Autore Topic: "Di padre in figlio"  (Letto 34140 volte)

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Nascar

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #60 : Giovedì 13 Marzo 2014, 13:52:35 »
Per quanto mi riguarda o la LAzio attuale va tutta (dal Presidente ai magazzinieri..) o nessuno.

Non ci sono figli e figliastri.

Se TUTTA la Lazio verrà invitata i miei biglietti saranno regolarmente acquistati.

lotito non verrà invitato secondo me il resto penso di si, faremo a meno dei tuoi biglietti.

geddy

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #61 : Giovedì 13 Marzo 2014, 14:00:18 »
Beh, Lotito potrebbe portare la coppa. Quella del primo scudetto, immagino ci sarà una targhetta per distinguerla dall'altra, quasi portasse lui il pallone. Pure le magliette. Lo stemma...La Lazio, insomma.

Offline Cialtrone

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #62 : Giovedì 13 Marzo 2014, 14:11:21 »
Mah, a me non pare. Crede ancora alla storiella del "bollito" che gli riportarono i cateterari.

No Zap,  no gli fu riportata, c'è tanto di video dell'intervista fatta a Lotito, nella quale viene definito dal presidente 'vecchio', citando poi i nomi di Tuia e Faraoni come esempi emergenti di giovani difensori provenienti dal vivaio, che presto avrebbero rappresentato le "colonne d'Ercole" della difesa.
Non ricordo a memoria le parole ma il senso era chiaro; Nesta non poteva essere all'altezza.
Se vuoi puoi cercarti il video, su web ci sarà senz'altro.

Sia chiaro che con questo non voglio dare spunto a comitati pro Lotito/contro Lotito.
All'epoca Alessandro aveva ancora 32 anni, era un campione.
Successivamente sono stati presi Brocchi, Klose, Cissé. Vennero non certo in età da comunione.
Nesta poteva essere per tanti di noi, un OTTIMO motivo per pacicare l'ambiente già all'epoca turbolento.
Oltre al fatto che era ancora un signor difensore centrale ed il Nostro Vero Capitano!!!

Offline kalle

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #63 : Giovedì 13 Marzo 2014, 14:18:58 »
lotito non verrà invitato secondo me il resto penso di si, faremo a meno dei tuoi biglietti.

Sei parte dell'organizzazione?

(spero proprio che la Lazio non vada.. sarebbe assurdo presentarsi ad una manifestazione ove il proprio Presidente non è ben accetto. Non scherziamo).

Nascar

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #64 : Giovedì 13 Marzo 2014, 14:37:49 »
Sei parte dell'organizzazione?

(spero proprio che la Lazio non vada.. sarebbe assurdo presentarsi ad una manifestazione ove il proprio Presidente non è ben accetto. Non scherziamo).

Io non faccio parte dell'organizzazione ne tanto meno so a chi sono stati inviati questi inviti ecco perchè non polemizzo e non tiro fuori conclusioni, pensa se invece lotito è stato invitato, che fai mea culpa su tutte le cavolate che avete detto?

Offline kalle

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #65 : Giovedì 13 Marzo 2014, 14:44:17 »
lotito non verrà invitato secondo me il resto penso di si, faremo a meno dei tuoi biglietti.

Ah.. ok.. da quel faremo me pareva che invece 'organizzassi' te.

Bè al momento pare che il sig. wilson  che organizza ci tiene a precisare che il Presidente Lotito sia ospite non gradito.

Vedremo se cambieranno idea.


Offline franz_kappa

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #66 : Giovedì 13 Marzo 2014, 15:58:24 »
Leggo di questa iniziativa con la quale si intende festeggiare il quarantennale del primo presunto Scudetto della Lazio. Leggo e resto interdetto, onestamente.

Avete letto bene: ho scritto non a caso “presunto Scudetto” in quanto non fui presente all’epoca e non posso direttamente testimoniare, in maniera incontrovertibile, che nella stagione sportiva 1973-74 si sia davvero disputato un campionato di serie A che sarebbe stato, a quanto alcuni sostengono, vinto dalla Lazio.
Ad asseverare l’avvenuta conquista di quello Scudetto di quattro decenni fa non possono certo valere testimonianze dirette e indirette, quali filmati radio-televisivi, articoli di carta stampata e qualsivoglia testimonianza scritta, stampata o audio-video amatoriale, anche se prodotta per fini celebrativi: si tratta di materiali che tanto le tecnologie dell’epoca che - a maggior ragione - le attuali avrebbero agevolmente consentito di falsificare e/o alterare. Ogni testimonianza sul presunto scudetto della Lazio nella stagione 1973-74 va dunque assunta preliminarmente come materia passibile di potenziale confutazione e in ogni caso soggetta a puntuale e scrupolosa verifica da parte di terzi consulenti, scelti con metodo neutro.

Con ogni evidenza, la potenziale scarsa attendibilità delle ‘fonti’ che siamo soliti evocare nel riferirci al primo presunto Scudetto della Lazio rende dunque del tutto irrilevante quanto compare su compendii, almanacchi e digesti che hanno per oggetto la storia del calcio italiano in generale e della Lazio in particolare e che tendono, unanimemente, ad assegnare lo Scudetto 1973-74 alla Lazio.

Se d’altronde persino uno degli eventi cardine della storia dell’umanità come il presunto sbarco sulla luna sarebbe stato, a detta di alcuni, oggetto della più colossale azione di mistificazione e disinformazione della storia, possiamo noi - che non eravamo contestualmente presenti allo svolgersi del fatto - dare per assodato che il 12 maggio 1974 la Lazio abbia effettivamente vinto lo Scudetto? Evidentemente impossibile.

Purtuttavia, per amore di discussione, ammettiamo (senza MAI concederlo, beninteso) che la Lazio abbia in effetti vinto il Campionato nell’annata 1973-74. Come se questo fosse, di per sé, titolo di un qualche merito, dico io. Bah... Lasciamo perdere e andiamo avanti.

Il prossimo 12 maggio si celebrerebbe dunque il quarantennale del risultato sportivo conseguito nel 1974. Ebbene, mi e vi domando, sarebbe davvero adeguato ‘festeggiare’ quell’anniversario? Ho molti dubbi in merito: all’epoca, come è noto, il calcio italiano aveva adottato - dopo la debacle in terra d’Albione nei mondiali del 1966 - la via dell’autarchia, negando la possibilità che calciatori stranieri potessero giocare nella nostrana Serie A. Ne derivò un cronico impoverimento del nostro calcio, che impone di ponderare attentamente - valutandolo ovviamente al ribasso - il valore della vittoria in un campionato dell’epoca. S’aggiunga poi che i campionati a 16 squadre (questo il numero dei club che parteciparono alla stagione 1973-74, almeno secondo quanto si sostiene. Ribadisco che non ho certezza che quel campionato si sia effettivamente svolto, visto che non fui presente all’epoca) non era infrequente che fossero conquistati grazie a un episodico combinarsi di casuali fattori propizi, tale da consentire anche a mediocri formazioni (come una Lazio in serie B appena due anni prima, per dire…) di conquistare un numero sufficiente di punti per attestarsi in vetta e poi conservare incredibilmente tale effimera condizione di indebito vantaggio sino a fine stagione grazie a favori arbitrali di ogni genere, a partire da una sospetta generosità nell’assegnazione dei rigori.

Quali sarebbero, dunque, le concrete ragioni per celebrare un siffatto estemporaneo risultato sportivo, sul cui effettivo svolgimento - ribadisco - è legittimo sollevare fondati dubbi alla luce dell’assenza di riscontri inoppugnabilmente oggettivi? Non ne intravedo, onestamente. A meno che non si voglia utilizzare quel falso mito, come ho ragione di credere, per oscurare i concreti successi dell’attuale Società.
 
Si consideri, peraltro, che nel decennio precedente al 1974, sempre secondo quanto tramanda la tradizione, la stessa dirigenza laziale che si fregia della conquista dello Scudetto 1973-74 aveva precipitato la Nostra per due volte in serie B. Anche l’aver vinto lo Scudetto, insomma, non compensa certo, nel più ampio e riflessivo giudizio degli storici,  le profonde incapacità di quell'Umberto Lenzini, palazzinaro dall'aspetto triviale che certamente ispirò l’atroce caratterizzazione di Aldo Fabrizi in “C’eravamo tanto amati” e il cui naso soventemente rubizzo potrebbe legittimare in più d’uno la fondata sensazione che il Lenzini indulgesse all’alcool, sicuramente di infima qualità.

Alla luce di quanto da me esposto, vi chiedo, dovrei dunque festeggiare il prossimo 12 maggio quell’oscuro evento, ormai perduto tra le nebbie degli ultimi quattro decenni? Me ne guardo bene, personalmente. C'è ben altro da festeggiare nel quinto mese (ma anche nel settimo, aggiungo) del corrente anno.

Il prossimo 13 maggio, infatti, OGNI laziale è piuttosto chiamato a festeggiare il quinto anniversario di quello che fu un vero miracolo sportivo: la conquista della Coppa Italia da parte di Claudio Lotito e della Lazio, allestita proprio dallo stesso Lotito. Allora fui presente allo stadio e posso dunque attestare, a fronte di biglietto nominativo in mio possesso, che l’evento si tenne davvero.

Claudio Lotito, divenuto Presidente nel luglio 2004, a distanza di meno di cinque anni dal fallimento cui ci aveva condotto la dissennata gestione di Cragnotti prima e Capitalia poi (a proposito: ma non sarebbe adeguato revocare a Cragnotti lo Scudetto del 2000 almeno per metà per assegnarne il 50% al Lotito stesso, che ancora sta pagando quel successo per il tramite della SS Lazio Spa? Sarebbe opportuno promuovere una petizione in merito, a mio avviso), con un patrimonio tecnico devastato, fu capace di conquistare il primo trofeo della sua Presidenza.
La Lazio di Lotito, che a differenza di Lenzini non ha certo precipitato la Lazio in serie B per ben due volte in meno di sei anni, sconfisse nella Coppa Italia 2008-2009, tra gli altri, avversari di gran blasone quali Milan, Torino e Juventus, per tacere dell’ostica Sampdoria già vicecampione d'Europa 1991-92 superata nella finale dell'Olimpico.

Come dunque potremmo, a meno di non essere dei lacrimevoli nostalgici o melanconici seguaci di leggende ammuffite, vecchie di quarant’anni e cedevoli come lapidi inclinate, non essere presenti sì all'Olimpico il prossimo maggio, ma unicamente il giorno 13?
Saremo lì per festeggiare il quinto anniversario del primo vero trionfo della Lazio, non conseguito in mediocri competizioni settembrine o campionati di scarso valore tecnico o, peggio ancora, in annate nelle quali le peggiori ruberie ai danni di innocenti risparmiatori frodati da uno squalo della finanza alimentavano successi che qualcuno paga ancora oggi.

Fummo fondati nel 1900, certo. Ma è nel luglio 2004 che siamo stati rifondati ed è nel 2009 che abbiamo conseguito il primo vero risultato sportivo. Le nostre profonde radici, che pure non gelano (cit.), hanno a lungo sostenuto una nobile pianta che col passar del tempo aveva smesso di fruttificare, sino quasi a morire. Ma una mano che non esito a definire santa, inviataci dall’Altissimo, ci ha guariti dal male. E da quasi dieci anni i nostri rami sono tornati a germogliare. Questo solo abbiamo da celebrare. Ora e in eterno.

Forza Lazio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline simone

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #67 : Giovedì 13 Marzo 2014, 16:28:20 »
Mah, a me non pare. Crede ancora alla storiella del "bollito" che gli riportarono i cateterari.


ahahahahhaah
come crede??.....magari pure er "malloppo de bocchini" e' falso?

 ;D ;D

Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #68 : Giovedì 13 Marzo 2014, 16:50:15 »
No Zap,  no gli fu riportata, c'è tanto di video dell'intervista fatta a Lotito, nella quale viene definito dal presidente 'vecchio', citando poi i nomi di Tuia e Faraoni come esempi emergenti di giovani difensori provenienti dal vivaio, che presto avrebbero rappresentato le "colonne d'Ercole" della difesa.
Non ricordo a memoria le parole ma il senso era chiaro; Nesta non poteva essere all'altezza.
Se vuoi puoi cercarti il video, su web ci sarà senz'altro.

Beh, tiratelo fuori 'sto video, no?

”Per il ritorno di Nesta non sussistono le condizioni necessarie anche perché lui è già un campione affermato e quindi non ha margini di crescita e poi non c'è la compatibilità economico-finanziaria.”

Queste le parole che gli svuotazipeppe di Batistoni hanno trasformato in "Nesta è bollito".


Offline ML

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #69 : Giovedì 13 Marzo 2014, 16:55:20 »
No Zap,  no gli fu riportata, c'è tanto di video dell'intervista fatta a Lotito, nella quale viene definito dal presidente 'vecchio', citando poi i nomi di Tuia e Faraoni come esempi emergenti di giovani difensori provenienti dal vivaio, che presto avrebbero rappresentato le "colonne d'Ercole" della difesa.
Non ricordo a memoria le parole ma il senso era chiaro; Nesta non poteva essere all'altezza.
Se vuoi puoi cercarti il video, su web ci sarà senz'altro.

Sia chiaro che con questo non voglio dare spunto a comitati pro Lotito/contro Lotito.
All'epoca Alessandro aveva ancora 32 anni, era un campione.
Successivamente sono stati presi Brocchi, Klose, Cissé. Vennero non certo in età da comunione.
Nesta poteva essere per tanti di noi, un OTTIMO motivo per pacicare l'ambiente già all'epoca turbolento.
Oltre al fatto che era ancora un signor difensore centrale ed il Nostro Vero Capitano!!!

C'erano tutti i motivi per non prenderlo, sarebbe bastato elencarli con un po' di educazione e di rispetto.
Ma mi auguro che possano parlarsi e superare la cosa: Nesta può essere una grande risorsa per la Lazio dei prossimi anni.

Offline Drenai

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #70 : Giovedì 13 Marzo 2014, 16:55:37 »
 non c'è la compatibilità economico-finanziaria.”


che poi è l'unico motivo per cui lotito (come chiunque altro) fa oppure non fa un determinato affare. non c'entra niente la lazialità, l'ambizione e tutta la vagonata di menate con cui ci ammorbiamo giornalmente. lo disse anche di vaio qualche mese fa in diretta radio (uno che la leggenda vuole mai cercato da lotito in quanto ex laziale) che provarono a trovare un accordo, entrambe le parti fecero uno sforzo ma si rimase troppo distanti per trovare un'intesa e amici come prima.
nesta veniva dal milan e non sarebbe certo venuto qua per beneficienza, lotito ha giudicato che non valeva la pena per le potenzialità economiche della lazio fare uno sforzo economico per nesta. niente altro. difatti l'anno dopo la stessa identica operazione la fece per klose. in un caso probabilmente valeva la pena destinare a un "vecchietto" lo stipendio piu alto della rosa, nell'altro no. si può tranquillamente ragionare su questo senza infilarci dentro le solite dietrologie.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #71 : Giovedì 13 Marzo 2014, 19:53:04 »
...

Non serve fare la parodia di Zapruder, egregio.

Quella squadra era fortissima e con lo scudetto sul petto fece 1-1 in amichevole col Bayern di Franz, Gerd Muller, Hoeneß e compagnia. Rimase ai vertici per tre anni e giocava un gran calcio. Purtroppo la memoria caciottara di chi la racconta ha tramandato alla storia solo del pisellone di Garlaschelli e delle pistolettate.

Quella memoria caciottara che ora vuole scagliare gli ex calciatori contro la Lazio di oggi, che è l'unica Lazio che abbiamo. L'unica e autentica. Facciano pure: la Lazio, come sempre, presenterà il conto. E' scritto.

Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #72 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:17:08 »
C'erano tutti i motivi per non prenderlo, sarebbe bastato elencarli con un po' di educazione e di rispetto.

E in cosa sarebbe consistita la mancanza di educazione e di rispetto?

"Nesta è un campione affermato ma non ha margini di miglioramento e noi abbiamo potenziali campioni in rosa inoltre non c'è la compatibilità economico-finanziaria".

Se poi si vuole credere, come migliaia di persone compreso lo stesso Nesta, che Lotito abbia dato del "bollito" a Sandro, questa è la migliore prova di come tanta gente penda dalle labbra delle aradio e sia, di fatto, lobotomizzata.

darienzo

R: "Di padre in figlio"
« Risposta #73 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:21:44 »
Infatti caro zap, a me la  deriva dei campioni del 74 che si mettono a fare da quinta silente e attonita ai deliri di uno sfiatato cronista, mette una tristezza infinita

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Offline Cialtrone

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #74 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:26:00 »
Zap le parole non furono queste.
Se poi tutto quello che non rappresenta il tuo pensiero lo vuoi ricondurre al, catetere e alle stadio fai pure. Con me non attacca.
Qualcuno di buona volontà può trovare l'intervista e pubblicarla? 
Io non l'ho trovata

Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #75 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:32:17 »
Zap le parole non furono queste.
Se poi tutto quello che non rappresenta il tuo pensiero lo vuoi ricondurre al, catetere e alle stadio fai pure. Con me non attacca.
Qualcuno di buona volontà può trovare l'intervista e pubblicarla? 
Io non l'ho trovata

Non l'hai trovata perché non esiste.

Le dichiarazioni di Lotito, riportate nel topic, sono state trasformate in "ahò haddetto che Nesta è bollito" dai piazzisti radiofonici di scopini del cesso, e migliaia di fessi lobotomizzati e obbedienti alle direttive di Diabolik e soci hanno imboccato tranquillamente.

Offline ML

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #76 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:42:01 »
E in cosa sarebbe consistita la mancanza di educazione e di rispetto?

"Nesta è un campione affermato ma non ha margini di miglioramento e noi abbiamo potenziali campioni in rosa inoltre non c'è la compatibilità economico-finanziaria".

Se poi si vuole credere, come migliaia di persone compreso lo stesso Nesta, che Lotito abbia dato del "bollito" a Sandro, questa è la migliore prova di come tanta gente penda dalle labbra delle aradio e sia, di fatto, lobotomizzata.

No guarda, sei completamente fuori strada.
Non ho voglia di andare alla ricerca del fatidico filmato, se esiste o non esiste mi cambia davvero poco la vita.
Perché non è una questione di virgolettato. E' che se sei della Lazio (e Lotito è della Lazio, fino a prova contraria) Alessandro Nesta è il tuo capitano, è il capitano del secondo scudetto. Pure se il 14-5-2000 non eri alla presidenza. Nesta non è Pino Wilson o Mario Facco che per sbarcare il lunario devono parlare male di te alla radio. Nesta si è sempre fatto gli stracazzi suoi ed è un campione. Se esce una voce di mercato che lo riguarda puoi smentirla in un'altra maniera, spiegando le tue ragioni ma contemporaneamente facendo una carezza a un giocatore che sta a cuore a quasi tutti i tifosi. Invece Lotito non nascose il fastidio, se non nella sostanza fu villano almeno nella forma, nel tono utilizzato. Dopodiché se ha pronunciato la parola "bollito" è irrilevante, a me basta (in negativo) che lo abbia trattato come un qualunque altro giocatore, campione o non campione, laddove Nesta per la Lazio non è uno qualunque.
Ultimamente si dice che Lotito deve "fare il primo passo". Io in generale non la penso così, perché c'è troppa gente che non è in buonafede, che lo critica a prescidere e lo criticherebbe a prescindere, ma Nesta non credo che meriti di essere inserito in questa categoria. Per questo sarebbe carino che, almeno nei confronti di Alessandro, alzasse il telefono. Privatamente, senza chiamare le agenzie due minuti dopo. Giusto per dire "ho letto la tua intervista e mi dispiace che hai detto di non volermi conoscere, io sono stato un tuo tifoso e non volevo in nessun modo mancarti di rispetto". Sarebbe importante e bloccherebbe l'arruolamento di un pezzo da novanta della nostra storia nell'esercito dei contestatori.

Offline Andre

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R: "Di padre in figlio"
« Risposta #77 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:46:28 »
Va detto che sul web il termine "bollito" si legge solo su paio di siti e senza una frase virgolettata

Sul sito Rai forse c'era un video ma la pagina non esiste più

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da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline ML

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Re:R: "Di padre in figlio"
« Risposta #78 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:49:48 »
Va detto che sul web il termine "bollito" si legge solo su paio di siti e senza una frase virgolettata

Sul sito Rai forse c'era un video ma la pagina non esiste più

Pensa a come un qualunque romanista parla di Totti, se interpellato: dai compagni, agli allenatori, ai dirigenti, ai tifosi, agli addetti ai lavori. Il romanista che parla di Totti inizia con una fellatio di 5 minuti prima di dire quel che deve.
Io credo che Nesta meriti lo stesso trattamento da parte dei laziali. Lotito è laziale ed è pure presidente della Lazio, quindi è stato due volte indelicato.

Offline Andre

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R: "Di padre in figlio"
« Risposta #79 : Giovedì 13 Marzo 2014, 20:51:52 »
Dovrebbe esser questo


http://m.youtube.com/watch?v=_D3N0NX2lZI

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da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)