Autore Topic: Lotito senza ambizioni e l'esempio Borja Valero  (Letto 596 volte)

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Lotito senza ambizioni e l'esempio Borja Valero
« : Mercoledì 12 Marzo 2014, 11:07:26 »
www.laziopolis.it

L’intervista che Hernanes ha rilasciato al Corriere dello Sport rimette in campo nero su bianco un concetto per i laziali piuttosto amaro, la cui sintesi è: “L’Inter, con la Juventus e il Milan, è una delle tre squadre che in Italia partono ogni anno per vincere lo scudetto. Alla Lazio non potevo avere ambizioni”.
Passo indietro: nel novembre 2012 anche a noi venne concesso di intervistare, viso a viso, il brasiliano. Dalle risposte si capiva lo stesso concetto, allora però con una piccola e forse doverosa apertura di credito a Lotito. “Io vorrei vincere con la Lazio perché far bene qui significherebbe andare al Mondiale, che è la cosa a cui più tengo”. Non ha mai detto, Hernanes, resto di sicuro, quanto sono legato ai tifosi, mi sento biancoceleste a vita e altre amenità del genere. Perché il calciatore del terzo millennio, almeno quello che guadagna in un anno i milioni con cui i comuni mortali tirerebbero avanti una famiglia per due-tre generazioni, hanno in realtà una sola, grande inquietudine: la fama. Sono bulimici di vittorie, solo quelle che contano: scudetti, Champions, Mondiali. Pensate a quante squadre ha cambiato Ibrahimovic pur di andare a vincere dappertutto.
 Però prendiamo un giocatore che a Hernanes assomiglia: si chiama Borja Valero, è spagnolo, e gioca nella Fiorentina. Simile al brasiliano per un motivo: entrambi sono nel giro delle rispettive nazionali ma rischiano di restarne fuori per eccesso di concorrenza. Ebbene, a differenza di Hernanes, Borja Valero ha detto ufficialmente che lui non lascerebbe il colore viola per un’altra squadra italiana. Mai? Niente Juventus, niente Inter, niente Milan. Forse al Real e al Barcellona non saprebbe resistere ma questo è un altro discorso, sarebbe un ritorno a casa. Lo spagnolo non è certo meno ambizioso del brasiliano. E allora? La diversità è marcata appunto dalla differenza tra i due club. Della Valle vuole vincere: ha preso il migliore allenatore giovane sulla piazza, il centravanti della corazzata tedesca Gomez (qualche anno meno di Klose…), Giuseppe Rossi subito rientrato nel giro della nazionale e capocannoniere del campionato pur essendo infortunato da due mesi, centrocampisti solidi come Pizarro, Aquilani e Ambrosini, talentini sudamericani, Joaquin, Vargas e altri che sapete. Dovrà ancora provvedere a un talento difensivo, a un portiere più affidabile di Neto, ma il progetto è avviato. In poche parole: Borja Valero, il faro della Fiorentina, sa che c’è più di una speranza nel giro di un paio d’anni di spezzare lo strapotere juventino. Hernanes aveva capito che con la gestione Lotito questa speranza non potrà mai esserci.
 Non basta. Borja Valero a Firenze è un idolo. Non ci sono sipperò. La Fiorentina gli dà la visibilità che gli spetta. Puntualmente va in tv, è intervistato dai giornali e dalle emittenti toscane, perché è patrimonio del suo (nuovo) popolo. La gente lo fa sentire a casa, lui si sente un protagonista. Montella ha costruito intorno a lui. Lo ha promosso capitano per meriti speciali. Fate il raffronto con i giocatori laziali. Pensate che sentano il calore della gente? Intervistabili praticamente mai, visibili solo in macchina quando entrando a Formello abbassano il finestrino per firmare un autografo volante. E togliete Klose, che ormai è a fine carriera. Prendete Candreva, che forse oggi è il più talentuoso della squadra ed è pure romano: ma perché mai, qualora lo cercasse la Juventus con convinzione (ma pure il Napoli, la stessa Fiorentina) non dovrebbe trasferirsi in un club che, oltre a pagarlo meglio, gli garantisse di lottare per il titolo e gli  spalancasse i riflettori della Champions. Una delle dieci domande da fare a Lotito è cosa pensa di fare, di economico ma soprattutto di tecnico, per tenere Candreva. Quando e come, tra quante decine di anni di sua gestione, ci sarà una Lazio dove i giocatori bravi vorranno venire, non di passaggio ma per restarci? Non per sognare altre squadre ma per vincere qui?

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