http://www.iltempo.itIl momento peggiore della storia biancocelesteNon c’è via d’uscita. Il muro contro muro prosegue senza che nessuno arretri di un centimetro. Non lo faranno i tifosi decisi a disertare lo stadio per lasciare solo il presidente-tiranno a loro giudizio nella speranza di mandarlo via, non lo farà Lotito che invece di defilarsi continua a gettare benzina sul fuoco con dichiarazioni al vetriolo che alimentano i contestatori.
In mezzo la Lazio, sballottata e violentata dopo 114 anni di storia che può consolarsi solo con la salvezza perché, falliti tutti gli obiettivi stagionali, spesso anni così tragici vanno pure a finire peggio. Ma la situazione attuale è la peggiore, nulla di mai visto prima. Meglio i libri in tribunale, meglio i fallimenti sfiorati o momenti tragici vicini alla serie C perché c’era armonia, c’era passione, c’era tradizione, era bello comunque essere laziali anche nelle sconfitte. Ora ci sono veleni e lotte intestine, autolesionismo e arroganza. Non è il mediocre ottavo posto a preoccupare i laziali, quelli che hanno a cuore le corti del più antico club della Capitale, è il futuro incerto come mai era stato negli ultimi tempi.
Con questa frattura insanabile tra proprietà e tifosi non si fa strada, chi potrà mai scegliere di sostenere una squadra senza affetto per una lunga lotta intestina? Nessuno, semplice ma pare che interessi poco a Lotito. Dovrebbe essere proprio lui a cercare di ricucire, di cambiare alcuni atteggiamenti, di trovare i correttivi per rilanciare il suo club ma in questo momento è sempre più arroccato sulle sue posizioni convinto di essere dalla parte giusta. Anche ieri l’ennesima uscita intempestiva con la storia dei giocatori che chiedono di andarsene per colpa della contestazione: si poteva e si doveva evitare anche se ciò fosse realmente accaduto. Così non si va avanti.
di Luigi Salomone
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