Autore Topic: Laziomania: è giusto criticare il mercato della Lazio?  (Letto 363 volte)

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Laziomania: è giusto criticare il mercato della Lazio?
« : Sabato 31 Luglio 2021, 09:03:25 »
www.calciomercato.com



di Luca Capriotti


L'ha detto Igli Tare: la Lazio è un cantiere aperto. Ma questo lo solleva e solleva il mercato della Lazio dalla lente d'ingrandimento e dalle critiche (o lodi, in caso)? No. È giusto criticare il mercato della Lazio ad inizio agosto? Ho due motivi per cui è SACROSANTO, ma inutile. 

PREMESSA LAZIO - Questo articolo parte da una doverosa premessa: nessuno si sta muovendo con grande velocità, nessuno ha già la squadra pronta. Di più, ripetiamo insieme: tutte le squadre sono nelle condizioni finanziarie di dover ascoltare TASSATIVAMENTE le proposte per qualunque giocatore in rosa, tranne qualche intoccabile. Altra considerazione doverosa: la crisi economica si è abbattuta su un calcio malconcio e malmesso - con le dovute eccezioni, tra cui proprio la Lazio - con la violenza di un uragano. Le stesse misure per impedire alle società di morire nei propri debiti le stanno costringendo a raccattare pezzetti di mercato a destra e sinistra. È più che mai un mercato di idee, di guizzi, con il rischio di svendite, la sete di cessioni, la ricerca di intuizioni.

SIAMO INDIETRO  - Breve analisi esegetica delle critiche - non quelle faziose, quelle serie - al mercato della Lazio. La prima critica: siamo indietro. Vero, verissimo. La Lazio sta effettuando una complicata transizione generazionale, e una tattica. Ha detto addio a senatori e deve abbassare l'età media della rosa (per ovvi motivi anagrafici) e deve perciò cercare di fare un mercato oculato. L'arrivo di Sarri ha imposto una rivoluzione tattica: la Lazio ha detto adios al 3-5-2 (che avevo iniziato ad odiare). Il 4-3-3 è tornato. Il ritorno alla difesa a 4, le 3 punte, i necessari ricambi anagrafici e tecnici (centrocampo, porta e difesa) la visione di calcio di Sarri fanno pressione sulla diga di tutto quello che ci siamo detti nella premessa. È vero, siamo indietro, e forse di molto: la Lazio ha preso 1 esterno d'attacco dei due che servono (non considero Moro e Romero, non so se Sarri li considera davvero alternative, anche se me lo auguro), NON ha preso ancora un mediano post Leiva (Basic  in ogni caso lo considero mezzala), NON ha preso un portiere (ne ha due, uno valido ma anagraficamente boh, un altro valido ma a livello motivazionale ora boh), NON ha preso un altro difensore (o se volete IL SOLITO difensore forte che chiediamo). Aggiungo: non ha preso un vero terzino sinistro titolare (Kamenovic è giovane, anche se vince tutte le partitelle o quasi). Siamo indietro? Ovviamente sì. È inutile sottolinearlo? Purtroppo sì, ad Auronzo arriviamo sempre corti e in sovrappeso di esuberi. La storia dice questo, oltre che gloria.

NON ABBIAMO VENDUTO NESSUNO - Bello e no. I top player della Lazio sono rimasti, e in un mercato di vacche magrissime è pure giusto. Vogliono rimanere? Un paio, Correa e Luis Alberto, hanno dato segnali negativi, ma ad oggi sono ancora qui (e spero che lo spagnolo resti per sempre, e sti cavoli delle sue bizze estive e non). Bello e no, tenersi i big: bello ma è sempre lo stesso discorso, sono super motivati? Alcuni sì, altri forse. A noi servirebbero così, grazie. Altra questione: non vendere significa non comprare. Mai come in questa sessione di calciomercato strozzata dall'indice di liquidità e dalla crisi vendere significa sbloccare gli arrivi, accontentare gli allenatori, esaltare i tifosi. È corretto, ma inutile criticare questo aspetto. Il mercato è complesso, ma noi da sempre chiediamo i miracoli: vendere i brocchi (inflazionata la frase "diamogli il cartellino in mano"), tenere i big, aggiungere altri big. Inutile sottolinearlo: ci facciamo solo del male alle coronarie, e tanto Tare e Lotito non hanno i nostri pensieri, lo abbiamo capito. Le loro vie non sono le nostre, e forse è un bene. Sacrosanto mettere pressione, ma totalmente inutile. Almeno, ragionando tra noi, diciamolo. Giusto arrabbiarsi? Probabilmente, pur rileggendo la premessa, sì. Utile? Ovviamente no. Una vocina mi dice però che l'arrivo di Sarri testimonia che la pressione della piazza a qualcosa serve. Ed è una vocina che aggiungo e appoggio qui, al netto di considerazioni che ritengo giuste. 

L'ho già detto e lo ripeto: in ogni situazione lavorativa anche i migliori, anzi loro di più, devono dimostrare ogni giorno di esserlo. Tare Igli è stato talentuoso e ha sbagliato: ora sarà geniale o sbaglierà l'ennesima sessione di calciomercato? Quanto possiamo permetterci un altro mercato sbagliato da ds. In questo frangente fondamentale, non possiamo. Tare non può sbagliare. Ne va della fioritura del Sarrismo. E lo chiedono le nostre coronarie.

P.s. posso chiedervi un favore? Vorrei ricordare con voi un grande laziale, un Signore di poco più di 80 anni, che ci ha lasciato tragicamente in mare. Un Signore, Antonio: è  come ogni uomo - e ogni laziale - dovrebbe essere: garbato, sorridente, saggio, attento alle piccole cose e aperto a scoprire e a credere e a vivere la più grande di tutte, la fede. Uso il presente per lui, perché lo vedo come se fosse qui, che mi chiede della Lazio. Uso il presente per lui, perché non se ne è andato. Aspetta con noi l'inizio di un altro campionato. Uso il presente per lui, perché va via un corpo, resta tutto il resto della sua anima grande. Uso il presente, perché mi chiederà ancora, un giorno, con un sorriso garbato e la parlata profonda ed elegante: "parliamo della nostra Lazio".

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