Autore Topic: Felipe Anderson, la Lazio e i ritorni di fiamma: ecco come sono andati i suoi predecessori  (Letto 314 volte)

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Per la gioia di gran parte dell’ambiente biancoceleste Felipe Anderson è tornato alla Lazio e sarà uno dei punti cardine della rivoluzione tattica di Maurizio Sarri. Andato via dalla Capitale anche per incomprensioni con Inzaghi sulla sua posizione in campo, ora verrà messo nelle migliori condizioni per esprimere tutto il suo talento. Il suo addio non è stato mai veramente metabolizzato da parte della tifoseria che in questi giorni sta esprimendo grande entusiasmo per questo ritorno di fiamma. Sono diversi gli interrogativi su quale sarà l’effettivo rendimento del ‘Pipe’ e le esperienze dei suoi predecessori possono aiutarci a fare una previsione. Il brasiliano, infatti, non è il primo calciatore a lasciare Formello per poi compiere il viaggio inverso.



HOEDT - Partiamo dal più recente e, al contempo, il più deludente. La scorsa stagione la Lazio era a caccia di un difensore e in un mercato complicato a causa della pandemia la società ha scelto di optare per una soluzione economica e funzionale: il ritorno di Wesley Hoedt. L’olandese era reduce da una discreta stagione con il Royal Antwerp dopo aver deluso però in Premier League con il Southampton che lo ha ceduto in prestito prima al Celta Vigo e poi ai belgi. Poche aspettative da parte dei tifosi biancocelesti su di lui che, anzi, lo accolsero con un certo scetticismo, giustificato poi dalle sue prestazioni. In comune tra le due trattative c'è che entrambe si sono presentate come un'occasione dal punto di vista economico, ma Felipe sarà molto più centrale nel progetto ed è atteso in campo con tutt'altro spirito.



DABO - Un altro ritorno fu quello di Ousmane Dabo che a gennaio 2008 venne prelevato dal Manchester City, squadra alla quale era stato ceduto una stagione e mezzo prima. Nella sua seconda avventura biancoceleste il francese collezionò 59 presenze segnando anche 1 gol. La rete più importante però, che rese il centrocampista un beniamino della tifoseria, non rientra in queste statistiche. Dabo realizzò infatti il calcio di rigore decisivo nella finale di Coppa Italia del 2009 che la Lazio vinse battendo la Sampdoria all'Olimpico. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari furono necessari proprio i rigori per decretare il vincitore e Dabo dimostrò grande freddezza nel mettere dentro l’ultimo della serie. Una seconda esperienza che dunque lasciò il segno più della prima.



DI CANIO - Il ritorno di Paolo Di Canio nella stagione 2004/2005 rappresentò un grande colpo soprattutto dal punto di vista romantico. Dopo i tanti anni all’estero, soprattutto in Premier League, l’attaccante tornò nella squadra che lo aveva formato e che, da romano vero, aveva sempre tifato. A 36 anni Di Canio fece una scelta di cuore e rindossò la maglia alla quale più di tutte si sentiva legato, diventando una bandiera del club per il suo forte legame con i colori biancocelesti. Per lui 14 gol in 62 presenze, il più celebre dei quali resta senza dubbio quello nel derby contro la Roma del 6 gennaio 2005. Anche in quel caso il suo ritorno si rivelò un'operazione riuscita, con il giocatore che non deluse le aspettative lasciando il segno in campo e fuori.

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