Autore Topic: Seedorf e la morte di Gabriele  (Letto 5272 volte)

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Offline Skorpius

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #20 : Martedì 18 Marzo 2014, 17:56:55 »


il fatto che sulla tragedia ci si sia costruita una retorica ultras è conseguenza di quella disinformazione

L'avrebbero costruita in ogni caso..
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline aquilafelyx

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #21 : Martedì 18 Marzo 2014, 18:00:23 »
L'avrebbero costruita in ogni caso..

Però può darsi che Seedorf sapendo come si erano svolti i fatti avrebbe messo il lutto e per Lazio Milan si poteva pensare solo alla partita
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Skorpius

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #22 : Martedì 18 Marzo 2014, 18:27:39 »
Però può darsi che Seedorf sapendo come si erano svolti i fatti avrebbe messo il lutto e per Lazio Milan si poteva pensare solo alla partita

domenica si potrebbe pensare solo alla partita a prescindere!
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline aquilafelyx

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #23 : Martedì 18 Marzo 2014, 18:33:53 »
domenica si potrebbe pensare solo alla partita a prescindere!

Per me c'è solo quello come pensiero, ma io non sono un ultras
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

malacarne

Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #24 : Martedì 18 Marzo 2014, 19:03:18 »
Ma perchè facciamo tutti finta che questa storia non sia una strumentalizzazione?

Sarà una strumentalizzazione, ma io parlavo del caso specifico di Seedorf.
Con una frase se ne sarebbe uscito fuori e mo' non ci sarebbe sta rottura di coglioni.

Offline WombyZoof

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #25 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 11:52:33 »
Chi ha strumentalizzato è stato Seedorf che ha sparato sentenze aggratis per farsi bello e figo con i seguaci della dittatura del pensiero unico e corretto.  Gli ultras hanno avuto un morto da piangere, la famiglia non ne parliamo neanche. 

 Seedorf è solamente un cazzone presuntuoso che ha approfittato di questo ruolo da maitre a penser de sto cazzo  per pontificare su una tragedia assurda.

Dio quanto vorrei  vincere 5-0 e farlo cacciare, a sta pippa arrogante.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Nascar

Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #26 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 12:28:44 »
Chi ha strumentalizzato è stato Seedorf che ha sparato sentenze aggratis per farsi bello e figo con i seguaci della dittatura del pensiero unico e corretto.  Gli ultras hanno avuto un morto da piangere, la famiglia non ne parliamo neanche. 

 Seedorf è solamente un cazzone presuntuoso che ha approfittato di questo ruolo da maitre a penser de sto cazzo  per pontificare su una tragedia assurda.

Dio quanto vorrei  vincere 5-0 e farlo cacciare, a sta pippa arrogante.

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Offline ML

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #27 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 13:00:29 »
Seedorf è solamente un cazzone presuntuoso che ha approfittato di questo ruolo da maitre a penser de sto cazzo  per pontificare su una tragedia assurda.

Ma dov'è che avrebbe pontificato, di preciso?

Offline WombyZoof

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #28 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 14:33:29 »
OMA, 31 marzo - In un'intervista alla rivista GQ, in edicola dal 3 aprile e di cui oggi è stata fornita un'anticipazione, Clarence Seedorf attacca il mondo del calcio, colpevole di ipocrisia e, secondo l’olandese, regolato solo da gelidi ragionamenti economici. Ma non solo. Ritorna sul caso Sandri e sulle sue decisioni, quando fu l’unico calciatore a non indossare il lutto al braccio, rivendicando la bontà della sua azione e le decisioni, a suo dire, affrettate delle spaventate autorità calcistiche. Il centrocampista del Milan non si nasconde dietro le parole ed esprime giudizi forti.

IL LUTTO PER SANDRI: NON LO CONOSCEVO - «Quando venne ucciso Gabriele Sandri, sono stato l'unico di tutto il campionato a non indossare la fascia nera del lutto ma non certo per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se, per caso, fosse stato un mafioso?».

SANDRI NON C’ENTRAVA NULLA COL CALCIO - «Rispetto ogni essere umano, ma non do la mia solidarietà a un assassino - dice ancora Seedorf. Invece, il mondo del calcio ci riversò addosso la responsabilità di un evento che non c'entrava nulla di nulla col calcio. Quello delle autorità calcistiche fu un atto di paura, con copertura politica. Una settimana dopo, la fascia l'ho messa. Ma ancora nessuno m'ha spiegato perché non ce l'hanno fatta indossare quando è mancata la signora Prandelli».

I LUTTI PRANDELLI E KALADZE IGNORATI - «Io divento matto, quando vedo certe cose - continua l'olandese: perché non abbiamo espresso solidarietà a un allenatore di serie A? O per la morte atroce del fratello di  Kaladze , che è stato sequestrato per anni? Niente, non s'è fatto niente... Per Sandri sì, che aveva come unico coinvolgimento col nostro mondo quello d'essere tifoso».

CALCIATORI PEZZI DI CARNE – Il sistema calcio «È come il mercato della carne: non credo che ci sia la consapevolezza della realtà, ma basta astrarsi un po’e si coglie subito la sostanza. C'è un pezzo di carne d'Argentina, che è buonissimo e molto richiesto - continua Seedorf - e lo vendo in Italia, poi lo esporto in Spagna, in Inghilterra. Lo vendo dove mi fanno la miglior offerta. Non importa se dove lo mando sia il posto giusto per il suo talento: comandano solo i soldi. Non m'importa di seguirne l'ambientamento, di verificare se si integra, lo lascio solo al suo destino. Questa è la mentalità che regge il sistema calcio».

RESTO AL MILAN PER ALTRI 4 ANNI - Parole che farebbero pensare a un Seedorf stanco di fare il calciatore, invece «io fino a 35-36 anni gioco, e voglio andare agli Europei e ai Mondiali 2010. Poi farò quello che mi farà più piacere. Credo che investirò tante energie nella mia fondazione “Champions for children”. Inoltre il legame col Milan è importante: abbiamo già parlato del dopo, ma mancano ancora, come minimo, quattro anni».

SOPRAVVISSUTO AL SISTEMA MEDIATICO - «Nonostante il sistema, sono vivo, commenta Seedorf, ma quelli che non hanno avuto la mia forza o la mia testa sono stati buttati fuori. Resistere è una variabile del tutto casuale. Fin dagli esordi in Olanda, la stampa ha costruito un'immagine di me, senza che ne avessi il minimo controllo. Ti pare giusto che gente che non ti conosce, che non sa nemmeno chi sei possa influire così tanto sulla tua vita?».
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Offline ML

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #29 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 14:38:06 »
«Quando venne ucciso Gabriele Sandri, sono stato l'unico di tutto il campionato a non indossare la fascia nera del lutto ma non certo per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo.

il mondo del calcio ci riversò addosso la responsabilità di un evento che non c'entrava nulla di nulla col calcio. Quello delle autorità calcistiche fu un atto di paura, con copertura politica. Una settimana dopo, la fascia l'ho messa. Ma ancora nessuno m'ha spiegato perché non ce l'hanno fatta indossare quando è mancata la signora Prandelli».

I LUTTI PRANDELLI E KALADZE IGNORATI - «Io divento matto, quando vedo certe cose - continua l'olandese: perché non abbiamo espresso solidarietà a un allenatore di serie A? O per la morte atroce del fratello di  Kaladze , che è stato sequestrato per anni? Niente, non s'è fatto niente... Per Sandri sì, che aveva come unico coinvolgimento col nostro mondo quello d'essere tifoso».

Se per te questo è pontificare, alzo le mani.
Io condivido ogni singola parola.

Offline AlenBoksic

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #30 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 15:48:15 »
In un ambiente nel quale la materia grigia circola come l'acqua nel Sahel, bastano un sorriso convincente e un eloquio fluido per farsi notare. Se poi ti presenti all'inaugurazione di una mostra, anche solo per l'aperitivo di benvenuto, e/o spari due cazzate fuori dal coro ti assicuri l'appellativo di mosca bianca a vita.
Se passano come fenomeni del pensiero De Rossi e Buffon, figuriamoci uno come Seedorf che, in questo caso, complice il pregiudizio opposto, ha pure il colore della pelle dalla sua.

Dopo le parole su Kennedy il giorno della presentazione è stato un susseguirsi di citazioni e personaggi e stavolta è partito per Bergamo accompagnato addirittura da Dante Alighieri. In conferenza stampa, il tecnico della Sampdoria si è presentato con la Divina Commedia per presentare il difficile incrocio con l'Atalanta. "Oggi mi sono portato un libro in conferenza per farmi aiutare - comincia Sinisa, mostrando il 26esimo canto della Divina Commedia -. L'autore è colui che viene chiamato il Sommo Poeta. Come sapete sono stato quasi due anni a Firenze. E non potevo non avvicinarmi o leggere qualcosa di Dante. All'epoca lo studiavano le mie figlie a scuola e avevo un amico che mi faceva spesso citazioni di Dante. Io non ho letto tutta la Divina Commedia e non so recitarla a memoria come Benigni, ma mi ha colpito nell'Inferno il 26° canto in cui Dante parla di Ulisse e di come cerca di convincere i suoi uomini a spingersi verso l'ignoto. Oltre le colonne d'Ercole. Quando lui parla ai suoi uomini chiamandoli fratelli e li incita ad andare oltre".
FATTI NON FOSTE... — Quindi Sinisa legge una mirabile terzina: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. Ora so che Dante si riferiva a ben altro quando ha scritto la Divina Commedia, ma se volessi applicarla al calcio io vorrei spronare la mia squadra ad andare oltre, ad essere ambiziosa, a non accontentarsi di aver raggiunto un traguardo minimo per la Sampdoria: la salvezza

 :D
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Offline SAV

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #31 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 15:49:39 »
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Rompiamogli il culo, voglio la partita della vita.

100% sul rompiamogli il culo.
Però, il buon Clarence mi è sempre stato simpatico.  Spero che perda ma chi gli venga data un'altra chance e concluda il campionato in crescendo.  Tanto il Milan sarebbe a 9 punti e potrebbe difficilmente riprenderci i 10 punti necessari per superarci.
Detto questo, Seedorf poteva certamente fare lo sforzo di mettersi la fascia senza dover per forza fare dei distinguo...  Non la vedo però una colpa così grave visto che è vero che, alle 15, non si sapeva nulla delle dinamiche dell'omicidio...

Offline Reflexblue

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #32 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 16:08:07 »
Dopo le parole su Kennedy il giorno della presentazione è stato un susseguirsi di citazioni e personaggi e stavolta è partito per Bergamo accompagnato addirittura da Dante Alighieri. In conferenza stampa, il tecnico della Sampdoria si è presentato con la Divina Commedia per presentare il difficile incrocio con l'Atalanta. "Oggi mi sono portato un libro in conferenza per farmi aiutare - comincia Sinisa, mostrando il 26esimo canto della Divina Commedia -. L'autore è colui che viene chiamato il Sommo Poeta. Come sapete sono stato quasi due anni a Firenze. E non potevo non avvicinarmi o leggere qualcosa di Dante. All'epoca lo studiavano le mie figlie a scuola e avevo un amico che mi faceva spesso citazioni di Dante. Io non ho letto tutta la Divina Commedia e non so recitarla a memoria come Benigni, ma mi ha colpito nell'Inferno il 26° canto in cui Dante parla di Ulisse e di come cerca di convincere i suoi uomini a spingersi verso l'ignoto. Oltre le colonne d'Ercole. Quando lui parla ai suoi uomini chiamandoli fratelli e li incita ad andare oltre".
FATTI NON FOSTE... — Quindi Sinisa legge una mirabile terzina: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. Ora so che Dante si riferiva a ben altro quando ha scritto la Divina Commedia, ma se volessi applicarla al calcio io vorrei spronare la mia squadra ad andare oltre, ad essere ambiziosa, a non accontentarsi di aver raggiunto un traguardo minimo per la Sampdoria: la salvezza

 :D

Lo preferisco quando si rompe le palle.  ;D

Pomata

Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #33 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 17:46:20 »
Gabriele non era un ultras, solo un tifoso innamorato di Lazio. Purtroppo lo hanno fatto simbolo del mondo ultras più becero.


Zapruder

Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #34 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 20:47:00 »
Più di una volta, calciatori di serie minori sono stati criminalizzati dai giornalisti perché hanno messo il lutto al braccio per qualche camorrista.

Allora, i calciatori devono indossare il lutto e zitti, o no?

Offline Drenai

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #35 : Mercoledì 19 Marzo 2014, 21:31:07 »
per come la vedo io il lutto andrebbe indossato solo per una perdita all'interno della società (calciatori, dirigenti, tecnici), di uno stretto congiunto di uno degli stessi, o di un ex appartenente della società significativo per la sua storia. e basta.
il lutto "generalizzato" lo posso concepire per un lutto importante all'interno del mondo del calcio, chessò in federazione.

tutto il resto, queste commemorazioni urbi et orbi che vanno tanto di moda adesso che col calcio non c'entrano una mazza, non le vorrei piu vedere.

stesso discorso ovviamente per i minuti di silenzio.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline Er Matador

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #36 : Giovedì 20 Marzo 2014, 00:48:07 »
Per rispondere a Seedorf sul caso della signora Manuela Caffi (una prece): la moglie dell'attuale Ct morì in novembre, quando Prandelli non allenava nessuna squadra perché, per assisterla, aveva lasciato pochi mesi prima la panchina del trigoria.
Di solito, quando scompare un congiunto di un tesserato, a indossare il lutto al braccio sono solo la squadra a cui era legato e tutt'al più l'avversaria di giornata.
Il calcio avrebbe potuto forse manifestare maggiore solidarietà al tecnico di Orzinuovi, ma non in quella forma.
Quanto al povero Levan K'aladze, non sono mai state chiarite circostanze e motivazioni del suo sequestro: estorsione? Pressioni sul più illustre fratello? O qualche coinvolgimento in brutte faccende?
Pace all'anima sua, ma dubbi del tipo "e se fosse un mafioso?" sono più verosimili nel suo caso che in quello di Gabriele.
Seedorf aveva tutto il diritto di coltivare dei dubbi e di chiedere chiarimenti sulla decisione di commemorare Sandri: ma non abbandonandosi a quella performance di esibizionismo intellettualoide col cadavere di un 28enne ancora per terra.
E poi: di tutta la merda che gli è passata vicino in decenni di calcio, a partire dai suoi datori di lavoro in rossonero, solo la fascia nera per Gabbo ha urtato la sua coscienza critica?
Gran giocatore, leader nato già a 16 anni, e persona di intelligenza cosmopolita, a giudicare dalla disinvoltura con cui si è affermato in Paesi e realtà diversi fra loro.
Ma come uomo ha dimostrato di valere quanto vale come allenatore: pochissimo.

Offline giangoverni

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #37 : Giovedì 20 Marzo 2014, 01:08:22 »
Chi ha strumentalizzato è stato Seedorf che ha sparato sentenze aggratis per farsi bello e figo con i seguaci della dittatura del pensiero unico e corretto.  Gli ultras hanno avuto un morto da piangere, la famiglia non ne parliamo neanche. 

 Seedorf è solamente un cazzone presuntuoso che ha approfittato di questo ruolo da maitre a penser de sto cazzo  per pontificare su una tragedia assurda.

Dio quanto vorrei  vincere 5-0 e farlo cacciare, a sta pippa arrogante.

Queste sono parole un po' irruenti ma sensatissime. Le condivido completamente.

Offline Fabio70rm

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #38 : Giovedì 20 Marzo 2014, 09:17:44 »
Diamo addosso a Lotito per come comunica male.

Seedorf è riuscito a fare di peggio.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline WombyZoof

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Re:Seedorf e la morte di Gabriele
« Risposta #39 : Giovedì 20 Marzo 2014, 11:11:38 »
Per rispondere a Seedorf sul caso della signora Manuela Caffi (una prece): la moglie dell'attuale Ct morì in novembre, quando Prandelli non allenava nessuna squadra perché, per assisterla, aveva lasciato pochi mesi prima la panchina del trigoria.
Di solito, quando scompare un congiunto di un tesserato, a indossare il lutto al braccio sono solo la squadra a cui era legato e tutt'al più l'avversaria di giornata.
Il calcio avrebbe potuto forse manifestare maggiore solidarietà al tecnico di Orzinuovi, ma non in quella forma.
Quanto al povero Levan K'aladze, non sono mai state chiarite circostanze e motivazioni del suo sequestro: estorsione? Pressioni sul più illustre fratello? O qualche coinvolgimento in brutte faccende?
Pace all'anima sua, ma dubbi del tipo "e se fosse un mafioso?" sono più verosimili nel suo caso che in quello di Gabriele.
Seedorf aveva tutto il diritto di coltivare dei dubbi e di chiedere chiarimenti sulla decisione di commemorare Sandri: ma non abbandonandosi a quella performance di esibizionismo intellettualoide col cadavere di un 28enne ancora per terra.
E poi: di tutta la merda che gli è passata vicino in decenni di calcio, a partire dai suoi datori di lavoro in rossonero, solo la fascia nera per Gabbo ha urtato la sua coscienza critica?
Gran giocatore, leader nato già a 16 anni, e persona di intelligenza cosmopolita, a giudicare dalla disinvoltura con cui si è affermato in Paesi e realtà diversi fra loro.
Ma come uomo ha dimostrato di valere quanto vale come allenatore: pochissimo.

Ecco, volevo dire questo, lo hai detto meglio. 

Tra l'altro, solo pochi giorni fa il soggetto ha dato un'altra prova di sé, scaricando le colpe delle sconfitte in serie ad Allegri che gli ha lasciato una squadra mentalmente e fisicamente a pezzi.   
Chissà, forse pensava che l'avessero chiamato per simpatia, non perché il Milan stava a pezzi. Sto fenomeno.

5-0.  Ti prego Lazio, 5-0.
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