Autore Topic: Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"  (Letto 26939 volte)

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #240 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 18:34:25 »
con questo approccio, piu della metà delle squadre del mondo, che sono sole nella loro città, e non hanno ambizioni di alta classifica, non dovrebbero avere tifosi...

Dipende a cosa sei sempre stato abituato.
Lo juventino si scoccia se non vince tutto, il romanista si scoccia se non lotta nelle zone alte, il laziale si scoccia se la Lazio non lotta almeno con la roma, l'atalantino si scoccia se retrocede, etc etc.

Offline Drenai

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #241 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 18:37:35 »
ho capito che si scoccia. a me mica mi fa piacere che la roma vada bene, per me gufarli è una condizione naturale. ma in nessun modo altera la percezione di quello che fa la lazio.
la mia partecipazione per una lazio che lotta per un obiettivo x (qualunque esso sia) è la stessa sia con la roma seconda sia con la roma dodicesima.

anzi guarda che ti dico. se loro vanno bene è ancora piu importante ottenere qualcosa anche noi. sarebbe una bella soddisfazione dopo la loro annata dei record, ritrovarsi nella stessa coppa a un certo punto l'anno prossimo.
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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #242 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 18:40:44 »
ho capito che si scoccia. a me mica mi fa piacere che la roma vada bene, per me gufarli è una condizione naturale. ma in nessun modo altera la percezione di quello che fa la lazio.
la mia partecipazione per una lazio che lotta per un obiettivo x (qualunque esso sia) è la stessa sia con la roma seconda sia con la roma dodicesima.

Nel 2000-2001 siamo arrivati terzi: ancora me rode er culo.
Nel 2011-2012 non abbiamo vinto nulla ma gli siamo arrivati sopra: lo ricordo più volentieri.

Offline Drenai

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #243 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 18:44:30 »
se loro vincono lo scudetto ovviamente il discorso cambia. e la stagione diventa comunque di merda, ci mancherebbe anche che uno la ricordi volentieri.
non per questo però, arrivo a fregarmene del risultato nostro. non è che siccome loro nel 2001 hanno vinto lo scudetto per me sarebbe stato uguale arrivare decimo. avergli rimontato 11 punti o quanti erano fino a farli cacare in mano nell'intervallo di roma milan è stata comunque una cavalcata esaltante. non è che uno in quel momento ci avrebbe rinunciato solo perchè loro erano primi.
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Re: Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #244 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 18:59:58 »

la roma finchè a noi non ci si prende uno sceicco, nel medio periodo dobbiamo aspettarci che ottenga risultati in media un pò migliori dei nostri. non c'entra niente lotito con questo. ma non dobbiamo lasciare che se loro azzeccano l'annata ci tolgono la dignità di competere. è come se molti laziali si vergognassero di lottare per un posto in EL, a me questo sembra assurdo.
Ma perche' dovrebbe prenderci lo sceicco per ottenere dei risultati migliori della xxxx? Hanno piu' soldi? Ma come non sono pieni di buffi e da un momento all'altro la Finanza se li beve tutti? Io non vedo questo gap economico, anzi, dovrebbe stare meglio la Lazio. Quello che vedo e' che loro riescono a comprare brasiliani senza passare per le forche gaudine di estenuanti trattative,  vanno da Cellino e si portano via il miglior giocatore. Io vorrei chiedere   agli statistici quante campagne acquisti/cessioni la Lazio ha azzeccato nell'era Lotito, al netto di quella degli 11 giocatori in un giorno. La xxxx ha sbagliato negli ultimi anni la scelta dell'allenatore non dei giocatori.   

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Re: Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #245 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 19:07:31 »
Io non vedo questo gap economico

Prova con le lenti a contatto...

Offline Drenai

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #246 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 19:08:52 »
la lazio sta meglio, nel senso che finanziariamente è piu sana. ma questo non c'entra nulla con le capacità di spesa annuali. la roma produce di piu e quindi può permettersi un monte ingaggi maggiore. tutto qua.

sulla leggenda degli acquisti sbagliati in serie solo dalla lazio evito di tornare che sennò ci infiliamo in un imbuto.
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Re: Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #247 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 19:20:37 »
la lazio sta meglio, nel senso che finanziariamente è piu sana. ma questo non c'entra nulla con le capacità di spesa annuali. la roma produce di piu e quindi può permettersi un monte ingaggi maggiore. tutto qua.

sulla leggenda degli acquisti sbagliati in serie solo dalla lazio evito di tornare che sennò ci infiliamo in un imbuto.
Quindi l' assioma chi piu' spende piu' vince e' vero e verificato.

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #248 : Mercoledì 2 Aprile 2014, 19:57:28 »
certo che è vero. sul lungo periodo per forza di cose la classifica dei risultati in media tende ad avvicinarsi a quella delle possibilità economiche. sulla stagione singola azzeccando tutte le mosse e con un pò di fortuna si possono sovvertire le gerarchie ma in media per forza di cose si torna piu o meno al proprio posto.
ma anche lotito lo sa benissimo, i suoi sono slogan. implicitamente lo dice lui stesso ogni volta che parla di necessità dello stadio con annessi e connessi per aumentare i ricavi.
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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #249 : Sabato 5 Aprile 2014, 08:17:55 »



L’operazione è quasi matematica, la somma è scientifica: contestazione e crisi della squadra, tutti sistematicamente perdenti. È il risultato più logico, comprende anche attività parallele al calcio, non si tratta esclusivamente di risultati sportivi. L’indagine portata avanti da «Il Tempo» è agghiacciante, è senza dubbio lo specchio della crisi economica del nostro paese, una routine quotidiana ormai nota a tutti che rischia di compromettere il lavoro di famiglie intere. In casa Lazio però la protesta al presidente Lotito ha toccato più settori, ha tralasciato paradossalmente il campo, ha influito negativamente sul marketing trasformandolo nell’anello debole della società.
Tutti i Lazio Style (punti vendita dei prodottibiancocelesti) hanno subito una flessione notevole: il clima che si respira, l’andamento stagionale e l’ambiente hanno portato ad un crollo verticale degli affari, inarrestabile a quanto pare. L’esempio lampante è il negozio di Piazza Talenti ma la situazione è simile per tutti: nel periodo iniziale tra settembre e dicembre le vendite sono diminuite del 20-25%, sicuramente anche a causa delle prestazioni della banda Petkovic. Da gennaio a marzo 2014 il dato complessivo è decisamente allarmante: ulteriore contrazione in negativo e meno 50%, la dura contestazione ha allontanato la gente dalla stadio, fatta eccezione ovviamente per la partita contro il Sassuolo. I prodotti più richiesti sono stati quelli per bambini dai 13/14 anni, vendute molte meno maglie da gara e non c’è stata la Klose-mania. Il paradosso che in molti negozi non si trovano più le t-shirt celebrative della Coppa Italia del 26 maggio, le uniche che continuano ad andare a ruba. Un vero e proprio flop anche per quanto riguarda la linea d’abbigliamento «Lulic71», ha fallito clamorosamente rispetto alle aspettative iniziali, a parte pochi capi come il cappello forse anche per le voci sulla voglia del calciatore di lasciare la Lazio a fine stagione. Resta consolidata invece la vendita delle sciarpe in tutte le sue forme mentre per gli adulti le richieste principali prevedono sempre la tuta da match e i palloni come idea regalo. Niente da fare per i tagliandi, Olimpico vuoto per Lazio-Sampdoria, la protesta continuerà fino al termine del campionato: ad oggi sono stati staccati 2.800 biglietti. (Gianluca Cherubini)






Forse non si è mai vista una contestazione così dura, lunga e organizzata nei confronti di un presidente. Quello che sta succedendo alla Lazio e al presidente Lotito è qualcosa di eccezionale. E anche di eccessivo. I tifosi, con puntualità, organizzano sit-in davanti alla casa del presidente, cortei e manifestazioni prepartita, esibiscono striscioni o cartelli a migliaia – “Libera la Lazio” – lo inseguono per tutta la città, boicottano le partite all’Olimpico lasciandolo semideserto. E rimettendoci dei soldi per via degli abbonamenti già pagati. Al di là delle ragioni accettabili – pretendono una Lazio che abbia più ambizioni dell’attuale, e grandi giocatori per una squadra in grado di competere per obbiettivi più alti – quello che colpisce è la testardaggine, la militarizzazione quasi della curva, la pervicacia con cui i tifosi intendono perseguire il loro scopo: mandare via Lotito. Che poi sarebbe costringerlo a vendere a non si sa chi, visto che non c’è qualcuno interessato alla Lazio. La contestazione insistente e continua investe in pieno anche la squadra, esterrefatta per lo stadio vuoto o addirittura ostile. Le partite della Lazio si giocano in un clima surreale, Di questo passo, ovviamente, nessuno si abbonerà più. C’è una professionalizzazione che arriva addirittura a negare e contraddire il tifo stesso. Chi vuole mandar via Lotito non esiterebbe nemmeno di fronte a una retrocessione o un fallimento del club, pur di ricominciare con qualcun altro. Il tanto peggio per il tanto meglio*, insomma. È una contestazione non violenta ma distruttiva. Non si gioisce più per una vittoria e il tifoso non fa più il tifoso. (fabrizio bocca)



* forse...
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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #250 : Sabato 5 Aprile 2014, 08:23:49 »
Appartengo da generazioni, «di padre in figlio», alla Lazio. Sono quindi un tifoso, anzi forse un po’ di più, visto che la mia vita «dipende» proprio dalle sorti della mia amata squadra e dai suoi tifosi. Mi spiego meglio: per anni la mia famiglia ha gestito un negozio di abbigliamento rinomato e qualificato ma questa crisi che investe tutto il nostro paese ci ha portato a prendere un’importante decisione e il folle amore per la nostra Lazio a realizzare un sogno: aprire un Lazio Style, circa due anni fa.
Entusiasmo, gioia, l’essere in qualche modo vicini alla squadra sempre amata e mai abbandonata. L’ultimo successo il 26 maggio 2013 il cuore che vibra nel vedere tanti bambini frequentare con le famiglie il negozio, proprio «di padre in figlio», in nome della lazialità. Oggi, in questi ultimi mesi di dura contestazione il sogno si sta per spezzare pur comprendendo le ragioni che spingono ognuno di noi nelle varie forme di tifo e la posizione assunta dalla società a tutelare lo stesso patrimonio, ecco che noi che siamo nel mezzo, rischiamo dopo meno di due anni di veder chiudere e perdere quel patrimonio familiare che in decenni abbiamo costruito, ma questa volta non per scelta ma perché coinvolti in qualcosa più grande di noi: in una lotta spietata che non conosce rispetto.
Oltre, che l’enorme danno economico che stiamo subendo, non mi capacito che proprio nel momento calcistico in cui la seconda squadra della Capitale primeggia, noi ci neghiamo il diritto di issare, indossare, portare ostentare il simbolo e i colori della prima squadra della Capitale.
È giusto tutto questo? I sacrifici di una vita, offerti alla Lazio ma anche ai sui tifosi per essere parte di una famiglia unica al mondo, distrutti da una guerra in cui tutti siamo già sconfitti. E allora la decisione di scrivere queste poche righe, per spiegare alla società e ai tifosi, che dietro questa protesta, giusta o sbagliata che sia, ci sono imprese come la mia, famiglie come la mia, che hanno deciso di puntare, con il cuore, sulla amata Lazio e che, ironia della sorte, rischiano di scomparire, di perdere tutto per colpa di questo amore.
Lo so, anche questo è amore verso quei colori che ogni giorno guardo entrando nel mio negozio e fiero li difendo davanti a tutti, anche verso quelli che si divertono a sputare sulle nostre vetrine. Non sono solo vetrine per me ma rappresentano pagine della nostra storia, quella storia che vorrei poter continuare a scrivere insieme a tutti voi.
Forza Lazio sempre, perché la Lazio non si abbandona!!!
Massimiliano De Toma (Lazio Style Talenti)

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #251 : Sabato 5 Aprile 2014, 09:00:03 »
Prigioniero di quel gol “eterno”, intrappolato nel 26 maggio di un anno fa. Perché pure Lotito ora lo considera un re – 18 milioni – e Lulic è furioso: ha già detto alla Lazio di voler andar via a giugno, ha in mano diverse offerte. Nessuna però che soddisfi le richieste biancocelesti. Perché chi ha fatto Roma in un giorno non può mica fuggire così. Lotito lo valuta a peso d’oro e lo incatena a Formello. Senad resta in silenzio e attende il momento della verità: «A fine stagione vedremo». Piace parecchio alla Juve, mentre Mazzarri ha chiesto informazioni già in occasione dell’affare Hernanes. Non solo: ci sono pure le piste estere. Lulic porterà alla Lazio anche altre proposte: in Inghilterra si parla del Chelsea, in Russia lo Zenit aveva già sondato il terreno. Al momento però nessuno offre più di 10 milioni. Niente male, secondo Senad: la Lazio aveva sborsato appena 2,8 milioni milioni per il suo cartellino. Adesso Lotito pretende sette volte di più: una plusvalenza quasi folle, che fa quasi impazzire Lulic.

STIPENDIO
Quel vestito da eroe quasi lo soffoca. E’ entrato nel cuore dei laziali, e non è la Lazio a stargli stretta: è il suo stipendio a non andargli giù. La scorsa Primavera, prima della gloria del “settantunesimo”, Lulic aveva rinnovato sino al 2017 a poco più di un milione (premi compresi). Le corteggiatrici gli offrono il doppio. Questione economica, ma anche ambizione: già dopo la cessione d’Hernanes, Senad aveva bussato alla porta del ds Tare con le valigie in mano. La risposta glie l’ha data Lotito: «Porta un’offerta da 18 milioni e sarai accontentato». Inamovibile o forse no: a 15 milioni – cifra comunque alta – il via libera. L’agente Kevin Fioranelli si muove da tempo: «Tante squadre lo seguono. Ci sono pochi giocatori in giro che possono ricoprire tutti i ruoli – spiegava già a novembre – e, questa sua duttilità tattica, lo rende molto prezioso per gli allenatori».

MEZZALA
Guarda caso, rigioca il jolly, Reja: domani riscoprirà Lulic mezzala, due mesi dopo l’ultima volta nel derby di febbraio. La soluzione però era nata addirittura nell’autunno 2011, proprio dopo un’altra stracittadina (vinta 2-1): l’infortunio di Brocchi aveva costretto il tecnico goriziano a inventare Lulic mezzala il 23 ottobre 2011 contro il Bologna. Bingo: il bosniaco decideva la sfida conun siluro (deviato da Portanova) dal limite, dopo uno splendido assist di Cisse. Esordio da interno e primo gol in Italia. Senad iniziava una nuova vita, interrotta solo da un brutto stiramento, letale nel rush finale per la Champions: 27 presenze e 4 gol, il conto finale in campionato. Adesso Lulic tornerà mezzala, dopo l’ultima rete da cursore. Col Parma è entrato in tutte le classifiche della sfida: 1 assist, 1 rete, 1 assist sbagliato, 1 tiro sbagliato, tre falli inutili a centrocampo e tre palle perse. Da interno dovrà essere più preciso, correre e trasportare la Lazio in Europa League. Ultima missione, poi magari anche il suo futuro rivedrà Lulic. (Alberto Abbate)



«Tante squadre lo seguono. Ci sono pochi giocatori in giro che possono ricoprire tutti i ruoli – spiegava già a novembre – e, questa sua duttilità tattica, lo rende molto prezioso per gli allenatori».



Ma sto abbate lo  capisce che la considerazione di quei "molti" allenatori fa crescere il prezzo ?
Ma questo scrive co la penna o co la clava ?
Per tacer di tutto l'articolo.

Monnezza.
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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #252 : Sabato 5 Aprile 2014, 09:07:44 »
dici  che non fanno in tempo a cambiare la maglietta per il 12 maggio in 'Libera Lulic'?

Offline Aquila Maremmana

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non faccio parte della contestazione. e non sventolo nemmeno cartoncini. faccio molta fatica a comprendere l'odio estremo verso lotito.
a me non piace.
ma da qui ad odiarlo e ad odiarlo a tal punto da farmi disamorare... beh, ce ne corre. probabilmente dovrebbe costringere gli 11 in campo ad ammazzare cuccioli di foca prima della partita per indurmi a non venire allo stadio.
la mia fatica a comprendere, però, non mi porta a pensare che siano tutti dei deficienti. c'è una parte sana della tifoseria, dotata di un certo senno, che non riesce a venire a patti con l'idea che lotito esista. è come se lotito stesso, in quanto tale, rappresenti un vulnus intollerabile alla propria passione per la lazio.
tutta questa gente va recuperata.

La gente la recuperi con i risultati. Quella sana però.
Del resto, francamente, io ne farei volentieri a meno.
Tutto questo odio a scatola chiusa con la Lazio, la S.s.Lazio 1900, con tutti i valori che questa contiene, non c'entra nulla col becerume e la bruttezza che stiamo vedendo in questi giorni.
Che poi, se Lotito decidesse di chiudere la sua esperienza alla Lazio, vorrei che qualcuno mi spiegasse come potrebbe fare un magnate qualsiasi, o anche un imprenditore mediamente serio, a tirare fuori la cifra che serve per rilevare la società sapendo che, chiunque si mettesse al timone della Lazio, dovrà venire a patti ECONOMICI (lo ribadisco con convinzione) con questi quattro cialtroni.
Non dimentichiamoci mai che anche il "sommo Cragnotti", non appena ha toccato gli interessi è stato oggetto di violente contestazioni.
Come fa ad essere appetibile una società con questa spada di Damocle sulla testa?
E come fanno i tifosi sani che, giustamente o meno, contestano la società, ad accettare l'appoggio dei suddetti cialtroni, invece di rincorrerli per tutta Roma a calci nel culo?
Queste sono le cose che non capisco. Cerracchio in uno scambio dialettico con me su Fb ha detto che il tifoso che si accontenta di qualche piazzamento e di qualche coppetta è lontano anni luce dalla sua idea di tifoso.... come se il tifoso della Lazio fosse abituato a chissà quali "successi".... abbiamo avuto le pezze al culo per decenni, tranne due; il decennio cragnottiano e questo attuale.
Siamo il Torino di Roma, mi è stato scritto nella stessa conversazione: questa gente chiacchiera per sentito dire da coloro che infatti invidiavano Urbano Cairo, che nel periodo lotitiano sta facendo per la prima volta un campionato decente... tutto questo dimostra che si è perso il contatto con la realtà e con la logica.
La realtà oggi è il tifoso che sputa sulle vetrine dei Lazio Style, che offende e dileggia i giocatori sulle pagine ufficiali dei social network, che perculeggia tutto ciò che è biancoceleste, e che lascia sola la squadra in questo momento topico di stagione.
Ma la cosa che fa veramente male è l'immagine dei quattro cialtroni che dietro le quinte si fregano le mani, appoggiati dagli sciacalletti che scodinzolano intorno a litigarsi l'osso che ogni tanto cade.
Il tutto dietro la LEGITTIMA contestazione, a torto o a ragione, dei tifosi sani.

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Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline Jim Bowie

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« Risposta #254 : Sabato 5 Aprile 2014, 13:27:34 »

Appartengo da generazioni, «di padre in figlio», alla Lazio. Sono quindi un tifoso, anzi forse un po’ di più, visto che la mia vita «dipende» proprio dalle sorti della mia amata squadra e dai suoi tifosi. Mi spiego meglio: per anni la mia famiglia ha gestito un negozio di abbigliamento rinomato e qualificato ma questa crisi che investe tutto il nostro paese ci ha portato a prendere un’importante decisione e il folle amore per la nostra Lazio a realizzare un sogno: aprire un Lazio Style, circa due anni fa.
Entusiasmo, gioia, l’essere in qualche modo vicini alla squadra sempre amata e mai abbandonata. L’ultimo successo il 26 maggio 2013 il cuore che vibra nel vedere tanti bambini frequentare con le famiglie il negozio, proprio «di padre in figlio», in nome della lazialità. Oggi, in questi ultimi mesi di dura contestazione il sogno si sta per spezzare pur comprendendo le ragioni che spingono ognuno di noi nelle varie forme di tifo e la posizione assunta dalla società a tutelare lo stesso patrimonio, ecco che noi che siamo nel mezzo, rischiamo dopo meno di due anni di veder chiudere e perdere quel patrimonio familiare che in decenni abbiamo costruito, ma questa volta non per scelta ma perché coinvolti in qualcosa più grande di noi: in una lotta spietata che non conosce rispetto.
Oltre, che l’enorme danno economico che stiamo subendo, non mi capacito che proprio nel momento calcistico in cui la seconda squadra della Capitale primeggia, noi ci neghiamo il diritto di issare, indossare, portare ostentare il simbolo e i colori della prima squadra della Capitale.
È giusto tutto questo? I sacrifici di una vita, offerti alla Lazio ma anche ai sui tifosi per essere parte di una famiglia unica al mondo, distrutti da una guerra in cui tutti siamo già sconfitti. E allora la decisione di scrivere queste poche righe, per spiegare alla società e ai tifosi, che dietro questa protesta, giusta o sbagliata che sia, ci sono imprese come la mia, famiglie come la mia, che hanno deciso di puntare, con il cuore, sulla amata Lazio e che, ironia della sorte, rischiano di scomparire, di perdere tutto per colpa di questo amore.
Lo so, anche questo è amore verso quei colori che ogni giorno guardo entrando nel mio negozio e fiero li difendo davanti a tutti, anche verso quelli che si divertono a sputare sulle nostre vetrine. Non sono solo vetrine per me ma rappresentano pagine della nostra storia, quella storia che vorrei poter continuare a scrivere insieme a tutti voi.
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Premesso che mi dispiace che famiglie paghino questa crisi che oramai è' solo Europea,acuita nel loro caso dalla disaffezione della gente verso una Società' che, a torto od a ragione, non sentono più' loro. Vogliamo addossare la colpa di questo rovescio economico al tifoso che in disaccordo con questa società' ha smesso di comprare i prodotti Lazio, così' come ha smesso di andare allo stadio? Se, forse, il richiamo di andare allo stadio e' giusto perché' la Squadra, non si lascia sola, questi accorati messaggi di disastro economico, mascherati da nostalgia di Lazio che era, dovrebbero evitarli o forse andrebbero rivolti non ai tifosi ma a chi fa poco perché' questa situazione venga risolta( LE AZIONI CHE LA SOCIETÀ DOVREBBE INTRAPRENDERE PER RECUPERARE LA PARTE DI TIFOSERIA CHE CONTESTA PER RAGIONI DIFFERENTI DAI SOLITI NOTI) maiuscolo così' non creo confusione che possa generare le solite risposte atte a fare di tutta l'erba un fascio.



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Zapruder

Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #255 : Sabato 5 Aprile 2014, 13:58:22 »
Monnezza.

Scrivono quello che conviene. In passato ci sono stati assalti alle redazioni - alcuni nemmeno denunciati, ma di cui i cateterari ovviamente sanno - e la cosa spaventa. Nessuno si sogna di andare contro la "corrente". L'idea che esista una "libera informazione" a livello locale sulla Lazio appartiene sono a spiriti ingenui, o in malafede.

Zapruder

Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #256 : Sabato 5 Aprile 2014, 14:10:39 »
Siamo negli "anni del consenso", più o meno. 1938 o giù di lì. Eliminata ogni dialettica e dopo anni di propaganda, tanta gente era convinta che le cose fossero proprie come gliele raccontavano. Molti altri stavano zitti per timore: di rappresaglie o di trovarsi in minoranza: è dura lottare contro i luoghi comuni.

Ma l'8 settembre è dietro l'angolo... Ci rimetteranno in pochi, certo. Tutti gli altri si rivolteranno il cappotto in tempo per dire "chi, io?", come hanno già fatto tanti di quegli antifascisti che lo sono finché non ci sono fascisti nel raggio di dieci chilometri. 

Offline Indaco

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Re:Lotito: "C'è un clima troppo pesante che spinge i giocatori a voler andar via"
« Risposta #257 : Sabato 5 Aprile 2014, 16:17:52 »
Siamo negli "anni del consenso", più o meno. 1938 o giù di lì. Eliminata ogni dialettica e dopo anni di propaganda, tanta gente era convinta che le cose fossero proprie come gliele raccontavano. Molti altri stavano zitti per timore: di rappresaglie o di trovarsi in minoranza: è dura lottare contro i luoghi comuni.

Ma l'8 settembre è dietro l'angolo... Ci rimetteranno in pochi, certo. Tutti gli altri si rivolteranno il cappotto in tempo per dire "chi, io?", come hanno già fatto tanti di quegli antifascisti che lo sono finché non ci sono fascisti nel raggio di dieci chilometri.

Non lo so Zap, speriamo tu abbia ragione e che basti un'ottima campagna acquisti estiva per tacitare la cosa. Io ho forti dubbi, tuttavia.

Considera che questa contestazione così nichilista viene portata avanti da uno dei gruppi ultras più conosciuti al mondo, ricco anche in termini di denaro, più visibile, più organizzato, militarizzato e solidale, un vero modello all'interno di quella sottocultura urbana che da un po' viene chiamata movimento ultras. Questi qui hanno delle coperture a livello di comunicazione che la Lazio si sogna e all'interno di giornali, tv, radio e siti sono certamente spalleggiati dalla parte nostra nemica mortale che attraverso la loro opera sogna la cancellazione del bianco e celeste dalla città. Questi non mollano Zap, non t'illudere, e stavolta sentono l'odore del sangue del nemico storico. Che, posso dire, mi sembra abbastanza latitante e poco restio a combattere, almeno stavolta.

Se non interveniamo noi e ce la riprendiamo, la Lazio, così come l'abbiamo conosciuta e amata, è destinata a dscomparire. Una squadra senza tifosi non può andare da nessuna parte, e finalmente qualcuno, anche nei media nazionali, sta iniziando ad accorgersene.

E domani vado allo stadio, alla faccia di questi omuncoli. 

Offline Aquilatina

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La gente la recuperi con i risultati. Quella sana però.
Del resto, francamente, io ne farei volentieri a meno.
Tutto questo odio a scatola chiusa con la Lazio, la S.s.Lazio 1900, con tutti i valori che questa contiene, non c'entra nulla col becerume e la bruttezza che stiamo vedendo in questi giorni.
Che poi, se Lotito decidesse di chiudere la sua esperienza alla Lazio, vorrei che qualcuno mi spiegasse come potrebbe fare un magnate qualsiasi, o anche un imprenditore mediamente serio, a tirare fuori la cifra che serve per rilevare la società sapendo che, chiunque si mettesse al timone della Lazio, dovrà venire a patti ECONOMICI (lo ribadisco con convinzione) con questi quattro cialtroni.
Non dimentichiamoci mai che anche il "sommo Cragnotti", non appena ha toccato gli interessi è stato oggetto di violente contestazioni.
Come fa ad essere appetibile una società con questa spada di Damocle sulla testa?
E come fanno i tifosi sani che, giustamente o meno, contestano la società, ad accettare l'appoggio dei suddetti cialtroni, invece di rincorrerli per tutta Roma a calci nel culo?
Queste sono le cose che non capisco. Cerracchio in uno scambio dialettico con me su Fb ha detto che il tifoso che si accontenta di qualche piazzamento e di qualche coppetta è lontano anni luce dalla sua idea di tifoso.... come se il tifoso della Lazio fosse abituato a chissà quali "successi".... abbiamo avuto le pezze al culo per decenni, tranne due; il decennio cragnottiano e questo attuale.
Siamo il Torino di Roma, mi è stato scritto nella stessa conversazione: questa gente chiacchiera per sentito dire da coloro che infatti invidiavano Urbano Cairo, che nel periodo lotitiano sta facendo per la prima volta un campionato decente... tutto questo dimostra che si è perso il contatto con la realtà e con la logica.
La realtà oggi è il tifoso che sputa sulle vetrine dei Lazio Style, che offende e dileggia i giocatori sulle pagine ufficiali dei social network, che perculeggia tutto ciò che è biancoceleste, e che lascia sola la squadra in questo momento topico di stagione.
Ma la cosa che fa veramente male è l'immagine dei quattro cialtroni che dietro le quinte si fregano le mani, appoggiati dagli sciacalletti che scodinzolano intorno a litigarsi l'osso che ogni tanto cade.
Il tutto dietro la LEGITTIMA contestazione, a torto o a ragione, dei tifosi sani.

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Se facciamo 10.000 copie di questo post e lo distribuiamo allo stadio, pensate che i Tifosi della Lazio  possano aprire finalmente gli occhi e capire che vengono USATI da questi cialtroni solo per i loro interessi? Oppure sarebbe tutta fatica sprecata, perché troppo difficile da capire per i mentalizzati?
Io tifo due squadre: la Lazio e chi gioca contro la riomma

Pomata

Se facciamo 10.000 copie di questo post e lo distribuiamo allo stadio, pensate che i Tifosi della Lazio  possano aprire finalmente gli occhi e capire che vengono USATI da questi cialtroni solo per i loro interessi? Oppure sarebbe tutta fatica sprecata, perché troppo difficile da capire per i mentalizzati?

Torneranno, non tutti, la parte sana tornerà.