Autore Topic: Ma insomma, sto stadio com'è?  (Letto 153431 volte)

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CP 4.0

Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #60 : Venerdì 11 Luglio 2014, 14:44:44 »
piu' o meno come e' sempre stato negli ultimi 5-6-7-8-9, non mi ricordo quanti, anni.

'Na favola, a ci'

ma non lo sai che e' praticamente fatto?

stanno solo a crea' l'atmosfera, il thrilling, il pathos, il cliffangher, ma in realta' e' gia' li.

non lo si vede solo perche' lo devono ancora scartare.

CP 4.0

Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #61 : Venerdì 11 Luglio 2014, 14:52:18 »
Calcio: il 26 marzo in Campidoglio presentazione stadio della Roma

http://www.asca.it/news-Calcio__il_26_marzo_in_Campidoglio_presentazione_stadio_della_Roma-1369496-SPR.html

Praticamente è roba fatta. Tipo annuncio della cittadella giallorotta  da parte del sindaco.

...
Dove il 26 marzo, guarda caso 5 giorni prima dell’AdC, (un po’ come un sindaco che annuncia il piano per una cittadella sportiva a Torrevecchia su terreni agricoli a pochi giorni dall’inizio delle discussioni finali sul nuovo PRG cittadino) assisteremo alla solita parata di cazzate, sperando appunto in qualche 'cinese', un po' di rialzo delle azioni e che la decisione di 5 giorni dopo a (quasi) due anni da(quella che fu spacciata come)la stessa decisione sia stavolta per davvero.

Tutto consapevoli dell’assoluta non garanzia dell’ordine pubblico.

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #62 : Venerdì 11 Luglio 2014, 14:53:51 »
che figata...
il prossimo plastico lo faranno fra 3/4 anni perchè il colosseum sarà già vecchio
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

baol

Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #63 : Sabato 12 Luglio 2014, 11:31:19 »
non lo si vede solo perche' lo devono ancora scartare.


Offline Matita

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #64 : Domenica 13 Luglio 2014, 10:34:08 »
Stadio, si cambia. Il Comune avverte la Roma: «Il progetto va modificato» (Gazzetta dello Sport ed. Roma 13 Luglio)
Alessandro Catapano/Massimo Cecchini

Una delicata e sfiancante partita a tre. Questo è diventato il dibattito, soprattutto quello privato, intorno al nuovo stadio della Roma. Uno scambio ormai quotidiano di proposte e controproposte tra chi avrebbe voluto sfruttare l’area di Tor di Valle per farne un grande polo sportivo e commerciale, niente di più (Pallotta), chi, invece, tenta di sfruttarla per l’ennesimo blitz edilizio (Parnasi e il consorzio di costruttori che presumibilmente metterà insieme), chi, infine, deve e vuole fare gli interessi della città (il Comune di Roma).

L’equivoco
La partita, come è facile capire, si gioca su almeno tre livelli: economico, politico e, ci permettiamo, etico. Le regole del gioco le ha stabilite la legge di stabilità firmata dal Governo Letta a fine 2013, nei tre commi che disciplinano l’impiantistica sportiva. Concepiti dopo un parto travagliato, scritti con l’ambizione di accontentare tutti: cittadini, società sportive, palazzinari. Col risultato, già sotto gli occhi di tutti, che non si riesce a capire se la legge tuteli più la «pubblica utilità» dell’opera o più il suo «equilibrio economico-finanziario». In questo quadro si muove l’iter burocratico del nuovo stadio della Roma, anzi delle opere che di sportivo non avranno nulla — il grande Centro Direzionale che vuole costruire Parnasi — ma che serviranno a garantire il suddetto equilibrio economico di tutta l’operazione. E in questo quadro si inserisce la polemica delle ultime ore lanciata da Legambiente (a proposito, dov’era quando venivano scritti quei tre commi?) sui costi delle infrastrutture «scoperti» (220 milioni) e sulla concessione a Parnasi and Co. di 910mila metri cubi di cemento in più (quelli per il Centro Direzionale) per coprirli. Polemica in cui ieri è dovuto entrare il Comune.

«Così non va»
La posizione dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo si potrebbe sintetizzare così. Perché dietro le dichiarazioni ufficiali rilasciate a Radio Radio, in un linguaggio istituzionale — «Ad ora la proposta depositata è troppo semplificata, il nostro obiettivo è lavorare perché emerga il suo interesse pubblico » —, c’è una profonda insoddisfazione per la parte del progetto che compete esclusivamente a Parnasi (su quella che compete a Pallotta sono bastate due ore di colloquio venerdì con Mark Pannes), mista all’imbarazzo per il rischio di immagine che assessore e sindaco corrono. L’amministrazione Marino, che come ricordava Caudo «un anno fa ha scongiurato 23.610.000 metri cubi di cementificazione», non può e non vuole passare alla storia per l’ennesima gestione — finché le consentiranno di governare — sotto cui ha proliferato la Roma palazzinara. Ecco perché, al netto del politichese usato ieri, dal Campidoglio filtra una posizione dura: «La proposta, così come ci è stata presentata, dovrà subire delle modifiche se vuole avere il visto di “pubblica utilità”». Ed è facile immaginare che le modifiche richieste per «giustificare quel milione di metri cubi in più» dovranno coinvolgere le opere necessarie alla «connessione del sistema Stadio alle infrastrutture esistenti», soprattutto il potenziamento della rete ferroviaria, che il Comune ritiene insufficiente.

Occhi puntati su...
Luca Parnasi, è inevitabile. Quelli del  Comune e della Conferenza di servizi — che si riunirà il 31 luglio — sono ben disposti a valutare la possibilità di rendere Tor di Valle anche la sede di alberghi, società e banche (UniCredit, prima creditrice di Parnasi, si è già candidata), ma al tempo stesso rivelano un certo scetticismo sull’ambizione (e l’«attualità») del tentativo. Quelli di James Pallotta, a cui ogni ostacolo o rallentamento del progetto può causare un danno di immagine e, conseguentemente, un problema economico con i suoi partner internazionali. Quelli dei romanisti tutti, che hanno già dovuto ingoiare un’amara verità: lo stadio che, forse, vedranno a Tor di Valle, non sarà della Roma, ma di un consorzio di variopinti imprenditori che glielo daranno in affitto
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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #65 : Domenica 13 Luglio 2014, 11:54:16 »
a Pallo' fatte da' er flaminio.

Ancora nu' l'hai capito che affare che de'?

... Quelli dei romanisti tutti, che hanno già dovuto ingoiare un’amara verità: lo stadio che, forse, vedranno a Tor di Valle, non sarà della Roma, ma di un consorzio di variopinti imprenditori che glielo daranno in affitto

ma come co' tutti li sordi che ci hanno, l'adc, le vendite milionarie, le banghe, l'impicci, l'ammanichi, Pippo, Pluto e Topolino, se trasferiscono solo per continua a gioca' in affitto?

e il tifoso compra er bruco.

Offline Matita

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #66 : Martedì 15 Luglio 2014, 11:11:12 »
«Tor di Valle, stop alla speculazione» (Il Messaggero 15 luglio)
Lorenzo de Cicco

Dopo Legambiente a picconare «l' Ecomostro di Tor di Valle» è Italia Nostra, una delle più antiche organizzazioni paesaggistiche italiane, riconosciuta con decreto presidenziale nel 1958. Il progetto del nuovo stadio secondo l'associazione sarebbe un «pasticcio clamoroso», un'operazione immobiliare che «si presenta sempre come una ben confezionata speculazione edilizia con la ricerca disperata, per giustificarla, di un pubblico interesse». Nel mirino dell’organizzazione finisce «l'inaccettabile meccanismo delle compensazioni edilizie, dato che per ottenere opere pubbliche necessarie si prevedono ben 220 milioni di euro per un complesso di uffici che poi potrebbero essere tranquillamente trasformati in abitazioni grazie al “Piano casa” regionale, senza neanche avere bisogno dell'avvallo dall’assemblea capitolina». Mirella Belvisi, vicepresidente di Italia Nostra Roma, si rivolge al Campidoglio. E spiega che «nessuno vuole impedire ai tifosi della Roma di avere uno stadio. Ma bisogna guardare i numeri: grazie a questo impianto un costruttore pensa di poter realizzare addirittura tre grattacieli, come proposto a giugno a New York dall’architetto Daniel Libeskind». Ecco perché, secondo l'organizzazione, «le parole dell’assessore all’Urbanistica Caudo non bastano. Dire che ci sarà una fermata della metro B a Muratella è insufficiente, nel progetto del costruttore Parnasi si vedono tantissimi interessi privati e pochissimi per i cittadini». Secondo Italia Nostra l'area di Tor di Valle «è la più infelice tra le scelte possibili. È un cul-de-sac completamente intercluso tra l’ansa del Tevere e via Ostiense, senza vie di fuga, con 22 ettari inedificabili e gravata da vincoli paesaggistici e archeologici che sembrano non interessare nessuno».

VINCOLI NON RISPETTATI
Una zona esposta anche a possibili rischi idrogeologici. Secondo l'associazione infatti il terreno presenterebbe le stesse caratteristiche di quello che ha provocato i cedimenti del Palazzaccio a piazza Cavour. «Per questo chiederemo un'indagine all’Autorità di Bacino, perché l'impianto, con tutti i 960mila metri cubi di uffici e alberghi che il costruttore Parnasi vorrebbe tirare sù, sorgerebbe accanto al fiume
Tevere e al Rio Vallerano. Un’area che già in passato ha dimostrato evidenti limiti idrogeologici».

I DEBITI
Secondo l'organizzazione poi «non è neanche stato risolto il problema della vendita dell’area», ceduta a maggio dalla Sais di Gaetano Papalia per 42 milioni di euro all’Eurnova di Parnasi. «Il curatore fallimentare potrebbe anche dire che la vendita non è regolare – dice la vicepresidente di Italia Nostra – Perché la società Sais Spa è fallita e la vendita dell’area potrebbe essere revocata». L'udienza per verificare la consistenza della situazione debitoria della società Sais è fissata per il 14 dicembre. «Perché allora il Comune vuole decidere prima?». Secondo Italia Nostra «l'assessore Caudo ha una fretta preoccupante di chiudere tutto entro agosto, fissando la conferenza dei servizi per il prossimo 31 luglio. Invece il pubblico interesse di questa operazione deve essere dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio e non può servire per privilegiare gli interessi grandi e potenti che stanno governando senza paletti questo progetto. Questa operazione ha contorni troppo opachi e poco trasparenti».
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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #67 : Martedì 15 Luglio 2014, 14:21:29 »
stanno provando a fare una porcata che manco a palermo e roma anni 60 messi insieme.

intervenga la nato entro un quarto d'ora.
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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #68 : Martedì 15 Luglio 2014, 14:26:57 »
stanno provando a fare una porcata che manco a palermo e roma anni 60 messi insieme.

intervenga la nato entro un quarto d'ora.

ma che ci aspettavamo correttezza e salvaguarda delle regole per il rattodromo??
dimmi che sei serio WZ.
Se erano una cosa normale, da mò che non esistevano più.

Più che altro cerchiamo in mezzo alla loro nefandezza di salvare il nostro orticello e che si riesca a fare lo Stadio delle Aquile da qualche parte.
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CP 4.0

Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #69 : Martedì 15 Luglio 2014, 14:30:06 »
e' probabile che la banga cerchi di rientrare dei soldi in questa maniera, oltre a Pallotta e friends dell'investimento.

sarebbe interessante vedere una volta fatta tutta sta speculazione, da cui l'aesse non guadagna nulla visto che lo stadio sara' di proprieta' di terzi, a chi potra' fregargliene dei risultati, o anche di mantenerla in vita se poco poco gli mettono un contratto d'affitto capestro una volta portata la temine l'opera.

Offline Matita

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #70 : Giovedì 17 Luglio 2014, 09:47:07 »
«Tor di Valle, così non va». Tutti i dubbi del Comune (Il Messaggero 17 Luglio)
Simone Canettieri/Lorenzo De Cicco

Dopo le critiche di Legambiente e Italia Nostra anche dal Comune arrivano forti perplessità sul progetto del nuovo stadio a Tor di Valle. Assessori e consiglieri comunali della maggioranza ora chiedono un «rigoroso approfondimento» su quello che le organizzazioni ambientaliste non hanno esitato a definire «un eco-mostro immobiliare» che verrebbe generato da «un’operazione edilizia dai contorni oscuri». Gli esponenti della giunta Marino mettono nel mirino la «pubblica utilità» del progetto del costruttore Luca Parnasi, che accanto all’impianto sportivo vero e proprio farebbe nascere 960mila metri cubi di cemento da destinare a uffici e strutture turistico-alberghiere. Il Campidoglio deve prendere una prima decisione il 31 luglio, quando è fissata la conferenza dei servizi preliminare. Entro il 27 agosto poi dovrebbe arrivare il giudizio di Palazzo Senatorio sul «pubblico interesse» dell’opera. Anche in questo caso c’è poca chiarezza: in Comune ora montano i dubbi sulla possibilità che la legge sugli stadi consenta di esprimere un «sì con riserva» al progetto, al quale allegare una serie di prescrizioni. Perché nel caso non fosse possibile, a oggi una cosa è certa: la proposta «sarebbe respinta».

LA GIUNTA
L’assessore alle Attività produttive Marta Leonori, chiede di «verificare attentamente l’interesse pubblico di questa operazione. Ci sono forti perplessità sull’impatto che il progetto potrebbe avere sulla città, sia sul fronte della mobilità, dato che si rischia di intasare un quartiere già gravato dal traffico, sia dal punto di vista commerciale considerando il milione di metri cubi di uffici e strutture commerciali previsti». Un altro assessore, quello ai lavori pubblici, Paolo Masini, lo dice chiaramente: «Se insieme allo stadio arriva un ritorno per i romani va bene, altrimenti no. Noi staremo con la schiena dritta per il bene della città. Ma una cosa va chiarita: questo progetto deve essere un’opportunità, non dobbiamo subirlo». Per il titolare dello Sport Luca Pancalli lo stadio «può essere un’opportunità solo se non crea situazioni che vadano a discapito dei cittadini. Deve inserirsi in una dimensione urbanistica sostenibile».

COLATA DI CEMENTO
Dubbi sono fioccati anche dai consiglieri della maggioranza, che ieri hanno incontrato l’assessore all’Urbanistica Caudo in una riunione riservata. Il capogruppo del Pd Francesco D’Ausilio insieme al coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo ieri ha diffuso una nota spiegando che sullo stadio non c’è «nessuna pregiudiziale» ma sottolineando anche «l’imprescindibile necessità di presidiare l'interesse pubblico per una iniziativa urbanistica che riveste una grande importanza per la Capitale». Panecaldo e D’Ausilio ora chiedono «un rigoroso approfondimento» su temi come «la procedura urbanistica, l’accessibilità al luogo e la compatibilità ambientale». Per il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Stampete «il problema è ciò che gira intorno all’impianto sportivo, anche perché la norma sugli stadi inserita nella legge di stabilità lascia ai Comuni pochi spazi». Per questo il Campidoglio chiederà una circolare interpretativa al governo. In ogni caso secondo Stampete «se noi dobbiamo tutelare l’interesse pubblico, non possiamo concedere un milione di metri cubi di compensazione». Ancora più esplicito un altro consigliere democratico, Maurizio Policastro: «Un milione di metri cubi di cemento per uffici e alberghi sono troppi. Il piano va rivisto».

TRAFFICO IN TILT
Nel vertice con Caudo i toni più duri sono arrivati dal presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti. «La mole di cubature attuali non fa vedere un vantaggio pubblico in questa operazione. Manca il rafforzamento dei trasporti, fondamentale per un quartiere già in difficoltà sul fronte traffico, stretto tra la via del Mare e via Ostiense». Secondo Coratti «oggi in teoria dovremmo ragionare su un impianto sportivo, non sulla costruzione di un quartiere. Invece il progetto così com’è farebbe nascere una centralità urbana che di fatto non è prevista dal Piano regolatore».

I DUBBI
Perplessità sul progetto presentato da Parnasi arrivano da quasi tutte le anime della maggioranza. Non solo dal Pd. Per la vendoliana Annamaria Cesaretti, presidente della Commissione Mobilità, «il piano va rivisto. C’è una proposta edificatoria che non risponde all’interesse pubblico dell’opera». Anche secondo il capogruppo Lista Civica Marino, Luca Giansanti, «così com’è il progetto non va. Occorre innanzitutto capire l’aspetto delle infrastrutture, a partire dal prolungamento della metro B, e dai problemi idreogeologici dell’area. Forse per un’analisi attenta serve più tempo dell’estate». Anche la democratica Valentina Grippo ammette: «Dobbiamo effettuare un controllo severo. Perché ogni intervento di questa portata deve significare un miglioramento per la qualità di vita dei romani. Non il contrario».



Nella foto , il fesso che da il calcio d'inizio nel nuovo stadio :

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R: Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #71 : Giovedì 17 Luglio 2014, 10:08:14 »
Pensa quando toccherà a noi.. ;D
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #72 : Giovedì 17 Luglio 2014, 10:16:42 »
noi ci siamo gia' passati ;)

Offline Matita

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« Risposta #73 : Giovedì 17 Luglio 2014, 10:22:40 »
Noi abbiamo fatto 1 presentazione.
Loro ne fanno 1 l'anno.

 ;)
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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #74 : Giovedì 17 Luglio 2014, 10:24:41 »
ROMA MERDA

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #75 : Giovedì 17 Luglio 2014, 11:21:48 »
Noi abbiamo fatto 1 presentazione.
Loro ne fanno 1 l'anno.

 ;)

e' perche' vogliono il Flaminio e continueranno finche' non glielo danno.

mica so' micchi come er gestore latino che accampa scuse per poter speculare sui suoi terreni.

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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #76 : Mercoledì 23 Luglio 2014, 17:41:59 »
Scansano il Tevere.



PRESENTATE LE MODIFICHE AL PROGETTO E STUDIO DI FATTIBILITÀ DELLO “STADIO DELLA ROMA” CONSULTABILE PUBBLICAMENTE PRESSO LA SEDE DI ROMA CAPITALE
23 LUGLIO, 2014 Nota per la stampa
A seguito della presentazione del progetto e studio di fattibilità dello “Stadio della Roma” avvenuta il 29 maggio scorso, la proprietà della A.S. Roma e i rappresentanti del Gruppo Parsitalia comunicano di aver depositato in data odierna alcune modifiche al progetto originario, al fine di accentuare l'interesse pubblico sotteso alla realizzazione dello Stadio della Roma. Le modifiche consistono nella traslazione dell'alveo del fiume Tevere, con eliminazione dell'ansa, ritenuta area idrogeologicamente sensibile, e nella creazione di un nuovo e più scorrevole letto ad andamento rettilineo, destinato ad ospitare il corso delle acque. Si tratterà della più importante opera idrogeologica mai realizzata nel Lazio, fatta eccezione per la bonifica delle paludi pontine. L'interesse pubblico deriverà dalla maggiore velocità di deflusso delle acque fluviali verso il mare, stimata nella misura di 4 minuti. La documentazione relativa al nuovo intervento, sottoposta all’amministrazione comunale, è consultabile pubblicamente presso la sede di Roma Capitale in Piazza Giovanni da Verrazzano. All’interno dello spazio espositivo sono a disposizione dei cittadini tutti i materiali consegnati tra cui le nuove tavole progettuali, i rendering, i video e il plastico dello stadio. La proprietà della A.S. Roma ed i rappresentanti del Gruppo Parsitalia ringraziano il Sindaco Marino e il Comune di Roma per l’impegno a condividere con la collettività il progetto e comunicano che sull'omonimo sito sono già in vendita i diritti di prelazione per il nuovo Stadio della Roma.
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« Risposta #77 : Mercoledì 23 Luglio 2014, 17:47:03 »
Questi non si fermeranno davanti a nulla.. Spostano il Tevere, rendiamoci conto.
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Re:Ma insomma, sto stadio com'è?
« Risposta #78 : Mercoledì 23 Luglio 2014, 17:49:21 »
Allora, già che c'erano, perché non ristrutturare , con qualche modifica, il Colosseo?!?

 :P :P :P
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

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« Risposta #79 : Mercoledì 23 Luglio 2014, 17:50:52 »
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