Autore Topic: Boranga  (Letto 899 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Giglic

Boranga
« : Sabato 29 Marzo 2014, 06:19:54 »
http://www.gazzetta.it/Calcio/28-03-2014/impresa-boranga-71-anni-vince-titolo-mondiale-salto-alto-80331983215.shtml

Io sono ammirato da quest'uomo che non riesce mai a dire basta.
E poi recede una mia figurina essere ancora in attività fa sentire giovane anche me.

Offline Zio Sergio

  • Bianco
  • *
  • Post: 23
  • Karma: +7/-0
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Boranga
« Risposta #1 : Sabato 29 Marzo 2014, 08:36:25 »
Io sono ammirato da quest'uomo che non riesce mai a dire basta.
E poi recede una mia figurina essere ancora in attività fa sentire giovane anche me.

28 novembre 1971: i Laziali non dimenticano.

baol

Re:Boranga
« Risposta #2 : Sabato 29 Marzo 2014, 08:46:56 »
28 novembre 1971: i Laziali non dimenticano.

Non ero a conoscenza di quest'episodio.
Grazie al soccorso di Laziowiki  (http://www.laziowiki.org/wiki/Domenica_28_novembre_1971_-_Reggio_Emilia,_stadio_Mirabello_-_Reggiana-Lazio_1-0)

Citazione da: LazioWiki link=http://www.laziowiki.org/wiki/Domenica_28_novembre_1971_-_Reggio_Emilia,_stadio_Mirabello_-_Reggiana-Lazio_1-0
Nota: Il 29 aprile 2013 il Dott. Lamberto Boranga, che ringraziamo sentitamente, ci ha rilasciato questo suo ricordo sull'avvenimento che pubblichiamo integralmente.

La mia storia con Chinaglia la racconto così: un portiere era sempre in conflitto con tutti gli attaccanti; Boninsegna, Riva, Mazzola, Bettega, Savoldi. Fra me e loro c'è stato sempre un sentimento di odio e amore; odio perché erano proprio loro a fare goal, amore perché erano sempre e comunque miei colleghi e compagni. Per questo in campo,durante la partita, ci insultavamo sempre,ma fuori tornava l'amicizia. Quel giorno a Reggio Emilia toccò a Chinaglia, mentre io lo anticipavo in una uscita, Giorgio allungò la gamba verso di me, io lo appellai con il termine "gobbo", lui a ragione si offese e mi appoggiò con decisione la sua testa verso la mia. Io senza fare una scena apocalittica, andai a terra. L'arbitro, che era a pochi metri da noi, vide tutto e Giorgio fu espulso dopo 15 minuti dall'inizio della partita. Io non ho goduto per niente per quella espulsione, comprendendo la sua delusione. L'espulsione la decretò l'arbitro, non io; e fu quella occasione che ci permise di diventare buoni amici. Ci rivedemmo e ci incontrammo di nuovo,in campo e fuori, tutto venne chiarito, non ci fu assolutamente nessun rancore. Quando Giorgio è morto, io ho messo la foto con lui nel mio profilo Facebook. Posso dire di aver perso un fratello.

Lamberto Boranga