Autore Topic: "Di padre in figlio"  (Letto 34217 volte)

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Offline Skorpius

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #320 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:14:27 »
Sarà sicuramente come dici, non ne dubito, ma temo di doverti dire che nel commento non sei molto originale, visto che nel sottolineare il vuoto è già la seconda volta che lo fai nella stessa giornata (la prima volta hai parlato elegantemente di "vuoto pneumatico") e che soprattuto segui l'esempio di altri orgers, già da tempo avviatisi sulla denuncia del vuoto dei miei post (sicuri di provocare un commento o una reazione da parte mia che non sono venute né verranno mai).

Prova a metterci un po' di gusto personale nelle provocazioni. So che ne sei capace.

La colpa è tua mi ricordi la nebbia nera che avvolge tutto distruggendo la realtà fiabesca nella storia infinita...
Non sono io ad essere monotono ma tu..
Io non voglio la tua reazione non me ne frega nulla della tua reazione, è rivolto agli altri: guardate qui un esempio del nulla che ci sta avvolgendo
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline fish_mark

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #321 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:18:26 »
La colpa è tua mi ricordi la nebbia nera che avvolge tutto distruggendo la realtà fiabesca nella storia infinita...
Non sono io ad essere monotono ma tu..
Io non voglio la tua reazione non me ne frega nulla della tua reazione, è rivolto agli altri: guardate qui un esempio del nulla che ci sta avvolgendo

Oh, vedi, così va meglio: la nebbia nera (potevi metterci anche "agli irti colli") e poi la "realtà fiabesca" che è allocuzione che fa sempre sognare (e sai quanto abbiamo bisogno noi laziali di sognare). Insomma, un intervento che si definirebbe da queste parti "un'altra camminata". Poi nel finale sei a corto di fiato e di idee e torni sul nulla, ma nel complesso una sufficienza piena, diciamo 6,5.
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Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #322 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:19:05 »
Ti ringrazio per aver parlato di trinità, che era proprio il punto di caduta del mio ragionamento.
Tuttavia, chi insiste nel limitare la fenomenologia della Lazio al rettangolo di gioco e ai 90 minuti ne fa una questione non soltanto squisitamente tecnico-calcistica, ma soprattutto - ed è questo quello che gli interessa veramente - ne fa uno strumento retorico e ideologico per attaccare tutto il resto, dalla curva nord, contropotere antagonista neanche tanto occulto che avvelena i pozzi della passione e intercetta "illegalmente" parte del ricavato di questa passione, e la stampa, altro bersaglio preferito di una campagna ossessiva contro la stampa dove non si fanno prigionieri.
Questi due elementi giocano in questa ricostruzione il ruolo di feticci da bersagliare con punture di spillo, non tanto per difendere l'unica istituzione rappresentativa, la società, ma per portare avanti una campagna personale senza tempo e senza luogo.

Il giochino è ben noto da tempo e ha alcuni seguaci, la vera sparuta minoranza.

Meno male che hai gettato la maschera: posizioni finalmente chiare e non ammantate di retorica minestraro-frittatoide.

Nel "triangolo" che ipotizzi, uno dei lati non ha legittimità pari agli altri. Non l'ha meritata e non la merita. Tutto il mondo-Lazio, ad eccezione di un migliaio di persone, avrebbe arrecato danni totali alla Lazio, se il terzo lato del triangolo avesse avuto legittimità pari agli altri e bidirezionale.

Per parte mia, in ogni caso, preferisco la Lazio in qualsiasi condizione, alla pretesa di alcuni di entrare nel gioco decisionale. E questa presidenza, in questo senso, almeno ha garantito fino ad ora su questo aspetto: è questo il suo più grande merito in questi dieci anni. Tra la serie C con un migliaio di persone allo stadio e la serie C causata da gestioni all'amatriciano-fregnacciaro-cordatara - ed è accaduto, perché nell'estate '86 anche se per qualche giorno in C ci siamo stati - mi tengo l'aria pulita di chi tifa per la Lazio quando gioca la Lazio, e non crea quel clima di merda vergognoso che dobbiamo sopportare da anni.

Offline robylele

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #323 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:19:21 »
ne fa uno strumento retorico e ideologico per attaccare tutto il resto, dalla curva nord, contropotere antagonista neanche tanto occulto che avvelena i pozzi della passione e intercetta "illegalmente" parte del ricavato di questa passione, e la stampa, altro bersaglio preferito di una campagna ossessiva contro la stampa dove non si fanno prigionieri.

Questi due elementi giocano in questa ricostruzione il ruolo di feticci da bersagliare con punture di spillo, non tanto per difendere l'unica istituzione rappresentativa, la società, ma per portare avanti una campagna personale senza tempo e senza luogo.


Sì, adesso criticare chi ci fa multare e squalificare e disprezzare i giornalari intenti a sparlare quotidianamente della Lazio é diventata una campagna personale senza tempo e senza luogo.
se non addirittura un giochino utilizzato da pochi intimi.

Tu continua a difendere i nemici della Lazio, fai pure. Ma non ti mettere a fare il sociologo, che non ti si addice.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Skorpius

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #324 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:21:24 »
Oh, vedi, così va meglio: la nebbia nera (potevi metterci anche "agli irti colli") e poi la "realtà fiabesca" che è allocuzione che fa sempre sognare (e sai quanto abbiamo bisogno noi laziali di sognare). Insomma, un intervento che si definirebbe da queste parti "un'altra camminata". Poi nel finale sei a corto di fiato e di idee e torni sul nulla, ma nel complesso una sufficienza piena, diciamo 6,5.

Mi spiace tu non abbia visto il film o, probabilmente, non l'abbia capito
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Offline BobLovati

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #325 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:24:33 »
il mio (modestissimo) parere è in buona parte differente da molti di quelli espressi, anche se, evidentemente, riunisce qualcosa di tutti quelli espressi; mi spiego

avevo 10-11 anni quando, entrato nel Collegio S.Maria, ho iniziato a giocare a pallone su un vero campo; più piccolo di quello regolamentare ma campo di calcio. Iniziai in porta, come dice il mio nick; era l´anno in cui la Lazio, acquistato Bob Lovati, lo cedette in prestito al Torino, da dove tornò nel 1955.
Per me il calcio era ed è giocare al calcio; prima in porta e poi, man mano nei ruoli di campo per finire, dagli anni ´80, con il calcetto. Allora in Italia si iniziò a giocarlo sui campi da tennis, usando un Mikasa n.4 che rimbalzava da far impazzire.
Iniziata, a fine anni ´80, la mia vita all´estero, ebbi il problema di cominciare a calciare coi veri palloni da futsal; cosa complicata assai ma, per la voglia di giocare, imparai anche quello, dopo essermi rovinate le caviglie nel percorso di apprendimento.
Partecipai a tornei del Liceo Italiano (vinto da noi padri con pancetta, in finale contro mio figlio, che vinse il trofeo come miglior portiere del torneo).
Poi, con la collaborazione finanziaria di una grande azienda automobilistica italiana  8), partecipammo ad un torneo nel Polideportivo Leganés (Pomata può confermarne l´esistenza  ;)), insieme ad altri genitori del Collegio, a mio figlio, altri ragazzi del Liceo ed un paio di amici dell´Ambasciata.
L´ultima partita, causa intervento operatorio di urgenza che consigliò l´abbandono, fu nel dicembre 2009; avevo 54 anni e non la presi affatto bene.

Tutto questo per dire che la passione per la Lazio è nata, cresciuta e nutrita in parallelo alla mia passione per il calcio. Non ho avuto bisogno di mezzi tecnologici per ricordare questo o quel giocatore; ho iniziato a tifare allo Stadio Torino, dove d´estate, sotto la sud, si andava a tifare la Lazio Pallanuoto che, nel 1956, davanti ai miei occhi, vinse l´unico scudetto della sua storia. Poi, dopo la demolizione, si andava all´ç Eur, alla Piscina delle Rose-
Poi la meraviglia dell´Olimpico di notte, illuminato per la ripresa della Coppa Italia, nel 1958; le gesta dei nostri e di Humberto Tozzi, del quale mi innamorai come dopo ho fatto quasi solo con Chinaglia. Inventammo la fiaccolata, coi giornali tenuti in mano accesi fino quasi a bruciarci le dita; stupenda quella dopo la vittoria della Coppa !

Dopo tutte queste cose vi sembra che io possa avere il minimo interesse nel sapere quanto costino le pizzette offerte all´Olimpico ? 
O sia più interessante sapere se dei cosiddetti tifosi vogliono essere ascoltati dalla Presidenza ? Chi sono per avere questo previlegio e, soprattutto, chi decide quali dovrebbero essere gli eventuali delegati all´incontro ? E, soprattutto, dopo la riunione che farebbero se la Società non desse loro ascolto, continuerebbero l´opera distruttiva iniziata da 9 anni a questa parte ?
Dove stavano gli imbonitori audiotelevisivicateterari che ora fanno finta di consigliare di "ascoltare" i tifosi quando io stavo allo stadio, in piscina, a Tor di Quinto a seguire la mia Lazio caduta in B, all´inizio dei ´60 ?

Per cui, con il massimo rispetto per tutti, non credo proprio di dover dare altre spiegazioni della mia Lazialità o del perché vado, non vado, pretendo questo e/o quello.

Io, come sempre, dal 1952 tifo Lazio e questo continua a riempirmi il cuore di tifoso     :band2:
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline fish_mark

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #326 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:33:51 »
Meno male che hai gettato la maschera: posizioni finalmente chiare e non ammantate di retorica minestraro-frittatoide.

Non so a cosa ti riferisci in particolare, ma provo a andare avanti nella lettura, anche perché i tuoi post non sono mai banali.

Nel "triangolo" che ipotizzi, uno dei lati non ha legittimità pari agli altri. Non l'ha meritata e non la merita. Tutto il mondo-Lazio, ad eccezione di un migliaio di persone, avrebbe arrecato danni totali alla Lazio, se il terzo lato del triangolo avesse avuto legittimità pari agli altri e bidirezionale.

E qui emerge già uno delle pietre angolari del tuo impianto ideologico: la curva come rappresentativa di uno dei lati del triangolo, che sostituisce la tifoseria. In realtà, è un assunto di comodo, perché la curva rappresenta possiamo dire la minoranza organizzata che talvolta interpreta le istanze della maggioranza silenziosa ma non riesce mai a sostituirsi ad essa perché i modi di esprimersi sono diversi per non parlare degli interessi, proprio come dimostra l’attuale contestazione in atto.
Nel mio “triangolo”, un lato è composto dalla tifoseria, un mondo fatto di singoli tifosi che insieme rappresentano un popolo che riempie lo stadio, non la banda dei quattro che mette in piedi una holding per intercettare flussi di cassa.

Per parte mia, in ogni caso, preferisco la Lazio in qualsiasi condizione, alla pretesa di alcuni di entrare nel gioco decisionale. E questa presidenza, in questo senso, almeno ha garantito fino ad ora su questo aspetto: è questo il suo più grande merito in questi dieci anni. Tra la serie C con un migliaio di persone allo stadio e la serie C causata da gestioni all'amatriciano-fregnacciaro-cordatara - ed è accaduto, perché nell'estate '86 anche se per qualche giorno in C ci siamo stati - mi tengo l'aria pulita di chi tifa per la Lazio quando gioca la Lazio, e non crea quel clima di merda vergognoso che dobbiamo sopportare da anni.

A memoria, mi pare di ricordare che nel 1986 senza le manifestazioni di piazza, senza una spinta popolare e “politica” verso la difesa di una “società” difficilmente ci saremo salvati. Insomma, la saga dei -9 parte da queste manifestazioni per arrivare al cross di Piscedda per l’incornata di Poli.
Tornano poi le ossessioni da cogestione, sempre presenti, sempre temute nei tuoi interventi, un timore davvero infondato vista la qualità dei personaggi che si proponevano per far parte nella tolda di comando. Ora però il quadro è quello di una seria A con un migliaio di persone, il che fa riflettere.
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Zapruder

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #327 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 00:48:56 »
Leggi bene quello che commenti: non parlo di "curva", ma di tifoseria nel complesso. E la curva merita più rispetto della tifoseria nel suo totale: perché certe scelte le stanno pagando sulla propria pelle: mentre tutti quelli che gli hanno dato retta l'hanno passata liscia. Un po' come nel ventennio: il capro espiatorio appeso, e tutti felici contenti e antifascisti della prima ora.

E' inutile che insisti: la massa tifosa è delegittimata dalla sua stessa insipienza. Non ne ha azzeccata una manco per sbaglio. Compri il prodotto e zitta, una minoranza di boicottanti (perché sul piano economico tale è) non cambierà certo il quadro generale.

Quanto all'86, la piazza non contò nulla, né la favoletta delle anticipazioni di Ghirelli. Tanto è vero che in molti si lamentarono del -9, dicendo che si trattava di una retrocessione posticipata di un anno, e che era meglio la C subito. Come al solito, non avevano capìto una mazza... Non posto i ritagli perché i teorici di questa cazzata sono sempre gli stessi e pare che uno voglia dargli addosso. Ma, Cristo, ne avessero azzeccata una in vita loro.

Boks XV

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #328 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 08:09:06 »
Se la lazio non avesse avuto 104 anni di storia e una tifoseria (pagante) Lotito continuava con le sue ditte leader nel mercato della sanificazione.

e manco più tanto leader...

E la curva merita più rispetto della tifoseria nel suo totale: perché certe scelte le stanno pagando sulla propria pelle: mentre tutti quelli che gli hanno dato retta l'hanno passata liscia. Un po' come nel ventennio: il capro espiatorio appeso, e tutti felici contenti e antifascisti della prima ora.

perfetto.
è una intera tifoseria di merda.
chiunque, con qualunque pretesto (l'odio verso Lotito da una parte, quello verso la curva dall'altra), lasci la Lazio da sola.

geddy

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #329 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 08:10:14 »
Intanto, as-Torino, tranquillamente avviata al pareggio, si risolve nel recupero... Lo Wilson-Giannini-day comincia a dare i suoi frutti avvelenati, coi ricorsi storici non si scherza.
Sta zitto...con queste cose non si scherza.

Giglic

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #330 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 08:54:16 »
chi insiste nel limitare la fenomenologia della Lazio al rettangolo di gioco e ai 90 minuti ne fa una questione non soltanto squisitamente tecnico-calcistica, ma soprattutto - ed è questo quello che gli interessa veramente - ne fa uno strumento retorico e ideologico per attaccare tutto il resto, dalla curva nord, contropotere antagonista neanche tanto occulto che avvelena i pozzi della passione e intercetta "illegalmente" parte del ricavato di questa passione, e la stampa, altro bersaglio preferito di una campagna ossessiva contro la stampa dove non si fanno prigionieri.

Hai detto una fesseria. So che non è una novità, ma lo segnalo lo stesso. Chi limita "la fenomenologia della Lazio" (Cristo, che termine orrendo: si sta parlando di calcio) al "rettangolo di gioco ed ai 90 minuti" (notare la retorica strumentale: non parla di tifare per la propria squadra, parla di rettangolo di gioco e 90 minuti) NON FA battaglie ideologiche. NON ATTACCA proprio nessuno. Io tifo Lazio, la Curva Nord e la stampa che parla di Lazio sono due fattori che senza la Lazio non esisterebbero, e meritano quindi (oltre al rispetto giustamente indicato da Zap, quando lo meritano) l'attenzione che si da alle cose non necessarie né sufficienti. Se la curva fa un tifo egregio, io la applaudo, se fa uh uh e cori fascisti no ed anzi esprimo il mio dissenso. Vuole andare contro la società? Benissimo, lo faccia però fuori dalla partita. Ripeto, qui si tifa Lazio (almeno credo, visto il nome del forum), non i tifosi della Lazio né la presidenza della medesima. Commentare entrambe le cose è giusto e doveroso, ricordandosi solo che rispetto ad una chiusura di Biava, ad un miracolo di Berisha, un gol di Klose o una vaccata di Candreva sono residuali.

Offline kalle

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #331 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 09:15:48 »
Lazio, una cosa così bella da essere desiderata dalle persone sbagliate...


Offline franz_kappa

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #332 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 10:34:12 »
Io tifo Lazio, la Curva Nord e la stampa che parla di Lazio sono due fattori che senza la Lazio non esisterebbero, e meritano quindi (oltre al rispetto giustamente indicato da Zap, quando lo meritano) l'attenzione che si da alle cose non necessarie né sufficienti.
C'andrei piano nel definire Curva (può essere sineddoche per tifoseria?) e stampa innecessarie e insufficienti.

Curva/tifoseria e stampa sono senza alcun dubbio "non necessarie né sufficienti" nel consentire a una società sportiva che si chiama Lazio ed è stata fondata nel 1900 di esistere e partecipare a competizioni sportive. La SS Lazio potrebbe benissimo giocare in Terza Categoria, con qualche decina di appassionati a seguirla, esclusi i parenti degli atleti. Sempre Lazio sarebbe.

Alla SS Lazio, dunque, i tifosi e la stampa NON SERVONO, nel senso che la SS Lazio esiste anche prescindendo da queste due componenti. Tutti gli appassionati che seguono la squadra con ossessiva e incondizionata abnegazione tengono dunque questo comportamento più che altro per gratificare loro stessi, per stare bene, perché avere una passione in cui identificarsi li gratifica notevolmente.

Ma alla SS Lazio tifoseria organizzata e stampa non servono, tutto sommato. La Lazio è nata quando i tifosi non c'erano ed esisterebbe anche senza appassionati. Mi riferisco agli appassionati più semplici, i meno complicati: quelli che quando c'è la partita vanno allo stadio, indifferentemente che si tratti di un sabato, una domenica o un martedì, mercoledì o giovedì sera, a seconda della competizione.
Credo che su questo punto non vi possa essere dibattito, discutendo noi di elementi indiscutibilmente oggettivi.

"Quindi sei d'accordo con Giglic?", potrebbe a questo punto chiedersi il lettore. Decisamente no, visto che esistono due entità fuse ma distinte, che sono la SS Lazio (quella che ha adottato come colori sociali bianco e celeste, i colori della Grecia olimpica, è stata fondata in Roma il 9 gennaio del 1900 e ha come simbolo l'aquila) e la SS Lazio Spa.

Alla prima Curva, tifoseria e stampa non servono a nulla.
Per la seconda (che, per inciso, è quella amministrata da Lotito, che ne detiene il 67% delle azioni) queste componenti sono invece fondamentali. Folle, semplicemente, pensare di prescinderne.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline kalle

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #333 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 11:08:28 »
Che si potrebbe cortesemente mettere una linea di divisione tra tifosi della Lazio e clienti?

Grazie.


Offline fish_mark

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #334 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 11:29:02 »
Hai detto una fesseria. So che non è una novità, ma lo segnalo lo stesso. Chi limita "la fenomenologia della Lazio" (Cristo, che termine orrendo: si sta parlando di calcio) al "rettangolo di gioco ed ai 90 minuti" (notare la retorica strumentale: non parla di tifare per la propria squadra, parla di rettangolo di gioco e 90 minuti) NON FA battaglie ideologiche. NON ATTACCA proprio nessuno.

Ne dico tante, carissimo, soprattutto qui dentro, dove evidentemente mi esprimo al meglio.
La mia lettura dei numerosi interventi dei frequentatori di molti forum mi autorizza a questo convincimento. Nel leggere i post di molti qualificatissimi orgers per non dimenticare dei netter si è creata una comunità virtuale, molto ben organizzata e antagonista rispetto all’esterno fatto di radio, di stampa e persone in carne ed ossa che frequentano gli stadi, che propugna una sorta di autosufficienza da forum del tutto legittima, ma che va rarefacendosi non appena spegni il tuo devise e provi a cercarla nella realtà.
Anche questa è una fesseria, ma è un mio profondo e radicato convincimento, frutto di quasi 10 anni di letture quotidiane di forum et similia.


Io tifo Lazio, la Curva Nord e la stampa che parla di Lazio sono due fattori che senza la Lazio non esisterebbero, e meritano quindi (oltre al rispetto giustamente indicato da Zap, quando lo meritano) l'attenzione che si da alle cose non necessarie né sufficienti. Se la curva fa un tifo egregio, io la applaudo, se fa uh uh e cori fascisti no ed anzi esprimo il mio dissenso. Vuole andare contro la società? Benissimo, lo faccia però fuori dalla partita. Ripeto, qui si tifa Lazio (almeno credo, visto il nome del forum), non i tifosi della Lazio né la presidenza della medesima. Commentare entrambe le cose è giusto e doveroso, ricordandosi solo che rispetto ad una chiusura di Biava, ad un miracolo di Berisha, un gol di Klose o una vaccata di Candreva sono residuali.

Siamo del tutto d’accordo, ma la Lazio per come la conosci e la percepisci non solo oggi, ma già nel passato, possiamo dire anche a livello del tuo e mio imprinting personale, è fatta anche di fruizione e di percezione collettiva vale a dire anche di tifoseria. Potremmo parlare di un triangolo, ma rettangolo dove la somma  delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti (la società e la squadra) è uguale all’area del quadrato costruito sull’ipotenusa (la tifoseria). Eh, si, perché senza la tifoseria, la Lazio sarebbe una squadra di un gruppo di ragazzi, come ce ne sono tante, forse destinata all’oblio.

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Offline Reflexblue

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #335 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 12:58:34 »
Si segnala un Fish straordinariamente immaginifico oggi.

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Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #336 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 13:03:52 »
Si segnala un Fish straordinariamente immaginifico oggi.

Noi siamo l'ipotenusa. Siamo il 99%!

PS t'è piaciuta ve? Me vengono così ogni tanto.
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baol

Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #337 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 13:05:53 »
Si segnala un Fish straordinariamente immaginifico oggi.

Semplice problema tecnico.
Appena rinnova la licenza di excel, si ritorna agli impietosi e freddi numeri...
 ;)

Offline DinoRaggio

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R: Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #338 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 13:12:23 »
Eh, si, perché senza la tifoseria, la Lazio sarebbe una squadra di un gruppo di ragazzi, come ce ne sono tante, forse destinata all’oblio.
Definisci la parola "tifoseria".

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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:R: Re:"Di padre in figlio"
« Risposta #339 : Mercoledì 26 Marzo 2014, 13:16:27 »
Definisci meglio la parola "tifoseria".

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L'ho già fatto in tanti post. E' un magma fatto di tanti, tantissimi gruppi: non è la curva nord; è molto di più.
Per questo quando si definiscono "i tifosi" mi viene da sorridere. Loro sono i tifosi organizzati: niente di meno, niente di più.
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