La curva più brutta del mondo...

[disabitato]

Scarcelli 2 settimane fa: " se a Lazio Milan il mio inno non verrà trasmesso   , verrà ritirato".

Scarcelli oggi: "Ritiro l inno perché questa dirigenza non lo merita".

sai che perdita... il peggior inno mai scritto per la Lazio.
Mo' ingrassate senza i soldi dei diritti della Lazio.

"a fianco la nord, che non tradisce" bastava questa frase per rendere questo pseudo-inno incompatibile con la S.S. Lazio.

[franz_kappa]

Scarcelli 2 settimane fa: " se a Lazio Milan il mio inno non verrà trasmesso   , verrà ritirato".

Scarcelli oggi: "Ritiro l inno perché questa dirigenza non lo merita".

Ma l'inno della Lazio non è - per tradizione - quello di Toni Malco? O, in alternativa, l'ode di guerra composta dal nostro bardo, il caro Aldo Donati (un dolce pensiero sempre a lui e a sua moglie, che lo assiste nella malattia)?

Il "Non mollare mai" è roba dell'ultimo decennio, più o meno. Nulla a che fare con la tradizione.

Si contesta il calcio moderno e ci si dispiace perché prima della gara vengono diffusi gli inni antichi?
Ben strani, alcuni laziali. 

[ThomasDoll]

E' o non è una deriva isterica?
Sembra come quando da adolescenti il gruppo mette all'indice qualcuno, tutti a daje giù non si sa perché.
Scarcelli dalla trasmissione del suo inno ha solo da guadagnare, l'ha scritto per la Lazio, che cavolo c'entra Lotito con questo?
Hai scritto una cosa per sostenere la squadra, se la ritiri ritiri il tuo sostegno alla squadra, mica a Lotito.
Non si riesce a metter ordine: la società ha un proprietario, la squadra è sempre la solita, non gioca mica per il proprietario, è la Lazio, sul campo. Se non si crede più nella maglia si può dedicare ad altro la domenica pomeriggio, ma se ci si crede ancora non ha nessun senso non tifare per la Lazio perché c'è Lotito.
O sei laziale "praticante", o no.
La proprietà non c'entra assolutamente niente con il tifo per una squadra. Possibile che sia così difficile da capire? Se domani arrivasse Abramovich je se dovrebbe chiede di provare la sua lazialità e di rispondere alle domande della curva? Ma sai che cazz je ne frega a lui...

[Drenai]

sono concetti talmente elementari che sembra assurdo che in così tanti li abbiano completamente persi di vista. ma ragionano tutti con la loro testa eh.

[geddy]

Il problema è che pareggiare in casa è come una sconfitta con i tre punti. Il sesto posto è a un passo, si può arrivare in europa anche l'anno prossimo. Potrebbe essere quella buona.

[disabitato]

rendersi conto che una passione sta scemando non è mica un disonore. Anche a me non mi appassionano più cose che mi appassionavano tempo fa e altre passioni stanno prendendo posto nella mia vita.
Additare Lotito come colpevole della fine (legittima) della passione per la Lazio è quanto di più puerile ci sia al mondo.
T'è passata la botta per la Lazio, ammettilo a te stesso e inizia a dedicarti ad altro.
Se basta un Lotito a farti riscoprire romani meno Laziale, evidentemente fin dal principio non eri (legittimamente) profondamente innamorato come credevi.

[Matita]

Ma l'inno della Lazio non è - per tradizione - quello di Toni Malco? O, in alternativa, l'ode di guerra composta dal nostro bardo, il caro Aldo Donati (un dolce pensiero sempre a lui e a sua moglie, che lo assiste nella malattia)?

Il "Non mollare mai" è roba dell'ultimo decennio, più o meno. Nulla a che fare con la tradizione.

Si contesta il calcio moderno e ci si dispiace perché prima della gara vengono diffusi gli inni antichi?
Ben strani, alcuni laziali. 

Vabe' ma le autonomination qua vanno alla grande.
Personalmente vola Lazio vola non si tocca né batte.

E pure Caput Mundi mica scherza.

[ThomasDoll]

Ma infatti, è proprio così.
E poi, scusate, eh: fare un abbonamento è un gesto volontario, spendi i soldi per andare a vedere la squadra per cui tifi o che segui per semplice passione calcistica. Non ha senso boicottare la propria scelta. Si smette di andare e si fa altro. Il mondo è pieno di squadre da seguire, anche della Lazio, se si vuole. Dateve al calcio a 5, alla pallanuoto, al paracadutismo.

[ML]

ORE 16.30 - Ai microfoni di Radiosei, ecco la decisione ufficiale del gruppo: i ragazzi della Nord non entreranno più fino a fine stagione, a partire da stasera. "E' stata una scelta difficile - spiega Paolo della "Voce della Nord" -, noi del gruppo abbiamo deciso di non entrare. Invitiamo tutti a non entrare, senza obbligare nessuno, ognuno è liberissimo di entrare o meno. Invitiamo anche chi dovesse entrare in Curva ad andare via a fine primo tempo. E qui mettiamo il punto alla nostra stagione allo stadio, ci torneremo solamente il 12 maggio (in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni del primo Scudetto, ndr). Non possiamo accettare determinate cose, siamo stufi di essere presi in giro. Andando allo stadio rafforziamo solo il presidente e compagnia cantante. E' una decisione dolorosa, ma non vediamo altre soluzioni". "Ci troveremo di fuori, nel piazzale verranno esposti gli striscioni - conferma Francesco -. La situazione è degenerata, ci poniamo delle domande. Chi va allo stadio da tanti anni e ha visto tante altre contestazioni in tutta Italia, ha visto che spesso sfociavano in disordini e situazioni poco piacevoli. Noi abbiamo dimostrato una maturità, scegliendo d'intraprendere una contestazione nei limiti della civiltà e del politicamente corretto. Nessuno ha messo il cappello di ultras, associazioni, era una protesta di popolo. Adesso ci troviamo ad avere divieti anche su una protesta civile, c'è un senso di sconforto. Se oggi al tifoso si vieta di manifestare un dissenso civile, bisogna porsi delle domande. Se dobbiamo diventare pubblico da teatro, questo non è il nostro stadio. Ognuno di noi, a livello personale, ha deciso di non entrare e invitiamo la gente ha decidere per se stessa. A chi dice che la Lazio non si può lasciare sola, dico che la Lazio sono i tifosi, è Piazza della Libertà, sono le trasferte. Per me, se i laziali non entrano allo stadio, allora la Lazio è fuori. Mi dispiace per gli undici giocatori in campo, che sono pagati per giocare a pallone. Ma se noi tifosi rimaniamo fuori, non tradiamo di certo la Lazio".

Il punto di tutta la questione sta nelle due righe in grassetto.
Non c'è vittoria, non c'è campagna acquisti faraonica, non c'è dirigenza allargata né comunicazione all'avanguardia che tenga se quello è il pensiero di fondo. E lo è sempre stato, da quando a Montecarlo (c'ero) venne esposto lo striscione "Sergio, la Lazio siamo noi".
Chi ragiona così non è un tifoso della Lazio ma un tifoso della curva (intesa come tifoseria organizzata). Rispetto a questo gli ultras non si sono mai nascosti, anzi: lo rivendicano con orgoglio. La novità negativa delle ultime settimane è che, rispetto al passato, a seguirli c'è la stragrande maggioranza dei laziali attivi, ossia di quelli che vanno allo stadio. Tantissimi non-ultras, distruibuiti in tutti i settori, che si sono dimessi da tifosi della Lazio per diventare tifosi della curva.

[franz_kappa]

sono concetti talmente elementari che sembra assurdo che in così tanti li abbiano completamente persi di vista. ma ragionano tutti con la loro testa eh.

Non si commetta l'errore di attribuire a coloro che contestano il - semplicistico e probabilmente errato - modello interpretativo che si sussume nella posizione "le aradio eterodirigono le menti" la convinzione che i mezzi di comunicazione non stiano giocando un ruolo fondamentale nell'amplificazione e diffusione delle parole d'ordine dell'attuale contestazione, come pure di passate contestazioni.

Secondo me si guarda ai mezzi di comunicazione spostando l'obiettivo dall'unico e vero soggetto in grado di orientare opinioni e visioni del mondo all'interno dell'ambiente laziale da almeno un ventennio.
Mi riferisco ovviamente alla tifoseria organizzata e ai suoi leader (sebbene oggi assai meno carismatici che in passato, va detto).

In ciò la mia posizione, storicamente assai distante da quella di Zapruder (che cito non per personalizzare il dibattito ma perché essa, nella sua nettezza, riassume un diffuso 'sentire'. Anche su questo forum. Semplifico rozzamente il suo pensiero, Zapruder mi scuserà per la sintesi brutale: l'unica entità che fa comunicazione nell'ambiente Lazio è, da sempre, la Curva Nord e i suoi capi), trova nelle considerazioni di questo mio post un decisivo punto d'incontro con le sue convinzioni. E' la Curva Nord e il suo gruppo egemone il fulcro attorno cui tutto ruota.

Su modalità di elaborazione e trasmissione dei messaggi, efficacia nella penetrazione dei messaggi stessi e costruzione di una diffusa percezione delle cose di Lazio la posizione mia e quella di Zapruder (che ritengo troppo automatiche, financo pedissequamente lineari) e di chi la vede come lui (e sono molti) divergono sensibilmente.
Ma il centro del discorso è un altro e in tal senso la convizione non può che essere è comune: nell'attività di comunicazione all'interno del mondo-Lazio il soggetto (quasi l'Istituzione, arrivo a dire) emittente è uno e uno solo. Indubitabilmente.

Senza intervenire sull'emittente non potrà mai essere compiuto alcun passo decisivo verso una normalizzazione dell'ambiente Lazio, dunque.

[ThomasDoll]

Il punto di tutta la questione sta nelle due righe in grassetto.
Non c'è vittoria, non c'è campagna acquisti faraonica, non c'è dirigenza allargata né comunicazione all'avanguardia che tenga se quello è il pensiero di fondo. E lo è sempre stato, da quando a Montecarlo (c'ero) venne esposto lo striscione "Sergio, la Lazio siamo noi".
Chi ragiona così non è un tifoso della Lazio ma un tifoso della curva (intesa come tifoseria organizzata). Rispetto a questo gli ultras non si sono mai nascosti, anzi: lo rivendicano con orgoglio. La novità negativa delle ultime settimane è che, rispetto al passato, a seguirli c'è la stragrande maggioranza dei laziali attivi, ossia di quelli che vanno allo stadio. Tantissimi non-ultras, distruibuiti in tutti i settori, che si sono dimessi da tifosi della Lazio per diventare tifosi della curva.

Questo è esattamente il mio pensiero.
Se le cose stanno così, la curva fuori dallo stadio sta liberando la Lazio da se stessa, non può che essere un bene.
Il problema è che non molleranno così facilmente, sembra una di quelle storie d'amore violento. Lo stalker dice che se ne va. Ma chi ci crede?

[Drenai]

l'avevo scritto in tempi non sospetti che l'abbandono dello stadio di una parte della tifoseria era un male solo momentaneo ma a lungo termine seppur dolorosa, era l'unica strada per ripartire.
piuttosto, dubito molto che cedano il campo così senza colpo ferire...

[lazio_alè]

Scarcelli 2 settimane fa: " se a Lazio Milan il mio inno non verrà trasmesso   , verrà ritirato".

Scarcelli oggi: "Ritiro l inno perché questa dirigenza non lo merita".

Stikatsi!!!

[disabitato]

faranno il solito balletto.. non vengono, nessuno se li fila, qualcuno riempie il vuoto in curva, e improvvisamente tornano con scuse del caxxo. In realtà tornano per sorvegliare il territorio.

L'ultima volta che si sono astenuti siamo andati in CL.
Dopo che ieri sono usciti a momenti vinciamo..

Gufi.

[giamma]

Vero, ma i tifosi da stadio sono sempre stati in larga minoranza, quando non c'erano le televisioni comunque i tifosi erano non più di 100.000 (30.000 abbonati e circa 70.000 abituali frequentatori), gli altri 600.000 andavano allo stadio meno di una volta all'anno e questo valeva per tutte le squadre il che rendeva il calcio più omogeneo lasciando a piccole realtà come noi, Cagliari, Verona, Torino, Bologna, Fiorentina e Samp (ma ci metterei anche gli scudetti del Napoli e quello della riomma '83) la possibilità di salire in paradiso. Oggi le tv e la Bosman hanno cambiato le cose i poltronisti contribuiscono al 70% agli incassi delle società, i 100000 si sono ridotti della metà e il loro contributo è marginale, la forbice tra le società si è allargata a dismisura e per le società prima citate la speranza di arrivare al vertice è legata esclusivamente ad una proprietà che le foraggi oltre misura (vedi City e PSG o i casi nostrani dei debiti stellari nostri e della riomma).
Questo è quanto molti nostri tifosi continuano a non capire o capendolo rifiutano di logicarlo.

[mrmoto]

faranno il solito balletto.. non vengono, nessuno se li fila, qualcuno riempie il vuoto in curva, e improvvisamente tornano con scuse del caxxo. In realtà tornano per sorvegliare il territorio.

L'ultima volta che si sono astenuti siamo andati in CL.
Dopo che ieri sono usciti a momenti vinciamo..

Gufi.

Infatti quelli che sono rimasti quando hanno sentito aria di vittoria hanno cercato di rintonare i cori contro.

[WombyZoof]

chissenefrega dell'inno di scarcelli. sai che perdita se lo ritira.

per il resto, spero la tifoseria esca da questa spirale autodistruttiva e da questo impazzimento generale, ma temo siano ormai andati troppo oltre.   

tornare a tifare normalmente, anche fischiando - dopo e non prima - o criticando come si usa da che mondo e mondo, vorrebbe dire perdere la faccia.  ieri in tv ho visto un tifoso in tevere che si scalmanava nei cori contro lotito, e sembrava felice.

vero che per fortuna protagonista era, è, e sempre sara il campo e il risultato della partita. 
restano però i danni collaterali, i mancati incassi, la perdita di generazioni di piccoli tifosi allontanati dallo stadio, il malumore pompato a tutta callara, l'odio, il dileggio per i nostri giocatori.

[disabitato]

Infatti quelli che sono rimasti quando hanno sentito aria di vittoria hanno cercato di rintonare i cori contro.

'sti quattro romanisti trovano terreno fertile fra il resto della tifoseria perché stiamo facendo una stagione deludente.
Non a caso, ieri nel secondo tempo, quando la Lazio macinava gioco la contestazione è magicamente sparita dalle menti (ed i cuori) dei tifosi normali, ed i quattro cori lanciati dai cretini vicino a te non hanno ottenuto seguito.

Lotito rimetta il campo al centro dei suoi pensieri, buttandosi anima e corpo nel rafforzamento della rosa.
La contestazione, quando c'è una bella squadra in campo, sarà solamente nelle voci dei quattro mentalizzati che curano il proprio orto.

[franz_kappa]

faranno il solito balletto.. non vengono, nessuno se li fila, qualcuno riempie il vuoto in curva, e improvvisamente tornano con scuse del caxxo. In realtà tornano per sorvegliare il territorio.

Beh, mi pare inevitabile. Territorio come elemento imprescindibile della 'sovranità'. E dunque del potere.

Il territorio, occupato in occasione di ogni gara casalinga, di fatto non violabile da soggetti esterni al mondo dei frequentatori della Curva Nord, è il concreto contenitore dell'astratta funzione di rappresentanza che la Curva - unico soggetto accreditato nel mondo Lazio negli anni Novanta e parte dei Duemila - ha assunto, di fatto annullando o cannibalizzando ogni altra entità aggregante all'interno dell'ambiente laziale.

Dal progressivo monopolio di tale funzione è derivata la sovrapposizione tra Curva Nord e suo gruppo egemone e l'intera tifoseria laziale (sovrapposizione semplicistica ed errata ma terribilmente efficace, ahinoi...). Ne è seguito il ribaltamento dei rapporti: non i tifosi che discendono dalla Lazio ma la Lazio che discende dai tifosi.

Azzardando mi sento di concludere che alla luce di queste sommarie e parziali osservazioni non soprende la rapidità e l'uniformità della propagazione di determinati messaggi, quando opportunamente originati dalla Curva Nord o dal suo gruppo egemone o alla Curva Nord e al suo gruppo egemone indirettamente riconducibili.

[disabitato]

Azzardando mi sento di concludere che alla luce di queste sommarie e parziali osservazioni non soprende la rapidità e l'uniformità della propagazione di determinati messaggi, quando opportunamente originati dalla Curva Nord o dal suo gruppo egemone o alla Curva Nord e al suo gruppo egemone indirettamente riconducibili.

o dalle patrie galere, è bene ricordarlo.