ADESSO USCITE FUORI!

[Skorpius]

Dovrei lasciare a kalle la risposta a questo esempio visto che io non vado allo stadio (per ora) per altri motivi... Mi sembra vmq un esempio non attinente... Forzatissimo

[LaLazioMia]

E' un fenomeno che richiede il suo tempo e certezze.
Quando sarà certo che i figli di buda non verranno più e non impediranno più agli altrui di venire il tifo tornerà e se ci sarà da costruire contestando ci sarà anche una contestazione pulita e credibile.

[Jim Bowie]

E' un fenomeno che richiede il suo tempo e certezze.
Quando sarà certo che i figli di buda non verranno più e non impediranno più agli altrui di venire il tifo tornerà e se ci sarà da costruire contestando ci sarà anche una contestazione pulita e credibile.

Forse sbaglio ma non mi sembra che al momento impediscano di andare, si raccomandano, forse, suggeriscono di sicuro.
Quindi non mi sembra che al momento lo stadio sia un posto dove le persone vengono disturbate oppure I bambini diseducati. Ieri a detta di Bob Lovati ci sono stati,  pochi a dire il vero, solo cori pro Lazio e non control alcunche'.

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[ML]

Forse sbaglio ma non mi sembra che al momento impediscano di andare, si raccomandano, forse, suggeriscono di sicuro.
Quindi non mi sembra che al momento lo stadio sia un posto dove le persone vengono disturbate oppure I bambini diseducati. Ieri a detta di Bob Lovati ci sono stati,  pochi a dire il vero, solo cori pro Lazio e non control alcunche'.

D'accordo sulla prima parte, ma devo smentirti sulla seconda: soprattutto nel primo tempo i cori contro ci sono stati eccome.

(In particolare io trovo ignobile che a farli siano dei bambini piccoli, ai quali immagino sia proibito dire parolacce se non per insultare Lotito. Ti guardano, questi bambinetti, dicono l'insulto e poi sorridono, si aspettano che tu ti diverta come evidentemente si divertono i loro genitori. Io gli faccio la faccia brutta e gli dico "cazzo te ridi".)

[Cialtrone]

ieri, nonostante l´esiguità numerica, un tifo come non c´era da un paio d´anni.

Parli come uno che era veramente presente...
 

[Jim Bowie]

D'accordo sulla prima parte, ma devo smentirti sulla seconda: soprattutto nel primo tempo i cori contro ci sono stati eccome.

(In particolare io trovo ignobile che a farli siano dei bambini piccoli, ai quali immagino sia proibito dire parolacce se non per insultare Lotito. Ti guardano, questi bambinetti, dicono l'insulto e poi sorridono, si aspettano che tu ti diverta come evidentemente si divertono i loro genitori. Io gli faccio la faccia brutta e gli dico "cazzo te ridi".)

Pensano che se cantate dai bambini questi cori beceri assumino contorni fiabeschi, o forse non hanno coraggio di cantarli loro.

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[Jim Bowie]

Parli come uno che era veramente presente...
 

'Nsomma, quando ancora andavo allo stadio il grido Lazio Ale, si sentiva fino a Ostia Antica, ieri, a parte dopo il 2 a 2, ho dovuto mettere il volume a palla per sentirli e tra un coro ed un altro c'e voleva un ' ora de tranve.

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[LaLazioMia]

Forse sbaglio ma non mi sembra che al momento impediscano di andare, si raccomandano, forse, suggeriscono di sicuro.
Quindi non mi sembra che al momento lo stadio sia un posto dove le persone vengono disturbate oppure I bambini diseducati. Ieri a detta di Bob Lovati ci sono stati,  pochi a dire il vero, solo cori pro Lazio e non control alcunche'.

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Ieri ci sono stati dei "dissuasori" agli ingressi dei distinti nord che se la sono presa con donne e bambini.
Ieri ci sono stati, nel primo tempo i soliti cori, forti e chiari , Lotito PDM.

[Pomata]

Ieri c'erano 10.000 anime, la Lazio ne fà 20.000 di media checchè ne dicano le statistiche che contano 8000 cuccioloni sempre presenti.

È mancato il 50% del pubblico, di questo 50% un 10% sono gli indesiderabili e l'altro 40% addolorati di panza complessati dai cugini stupidi.

L'anno prossimo i 1000 romanisti seguiranno fuori e torneranno i 20.000.

Sono morti e non lo sanno.

[BobLovati]

............................................................................................
Ieri a detta di Bob Lovati ci sono stati,  pochi a dire il vero, solo cori pro Lazio e non control alcunche'.

NO; io ho scritto :

ieri, nonostante l´esiguità numerica, un tifo come non c´era da un paio d´anni.

che non significa non ci siano stati cori contro Lotito; peraltro, come spiegato da qualcuno, da parte di piccoli gruppi in basso nella tevere e distinti est.

Volevo dire che ci sono stati cori autonomi, spontanei, non guidati e non megafono-guidati.
Ed è stato bello, come si faceva tanti anni fa; la enorme differenza è che allora li facevamo in 40-50.000 almeno, mentre ieri eravamo ( fra tevere e distinti sud ) non più di 8-10.000 credo.

[sandro]

Come è strano il destino, in curva per anni in molti hanno inneggiato al Duce, esposto bandiere naziste,nel mondo purtroppo grazie soprattutto a questo,esiste l'equazione Laziale- Fascista...
E il destino adesso ci ha portato come presidente ,un vero e proprio Duce, arrogante, che fa' denunciare chi lo accusa, non fa'entrare striscioni e cartelli contro di lui, privando di fatto la libertà di manifestare.
Gli stessi che per anni hanno esaltato la figura della dittatura,ora combattono per la libertà ed odiano questa persona per i motivi fermi e rigidi che usa, vorrebbero quindi più democrazia.
Sono gli stessi che definirono infami i Partigiani o che mettevano le bandiere dell'Italia a lutto, in curva il 25 aprile.
Strana la vita, a volte le cose ti si ritorciono contro ( come se dice a Roma)
E comunque Lotito vattene!Sia ben chiaro.

[Aquilatina]

D'accordo sulla prima parte, ma devo smentirti sulla seconda: soprattutto nel primo tempo i cori contro ci sono stati eccome.

(In particolare io trovo ignobile che a farli siano dei bambini piccoli, ai quali immagino sia proibito dire parolacce se non per insultare Lotito. Ti guardano, questi bambinetti, dicono l'insulto e poi sorridono, si aspettano che tu ti diverta come evidentemente si divertono i loro genitori. Io gli faccio la faccia brutta e gli dico "cazzo te ridi".)

Infatti, anche a me è successo vedere bambini che, dopo aver cantato le canzoncine della morte e del vaffa, poi si guardano intorno, compiaciuti del loro ardire e per cercare approvazioni. Lo squallore è ancora più accentuato dal fatto che i padri stiano zitti, sia nel rimproverare i figli, sia nel cantare gli stessi cori! LI FANNO CANTARE SOLO AI FIGLI...........MERDACCE!!!!

[Jim Bowie]

NO; io ho scritto :



Volevo dire che ci sono stati cori autonomi, spontanei, non guidati e non megafono-guidati.

Ah ma sarai a parla' dei tempi della Rondinella :-)


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[Aquila Maremmana]

Ah ma sarai a parla' dei tempi della Rondinella :-)


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Potrebbe essere! A quei tempi il tifoso non era un mestiere.

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[kalle]

Nessun sarcasmo..
Come ripeto da una vita questa visione del tifo "religiosa" non mi appartiene.. e se anche posso arrivare a capirla la considero cmq una concessione di persone adulte al loro lato bambinesco... peccato però che viene affrontata come se alcuni elementi fossero seri.
Leggere un kalle che mi parla di amore.. o te che mi parli di "complici" e mi fai paragoni politici o anche solo l'autore del post con i suoi proclami... non condivido assolutamente questo approccio.

Riguardo alle presenze nello stadio io farei una grossa distinzione: chi non va per motivi personali (la sensibilità di kalle, ma anche chi ha una famiglia che non permette di dedicare tutta la giornata della domenica l calcio e qualsiasi altro moitivo)( almeno dice giustamente che non va per se... mentre sfiorano il ridicolo quelli che dicono di non andare per amore

Skorpius, cos'è il tifo se non amore.. senso di appartenenza.. l'ultima parte infantile della nostra vita a cui non vogliamo/possiamo rinunciare?

Relativizzare il tifo e farlo diventare clientelismo non è altro che rendere arido il nostro cuore.

IMHO.

[Fabio70rm]

Mi piacerebbe venire ed abbonarmi, o quantomeno farmi almeno 10/15 partite.

Economicamente purtroppo non me lo posso permettere, al max un paio di partite l'anno (solare).

Epperò non è per nulla piacevole andare allo stadio e passare il tempo a contestare chi contesta invece di godersi la partita.

[Anselazio]

Io non lo so quanti eravamo...so solo che ho ancora addosso i brividi per l'esplosione al gol di Candreva.. abbiamo urlato come degli ossessi...
 Mi ha abbracciato un ragazzino che stava  la fila dietro di me che era avvelenato per quanto ci tenesse a quel gol..Avvelenato, ma con quel veleno 'giusto' di chi si gode una vittoria importante al 94esimo e basta!
...mi dispiace davvero per chi non c'era, davvero...

[Sca]

Parlo a titolo personale.
Non vado più allo stadio semplicemente perché non mi va più. Amen e arrivederci, e tanti saluti alle motivazioni più "alte".
Anni '80 tutti con l'abbonamento in tasca; che fierezza ostentare gli abbonamenti del 1984-'85 e del 1985-'86. Non è stato il fondo, è stato qualcosa di peggio. Quattro gatti allo stadio in quel primo anno di ritorno in B, alla faccia di una retorica pompata ormai solo da romanisti travestiti da laziali.
Sì, ora li vedo anche io.
E parlano, parlano di cuore, di popolo laziale, di lazialità, di quando in B riempivamo lo stadio. Tutte cazzate, mai riempito lo stadio in B. Io c'ero, ricordo tutto, non avevo ancora vent'anni e "non permetterò a nessuno di dire che questo è il periodo migliore della vita". Lo stadio era triste, semivuoto.
Ogni altro racconto è figlio della voglia di illudersi e di modellare i ricordi secondo le proprie aspettative e la propria visione del mondo; una costruzione dei ricordi retroattiva.
La Lazio degli anni '80 è stata tristissima. Tristissima l'epopea del Chinaglia presidente, tristissima la retorica dei meno 9, del Fascetti, ecc.
Però lo sapete perché andavo allo stadio? Perché ne avevo voglia. Avevo voglia di stare lì, cantare in poche decine di persone, cazzeggiare, sentire la gente chiamarsi dalla Tevere alla Monte Mario con l'effetto eco tipico delle cattedrali nel deserto o dei musei vuoti. Ecco cos'era l'Olimpico. Altro che catino di passione e semplicità.
Negli anni '90 ho convissuto con la crescita del progetto Lazio, con le svastiche, le celtiche, le mani a paletta. E mi stava bene, perché per me era importante che la Lazio crescesse, vincesse. Sul resto mi turavo il naso.
Poi le vittorie, un mio imborghesimento, un lavoro stabile che mi garantiva solidità economica e un upgrade sociale dell'abbonamento: Tribuna Tevere.
Ci sono rimasto fino alla stagione 2005-2006.
Una domenica, non ricordo che partita ci fosse, verso le 13.45 mi sono ricordato dello stadio e istintivamente mi sono detto: "Oddio che palle, c'è la partita...".
Quella frase, proprio perché istintiva, è stata anche un punto di non ritorno, svelandomi la noia di un rito che era diventato routine.
Per altri 3-4 anni, pur non avendo più l'abbonamento, ho continuato a frequentare lo stadio con una certa assiduità; i vizi sono duri a morire o forse, molto più semplicemente, il distacco dalle abitudini più intime è sempre lungo, diluito. Come se smettere all'improvviso rappresentasse una violenza troppo estrema, troppo dolorosa. Succede anche nelle amicizie o negli amori; per un periodo ci si continua a vedere, a sentire; qualche telefonata, qualche mail, finché il tempo non consuma anche gli ultimi brandelli di una corda ormai logora.

In questi ultimi anni qualche partita la vedo ancora dal vivo. 5-6 partite a stagione tra campionato e coppe.
E lo sapete perché? Perché ne ho voglia.
Quelle poche volte in cui vado allo stadio, lo faccio perché motivato. Appunto, ne ho voglia.
Confesso anche che le difficoltà oggettive di reperire un biglietto last minute hanno contribuito fortemente a diminuire le mie presenze allo stadio.
Se andare a fare il biglietto a Via Calderini non significasse entrare al 20° minuto, come minimo, probabilmente le 5-6 partite a stagione diventerebbero 10-12, chissà, forse di più.
Il divano poi è una bella tentazione. Lo ammetto e lo riconosco. In fondo non ho una verginità ultras o una mentalità da difendere. Sono laziale, tanto basta.
Andare allo stadio significa, per me, uscire alle 13,00 circa, raggiungere lo stadio, parcheggiare, fare mezz'ora di trekking urbano per arrivare all'entrata, e poi a fine partita tutto a ritroso, uscita, macchina, ecc. Torno a casa non prima delle 18,30. 5 ore e mezza nel cuore della domenica.
Il divano ti consente di accendere la tv alle 15 in punto, ti fai un caffè durante l'intervallo, non appena finisce la partita stacchi tutto e arrivederci.
L'esperienza della partita coincide con la durata netta dell'evento sportivo. Il resto è tutto tempo recuperato ad altre attività, alla mia vita. E' tutto tempo che, in questa fase della mia vita, non intendo sacrificare all'esperienza stadio (macchina, parcheggio, traffico, ecc.).
E se avessi voglia dello stadio, non ci sarebbero celtiche, tricolori, Lotiti, ragazzi di buda a impedirmi di andare.

E' tutto molto semplice.

[WombyZoof]

come Sca, quasi uguale in tutto, forse solo un po' più vecchio io.

[ML]

...

Applausi. Per la sincerità e perché quando scrivi qui (troppo poco, troppo poco!) parli di cose che conosci - ossia le partite - e non di quello che per tua rispettabilissima scelta ormai vivi molto meno, ossia lo stadio.