Autore Topic: Quando c'era il calore del pubblico  (Letto 3918 volte)

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Offline AR

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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #20 : Martedì 3 Agosto 2010, 14:59:25 »
Non ho una visione chiara complessiva della questione.
Cerco nella memoria e balugina qualche sprazzo di informazione.
Metà anni Cinquanta. La Lazio è ancora quella con Selmosson. Viaggia sul terzo posto. Si gioca Lazio-Napoli, l'Olimpico (si chiamava già Olimpico?) fa segnare il record di spettatori e di incassi. Lo ricordo ancora: 40 milioni.
Circa 20 anni dopo c'è il triennio della Lazio di Maestrelli e Chinaglia: la Lazio si piazza al terzo posto degli incassi  globali del campionato, evidentemente scavalcando due tra riomma e strisciate. E se non ricordo male il famoso Lazio-Foggia conquistò e mantenne a lungo il record di spettatori paganti all'Olimpico.
Anni 80, la Lazio dell'amerikano presidente gioca con Cupini e Piraccini (inizio campionato), ma per andare in Tevere sperando di sedermi vado 2 ore prima, ma non trovo posti a sedere, e sto in piedi sull'anello/corridoio superiore.
Chiaramente fino ad allora la TV non faceva dirette.
Ne deduco che l'entusiasmo e l'afflusso non ci sono stati solo in situazioni di sofferenza. Oggi si sconta l'incrocio tra l'invadenza TV (che credo abbia segato l'afflusso dalla regione) e la modestia dello spettacolo. Resto convinto che sotto la cenere (scetticismo e scoramento) la brace c'è ancora. Ma per portarla alla superfice bisognerebbe smuovere un po' il contenuto del caminetto.

Classifica stagionale per media spettatori della SS Lazio dal 1962 al 2009 (fonte http://www.stadiapostcards.com)


1998-99   53.184   
1999-00   51.956   
1993-94   50.149   
1973-74   49.833   
2003-04   49.341   
1992-93   49.105   
1994-95   48.715   
2000-01   47.492   
1983-84   46.908   
1995-96   46.326   
1997-98   46.058   
1972-73   45.591   
1974-75   44.846   
2002-03   44.129   
2001-02   42.684   
1978-79   41.059   
1975-76   40.859   
1991-92   39.499   
1977-78   38.786   
1996-97   38.699   
1984-85   38.544   
1970-71   37.979   
1976-77   37.920   
2004-05   37.516   
1990-91   36.371   
1969-70   34.883   
2008-09   34.626   
1982-83   34.234   B
1988-89   32.125   
1979-80   31.560   
1986-87   30.945   B
1987-88   29.790   B
2005-06   27.872   
1971-72   26.132   B
1985-86   25.872   B
2006-07   25.048   
1963-64   24.979   
1980-81   24.148   B
1968-69   21.935   B
1966-67   21.680   
1981-82   21.634   B
1965-66   21.486   
2007-08   21.485   
1964-65   20.730   
1989-90   20.022   
1962-63   17.523   B
1967-68   15.586   B

Negli anni '80 c'erano più spettatori in B che nelle 3 stagioni di serie A del biennio 2005-2008
Mhà, io dico bhò...

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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #21 : Martedì 3 Agosto 2010, 15:55:45 »

Ne deduco che l'entusiasmo e l'afflusso non ci sono stati solo in situazioni di sofferenza. Oggi si sconta l'incrocio tra l'invadenza TV (che credo abbia segato l'afflusso dalla regione) e la modestia dello spettacolo. Resto convinto che sotto la cenere (scetticismo e scoramento) la brace c'è ancora. Ma per portarla alla superfice bisognerebbe smuovere un po' il contenuto del caminetto.

Nelle mie grigliate invernali ho notato che quando il fuoco sembra spento qua e là ci sono tizzoni ancora ardenti.
In quel caso basta fare una cosa semplice semplice: prendere il soffietto e soffiarci sopra e il fuoco d'improvviso riprende.

Hai citato due casi particolari. La Lazio "americana" degli anni 80 e quella attuale. Due esempi diametralmente opposti: l'uno che si nutre di comunicazione e di poca sostanza; l'altro che rinuncia alla comunicazione senza proporre una sostanza convincente.
Nel primo caso lo stadio era pieno nel secondo quasi vuoto. Eppure come allora abbiamo televisione, radio, giornali e oggi internet. Quindi la copertura mediatica è garantita. Eppure il risultato è opposto.

La soulzione è semplice semplice. Prendere il soffietto e soffiare sui tizzoni ardenti. Comunicazione. termine assente nel dizionario in voga dalle parti di Formello. I risultati stanno lì, senza bisogno di alcun commento.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #22 : Martedì 3 Agosto 2010, 17:37:49 »
Nelle mie grigliate invernali ho notato che quando il fuoco sembra spento qua e là ci sono tizzoni ancora ardenti.
In quel caso basta fare una cosa semplice semplice: prendere il soffietto e soffiarci sopra e il fuoco d'improvviso riprende.

Hai citato due casi particolari. La Lazio "americana" degli anni 80 e quella attuale. Due esempi diametralmente opposti: l'uno che si nutre di comunicazione e di poca sostanza; l'altro che rinuncia alla comunicazione senza proporre una sostanza convincente.
Nel primo caso lo stadio era pieno nel secondo quasi vuoto. Eppure come allora abbiamo televisione, radio, giornali e oggi internet. Quindi la copertura mediatica è garantita. Eppure il risultato è opposto.

La soulzione è semplice semplice. Prendere il soffietto e soffiare sui tizzoni ardenti. Comunicazione. termine assente nel dizionario in voga dalle parti di Formello. I risultati stanno lì, senza bisogno di alcun commento.

Mark, purtroppo non è così semplice, negli anni '80 l'alternativa unica allo stadio era la radiolina, + 45 minuti di sintesi registrata della partita più importante alle 18 dopo '90 minuto...

Forse sbaglio ma ho ricordi anche che, per qualche anno, mandavano la partita registrata su Teleroma 56 il lunedì sera

Anche se qualcosa bisogna fare, magari sulla stessa linea di Lazio-Bari e Lazio- Siena dello scorso anno
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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #23 : Martedì 3 Agosto 2010, 18:28:10 »
Mark, purtroppo non è così semplice, negli anni '80 l'alternativa unica allo stadio era la radiolina, + 45 minuti di sintesi registrata della partita più importante alle 18 dopo '90 minuto...

Forse sbaglio ma ho ricordi anche che, per qualche anno, mandavano la partita registrata su Teleroma 56 il lunedì sera

Anche se qualcosa bisogna fare, magari sulla stessa linea di Lazio-Bari e Lazio- Siena dello scorso anno

niente è semplice, ma io credo che il grosso del problema sta nella comunicazione.
L'evento della partita una volta attirava fino a 70-80 mila persone. Praticamente una città di provincia capoluogo. oggi non si ha bisogno di arrivare a quelle cifre per consentire agli appassionati di godere dell'evento: c'è ANCHE l atelevisione.
Gli stadi si sono svuotati, ma soltanto in Italia, mentre le medie di altri paesi come GB e Germania viaggiaon sui 40 mila a partita.
Il discorso è complesso e vasto. C'è l'aspetto evidente degli stadi ma anche della scarsa capacità di attrazione che - in particolare per quanto ci riguarda - esercita l'attuale società. Per far venire la gente allo stadio questa va chiamata: questo lavoro non viene fatto. Tutto qui.
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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #24 : Martedì 3 Agosto 2010, 23:17:17 »
niente è semplice, ma io credo che il grosso del problema sta nella comunicazione.
L'evento della partita una volta attirava fino a 70-80 mila persone. Praticamente una città di provincia capoluogo. oggi non si ha bisogno di arrivare a quelle cifre per consentire agli appassionati di godere dell'evento: c'è ANCHE l atelevisione.
Gli stadi si sono svuotati, ma soltanto in Italia, mentre le medie di altri paesi come GB e Germania viaggiaon sui 40 mila a partita.
Il discorso è complesso e vasto. C'è l'aspetto evidente degli stadi ma anche della scarsa capacità di attrazione che - in particolare per quanto ci riguarda - esercita l'attuale società. Per far venire la gente allo stadio questa va chiamata: questo lavoro non viene fatto. Tutto qui.

Devi anche chiamarla in un luogo accogliente, a costi contenuti e rendendogli facile il percorso.

Oggi una famiglia media (quella tanto invocata dai populisti pallonari) deve comprare i biglietti almeno un giorno prima con fotocopie o documenti originali e spendendo 60 euro per 4 distinti o 120 euro per 4 tribune, parcheggiare al Villaggio Olimpico la domenica pomeriggio, essere presa per il collo dai chioschetti che ti sfilano 10 euro per una birra ed un panino, e sperare che le azioni migliori si svolgano dalla parte del campo più vicina al tuo seggiolino..

Se risolvi questi problemi magari ti basta chiamarli sottovoce, o forse non serve affatto, invece il calcio italiano stà andando nella direzione opposta (in linea con tutte le tematiche più serie di questa repubblica italiana), ora anche le partite alle 12:30 con fischio finale alle 14,15...

A quando la premiazione di quei fedelissimi che tra decine di telecamere si presenteranno ai tornelli girevoli dopo aver passato la zona di prefiltraggio con tanto di documento in una mano e l'altra a fare ciao ?
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Offline Skorpius

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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #25 : Martedì 3 Agosto 2010, 23:26:32 »
Dimentichiamo anche l'elemento più importante: molti laziali vivono nelle altre provincie  del Lazio.. chi è di roma può ancora scegliere tra TV e stadio.. chi è di Viterbo no
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Matita

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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #26 : Martedì 3 Agosto 2010, 23:31:27 »
quest'anno si gioca


sabato ore 18
sabato ore 20.45
domenica ore 12 , ore 18 , ore 20.45
Lunedi ore 20.45

se ti abboni e lavori , quante ne salti?

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Gabbiano

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Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #27 : Mercoledì 4 Agosto 2010, 01:45:20 »
fondamentalmente Io che sono un uomo di sport e non di calcio sono laziale perchè non tifo ciecamente a prescindere; discuto e critico la Lazio, esulto quando segna e alza i trofei, mi incazzo e fischio per i lazio-bari e per i lazio-catania di quest'anno. Sono convinto che la Lazio 2009-2010 rispetto a quella di dieci anni fà ha dei giocatori scarsi e agonisticamente molli e soprattutto allenati e gestiti malissimo.
Insomma sono realista, ma sogno..
sono amareggiato della situazione attuale, ma mi gongolo ai ricordi della scorsa decade.
Però da uomo di sport constato che quello che conta è il presente, programmare gli allenamenti, i carichi di lavoro, formare la testa, la mentalità vincente. Bisogna lavorare tanto e bene, e quasi sempre soprattutto nel calcio italiano chi lo fa ottiene i risultati.

RobCouto

Re:Quando c'era il calore del pubblico
« Risposta #28 : Mercoledì 4 Agosto 2010, 09:24:09 »
Hai citato due casi particolari. La Lazio "americana" degli anni 80 e quella attuale. Due esempi diametralmente opposti: l'uno che si nutre di comunicazione e di poca sostanza; l'altro che rinuncia alla comunicazione senza proporre una sostanza convincente.
Nel primo caso lo stadio era pieno nel secondo quasi vuoto.

All'epoca della presidenza del mancato rugbista, la media-spettatori in serie A era di 38.000 a partita, oggi viaggia sui 25.000. Concordo invece sul fatto che la vendita di fumo, da queste parti, funziona ben più della produzione di arrosto.