere se ci sono altri casi meno noti equiparabili agli odierni Piovaccari in Romania e Sampirisi in Portogallo, o Pepito Rossi e lo stesso Fausto Rossi in Spagna
Il citato Lorenzo Amoruso diventò, se non ricordo male, il primo capitano di religione "papista" nella storia dei Rangers.
Bruno Cirillo e Stefano Sorrentino hanno vissuto un'esperienza in Grecia, per entrambi con tappa all'AEK Atene, come alternativa professionale pressoché equivalente a una sistemazione italiana e - soprattutto il portiere - a monte di qualsiasi declino.
Anche Criscito e Bocchetti hanno preso la via della Russia nel pieno della loro carriera.
Nel passato è più difficile reperire casi del genere, poiché i rapporti di forza tecnici ed economici a noi più favorevoli limitavano, appunto, agli "svernatori" l'opportunità di un'esperienza all'estero.
Una vicenda particolare è quella di Ivone De Franceschi, coetaneo e compagno di Del Piero nelle giovanili del Padova, dove veniva considerato persino più forte di lui.
Ala-seconda punta vecchio stampo, con poca propensione alla fase difensiva, incrociò un periodo assai sfavorevole per i giocatori con le sue caratteristiche - all'epoca si preferiva l'esterno "alla Evani" - e una struttura atletica assai fragile: anche prima del ritiro per problemi cardiaci, manifestò una certa predisposizione agli infortuni.
Un bel problema per chi, puntando quasi sempre l'uomo, le pedate se le andava praticamente a cercare.
In tutto questo mediocre girovagare fra biancoscudati, Venezia e poco altro, spicca come un corpo estraneo l'annata 1999/2000: trasferimento allo Sporting Lisbona e scudetto, che inaugurò un triennio da "zero tituli" per Porto e Benfica dopo quasi vent'anni di incontrastata alternanza.
Una rarità nel campionato lusitano, dove un evento del genere non si manifestava dagli anni '50 e dove i soli Boavista (2000/'01) e Belenenses (1945/'46, ma lì si era nell'immediato dopoguerra) hanno spezzato il "triopolio" Porto-Benfica-Sporting.
Questo per dire che non si trattò di uno scudetto alla Alessandro Orlando, capitato quasi per caso a rimorchio di realtà abituate a vincere: anche perché De Franceschi si impose non solo come titolare, ma come idolo della tifoseria.
Non saprei citare le ragioni del suo immediato rientro.
Ma, se di scelta si trattò, fu un errore determinante per la sua carriera: in quanto lo allontanò da un calcio e una realtà in cui era inserito assai più che in patria, dove infatti tornò rapidamente nell'anonimato.
Il periodo in cui l'ho seguito maggiormente è il girone di ritorno del torneo cadetto 1997/'98, dove il presidente Viganò - già salutato da 12 sconfitte consecutive al suo insediamento, coi biancoscudati in serie A - centrò un'altra retrocessione apparsa quantomeno sospetta.
A nulla valsero gli sforzi del tecnico Colautti, subentrato a Pillon, che si inventò il non più giovanissimo talento delle giovanili in coppia con un ragazzone appena arrivato dal Reggiolo, tale Vincenzo Iaquinta.
Nonostante i limiti tecnici di quest'ultimo, all'epoca davvero imbarazzanti, la coppia si integrò oltre ogni aspettativa dando vita - almeno finché il Padova giocò con un minimo di convinzione - a interessanti momenti di calcio.
Merito soprattutto di De Franceschi col suo modo particolarissimo di stare in campo: un ruolo indefinibile a metà fra ala, assist-man e seconda punta, tocchi e movimenti geniali a spezzare nella maniera più imprevedibile lunghe fasi avulse dal gioco, quantità e fisico insufficienti e persino trascurati, temperamento emerso solo in qualche comportamento sopra le righe.
Chiedo scusa per il paragone a chi ha qualche anno più di me, ma nella mia percezione - con tutte le proporzioni del caso, ci mancherebbe - aveva qualcosina di George Best.
E mi viene in mente che un altro monumento dal ruolo più o meno simile, vale a dire Ryan Giggs, superò con l'aiuto determinante di chi lo circondava - sir Alex in testa - un avvio di carriera non facile.
Chissà, fosse stato gestito diversamente, forse non staremmo parlando di una figurina sbiadita per "malati" di calcio...

Offline WombyZoof

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #49 : Venerdì 4 Aprile 2014, 17:12:57 »
Qualche mese fa ne parlavano bene. Finalmente dovrebbe essere maturato.
A me è sempre piaciuto: fisico, corsa, piedi buoni, personalità.

e allora prendiamocelo!
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Offline DinoRaggio

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #50 : Venerdì 4 Aprile 2014, 18:00:30 »
Applauso ar Matador appena ho il computer sotto mano.

Segnalo anche Fabio Grosso nel Lione.



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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline DinoRaggio

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #51 : Sabato 5 Aprile 2014, 17:13:10 »
In Francia (prima dell'attuale ondata):

Marco Di Costanzo - Nizza 1989-1993 / Rennes 1997-1998
Roberto Onorati - Nizza 1996-1999
Ivan Franceschini - Olympique Marsiglia 1996-1997
Alberto Malusci - Olympique Marsiglia 1996-1998
Giuseppe Colucci - Bordeaux 1999-2000
Fabrizio Ravanelli - Olympique Marsiglia 1997-1999
Marco Simone - Paris Saint Germain 1997-1999 / Monaco 1999-2001 - 2002-2003 / Nizza 2003-2004
Michele Padovano - Metz 1999-2000
Christian Panucci - Monaco 2000-2001
Marco Di Vaio - Monaco 2005-2007
Christian Vieri - Monaco 2006
Flavio Roma - Monaco 2001-____
Fabio Grosso - Olympique Lione 2007-2009
Stefano Torrisi - Olympique Marsiglia 2002
Joseph Dayo Oshadogan - Monaco 2003-2005
Elia Legati - Monaco 2008-2009
Luigi Lavecchia - Le Mans 2005-2006
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La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #52 : Lunedì 7 Aprile 2014, 11:44:05 »
Bundesliga: Vittoria Amburgo nell'anticipo con esordio di Mattia Maggio ex Novara

Nell'anticipo di venerdì della Bundesliga l'Amburgo di Slomka passa per 2-1 in casa contro il Bayern Leverkusen. Una vittoria di fondamentale importanza che consente all'Amburgo di scavalcare il Norimberga al terzultimo posto in classifica ed uscire dagli ultimi tre posti che vorrebbero dire retrocessione.
Nella gara il tecnico Slomka, quando il risultato era ancora sull'1-1 ha gettato nella mischia anche l'attaccante italo-tedesco Mattia Maggio classe 94 la scorsa stagione nel Novara ed arrivato in Bundsliga ad inizio stagione ma mai utilizzato in campionato.
Maggio Mattia ha la doppia cittadinanza (Italiana e tedesca) in quanto nato a Nurtingen in Germania da italiani emigrati ha iniziato i primi passi nel Vaihingen e nello Stoccarda e poi è statao convocato prima dalla nazionale tedesca Under 16 e poi da quella italiana Under 17 dove ha collezionato 12 presenze e 2 reti.

Offline DinoRaggio

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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #53 : Lunedì 7 Aprile 2014, 20:43:05 »
A proposito di italo-tedeschi, nel Bayern c'è ancora il mio vecchio pallino Diego Contento?





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Re:Storia dei calciatori italiani all'estero
« Risposta #54 : Martedì 8 Aprile 2014, 01:28:17 »
A proposito di italo-tedeschi, nel Bayern c'è ancora il mio vecchio pallino Diego Contento?
Sì, c'è ancora, anche se è passato un po' in secondo piano rispetto alle premesse.
C'entra l'esplosione nel ruolo del nigeriano-filippino Alaba che l'Austria, Paese nel quale è nato e cui detiene il passaporto, ha avuto la prontezza di convocare per tempo.
Altrimenti, dopo gli impressionanti progressi compiuti sotto la gestione Heynckes, non mi sarei stupito di una sua naturalizzazione per ricomporre nella Nationalmannschaft quella che, in tandem con Lahm, è al momento la migliore coppia di terzini al mondo.
C'entra la Nazionale anche nel caso di Contento: sarà una mia impressione, ma il suo ridimensionamento è seguito all'annuncio di voler giocare per l'Italia anziché per quella tedesca.
La quale, per bocca dello stesso Löw, deve accontentarsi di "questo Schmelzer", il ruvido esterno del Borussia Dortmund.